Vudio

Vudio Aiutiamo i brand a raccontarsi usando contenuti video utili e rilevanti per la propria nicchia di riferimento.

Nasciamo per aiutare la tua azienda o organizzazione ad integrare video e live streaming nei tuoi progetti editoriali e di storytelling. Lo facciamo in molti modi: ideiamo e produciamo video singoli o seriali, realizziamo eventi online integrando i tuoi canali social, o organizziamo giornate di consulenza e di formazione per aiutarti a “far da te”, sviluppando competenze interne alla tua azienda.

Ci piace soprattutto l’idea di accompagnarti in un percorso e in una conversazione, dove la produzione di contenuti video (live e ondemand) interessanti per i tuoi clienti o fan possa essere un processo costante, continuo e piacevole.

27/11/2024

Siamo orgogliosi di aver partecipato a questa meravigliosa serata di beneficenza, dedicata a sostenere l'educazione nei luoghi dove è più necessaria.

In collaborazione con un’azienda di riciclo della plastica, UNICEF Italia ha lanciato il progetto «Scuole di Plastica» che prevede di riciclare la plastica per farne mattoni da impiegare nella costruzione di scuole.
Oggi vengono riciclate più di 5 tonnellate di rifiuti di plastica (dagli involucri di caramelle ai pneumatici per auto) e trasformati in mattoni, durevoli e sicuri. Il progetto mira a rendere l’ambiente più sano e pulito e a rafforzare economicamente le donne e le madri creando un mercato legato al riciclo della plastica.

Ogni gesto, ogni contributo fa la differenza ❤

➡️ Scopri di più sul progetto e su come anche tu puoi fare la tua parte:
http://bit.ly/3ZrnC5J

Nuovo episodio di Valigia Blu Podcast 🎙️👇
14/11/2024

Nuovo episodio di Valigia Blu Podcast 🎙️👇

Perché Trump ha vinto | Arianna Ciccone
https://www.valigiablu.it/perche-trump-ha-vinto-elezioni-usa-podcast/

Come ho scritto giorni fa a caldo subito dopo la vittoria di Trump, milioni e milioni di cittadini liberi hanno detto sì consapevolmente e nettamente a una piattaforma che avrà conseguenze devastanti sulle loro stesse vite (oltre che sulle vite di tutti noi), sui diritti delle donne, sui diritti umani, sui diritti delle comunità più fragili ed esposte. Hanno detto sì a una piattaforma che nega la crisi climatica di origine antropica e che contempla il ritiro da qualsiasi impegno nella lotta al cambiamento climatico. Hanno detto sì a un miliardario corrotto, stupratore, razzista, suprematista bianco che elogia regimi autoritari e dittatori.

Milioni di persone hanno votato Trump nonostante questo ed esattamente per questo. Senza interrogarsi sulle reali e più profonde ragioni che hanno portato quasi 75 milioni di persone a votare ancora una volta Trump - dopo l’assalto al cuore della democrazia americana del 6 gennaio 2021 da lui voluto e fomentato, assalto che ha fatto morti e feriti; e dopo che per tutta la campagna elettorale ha metodicamente incitato alla violenza contro quelli che definisce ‘nemici interni’, giornalisti e avversari politici prima di tutto - non riusciremo a mettere in campo forze, pensieri, azioni in grado di affrontare in modi efficaci e sistemici una delle più imponenti sfide al sistema democratico del nostro secolo.

La vittoria di Trump va studiata senza aver paura di ammettere e accettare che abbiamo di fronte qualcosa di inedito per le nostre democrazie occidentali e che ha a che fare più con la leadership fideistica (Trump, leader di un culto distruttivo come aveva magistralmente anticipato Giulia Blasi su Valigia Blu) che non ha niente a che fare con il cosiddetto 'mercato delle idee' e la politica che vede contrapposti due blocchi sì ma entrambi ancorati a principi fondamentali della democrazia e con un senso altissimo delle istituzioni. Ecco perché chi oggi dice “più che vincere Trump ha perso Kamala Harris (o il Partito Democratico)” sta prendendo, a mio avviso, una cantonata spaventosa.

