La Civiltà Cattolica

La Civiltà Cattolica Rivista culturale della Compagnia di Gesù, fondata nel 1850.

Perché parlare di speranza in un mondo sull’orlo della guerra? Quale senso può avere parlare di gioia in un momento così...
16/12/2024

Perché parlare di speranza in un mondo sull’orlo della guerra? Quale senso può avere parlare di gioia in un momento così difficile?

Sono domande ricorrenti, anche per i non credenti, quando si avvicina il Natale. Ciclicamente, sembra essere questo il momento dell’anno per fare i conti con la nostra storia, personale e umana. Perché?

Gli Accènti de "La Civiltà Cattolica". Parlare di gioia e speranza in un mondo sull'orlo della guerra.

Le stelle sono la nostra guida verso la sapienza e verso il misteroIl secondo capitolo di Matteo narra dei magi che giun...
15/12/2024

Le stelle sono la nostra guida verso la sapienza e verso il mistero

Il secondo capitolo di Matteo narra dei magi che giungono a Gerusalemme alla ricerca del «neonato re dei Giudei» perché «hanno visto spuntare la sua stella». Il fatto che Erode dovette consultarli per sapere quando era apparsa la stella ci dice che essa risultava visibile solo agli osservatori attenti. Quindi, cosa ci dicono le stelle? Ci raccontano come opera la creazione di Dio. Non presiedono le nostre vite; piuttosto, ci riempiono di un senso di meraviglia e gratitudine di fronte al Dio. Leggi l’articolo

Il secondo capitolo di Matteo narra di «magi provenienti da oriente» che giungono a Gerusalemme alla ricerca del «neonato re dei Giudei» perché «hanno visto spuntare la sua stella». Il fatto stesso…

Il Natale sorprende l’umanitàGesù nasce povero, perché ogni uomo è povero; nasce in una grotta, per essere vicino a chi ...
15/12/2024

Il Natale sorprende l’umanità

Gesù nasce povero, perché ogni uomo è povero; nasce in una grotta, per essere vicino a chi non ha casa né un luogo dignitoso dove potersi rifugiare; nasce nell’umiliazione, perché ogni uomo è colpito da umiliazioni che lo feriscono e lo lacerano; nasce solo, perché la solitudine attanaglia il cuore di ogni persona. Gesù è l’«atteso dell’inatteso» perché nella sua nascita le aspettative dell’umanità sono puntate altrove. Leggi l’articolo

Il mistero del Natale tra Antico e Nuovo Testamento: il Messia degli oracoli di Isaia e il Cristo, piccolo e povero, incarnato nella nostra storia.

«E NOI CHE COSA DOBBIAMO FARE?»𝘐𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰, 𝘭𝘦 𝘧𝘰𝘭𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘳𝘰𝘨𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘎𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘯𝘪, 𝘥𝘪𝘤𝘦𝘯𝘥𝘰: «𝘊𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘥𝘰𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘧𝘢𝘳𝘦?». 𝘙𝘪𝘴𝘱𝘰...
14/12/2024

«E NOI CHE COSA DOBBIAMO FARE?»

