Ci siamo! ✨🎙️✨🎧✨🎶 Abbiamo fatto indigestione di podcast e audiobook, abbiamo esplorato a lungo il mercato, ci siamo appassionati.E finalmente abbiamo registrato il nostro primo audiolibro. L’interpretazione di @cinziaalitto ha dato nuova vita e colore alle pagine della nostra @cristiana.elle: “Settimo cielo”, deliziosa parodia su scrittori e talenti mancati al tempo del Covid, non poteva trovare voce migliore. Un caloroso grazie a @funhousestudio per l’impeccabile professionalità e il supporto tecnico. To be continued…
Il Natale è un po' come l'amore per un amico a quattro zampe: nell'assedio di rumori, occupazioni e preoccupazioni quotidiane, un presidio a sostegno del nostro essere più profondo, la nostra stella polare, l'indicatore di un’energia straordinaria che ci riporta alla condivisione e rende felici i più piccoli.
"Stella di Natale" di Carola Chelotti
🐾 RACCONTO CANDITO N. 10
«…E già prima di cena attaccavo col solito ritornello: Quando scartiamo i regali? Proprio come fai tu».
«E i nonni che dicevano?».
«Dopo cena, Giorgia, un po’ di pazienza… Poi il nonno mi stringeva la mano. Senti questo panettone che arriva dalla Sicilia! Senti quant'è buono!».
Poi, finalmente, il momento magico. Ancora un po' di attesa, c'è prima da pregare tutti insieme davanti al Bambinello, sotto l'albero, e subito dopo la mamma prende una scatola di cartone, con delle stelle disegnate. Io ho il cuore che sembra la batteria dei Maneskin!
Ecco… apro la scatola, e due perle nere cominciano a fissarmi.
«Era così piccola che si poteva tenere in una mano, sembrava una palla di neve. L'ho chiamata Stella, perché era il regalo di Babbo Natale in persona».
«Racconta ancora». Matteo sgrana gli occhioni, sembrano più chiari davanti al fuoco del camino.
«Cosa ti posso dire… Sapeva trotterellare sulle punte, sai? Proprio come una ballerina. Quando è volata in cielo, dopo molti anni, non ci vedeva più, ma per lei noi continuavamo a essere tutto il suo mondo, i suoni, le voci, i colori, gli odori… ogni cosa».
«Poverina».
«No, è stata una vita felice la sua, e ha reso tanto felici noi… E poi, molto tempo dopo, l'ho sognata, una notte. Proprio alla vigilia di Natale».
«Era Stella, davvero?».
«Oh, sì, era proprio lei».
Ho preparato gli ultimi regali, sono molto stanca e mi addormento subito. Sogno di essere su una nave, nel bel mezzo dell’oceano, in una notte piena di stelle, e quando alzo gli occhi al cielo, improvvisamente, vengo come aspirata verso l
Spazio dell'effimero e del circoscritto, il Natale: parenti che rispuntano e poi svaniscono di nuovo, e l'intero corredo decorativo domestico che riaffiora dal nulla di cantine, sgabuzzini e soffitte E se quel nulla inghiottisse qualcosa di più prezioso di un puntale e rotoli di lucine? Ad esempio una mamma intera, anima della festa… Forse è solo un sogno, una metafora di ciò che il Natale si porta via con sé ogni anno. Forse è solo una bella favola.
“Risveglio di Natale” di Maria Novella
🍨 RACCONTO CANDITO N. 7
Ghita si era appena infilata nello sgabuzzino sotto le scale davanti agli occhi delle sue figlie. Ogni volta che la madre si infilava là dentro, si domandavano se ne sarebbe uscita viva o se l’avrebbero persa per sempre, sopraffatta e sotterrata da un crollo di scatole e quant'altro.
Ogni anno, a dicembre, lo stesso rito: tirare fuori le scatole e gli scatoloni di palle e decorazioni di Natale e tutti i presepi.
Sì tutti, perché un presepe solo mica bastava. C’era quello di pane equadoriano, quello dell’infanzia della mamma, quello di ceramica, quello della zia defunta ecc. Bambin Gesù di ogni colore e materiale.
Davanti allo sgabuzzino, attaccata alla ringhiera dell'enorme scalinata di legno, c’era un'altalena e le bambine vi si alternavano dondolandosi e spingendosi più in alto possibile e guardando in su verso quel lucernaio altissimo. Gridavano, ridevano e ogni tanto vedevano spuntare fuori un braccio della madre che buttava fuori dalla porta un altro scatolone o gridava «state buone, non fatevi male».
Della mamma avevano un certo terrore. Era onnipresente, iperattiva, ottima cuoca e anche avvocato penalista. Portava avanti quell'enorme casa come se fosse un castello incantato, pieno di ogni bene tra libri e soprammobili e foto e polvere, tanta polvere, perché le pulizie, be’, le faceva spesso la notte, ma tutto tutto non poteva fare da sola…
Poche carezze e parecchi scapaccioni, tante salse di pomodoro fatte insieme,
Marcello Mastroianni, “Racconti d'estate” (Gianni Franciolini, 1958)
Sai che botte se Holden incontra Il signore delle mosche?
Raffaele La Capria e Leonardo Colombati parlano di "Ferito a morte" a #WestEgg.