
11/02/2025
È una delle più importanti sfide che sta affrontando la sanità e in futuro è destinata diventare ancora più complessa con il progressivo invecchiamento della popolazione. Oggi in Italia Italia, si stima che la fragilità riguardi il 17% della popolazione sopra i 64 anni, con picchi del 33% negli over 85.
Quello della fragilità è un tema complesso e articolato, in cui svolgono un ruolo di primo piano i fattori biologici: ha a che fare con il calo naturale delle funzioni fisiologiche nel progredire degli anni, che porta una maggiore vulnerabilità. Per questo l’età è un fattore determinante. Tuttavia, chiama in causa anche fattori economici e sociali.
Una simile complessità richiede nuove competenze, che consentano di guardare e affrontare il fenomeno in tutta la sua ampiezza.
È nato da questa esigenza un nuovo Master di secondo livello in "Prevenzione, Cura e Riabilitazione del Paziente Fragile” promosso da Maugeri e Università di Pavia, con il Dipartimento di Medicina interna e Terapia medica, presentato questa mattina presso l’Auditorium dell’Irccs Maugeri di Pavia. Il Master ha l'obiettivo di formare medici altamente qualificati nella gestione del paziente fragile, caratterizzato da presenza di malattie croniche complesse, comorbilità, instabilità clinica, politerapia, ridotta autosufficienza.
«Lo scenario della fragilità in una società complessa come quella attuale cambia rapidamente e richiede una lettura condivisa che non si limiti a identificare il paziente fragile con l’anziano, sebbene riguardi in misura maggiore questa fascia d’età», afferma il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Rocco Bellantone, nella sua Lectio Magistralis. «Serve formare la futura classe medica a riconoscere la fragilità, a intercettarla precocemente, perché su questa capacità, in una prospettiva in cui l’aspettativa di vita è significativamente aumentata, non solo si gioca la possibilità di proteggerne la qualità ma anche quella di garantire la sostenibilità delle cure per tutti», aggiunge il presidente Iss. «Serve insegnare ai diversi specialisti a conoscere la fragilità e a lavorare insieme per affrontare questa condizione includendo più prospettive e mettendo al centro il paziente», conclude Bellantone.
Attenzione, però. La fragilità non riguarda solo gli anziani. Una fetta non trascurabile della popolazione giovane colpita da patologie congenite o acquisite può trovarsi in condizioni di fragilità e avere necessità di percorsi dedicati.
Gestire la complessità
Le mille sfaccettature della fragilità non possono essere affrontate singolarmente. Studi recenti dimostrano come un modello multidisciplinare, basato su valutazioni multidimensionali (come la VMD in geriatria) e tecnologie avanzate (robotica, piattaforme virtuali), possa ridurre del 30% gli eventi avversi e migliori l’autonomia funzionale, specie dopo ictus o traumi.
Dati consolidati mostrano che oltre il 65% dei pazienti over 65 presenta almeno due patologie croniche concomitanti, rendendo essenziale una presa in carico che coinvolga diverse specialità mediche. Numerosi studi confermano inoltre che la presa in carico da parte di team multidisciplinari non solo riduce mortalità e ricoveri ma migliora anche la qualità della vita e riduce la disabilità. Allo stesso tempo, tuttavia, è necessaria l'adozione di strategie riabilitative personalizzate, adattate alle esigenze specifiche del paziente: ciò si è mostrato efficace nel migliorare le capacità funzionali e cognitive, anche in presenza di patologie complesse.
«La formazione di professionisti specializzati nella gestione del paziente fragile è di fondamentale importanza, soprattutto considerando la carenza di tali figure nel sistema sanitario attuale. L'aver dato vita a questo Master rappresenta un passo decisivo nella nostra missione di innovare i modelli assistenziali dedicati ai pazienti fragili», dichiara Luca Damiani, presidente esecutivo di Maugeri. «In Italia, si era stimato un fabbisogno di oltre 5 mila medici nell’ambito riabilitativo – sottolinea - evidenziando una significativa carenza di professionisti nel settore. Investire nella medicina riabilitativa da parte delle Istituzioni e nella formazione di tali professionisti è quindi essenziale per garantire percorsi di cura efficaci e sostenibili, rispondendo alle crescenti esigenze di una popolazione sempre più anziana e affetta da patologie croniche».
Il Master
Il Master si articolerà in 1.500 ore complessive suddivise in cinque moduli, uno per ciascuno dei quattro settori clinici (neurologico, pneumologico, cardiologico, internistico) e un quinto modulo dedicato alla ricerca e alla statistica e sarà articolato in lezioni frontali, tirocini pratici ed esercitazioni con discussione di casi clinici, per offrire un'esperienza didattica completa e altamente professionalizzante.
L'obiettivo è formare professionisti capaci di gestire transizioni terapeutiche, polifarmacoterapie e interventi personalizzati, con un focus su giovani e anziani, in linea con le linee guida OMS sulle Key Action Areas.
Il percorso formativo è rivolto a laureati in Medicina e Chirurgia e fornirà strumenti avanzati per la diagnosi, la gestione e la prevenzione della condizione di fragilità, affrontando tematiche cruciali come la malnutrizione e la sarcopenia. Un'attenzione particolare sarà rivolta all'uso di nuove tecnologie e modelli organizzativi sanitari per garantire la continuità delle cure e il coordinamento tra i diversi livelli di assistenza. I moduli e le lezioni dei Master prevedono il continuo contatto con specialisti in diversi ambiti sanitari specialistici - psicologi, neuropsicologici, fisiatri e fisioterapisti - complementari non solo al percorso di formazione ma anche allo svolgimento quotidiano della professione.
Maugeri metterà a disposizione del Master la propria rete di strutture sanitarie e il know-how maturato nella gestione delle patologie croniche e degenerative.
«Il Master in “Prevenzione, Cura e Riabilitazione del Paziente Fragile” è un nuovo importante tassello dell’offerta formativa post-laurea dell'Università di Pavia che si compone di 29 Master di I livello, 43 di II livello e dieci corsi di perfezionamento», sottolinea Francesco Svelto, rettore dell’Università di Pavia. «La fragilità richiede un approccio multidisciplinare che sappia unire prevenzione, cura e riabilitazione – aggiunge - offrendo soluzioni innovative e personalizzate, oltre che sostenibili per il sistema sanitario. Anche per questo, centrale è la collaborazione con Maugeri, che da sempre si occupa di fornire assistenza di eccellenza ai pazienti fragili e che inoltre ringrazio per avere voluto sostenere i giovani professionisti attraverso l'erogazione di borse di studio».