𝘐𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰, 𝘭𝘦 𝘧𝘰𝘭𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘳𝘰𝘨𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘎𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘯𝘪, 𝘥𝘪𝘤𝘦𝘯𝘥𝘰: «𝘊𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘥𝘰𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘧𝘢𝘳𝘦?». 𝘙𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘥𝘦𝘷𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰: «𝘊𝘩𝘪 𝘩𝘢 𝘥𝘶𝘦 𝘵𝘶𝘯𝘪𝘤𝘩𝘦, 𝘯𝘦 𝘥𝘪𝘢 𝘢 𝘤𝘩𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘯𝘦 𝘩𝘢, 𝘦 𝘤𝘩𝘪 𝘩𝘢 𝘥𝘢 𝘮𝘢𝘯𝘨𝘪𝘢𝘳𝘦, 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦𝘵𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰». 𝘝𝘦𝘯𝘯𝘦𝘳𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢𝘯𝘪 𝘢 𝘧𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢𝘳𝘦 𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘴𝘦𝘳𝘰: «𝘔𝘢𝘦𝘴𝘵𝘳𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘥𝘰𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘧𝘢𝘳𝘦?». 𝘌𝘥 𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰: «𝘕𝘰𝘯 𝘦𝘴𝘪𝘨𝘦𝘵𝘦 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘷𝘪 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘧𝘪𝘴𝘴𝘢𝘵𝘰». 𝘓𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘳𝘰𝘨𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘪 𝘴𝘰𝘭𝘥𝘢𝘵𝘪: «𝘌 𝘯𝘰𝘪, 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘢 𝘥𝘰𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘧𝘢𝘳𝘦?». 𝘙𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰: «𝘕𝘰𝘯 𝘮𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘢𝘵𝘦 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘴𝘵𝘰𝘳𝘤𝘦𝘵𝘦 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘰; 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘦𝘷𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘦 𝘱𝘢𝘨𝘩𝘦» (𝘓𝘤 3,10-14).

Questa festa – dalle parole del canto d’ingresso – è detta «Domenica della gioia». La scorsa domenica abbiamo celebrato la solennità dell’Immacolata, ma era la IIa d’Avvento, dove risuonava il grido del Battista nel deserto: «Preparate la via del Signore: convertitevi». La gente accorre, è disorientata, eppure non fugge via, è attenta all’annuncio, è disponibile a farlo vero nella propria vita: ma come realizzarlo? Il Battista ha proposto l’itinerario di con¬versione annunciato dai profeti nell’Antico Testamento: la via della solidarietà fraterna, da raggiunge¬rsi nella giustizia e nella condivisione.

Alcuni della folla lo interrogano: «E noi che cosa dobbiamo fare?» Il Battista, sulla linea della saggezza antica dei profeti, risponde: «Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha»! Per la vita basta una sola tunica... Chi ne ha più di una la dia a chi non ne ha. Non è un invito ad essere po¬veri, ma a donare generosamente il superfluo. E tuttavia qui è il punto: che cosa è superfluo nella vita dell’uomo? Siamo attanagliati dall’ansia del domani, dalla paura di restare sguarniti; e anche nei più poveri cova la tentazione di accaparrare, di mettere da parte, con la giustificazione del «buon senso comune». Non è la povertà per se stessa che viene indicata qui come la via; la via è la capacità di condividere, di far parte agli altri di quello che abbiamo e di quello che siamo. In che misura? Non c’è misura..., se non quella che viene dalla luce dello Spirito che nel tempo parla in noi e può farci capaci di generosità insospettabili. Occorre farsi disponibili al Signore che viene.

Anche i pubblicani vengono a farsi battezzare: erano quei giudei che avevano in appalto la riscossione delle tasse per conto del dominatore romano. Il pubblicano, in Israele, è l’uomo che non può salvarsi: rubava quello che gli altri producevano, e per di più per gli oppressori stranieri. Le soperchierie erano così gravi e così reiterate che – si riteneva – l’intera loro vita di penitenza non sa¬rebbe bastata per salvarsi. Anche loro sono disponibili a convertirsi: ma che cosa devono fare? La risposta di Giovanni è chiara: «Esigete ciò che è giusto!». Non chiede loro di cambiare professione. Anche oggi la chiamata del Signore non ci interpella fuori della nostra vita, ma ci chiede di vivere nella fedeltà alla Parola, nell’onestà, nella generosità. Quanto? In che misura? La risposta sta nell’aprirsi al Signore che viene.

