05/06/2024
L'amministratore delegato di Spotify ha rilasciato un'intervista inquietante. Ha detto un po' di cose tra le quali che gli artisti dovrebbero rilasciare I propri contenuti (si, ha definito la musica "contenuti", tanto per chiarire subito il pensiero che c'è dietro) molto spesso. Una volta a settimana sarebbe l'ideale. Non solo, ha detto che questo tipo di "contenuti" sono a costo zero. ZERO, ha detto.
Sto guardando sconsolato i miei due rack in studio - il Lipstick Studio - dove solo un equalizzatore è arrivato a costare 5mila soldi. I due rack sono pieni, senza contare il parco microfoni e gli strumenti tra basso, chitarre, piano, synth e tutta la manutenzione che questa attrezzatura si trascina dietro periodicamente.
Si può fare musica anche a costo zero, ma scegliere di realizzare prodotti artistici di qualità è una scelta di rispetto nei confronti di chi ne usufruisce. Tutta questa roba (senza menzionare il costo e gli anni che ci sono voluti per avere le competenze necessarie a produrre musica) è necessaria in studio oggi come ieri. E già questo risponde anche alla seconda scemenza arrogante di quell'uomo dalle tasche piene di monete. Per fare musica di qualità ci vuole TEMPO. Ci vuole tempo a ragionare sulla scrittura e poi sulla struttura della canzone. Ci vuole tempo per poi scegliere i suoni giusti in studio e quindi riprenderli con l'attrezzatura adatta e la tecnica appropriata. Questo significa prendere sul serio il proprio lavoro di artista.
Ora, aggiungete a tutto questo che una volta pubblicata la canzone su Spotify e qualora fosse molto ascoltata, questa piattaforma paga all'artista una frazione di millesimi di centesimi di euro. Avere capito bene (rileggete per razionalizzare bene la cifra). Impossibile viverci.
Ecco perché è importante sostenere direttamente l'artista con l'eventuale merchandising o con l'acquisto diretto delle canzoni (per esempio, chi vuole può sostenere il mio lavoro scaricando la versione in alta qualità delle mie canzoni su Bandcamp cercando "MalaLexit" e diventando follower). Al momento non ci sono altre alternative, ma se vi piace un artista e quello che fa, supportatelo in forma diretta. Seguitelo sui social, incontratelo ai suoi concerti. Ne uscirete arricchiti emotivamente.
Cosa ne pensate di tutto questo? Fatemelo sapere.