Studiare la vittoria di Trump significa andare oltre l’analisi del contesto sociale ed economico (che certamente conta ed è importante), significa addentrarsi nei meandri dell’enigma del consenso, della fascinazione del male, ma anche della potenza di fuoco di un ecosistema informativo (o meglio di disinformazione) alternativo che sfugge ai radar della politica e del giornalismo mainstream ed è capace di imporre la propria narrazione senza farsi scrupoli dei fatti e della realtà.

“Con queste elezioni gli uomini hanno ottenuto esattamente quello che volevano", ha scritto Jill Filipovic su Slate. Le elezioni del 2024, forse più di ogni altra nella storia, sono state un’elezione di politica identitaria. Ma a differenza di ciò che solitamente implica questo termine – ovvero che stiamo parlando di donne e/o minoranze razziali – questa elezione riguardava un particolare tipo di identità maschile che attraversa sempre più i confini razziali e mette in pericolo sia donne che uomini.

Il sessismo, ovviamente, non spiega tutto di queste elezioni. Molti elettori sono sinceramente frustrati dagli alti costi degli alloggi e dei generi alimentari e ricordano i tassi di interesse più bassi e il gas più economico sotto Trump; molti vedono sinceramente l’immigrazione senza documenti (ndr di proposito scriviamo senza documenti e non “illegale”) come fuori controllo… Per la prima volta, la maggioranza degli uomini di origini latinoamericane ha votato repubblicano. Il voto per Trump cresce rispetto al 2016 anche fra I maschi neri. Già nel 2016 Trump parlava soprattutto alla classe operaia di uomini bianchi, ma il vero carburante della sua campagna era la misoginia, il sessismo e il razzismo: “Non si trattava solo del fatto che gli uomini bianchi della classe operaia erano frustrati dalle loro condizioni economiche e di vita in generale; erano frustrati perché non erano più “dominanti” rispetto alle donne e alle minoranze razziali, e perché non vivevano più in un paese dominato da persone che sembravano e pensavano come loro. Il 2024 questo tipo di linguaggio e retorica è stato potenziato. Gli immigrati privi di documenti durante la campagna elettorale ancora una volta descritti come criminali e persino come persone che “avvelenavano il sangue del nostro paese”. Trump ha definito a più riprese la candidata democratica “bitch”, una persona con un basso quoziente di intelligenza; J.D. Vance, il suo vice presidente, ha promesso agli uomini un’amministrazione che avrebbe lavorato per loro, che li avrebbe riportati al potere. Al contrario del Partito Democratico che non solo si disinteressa degli uomini ma è apertamente ostile alla loro stessa natura. Dunque la campagna questa volta ha fatto leva - come scrive Jill Filipovic su Slate - meno su “Non eleggere questa stronza” e più su “Vota qualcuno che ti porti alla Casa Bianca”.

Ed è con questo obiettivo che Trump si è circondato e ha usato abilmente la galassia di influencer, youtuber, podcaster dell’estrema destra. E qui andrebbe fatta una riflessione a parte sulle dinamiche informative: dove gran parte dell’elettorato che vota Trump attinge informazioni e se la partita si gioca ad armi pari o meno. Da un lato un ecosistema diciamo così “tradizionale”, che fa sempre più fatica a rimanere a galla sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della rilevanza e della fiducia da parte dei cittadini. Dall’altra un universo parallelo che racconta un mondo disancorato dai fatti, fatto di disinformazione e propaganda e che raggiunge un'audience spaventosa senza sentire minimamente il dovere di attenersi a principi giornalistici basati su etica e fatti. A questo bisogna aggiungere le continue spallate che Trump e i suoi (Musk in prima linea) da anni stanno dando al sistema informativo tradizionale, denigrandolo, attaccandolo, demonizzandolo, additandolo come “nemico del popolo”. E ha funzionato, anche grazie al motore primo della galassia alt-right rappresentato da Fox News e da Murdoch: Fox News come X, due macchine da guerra propagandistiche a disposizione dell’estrema destra. Questa galassia a differenza della sua controparte parla con una solo voce e la capacità di dettare l’agenda e di influenzare l’opinione pubblica con messaggi pervasivi e insistenti è sotto gli occhi di tutti. Su questo specifico tema avevo già scritto nel 2020, da allora le cose sono solo peggiorate, diventando più difficili da scardinare.