Anche i soldati interrogano il Battista. Questi ultimi non sono nemmeno giudei, perché i giudei erano esonerati dal servizio militare: sono persone comuni che non avendo forse altro lavoro si sono impegnati con le armi. La loro vita era segnata dalla prepotenza. Solitamente mal pagati, si rifacevano con razzie ed estorsioni, saccheggiavano tutto quello che trovavano sulla loro strada. Ad essi il Battista dice: «Accontentatevi delle vostre paghe». L’uomo moderno si aspetterebbe a questo punto un discorso «pacifista». Ma bisogna rispettare i tempi e non possiamo prestare a Giovanni una sensibilità che è maturata con l’esperienza di venti secoli. Allora non faceva scandalo più di tanto guadagnarsi la vita al soldo dei potenti. Eppure c’è anche qui uno stile di vita. A noi oggi viene chiesto un altro discernimento, perché in una certa misura si è più liberi nelle scelte; ma qualunque sia la stret¬toia in cui la vita ci mette, qualunque sia il peccato del mondo con cui la nostra vita deve fare i conti, c’è comunque una strada di equità che tocca a noi scoprire e avere il coraggio di intra¬prendere, sostenuti dalla forza che viene dallo Spirito.

Giovanni propone un cammino di penitenza, battezzando in acqua; ma c’è qualcuno dopo di lui che battezzerà in Spirito Santo e fuoco, e che potrà farci partecipare con l’offerta fiduciosa della nostra vita alla nuova creazione. «Il Signore tuo Dio, in mezzo a te, è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore» (Sof 3,17). Perciò, dice Paolo: «Siate sempre lieti nel Signore. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino» (Fil 4-5).

Francesco: «𝘗𝘳𝘦𝘨𝘩𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘢 𝘕𝘢𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘪 𝘴𝘪𝘢 𝘪𝘭 𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘵𝘦-𝘪𝘭-𝘧𝘶𝘰𝘤𝘰 𝘴𝘶 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪 𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘨𝘶𝘦𝘳𝘳𝘢»

(p. Giancarlo Pani S.I., scrittore emerito de La Civiltà Cattolica)

𝘕𝘦𝘭𝘭'𝘪𝘮𝘮𝘢𝘨𝘪𝘯𝘦: 𝘓𝘢 𝘗𝘳𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢, 𝘎𝘩𝘪𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢𝘪𝘰, 𝘊𝘢𝘱𝘱𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘛𝘰𝘳𝘯𝘢𝘣𝘶𝘰𝘯𝘪

La violenza nella BibbiaChe rapporto c’è tra le immagini misericordiose di Dio e la violenza che scorre in tante pagine ...
14/12/2024

La violenza nella Bibbia

Che rapporto c’è tra le immagini misericordiose di Dio e la violenza che scorre in tante pagine bibliche? A questa domanda si è cercato di rispondere durante l’incontro «Scoprire la violenza nella Bibbia», svoltosi il 30 novembre a Villa Malta, organizzato dalla Georgetown University e La Civiltà Cattolica. Guarda il video completo

Che rapporto c’è tra le immagini misericordiose e paterne di Dio e la violenza che scorre in tante pagine bibliche? Come spiegare i racconti biblici che mett...

Siria: il futuro incerto del Paese e dei suoi 13 milioni di sfollati e rifugiati«È accaduto così velocemente che ha pres...
13/12/2024

Siria: il futuro incerto del Paese e dei suoi 13 milioni di sfollati e rifugiati

«È accaduto così velocemente che ha preso un po’ tutti di sorpresa». Esordisce così Luca Ricciardi, Head of program per la regione del Medio Oriente del Jesuit Refugee Service (JRS), quando a La Civiltà Cattolica racconta quello che sta accadendo in questi giorni in Siria. Dopo la caduta di Damasco nelle mani dei ribelli e la fuga del presidente Bashar al-Assad, l’unica cosa certa è la fine di un regime durato oltre 50 anni, mentre restano ancora tanti interrogativi sul futuro. Leggi la news

«È accaduto così velocemente che ha preso un po’ tutti di sorpresa». Esordisce così Luca Ricciardi, Head of program per tutta la regione del Medio Oriente del Jesuit Refugee Service (JRS), quando a…

