13/02/2025
💥 «Allora, stavi dicendo?» riprese Iolanda rivolta a Eurialo.
«Stavo dicendo che per me è difficile condividere le vostre battaglie, mi sembra che le discrepanze siano... siano inconciliabili».
«Spiegami perché» rispose tosto Iolanda e Clelia sollevò la mano intendendo con ciò significare di lasciarlo continuare.
«Perché... perché... perché è tutto assurdo, quello che dite, quello che fate, parlate a vanvera, dite sempre le stesse cose, sembrate delle macchinette; usate tutti le stesse parole e continuate a ripeterle come i pappagalli: e il sistema, e i borghesi, e lo stato di polizia, i fascisti, i fascisti. Tutti sono fascisti per voi. E distruggiamo di qua e incendiamo di là, impicchiamo, appendiamo per i piedi e via di questo passo. E sarebbe la società giusta che vorreste costruire voi, la vostra rivoluzione? Con la gente impiccata ai pali della luce? Per voi è tutto facile, date tutto per scontato. Autocritica? Quale autocritica? I vostri postulati non li mettete mai in discussione: o si è compagni o si è topi di fogna e avete la faccia tosta di parlare di libertà. Ce l’avete sempre in bocca quella parola... ma che cosa significa per voi libertà eh? Fatemi capire qual è la vostra libertà, qui nessuno può dire che la pensa diversamente da voi, nessuno può dire una parola che subito l’intimorite, anzi intimorire, che dico, gli va bene se non lo massacrate di botte. Andate orgogliosi di spaccare le teste. Tutte le colpe sono degli americani, del sistema, dei fascisti... quali fascisti?»
Il mondo dell'eversione nera raccontato da uno dei protagonisti.
Avene selvatiche - Alessandro Preiser
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