
27/03/2025
𝐂𝐈𝐍𝐄𝐌𝐀 𝐄 𝐏𝐒𝐈𝐊𝐄
✍️𝑹𝒖𝒃𝒓𝒊𝒄𝒂 𝒒𝒖𝒊𝒏𝒅𝒊𝒄𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒂 𝒄𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝑴𝒂𝒓𝒊𝒂 𝑨𝒏𝒕𝒐𝒏𝒊𝒆𝒕𝒕𝒂 𝑪𝒐𝒄𝒄𝒂𝒏𝒂𝒓𝒊 𝒅𝒆' 𝑭𝒐𝒓𝒏𝒂𝒓𝒊
🎥𝐿𝐸𝐸 𝑀𝐼𝐿𝐿𝐸𝑅 𝑑𝑖 𝐸𝑙𝑙𝑒𝑛 𝐾𝑢𝑟𝑎𝑠
𝐋𝐄𝐄 (𝟐𝟎𝟐𝟑, 𝐢𝐧 𝐬𝐚𝐥𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝟏𝟑 𝐦𝐚𝐫𝐳𝐨 𝐮.𝐬.). 𝐃𝐢 𝐄𝐥𝐥𝐞𝐧 𝐊𝐮𝐫𝐚𝐬. 𝐄̀ 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐋𝐞𝐞 𝐌𝐢𝐥𝐥𝐞𝐫, 𝐦𝐨𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐨𝐝𝐚 𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐢𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐚 𝐍𝐞𝐰 𝐘𝐨𝐫𝐤 𝐞 𝐚 𝐏𝐚𝐫𝐢𝐠𝐢, 𝐞 𝐦𝐮𝐬𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢 𝐏𝐢𝐜𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐮𝐫𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐕𝐞𝐧𝐭𝐢. 𝐃𝐢𝐯𝐞𝐧𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐜𝐞𝐥𝐞𝐛𝐫𝐢 𝐟𝐨𝐭𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐞 𝐝𝐞𝐥 ’𝟗𝟎𝟎 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐕𝐨𝐠𝐮𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐥𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞: 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢. 𝐋𝐞𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ “𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐟𝐫𝐢𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐞 𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐭𝐮𝐫𝐨𝐬𝐚”. 𝐂𝐨𝐥𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐞𝐚𝐭𝐫𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞. 𝐈𝐥 𝐟𝐢𝐥𝐦 𝐞̀ 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐛𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐬𝐬𝐞 𝐬𝐮𝐨 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐲. 𝐊𝐚𝐭𝐞 𝐖𝐢𝐧𝐬𝐥𝐞𝐭 𝐞̀ 𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐨𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐧𝐠𝐫𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞. 𝐄, 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞, 𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐨𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐛𝐫𝐚𝐯𝐚.
Lee Miller vecchia su una poltrona rossa, nel 1977, parla con un giovane che la intervista, parlano in maniera pacata, dolente, a volte acre, dell’esperienza di guerra di questa donna volitiva brusca e inquieta. Si chiedono vicendevolmente delle loro vite, delle loro madri. “Le interviste sono sempre interrogazioni”.
Lee Miller era andata, nel 1939, bardata come un soldato, a riprendere sul campo le tragedie della guerra: bombardamenti, città distrutte, cadaveri nudi nei lager. “Chilometri e chilometri dentro il peggio di tutto”. Le donne non sono ben accette come reporter. Non sono ben accette neppure le sue foto sconvolgenti, Vogue non si sente di pubblicarle a Londra dove Lee si è traferita per seguire e poi sposare il grande amore della sua vita, il pittore Roland Penrose. Le diffonderà in seguito la sede americana. Le altre donne potranno conoscere non solo la moda ma anche la verità, dall’unica donna, pioniera del femminismo, che poté documentare la “perfida logica” degli orrori. In lei le ferite “che non si vedono” sarebbero rimaste indelebili nei sintomi del Disturbo da Stress Postraumatico, sempre alla ricerca di oblio con alcool e tranquillanti. Ma tornano spesso anche i ricordi dolci, tutti in sovrimpressione sullo schermo, come il primo biglietto di Roland “con 69 modi di dire Ti amo”.
Lee Miller aveva abbandonato con un impetuoso desiderio di cambiamento il mondo patinato e trasgressivo dell’Arte e gli amici artisti a Parigi, tra i quali il poeta Paul Eluard e sua moglie (Marion Cotillard). Ma si ritroveranno, resteranno legati per sempre da quei fili che vanno oltre la quotidianità mentre appaiono nuovi amici e collaboratori importanti, anche loro per sempre. Tutto sembra riunirsi, vecchio e nuovo nei versi clandestini LIBERTE’ del poeta francese. Tutto in un film bello e asciutto, penetrante.