Dinanzi al presepe con Paul Claudel Convertitosi nel giorno di Natale (1886), Paul Claudel non si è stancato di meditare...
13/12/2024

Dinanzi al presepe con Paul Claudel

Convertitosi nel giorno di Natale (1886), Paul Claudel non si è stancato di meditare, nella sua opera poetica, sul mistero di questa festività. Ciò che maggiormente lo stupisce è lo «stato di annientamento, di totale rinuncia scelto dal Signore del Sinai». Venendo tra noi, il divino petit Enfant «ha santificato ciò che ha assunto». Ha riscattato la sofferenza, ci ha liberato dal Nulla, ha trasfigurato la vita. E ci ha assicurati del suo amore, che non verrà mai meno. Leggi l’articolo

Quando e dove è nato il poeta Paul Claudel? È nato il 6 agosto 1868, a Villeneuve-sur-Fère (Aisne), informano i registri anagrafici. Senza rifiutare questa data e questa località, egli suggerirebbe…

Gesù inaugura un nuovo modo di essere uomo «Se uno non rinasce dall’alto non può vedere il regno di Dio». Questa nuova n...
12/12/2024

Gesù inaugura un nuovo modo di essere uomo

«Se uno non rinasce dall’alto non può vedere il regno di Dio». Questa nuova nascita dall’alto è possibile perché Gesù, disceso dal cielo, è venuto tra gli uomini, ha comunicato loro la sua figliolanza divina. Gesù è «Figlio del Padre», perciò in lui si manifesta il divino nell’uomo, ed è «Figlio dell’uomo», quindi in lui è presente tutto ciò che secondo il piano divino è pienamente umano. Così la venuta di Gesù nel mondo ha inaugurato un nuovo modo di essere uomo, facendo sì che gli uomini divenissero figli di Dio nel suo Figlio. Leggi l’articolo

Nicodemo, «uno dei capi dei Giudei», aveva fatto un notevole passo avanti nell’accoglienza di Gesù. Diversamente dagli altri capi, era andato da Gesù, ma di notte, per una visita discreta, nella…

Giovanni Gentile, ad un secolo dalla riforma della scuola italianaLa riforma voluta dall’allora ministro della Pubblica ...
12/12/2024

Giovanni Gentile, ad un secolo dalla riforma della scuola italiana

La riforma voluta dall’allora ministro della Pubblica Istruzione del primo governo Mussolini coinvolse tutte le scuole del Regno d’Italia. Sebbene poi sia stata in parte modificata, lo spirito che l’animava rimase in vigore anche negli anni della ricostruzione democratica. Ricordarla e studiarla è un dovere storico

L'articolo esplora la riforma scolastica di Giovanni Gentile del primo governo Mussolini. Sebbene sia stata modificata negli anni, lo spirito che l’animava rimase in vigore per lungo tempo.…

La bellezza ci ha abbandonato. Il brutto è il segno di una crisi di civiltà?Gli studi sull’estetica contemporanea sono c...
11/12/2024

La bellezza ci ha abbandonato. Il brutto è il segno di una crisi di civiltà?

Gli studi sull’estetica contemporanea sono concordi nel rilevare lo smarrimento della bellezza nell’epoca attuale come il segno di una diffusa crisi di civiltà. Il tentativo di fare dell’estetica una scienza in grado di codificare la bellezza sembra abbia portato alla sua progressiva scomparsa per lasciare il posto al brutto, al kitsch. Per quale motivo?

L'articolo esplora la crescente presenza del brutto nella modernità, segno di crisi civiltà. Analizza come il tentativo di codificare la bellezza nell'estetica contemporanea abbia promosso il kitsch…

«Stranieri Ovunque». Alla Biennale di Venezia oltre 300 artisti dal sud del mondoLa 60a edizione ha avuto una prospettiv...
11/12/2024

«Stranieri Ovunque». Alla Biennale di Venezia oltre 300 artisti dal sud del mondo

La 60a edizione ha avuto una prospettiva speciale, grazie al direttore artistico Adriano Pedrosa. Brasiliano, dal 2014 dirige il Museu de Arte de São Paulo. A lui il compito di far scoprire la produzione artistica dell’emisfero meridionale come un gigantesco laboratorio d’arte contemporanea. Non è un caso che Pedrosa sia riuscito a riunire 332 artisti, in gran parte sconosciuti.

