L’attività sportiva della Cestistica Civitavecchia inizia, dopo i primi ‘assaggi’ del 1947, ufficialmente nel 1948 per merito del professor Aldo Vespa, che insieme ad un gruppetto di giovani appassionati attrezza un piazzale sterrato vicino allo stabilimento dell’Italcementi piantando due pali ed inchiodandovi alcune assi di legno e due cerchi di ferro: era così nato il primo ‘campo’ di pallacanestro, il cosiddetto ‘Campaccio’ (di nome e di fatto come dolorosamente ancora ricordano le ginocchia dei coraggiosi sportivi).
Subito si disputano alcune partite amichevoli. Si ricorda come ‘prima’ assoluta un incontro con un gruppo di ufficiali della Marina, poi anche una partita disputata al ‘Pirgo’ (il vecchio isolotto di un allora fiorente stabilimento balneare) contro una squadra di universitari di Roma.
Per poter disputare il campionato occorre però un terreno non in terra battuta. In pieno centro cittadino, nel bel mezzo del lungomare, c’era in quel periodo una struttura completamente distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale con uno spiazzo che si prestava alla bisogna: si trattava dell’ex Grand Hotel ‘Le Terme’ e, in particolare, del vecchio campo da tennis.
I nostri si armano quindi di buona volontà e ripuliscono dalle macerie il piazzale in cemento, montano i soliti pali con relative assi e cerchi e si passa così a giocare nel nuovo campo soprannominato ‘La Conchiglia’. Come spogliatoi si utilizzano i resti di una casa semi-distrutta e per lavarsi c’ è soltanto una vecchia vasca da bagno all’aperto (naturalmente senza acqua calda).
Nasce così nel 1948 con primo presidente il cavalier Guido Celli, l’ UNIONE SPORTIVA CIVITAVECCHIESE PALLACANESTRO, con colori sociali azzurro con una stella sul petto, che dopo poco si tramuta nell’ attuale denominazione CESTISTICA CIVITAVECCHIA passando al colore di maglia rosso in onore della mitica Borletti di Milano che all’epoca era la più ammirata compagine d’Italia.
Il nuovo campo in zona centralissima, gli ottimi risultati subito ottenuti dalla squadra e la voglia di rinascita che si respira in tutta Italia, fanno sì che il neonato sport diventi seguitissimo ed i giocatori in breve sono delle vere e proprie celebrità cittadine. Il professor Vespa, che svolgeva le mansioni di allenatore-giocatore, è costretto da altri impegni ad abbandonare il gruppo ed arriva così da Roma il primo vero allenatore: Cafiero Perrella, grande conoscitore della tecnica di base e dotato di leggendaria severità negli allenamenti, al quale viene anche affidato l’ incarico di avviare il primo settore giovanile che poi per tutta la storia della Cestistica sarà sempre il vero motore trainante di tutto il movimento.
Dalla 1° divisione, sull’ onda dell’ entusiasmo si sale in breve in serie ‘C’, poi in ‘B’ e addirittura in serie ‘A’, che corrispondeva ad una odierna ‘A2’ poichè le migliori squadre dell’ epoca (Borletti Milano, Reyer Venezia, Virtus Bologna, Ginnastica Roma nella quale militava un ‘certo’ Vittorio Gassman) disputavano il campionato di ‘Eccellenza’.
Si distinguono all’epoca tra gli altri Giorgio Vercesi, il quale nel 52 verrà addirittura chiamato in nazionale, che ebbe la possibilità di allenarsi e giocare con autentiche leggende della pallacanestro come Sandro Riminucci e Sandro Gamba che sarà per anni allenatore della nazionale maggiore.
La Cestisticapartecipa per tre anni consecutivi al campionato di serie ‘A’ (1951, 1952 e 1953), poi resiste, sempre molto dignitosamente e nel più completo dilettantismo, in serie ‘B’ sino al 1958, anno purtroppo della chiusura delle attività per motivazioni puramente economiche.
Ciò, fortunatamente, dura pochi anni, per l’esattezza fino al 1963, quando la passione riuscì a portare alla rinascita della Cestistica Civitavecchia. Si riparte su un nuovo campo da gioco (di fortuna) alle scuole di via Leopoli per poi passare definitivamente al piazzale del Pincio, in quello che sarà lo scenario principale della pallacanestro cittadina per parecchi anni e tutt’ora, col tradizionale torneo estivo, rimane ancora il campo di gioco dal maggior fascino della città.
In breve, anche sull’ onda di una nuova leva di giovani giocatori, si ritorna in serie ‘B’, che poi diventerà con le varie riforme ed allargamenti serie ‘C’ nazionale. Si arriva così tra alti e bassi legati soprattutto alle scarse possibilità economiche ai primi anni settanta, quando cioè la federazione impone, per partecipare a campionati di livello nazionale, di giocare in impianti coperti.
Per fortuna in quegli anni presidente della Cestistica era un imprenditore competente ed appassionato: Vincenzo Riccucci, il quale ottenuto un terreno dall’ Amministrazione Comunale, a tempo di record costruisce una sorta di capannone industriale attrezzato per il basket.
Nasce così l’impianto, oggi a lui intitolato, di San Gordiano, struttura a tutt’oggi utilizzata e fondamentale per tutta l’attività della Cestistica. Proprio la palestra, grazie all’instancabile lavoro del gruppo dirigente e, in particolare, grazie al sostegno dello sponsor “Se. Gi.”, nella persona del consigliere Stefano Chicchiani, è stata oggetto negli ultimi anni di una profonda opera di restyling che l’hanno resa moderna, accogliente e confortevole. Ciò al fine di fornire ai tantissimi ragazzi e alle loro famiglie che lo frequentano quotidianamente, un impianto al passo con i tempi.
A livello prettamente sportivo, fatta eccezione per una esaltante parentesi negli anni ’80, quando riuscì a centrare due promozioni consecutive passando dalla serie D regionale alla serie B nazionale, la prima squadra della Cestistica Civitavecchia si è attestata a militare nel campionato di C2. Nell’ultimo decennio, in tre circostanze, è riuscita a raggiungere le semifinali play off per il passaggio alla C1. Nella stagione 2014/2015 è riuscita a vincere il campionato salendo dalla C2 alla C1, adesso C Gold. E nelle prime quattro stagioni nella C Gold è sempre arrivata ai play off, sfiorando la promozione in serie B, adesso terza serie nazionale, nel campionato 2017/2018, perdendo in una incredibile finale con la Vis Nova Roma.
L’iniziativa della società, a stretto carattere di volontariato, intende mantenere comunque salde le sue ‘radici storiche’, rivitalizzare e rilanciare la pratica della pallacanestro a Civitavecchia.