Come ha scritto Michael Tomasky proprio riflettendo sulle dinamiche legate all’informazione. Non è stata l’economia. Non è stata l’inflazione, o qualsiasi altra cosa. È stato il modo in cui le persone percepivano quelle cose, e questo porta a una risposta che secondo lui non lascia spazio a dubbi: “La risposta sono i media di destra. Oggi, i media di destra da Fox News (e l’intera News Corp.), Newsmax, One America News Network, alla rete Sinclair di stazioni radiofoniche, televisive e giornali, a iHeart Media (ex Clear Channel), Bott Radio Network (radio cristiana), X di Elon Musk, ai grandi podcast come quello di Joe Rogan e molto altro ancora definiscono l'agenda delle notizie in questo paese. E hanno nutrito il loro pubblico con una dieta di informazioni tendenziose e distorte che hanno permesso a Trump di vincere”.

Fanno davvero molta impressione le interviste agli elettori di Trump che sostengono di averlo votato perché metterà i dazi e che quando gli viene spiegato come funzionano e perché questo farà aumentare e non diminuire i prezzi, sconcertati rispondono che loro pensavano che il costo delle tariffe lo avrebbero pagato i cinesi non loro. O come si siano convinti che i loro parenti migranti senza documenti non saranno deportati perché Trump deporterà solo i criminali. La campagna propagandistica di Trump che è riuscita a convincere le classi con redditi più bassi a votarlo dichiarando apertamente che taglierà le tasse ai ricchi da questo punto di vista è davvero un capolavoro.

Il 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America entrerà nello Studio Ovale libero da quasi ogni vincolo. Potrà fare tutto ciò che ha promesso e tutto ciò che ha minacciato, senza quasi niente e nessuno che possa ostacolarlo. Non ha ottenuto una vittoria di misura, ma schiacciante. È come se l’elettorato gli avesse dato mandato di finire quel lavoro. Dopo il 2016 e dopo l’assalto al cuore della democrazia americana in quel nefasto 6 gennaio 2021. In qualsiasi democrazia funzionale un ex presidente che non accetta i risultati, continua a fomentare violenza e sfiducia nelle istituzioni parlando di brogli ed elezioni rubate (nonostante sia stato sconfessato e sul piano giornalistico che giudiziario), sarebbe stato allontanato dalla vita politica del paese a partire dal suo stesso partito. Questo non solo non è successo, ma Trump ha rafforzato sempre più la sua leadership di “uomo forte” dentro e fuori il partito.

La sua visione del potere, violento, abusante, fascista è stata sostenuta e supportata da una fetta sostanziosa degli oligarchi della Silicon Valley. Siamo entrati ormai pienamente, come ha scritto Natalia Antelava direttrice di CodaStory, nell’era dei Broligarchi.

Ci sono molti aspetti di queste elezioni che sfuggono ad analisi sul piano razionale: negli stessi Stati dove si è votato per proteggere il diritto all’aborto, o per i congedi per malattia pagati, o per proteggere i fondi pubblici delle scuole, gli stessi elettori che su queste single issue hanno appoggiato le politiche dei Democratici hanno poi votato Trump come presidente alla Casa Bianca.

Di questo e molto altro ho parlato con Marco Arvati, laureato in scienze storiche, si occupa di storia e politica degli Stati Uniti. Collabora con Jefferson - Lettere sull'America, Prismag e Valigia Blu, e Leonardo Bianchi, storico collaboratore di Valigia Blu, fra i più brillanti esperti in Italia di estrema destra, autore di diversi libri tra cui ‘Complotti! Da Qanon alla pandemia, cronache dal mondo capovolto’, 'Le prime gocce della tempesta. Miti, armi e terrore dell'estrema destra globale'. Cura la newsletter Complotti!

Regia: Vudio

Intro brano musicale: Freedom – Beyoncé (Feat. Kendrick Lamar)

🎙️Nuovo podcast di Valigia Blu!👇𝙏𝙪𝙩𝙩𝙤 𝙦𝙪𝙚𝙡𝙡𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙚𝙫𝙞 𝙨𝙖𝙥𝙚𝙧𝙚 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙚 𝙖𝙪𝙩𝙤 𝙚𝙡𝙚𝙩𝙩𝙧𝙞𝙘𝙝𝙚 👇
13/04/2024

🎙️Nuovo podcast di Valigia Blu!