L'arte dell'emisfero sud ha trasformato la 60a Biennale d'Arte di Venezia 2024, sotto la direzione di Adriano Pedrosa, in un vibrante laboratorio di creatività, coinvolgendo 332 artisti globali e…

Nel 1939 la filosofa sp****la María Zambrano aveva 35 anni. Dopo l’avvento del franchismo, aveva lasciato la Spagna e si...
10/12/2024

Nel 1939 la filosofa sp****la María Zambrano aveva 35 anni. Dopo l’avvento del franchismo, aveva lasciato la Spagna e si era trasferita prima a Parigi, poi a L’Avana e da lì in Messico. In quell’anno ha pubblicato due opere di grande importanza – Pensiero e poesia nella vita sp****la e Filosofia e poesia –, ora raccolte nel volume di cui ci stiamo occupando, che contiene anche una ricca Introduzione di Armando Savignano e una densa Postfazione di Massimo Cacciari.

MARÍA ZAMBRANO, “Poesia e filosofia”, Brescia, Morcelliana, 2024. La recensione de “La Civiltà Cattolica”.

Sinodo. Due immagini per raccontarloLa Seconda Sessione si è conclusa il 27 ottobre 2024. Due immagini raccontano questa...
10/12/2024

Sinodo. Due immagini per raccontarlo

La Seconda Sessione si è conclusa il 27 ottobre 2024. Due immagini raccontano questa esperienza: la prima è quella dell’Assemblea riunita nell’Aula Paolo VI, con i partecipanti disposti a piccoli gruppi attorno a tavole rotonde; la seconda è la foto scattata a conclusione dei lavori, con i rappresentanti di tutte le Chiese che si stringevano attorno al Successore di Pietro.

Il Sinodo dei Vescovi 2021-24 si chiude con prospettive di missione e scambio di doni. L'articolo approfondisce il Documento finale, concentrandosi sulle sfide contemporanee che la Chiesa deve…

Il ruolo delle donne nel futuro del continente africanoIn Africa le donne devono affrontare una serie di sfide nel conte...
09/12/2024

Il ruolo delle donne nel futuro del continente africano

In Africa le donne devono affrontare una serie di sfide nel contesto dello sviluppo. Tra queste, il peso di tradizioni, che privilegiano gli uomini e limitano l’accesso all’istruzione e al lavoro, e la mancanza di indipendenza finanziaria. Nonostante questo, le donne africane svolgono un ruolo fondamentale nell’economia del continente.

Le donne africane giocano un ruolo chiave nell'economia del continente, tuttavia devono superare diversi ostacoli. L'articolo analizza i loro contributi e la necessità di sostenere la loro ricerca di…

San Francesco coglie il mistero eucaristico del Natale e lo rappresenta nel presepe di Greccio: la mangiatoia diviene l’...
09/12/2024

San Francesco coglie il mistero eucaristico del Natale e lo rappresenta nel presepe di Greccio: la mangiatoia diviene l’altare dove si celebra la Messa della Natività, l’unica liturgia in cui rivivono insieme la nascita di Gesù, la sua morte e risurrezione: il mistero di fede che è la nostra sal­vezza.

