❤️Tagga nei commenti il tuo ortopedico preferito!
🔎Attenzione: trattasi di una neanche troppo velata presa in giro, le informazioni contenute in questo reel sono da considerarsi una licenza poetica basata su qualche fatto magari anche realmente accaduto (o no? Mistero...).
⚠️Se siete ortopedici, orcopedici o porcopedici, non ve la prendete. Prenderò in giro anche i colleghi che vi stanno antipatici...
#medici #ortopedici #ortopedia #comedy #doc #doclife #falegnameria
❤️Tagga nei commenti il tuo ortopedico preferito!
🔎Attenzione: trattasi di una neanche troppo velata presa in giro, le informazioni contenute in questo reel sono da considerarsi una licenza poetica basata su qualche fatto magari anche realmente accaduto (o no? Mistero...).
⚠️Se siete ortopedici, orcopedici o porcopedici, non ve la prendete. Prenderò in giro anche i colleghi che vi stanno antipatici...
#medici #ortopedici #ortopedia #comedy #doc #doclife #falegnameria
❓Perché abolire il test di medicina non sarebbe una soluzione?
Perché si tratta di una misura propagandistica e senza un reale risvolto pratico.
🔎 In primis, un aumento incontrollato di accessi a medicina aumenterebbe troppo il carico sulle università e ridurrebbe drasticamente la qualità della formazione. In un Paese dove già si fa una formazione troppo teorica e dove i tirocini sono contati. In un mestiere dove mettere "le mani in pasta" è essenziale.
🔎 In secundis, perché il problema della sanità in Italia non è la mancanza assoluta di medici. Siamo nella media europea, ne abbiamo 4 ogni 1000 abitanti. Il problema è la mancanza di medici negli ospedali PUBBLICI, per scarsità di investimenti nella sanità. Molti medici in SSN vanno all'estero, o nel privato, o in pensione, e quelli che rimangono devono sopperire da soli alle mancanze, con orari di lavoro che si allungano e straordinari non pagati, generando un circolo vizioso.
❓Quindi, che si può fare se l'abolizione del test di accesso non funzionerebbe? Adottare soluzioni più complicate, costose e che portano pochi voti: aumentare la spesa pubblica nella sanità e le università e migliorando la programmazione sanitaria, andando ad agire soprattutto nelle scuole di specializzazioni più in crisi, come chirurgia generale o medicina di emergenza-urgenza.