L’ex presidente dell’Audace Cerignola e attuale imprenditore nel settore della sicurezza privata, Danilo Quarto, dovrà affrontare un processo con l’accusa di tentata estorsione e lesioni in concorso con Lorenzo Canetoli.
Secondo la ricostruzione della Procura, Quarto avrebbe cercato di imporre con la forza i servizi della sua azienda di vigilanza a Lorenzo Ruzza, noto gioielliere e influencer, arrivando a minacciarlo e colpirlo fisicamente all’interno del suo negozio, la "Bottega del Tempo" di Milano.
L’episodio risale al 18 maggio 2021, quando Quarto e Canetoli si sarebbero recati nel negozio per discutere con un collaboratore di Ruzza. La conversazione sarebbe degenerata rapidamente, sfociando in un’aggressione: pugni, testate e colpi alle costole che hanno provocato alla vittima 10 giorni di prognosi.
Ruzza ha denunciato l’accaduto e consegnato alla magistratura i filmati della videosorveglianza, ora depositati agli atti del processo.
Il GUP Silvana Pucci ha accolto la richiesta della PM Francesca Crupo e disposto il rinvio a giudizio per entrambi gli imputati. La prima udienza è fissata per aprile, con Ruzza che si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Antonio Buondonno.
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Momenti di tensione questa mattina a Bruxelles, dove una sparatoria si è verificata nei pressi del quartiere Anderlecht, portando alla temporanea interruzione delle linee 2 e 6 della metropolitana.
Lo riferiscono i media locali, citando fonti della polizia belga. Secondo le autorità, i responsabili dell’azione armata potrebbero essersi rifugiati nei tunnel della metro, tra le stazioni di Clemenceau e Bruxelles-Midi. «I sospettati potrebbero essere ancora nella galleria», ha dichiarato Sarah Frederickx, portavoce della polizia di Bruxelles Sud.
Fortunatamente, non si registrano vittime. Tuttavia, secondo quanto riportato dal sito Sudinfo, nell’attacco sarebbero stati impiegati kalashnikov, elemento che rende ancora più delicata la situazione.
Le forze dell’ordine hanno immediatamente avviato le operazioni per mettere in sicurezza l’area e individuare i responsabili. Il servizio della metropolitana è stato sospeso per motivi di sicurezza, mentre il traffico nella zona ha subito rallentamenti. Le autorità invitano i cittadini a evitare l’area e a seguire gli aggiornamenti ufficiali.
Video credits: X/@Sepa_mass
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Un video diffuso dal portale americano The Global Hunt for Adventure sta facendo discutere: le immagini mostrerebbero Donald Trump Jr. impegnato in una battuta di caccia nella Laguna di Venezia, un’area protetta dalle normative europee. La vicenda è finita nel Consiglio regionale veneto, con un’interrogazione di Europa Verde, e in Parlamento, dove Alleanza Verdi e Sinistra ha chiesto un chiarimento al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
Secondo il consigliere regionale Andrea Zanoni, Trump Jr. avrebbe partecipato alla battuta di caccia lo scorso dicembre, durante una vacanza in Veneto. Il filmato lo mostra in compagnia di quaglie e anatre, tra cui una Casarca 🦆—una specie rara in Europa e protetta dalla direttiva UE Uccelli e dalla legge italiana (L. 157/1992), che ne vieta l’abbattimento e la detenzione.
"Le diverse scene di caccia nella laguna di Venezia, verosimilmente girate recentemente in Valle Pirimpiè a Campagna Lupia, riguardano un'area tutelata dalle norme europee e parte della Rete Natura 2000 UE, come Zona speciale di conservazione denominata laguna medio-inferiore di Venezia", ha dichiarato Zanoni, che ha ricordato come in Italia la caccia sia vietata per i non residenti.
Il caso è arrivato anche in Parlamento. La deputata di Avs, Luana Zanella, ha dichiarato: "Chiediamo con una interrogazione al ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin di spiegare cosa sia accaduto, visto che l'abbattimento di specie protette è un reato, inoltre se corrisponde al vero che tra quei partecipanti fosse presente Donald Trump Junior, figlio del presidente degli Stati Uniti".
L’eventuale abbattimento di specie protette potrebbe configurare un reato e, se confermato, portare a conseguenze legali. Il governo, al momento, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.
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Da giorni, Santorini è scossa da un’intensa attività sismica, con scosse ogni cinque minuti e picchi di magnitudo 4.0. In appena tre giorni, oltre 200 terremoti hanno colpito l’area, generando panico tra chi si trova sull’isola.
L’incertezza ha portato a un esodo di massa: centinaia di persone hanno lasciato l’isola a bordo di traghetti e voli supplementari, con lunghe file ai chioschi per l’acquisto dei biglietti. La compagnia Aegean Airlines ha rafforzato le tratte per rispondere all’aumento della domanda.