Alla fine della Lettera a Tito si trova un inno: è un annuncio di gioia. Esso invita a contemplare il mistero del Natale come bontà e amore (philanthrōpia) di Dio. Nella Vulgata, san Girolamo ren­de…

Julio Cortázar, uno dei più bravi scrittori di racconti brevi del XX secoloQuest’anno ricorrono i 110 anni della nascita...
08/12/2024

Julio Cortázar, uno dei più bravi scrittori di racconti brevi del XX secolo

Quest’anno ricorrono i 110 anni della nascita e i 40 della morte dello scrittore argentino per radici familiari, europeo e francese per ragioni politiche. È considerato uno dei grandi protagonisti della diffusione della letteratura sudamericana, insieme a García Márquez, Jorge Luis Borges, Mario Vargas Llosa. Iscriviti alla newsletter e leggi in anteprima l'articolo

Quest’anno ricorrono i 110 anni della nascita e i 40 della morte di Julio Cortázar, maestro del racconto breve. Scopri la sua interpretazione del fantastico, che ci aiuta a esplorare le profondità…

La riflessione mariologica di von Balthasar, esamina la categoria di «splendore» di Maria — partecipazione allo splendor...
08/12/2024

La riflessione mariologica di von Balthasar, esamina la categoria di «splendore» di Maria — partecipazione allo splendore originario di Cristo — in relazione al mistero della Chiesa. Delineando il rapporto tra mariologia ed ecclesiologia, il teologo svizzero fissa l’attenzione su due immagini bibliche. Maria con la sua fede è la nuova «figlia di Sion» e con la sua disponibilità sponsale è la «serva del Signore»: grazie al suo consenso, si compie l’Incarnazione del Verbo che, secondo von Balthasar, è idealmente l’atto fondante della Chiesa.

Qual è il posto che Maria, soprattutto in relazione al mistero della Chiesa, occupa nella "Estetica teologica" di Hans Urs von Balthasar?

MARIA E LA RISPOSTA ALLA GRAZIA DI DIO«𝘙𝘢𝘭𝘭𝘦𝘨𝘳𝘢𝘵𝘪, 𝘔𝘢𝘳𝘪𝘢, 𝘱𝘪𝘦𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘢, 𝘪𝘭 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘦̀ 𝘤𝘰𝘯 𝘵𝘦! […] 𝘉𝘦𝘯𝘦𝘥𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘵𝘶 𝘧𝘳𝘢 𝘭𝘦...
07/12/2024

MARIA E LA RISPOSTA ALLA GRAZIA DI DIO

«𝘙𝘢𝘭𝘭𝘦𝘨𝘳𝘢𝘵𝘪, 𝘔𝘢𝘳𝘪𝘢, 𝘱𝘪𝘦𝘯𝘢 𝘥𝘪 𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘢, 𝘪𝘭 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘦̀ 𝘤𝘰𝘯 𝘵𝘦! […] 𝘉𝘦𝘯𝘦𝘥𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘵𝘶 𝘧𝘳𝘢 𝘭𝘦 𝘥𝘰𝘯𝘯𝘦 𝘦 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘥𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘧𝘳𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘨𝘳𝘦𝘮𝘣𝘰. 𝘉𝘦𝘢𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘭𝘦𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘶𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘥𝘦𝘮𝘱𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦». 𝘈𝘭𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘔𝘢𝘳𝘪𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦: «𝘓’𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘮𝘢𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢 𝘪𝘭 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦» (𝘓𝘤 1, 28. 42. 46).

Questa domenica la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione: che cosa significa tale festa e che cosa ci insegna?

Proviamo a metterci nei panni di Dio che deve scegliere una madre per suo figlio Gesù. Quale donna scegliere? Una donna straordinaria,colma di qualità eccezionali? Una persona intelligente in grado di capire ogni cosa? Una madre geniale, capace di prendere iniziative originali? Una maestra che sia di grande insegnamento umano per Gesù?

Ebbene, Dio non sceglie una donna che abbia una sola di queste caratteristiche. Maria era una «casalinga». Una donna come tutte le donne del mondo che vive «in casa» e attende alle faccende domestiche. Non era andata a scuola, non aveva in famiglia una tradizione culturale. Ma aveva avuto un dono straordinario: Maria è «la piena di grazia», è in comunione con il Signore. «Il Signore è con te», dice di lei Elisabetta.