👇𝙏𝙪𝙩𝙩𝙤 𝙦𝙪𝙚𝙡𝙡𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙚𝙫𝙞 𝙨𝙖𝙥𝙚𝙧𝙚 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙚 𝙖𝙪𝙩𝙤 𝙚𝙡𝙚𝙩𝙩𝙧𝙞𝙘𝙝𝙚 👇

🎙🎧 Tutto quello che devi sapere sulle auto elettriche

Sono il nostro futuro, il futuro della mobilità, con un ruolo fondamentale per la necessaria transizione ecologica, o “sono una follia che non ha spiegazioni ambientali, economiche, sociali, industriali”, come sostenuto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini?

Una cosa è certa. Dal 2035 non sarà più possibile acquistare nuove auto a benzina e diesel all’interno dei paesi UE. Le case automobilistiche dovranno ridurre del 100% le emissioni di anidride carbonica (CO2) delle nuove auto vendute, con l'obiettivo di favorire il passaggio alla vendita di auto elettriche.

Eppure la transizione alle auto elettriche sta incontrando una certa resistenza, non solo nell’opinione pubblica ma anche tra chi dovrebbe sostenere e accompagnare questa transizione. Sempre il ministro Salvini ha detto che le auto elettriche “sono una fesseria dell’Europa che sta facendo un enorme regalo alla Cina”.

La sua posizione non è isolata.

Insomma, anche sulle auto elettriche il dibattito è stato polarizzato, soprattutto da parte di chi, in nome di un presunto pragmatismo, definisce ideologica la transizione alla mobilità elettrica. Un refrain che abbiamo già visto per la crisi climatica o la carne coltivata. E anche i media non stanno aiutando i cittadini a orientarsi, anzi.

Qual è il ruolo delle auto elettriche nella transizione energetica? Sono sostenibili? A quali condizioni? Quanto inquinano? Quanto costano? Quanto consumano? Quanto durano le batterie e come riciclarle? Gli svantaggi sono superiori ai vantaggi? Siamo davvero dipendenti dalla Cina? In Italia a che punto siamo? Pro, contro e falsi miti da sfatare sulle auto elettriche.

Ne abbiamo parlato in "Che clima che fa", il podcast di Valigia Blu dedicato alla crisi climatica, a cura di Angelo Romano, con Arianna Ciccone.

Musica: Jack Johnson - The 3 R's

Regia: Vudio

Nei commenti il link al podcast.

14/03/2024

L’ennesimo consulente che non parla la tua lingua? On air 😆 il secondo episodio della web serie prodotta per Il Raccomandato!

Non solo un consulente per l'imprenditore ma un alleato dedicato che conosce le sue preoccupazioni e ha la giusta esperienza per affrontarle insieme.

Oggi conferenza stampa presentazione
11/03/2024

Oggi conferenza stampa presentazione

06/03/2024

CHI PUÒ FARE A MENO DI UN RACCOMANDATO?!?
Non solo un consulente per l'imprenditore ma un alleato dedicato che conosce le sue preoccupazioni e ha la giusta esperienza per affrontarle insieme.

Da oggi, e per le prossime 4 settimane, in onda la web serie prodotta da Vudio per "Il Raccomandato"

In questo primo episodio, un attore di eccezione! 😉
https://www.facebook.com/reel/7341997232502169

19/02/2024

Ereditare il passato per costruire il futuro attraverso il recupero di riti e tradizioni per far conoscere un territorio, il Cilento, eccezionale esempio di biodiversità e patrimonio culturale, anche nel suo interno oltre che sulla costa.
Dialoghi Mediterranei è un viaggio per raccontare riti, storie e tradizioni attraverso i borghi cilentani tra musica, teatro e paesaggi mozzafiato.

Ecco i primi 400 speakers di  ! Dal 17 al 21 aprile a Perugia e ovunque nel mondo in   😁 ❤️
31/01/2024

Ecco i primi 400 speakers di ! Dal 17 al 21 aprile a Perugia e ovunque nel mondo in 😁 ❤️

We are pleased to present the first 400 speakers of the 2024 festival. This speaker list is partial and provisional. Many more speakers are still to be confirmed. The list will be regularly updated as we move through February and into March, with the definitive speaker list online in mid March. Rega...