Per precauzione, le autorità hanno disposto la chiusura delle scuole a Santorini, Anafi, Ios e Amorgos fino a venerdì, mentre gli esperti continuano a monitorare la situazione.
Santorini, una delle mete turistiche più amate al mondo, si trova ora a fare i conti con l’imprevedibilità del fenomeno sismico che caratterizza questa regione vulcanica.
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"Questa donna in Iran si è spogliata completamente nuda davanti alle forze di sicurezza, salendo su un veicolo della polizia per protesta". A diffondere la notizia è la nota attivista iraniana per i diritti umani, Masih Alinejad, che ha rilanciato su X il video che documenta la scena.
Non è chiaro dove sia stato girato il filmato né da chi, ma "secondo alcuni nella città di Mashhad", scrive l’attivista.
Il gesto, tanto simbolico quanto estremo, arriva in un contesto di forte repressione nei confronti delle donne in Iran, dove le manifestazioni per i diritti civili continuano nonostante la dura risposta delle autorità. Negli ultimi mesi, il governo iraniano ha inasprito le misure contro il dissenso, con arresti e condanne rivolte a chiunque sfidi le restrizioni imposte dal regime.
L’episodio si inserisce in una più ampia ondata di proteste che, a partire dal 2022, hanno visto migliaia di donne scendere in piazza per rivendicare maggiore libertà e il diritto di autodeterminazione, spesso pagando con la propria incolumità la scelta di opporsi alle imposizioni governative.
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Il 2025 segna un momento cruciale per lo smart working: mentre alcune aziende ne riducono la portata, altre lo abbracciano come parte integrante della loro strategia. A livello globale, il ritorno alla presenza fisica in ufficio è una tendenza crescente, con giganti come Amazon che spingono per la presenza in ufficio cinque giorni a settimana, invocando l’importanza della collaborazione diretta per l’innovazione. 📉
In Italia, invece, lo scenario è contrastante. Secondo l'Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, si stima che nel 2025 ci saranno circa 3,75 milioni di smart workers, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. La crescita riguarda principalmente le grandi aziende e la Pubblica Amministrazione, dove il lavoro agile è stato ulteriormente strutturato con nuove normative.
Dati in evidenza:
📌Italia: 3,7 milioni di smart workers previsti per il 2025, +5% rispetto al 2024.
📌Settore Pubblico: Il rinnovo del CCNL per le Funzioni Centrali ha introdotto maggiore flessibilità nell’accesso allo smart working.
📌Regno Unito: Amazon ha annunciato che, a partire dal 2025, i suoi dipendenti nel Regno Unito dovranno tornare a lavorare in ufficio cinque giorni a settimana. La decisione è stata motivata dalla convinzione che la collaborazione in presenza favorisce l'innovazione, creando un ambiente di lavoro più dinamico. Questo cambiamento riflette una tendenza crescente tra le grandi aziende a ridurre il lavoro da remoto e a riportare i dipendenti nelle sedi fisiche per promuovere la collaborazione e il coinvolgimento. (Fonte: The Guardian)
Tuttavia, non tutte le realtà aziendali seguono questa tendenza. Le PMI italiane sembrano essere più restie ad adottare il lavoro da remoto su larga scala, con solo l'8% delle aziende che prevede un aumento degli smart workers nel 2025. (Fonte: Il Sole 24 Ore).
Fonte: Politecnico di Milano, Osservatorio Smart Working
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Ha trascorso solo pochi giorni in carcere l’uomo che per anni ha sottoposto il figlio 15enne a violenze fisiche e psicologiche a causa della sua omosessualità. Arrestato a gennaio grazie al “codice rosso”, è stato scarcerato in tempi record e accolto nel quartiere con applausi e fuochi d’artificio.
Il ragazzo aveva trovato il coraggio di denunciare il padre dopo l’ennesima minaccia di morte ricevuta via WhatsApp mentre era a scuola. Il quadro emerso dalle indagini è drammatico: per anni ha vissuto chiuso in un garage, senza cibo, costretto a subire botte e umiliazioni. Il padre, un 48enne con precedenti penali, lo aveva anche colpito con una chiave inglese, lasciandogli ferite su tutto il corpo.
Dopo la denuncia, l’arresto sembrava il primo passo verso la giustizia. E invece, il ritorno in libertà del padre ha scatenato una reazione inquietante: il quartiere lo ha accolto come un eroe, mentre il figlio vive in una comunità protetta, lontano dalla sua città.
La vicenda ha scatenato indignazione. Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli, ha dichiarato: “Chiediamo giustizia per questo ragazzo e per tutte le vittime di violenza omobitransfobica”.
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