Meditare il mistero della maternità di Maria: se da un lato ci pone di fronte all’imperscrutabilità del disegno divino, ci apre all’ascolto e all’accoglienza dell’invito che Dio rivolge ad ogni persona, nel segreto del cuore. Dobbiamo allora incontrare Maria, per incontrare in lei lo sguardo e la voce di Dio. Occorre perciò liberarne l’immagine dal «meraviglioso» che la pietà popolare, pur animata dalle più sante intenzioni, nel corso dei secoli le ha costruito intorno fino ad offuscarne o a cancellarne del tutto l’umanità.

Può essere utile anche considerare l’età di Maria e quella di Giuseppe: sono giovanissimi, non hanno più di quindici anni. Improvvisamente si trovano davanti a Dio, al Dio delle sorprese. E la giovinezza è l’età degli entusiasmi, degli ideali, della generosità, dell’accoglienza.

Torniamo allora alla scarna narrazione evangelica. Maria è una vergine promessa sposa, una fra tante: nulla quindi che suggerisca qualità o azioni fuori dall’ordinario. Un ordinario che, come a tante accade, la vuole sposa e poi forse madre nel suo villaggio di origine. Ed è in questo ordinario che Dio le si fa incontro nelle parole dell’angelo: «Rallegrati, Maria, piena di grazia».

Piena di grazia… Che cos’è la grazia se non la presenza di Dio in noi? E il saluto null’altro vuol dire se non che Maria, da sempre, si è offerta a questa presenza in modo totale e incondizionato. E lo straordinario allora lo si scopre in questa fedeltà che l’accompagna in tutta la vita senza per questo risparmiarla da pene, pericoli, incomprensioni, forse dubbi, certamente angosce. Quando Maria e Giuseppe, dopo tre giorni di ricerche, trovano Gesù nel Tempio fra i dottori, non può non meravigliare il rimprovero della madre: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo» (Lc 2,48).

A questa donna la Chiesa guarda da secoli come madre, indicandola allo stesso tempo ad ognuno di noi perché la contemplazione del suo mistero generi in noi la presenza di Cristo e la sua grazia.

Francesco: «𝘕𝘰𝘯 𝘴𝘵𝘢𝘯𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘰𝘤𝘪 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘨𝘢𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘤𝘦 𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘥𝘪𝘢𝘭𝘰𝘨𝘰: 𝘭’𝘶𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘷𝘪𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘳𝘪𝘴𝘰𝘭𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘴𝘵𝘪»

(p. Giancarlo Pani S.I., scrittore emerito de La Civiltà Cattolica)

Nell'immagine: Annunciazione, Caravaggio.

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La nostra storia

La Civiltà Cattolica è la più antica di tutte le riviste italiane ancora attive. È stata fondata a Napoli da un gruppo di gesuiti italiani e il primo numero è stato stampato il 6 aprile 1850.

Scorrendo le annate de La Civiltà Cattolica, dato il suo carattere di rivista di attualità, si può avere un panorama abbastanza completo delle vicende religiose e politiche italiane (e in misura più limitata, mondiali) dal 1850 a oggi «dal punto di vista cattolico». Inoltre, la rivista ha accompagnato la storia d’Italia dal suo nascere a oggi. Ispiratore e primo direttore della rivista fu il padre Carlo Maria Curci, ma a volerla fu soprattutto papa Pio IX (in quel momento esule a Gaeta).

L’idea che spinse alla fondazione della rivista fu quella di difendere «la civiltà cattolica», come allora la si concepiva, minacciata dai nemici della Chiesa, in particolare dai liberali e dai massoni, che andavano ispirando molte linee portanti dell’Italia risorgimentale.

La nuova rivista, a cui collaboravano uomini di grande valore, come il padre Luigi Taparelli d’Azeglio (fratello di Massimo), il padre Antonio Bresciani, il padre Matteo Liberatore, ebbe subito un notevole successo.

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