22/01/2024

Aspettando Sanremo anche noi abbiamo fatto le prove d’orchestra! 🎶
Vi presentiamo la sinfonia degli elementi di GB TRADE SRL , per il quale grazie a dunp comunicazione abbiamo realizzato lo spot in onda sui canali Rai in queste settimane.
Un ringraziamento speciale a Lorenzo Sebastianelli per la musica e a Fabrizio Micarelli per la voce

20/08/2023
Secondo episodio di “Che clima che fa”, il podcast di Valigia Blu dedicato alla crisi climatica
28/07/2023

Secondo episodio di “Che clima che fa”, il podcast di Valigia Blu dedicato alla crisi climatica

🎙🎧 L’Italia nella morsa del cambiamento climatico, il negazionismo del governo e una buona notizia per l’Amazzonia [podcast]
https://www.valigiablu.it/italia-morsa-cambiamento-climatico-podcast/

L'era del riscaldamento globale è finita ed "è arrivata l'era dell'ebollizione globale", a dirlo il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres. “Il cambiamento climatico è qui. È terrificante. Ed è solo l'inizio", ha detto Guterres. “È ancora possibile limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5°C [rispetto ai livelli pre-industriali] ed evitare il peggio del cambiamento climatico. Ma solo con un'azione climatica immediata".

Le parole di Guterres sono arrivate ​​dopo che gli scienziati del clima hanno confermato che le ultime tre settimane sono state le più calde da quando sono rilevate e che luglio è sulla buona strada per essere il mese più caldo mai registrato.

I fenomeni meteorologici estremi che stanno colpendo tutto il Mediterraneo, sempre più caldo, gli incendi e cosa non stiamo facendo per prevenirli. Se avevamo bisogno di ulteriori manifestazioni degli effetti della crisi climatica li stiamo vivendo sulla nostra pelle. A tutte le latitudini, dall’estremo occidente fino al Giappone. Eppure, appena alcuni giorni fa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato di “maltempo difficile” e di “realtà climatica imprevedibile” riferendosi agli eventi meteorologici estremi in Sicilia e Lombardia. Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, ospite del salotto di Sky Tg 24, ha addirittura messo in dubbio l’origine antropica del cambiamento climatico.

La grancassa del negazionismo climatico non si è fermata neanche questa volta. Pure il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è detto sorpreso delle “tante discussioni sulla fondatezza dei rischi, sul livello dell'allarme, sul grado di preoccupazione” anche di fronte “alle drammatiche immagini di quel che è accaduto, a Nord come al Centro come nel Meridione”. Siamo insomma davanti a una vera e propria manipolazione dei fatti, a una gravissima disinformazione propagandista e senza scrupoli.

Intanto, le aziende energetiche stanno riducendo gli investimenti in energie rinnovabili ed espandendo la produzione di petrolio e gas mentre i paesi del G20, riunitisi a Goa, in India, non si sono messi d’accordo sulla riduzione dei combustibili fossili. La domanda di fondo dopo tutto quello che sta succedendo è: perché siamo ancora così tragicamente fuori strada nel combattere questa crisi?

Per fortuna ci sono alcune buone notizie. I nuovi governi di Brasile e Colombia stanno frenando la deforestazione dell’Amazzonia. In particolare il presidente colombiano, Gustavo Petro, sta provando un nuovo approccio associando il processo di pace con i gruppi armati alla questione ambientale.

Di tutto questo abbiamo parlato in “Che clima che fa”, il podcast di Valigia Blu dedicato alla crisi climatica.

Musica: Michael Jackson - Earth Song

Regia: Vudio

26/04/2023

Un’esperienza travolgente ed emozionante come sempre, lavorativa ma soprattutto umana e queste immagini lo raccontano, una città che si trasforma e vive l’atmosfera incredibile dell’ International Journalism Festival, grazie Arianna Ciccone e Chris Potter, grazie Perugia, grazie a tutto lo staff, al team degli streamers e ai nostri videomaker ❤️ ci vediamo il prossimo anno

Indirizzo

Via Galla Placidia 83
Rome
00159

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 18:00

Telefono

0670490458

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