Intervista a Paolo Zeffirelli della Fondazione Zeffirelli Onlus,
a cura di Carla Cavicchini, per le celebrazioni del centenario del
ALLO STUDIO 1 DI SHARING EUROPA OSPITE SPECIALE IL PROF. NICOLO' MANNINO PRESIDENTE DEL PARLAMENTO DELLA LEGALITA' INTERNAZIONALE.
L'intervista in onda sul canale SHARING EUROPA alle ore 18.30 verrà trasmessa, in contemporanea, nei canali Sharing su CHROMECAST, TWITCH e METAVERSO.
TARANTO, cavallo malmenato e frustato con violenza in un box: il video indigna il web
L'episodio si è verificato all'ippodromo Paolo VI di Taranto, il momento del maltrattamento è stato immortalato dalle telecamere di video sorveglianza e pubblicato sui social dalla pagina Horse-Angels ODV
Cavallo picchiato, malmenato e frustato nel box: è quanto mostrano le immagini del circuito di video sorveglianza dell'ippodromo di Taranto, nel quartiere Paolo VI, diffuse sui social.
Il protagonista dei maltrattamenti si chiama Fred Sonic Run, cavallo ripreso dalle telecamere di videosorveglianza dell’ippodromo mentre viene colpito violentemente con un calcio da un fantino.
L'episodio si è verificato giovedì 26 dicembre, e dopo la denuncia della struttura e dell'associazione ambientalista Horse Angel Odv, è ora al vaglio delle autorità.
Le violenze sul povero stallone sono state perpetrate subito dopo la terza corsa.
Secondo alcuni testimoni, oltre al calcio il cavallo avrebbe subito diverse frustate, violente al punto da spezzare lo stesso frustino.
«Un comportamento vergognoso che non può essere tollerato» scrive in una nota la direzione dell'Ippodromo.
«Non si capisce bene cosa succeda dentro al box, chi faccia che cosa, ma si sentono le frustate e chi era presente riferisce che il frustino sarebbe stato spezzato colpendo il cavallo sul muso - scrivono dall'associazione Horse Angel Odv a corredo delle immagini diffuse su Facebook - si tratta di un atto vile e vergognoso, noi non restiamo in silenzio».
Catalogato come extravergine Bio, ma era olio lampante: scoperta frode sull'asse Puglia-Calabria
Il prodotto non rispondeva affatto alle caratteristiche chimiche ed organolettiche previste per tale qualità, ma è risultato olio vergine e lampante, quest’ultimo non commestibile e caratterizzato da un eccessivo grado di acidità, potenzialmente pericoloso
Non si tratta di olio adulterato, ma di un prodotto con un livello di acidità molto alto (ottenuto attraverso l’uso del lampante), venduto invece come extravergine di produzione biologica e dunque potenzialmente in grado di creare confusione nel consumatore. Una parte delle 180 tonnellate di olio sequestrate dalla Finanza sono finite nello stabilimento della Levante di Andria, uno dei più grandi produttori pugliesi, e sono al centro di indagini coordinate dalla Procura di Catanzaro: perché - questo il punto di partenza, su cui sono in corso verifiche - un oleificio calabrese ha venduto al «top player» pugliese la partita di olio di provenienza greca poi utilizzata per «tagliare» l’extravergine.
L’operazione che le fiamme gialle hanno effettuato in collaborazione con l’Icrqf (l’ispettorato contro le frodi del ministero dell’Agricoltura) vede l’azienda di Andria, per il momento, nella possibile posizione di vittima di un raggiro da parte del fornitore che potrebbe aver consegnato un prodotto con caratteristiche chimiche diverse da quelle concordate. Ma sul punto sono in corso accertamenti. La partita di olio vergine e lampante su cui si concentrano le indagini è stata infatti utilizzata solo in parte per il taglio dell’extravergine. Un’altra parte era ancora stoccata nei silos di Catanzaro, in attesa di essere ritirata. E un’ultima quota era stata mandata a Monopoli per essere raffinata e dunque destinata ad usi diversi.
L’attività, condotta dalla compagnia di Andria della Finanza guidata dal capitano Cosimo Carafa, è partita da una serie di segnalazioni molto circostanziate circ
CHIUNQUE E' PASSATO NEL TRATTO TRA CAMPOBASSO E ISERNIA E HA RICEVUTO UNA MULTA DAL COMUNE DI PETTONARELLO NEL MOLISE PER AUTOVELOX, PUO' SCRIVERE AL PREFETTO PER RICHIEDERE L'ANNULLAMENTO DELLA SANZIONE PERCHE' ILLEGALE CON GRAVE VIOLAZIONE DEL DIRITTO ALLA SALUTE DEGLI AUTOMOBILISTI E CON ABUSO GRAVE.
OGGI LI ABBIAMO BECCATI IN FLAGRANZA DI REATO.
1) AUTOVELOX NON SEGNALATO A 1 Km. E A 400 METRI.
2) PRESENTE SOLO UN AUSILIARIO DEL TRAFFICO SENZA UN AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE CERTIFICATORE PRESENTE SUL POSTO
3) AUTOVELOX NON VISIBILE. GLI AUTOMOBILISTI SI ACCORGONO SOLO 10 METRI PRIMA DELLO STRUMENTO USATO COME ARMA DAL COMUNE, (GIA' AVVISATO BONARIAMENTE DAL PREFETTO NEI MESI SCORSI).
4) L'AUTOVELOX USATO è omologato per elevare sanzioni? Crediamo di no.
Il Comune di Pettonarello nel Molise è recidivo. Nonostante il Prefetto avesse avvisato nei mesi scorsi il Sindaco, l'amministrazione non vuole rinunciare a questo illegale finanziamento delle casse comunali.
Oggi ci siamo fermati e abbiamo dimostrato, ancora una volta, che vi è una illegale segnalazione della presenza dell'autovelox, una illegale attivazione con lo strumento nascosto alla visione degli automobilisti fino a pochi metri primi, dal guard rail.
A questo bisogna aggiungere che sul posto c'era solo un AUSILIARIO DEL TRAFFICO che non può certificare e verbalizzare sanzioni.
Dopo aver chiamato il Prefetto abbiamo chiesto l'intervento della Polizia Stradale.
Preoccupato l'Ausiliario del traffico ha chiamato al telefono l'agente di Polizia Locale per segnalare le targhe delle auto che hanno attraversato l'autovelox ad una velocità superiore a quella certificata e avvisarlo della nostra presenza.
Dopo 15 minuti l'agente è arrivato sul posto e 5 minuti dopo una persona non identificata che dall'auto dava istruzioni al Vigile su come comportarsi.
Sarà stata identificata dalla Polizia Stradale?
Speriamo nella deontologia professionale degli Agenti nel riportare al Prefetto quanto da noi denunc
Una ventina di ragazzi è stata ripresa mentre lanciava grossi petardi contro le auto in transito. L'episodio è successo in corso Giulio Cesare quasi angolo via Emilia, nel quartiere Aurora. Un petardo pare che sia stato lanciato anche all'interno di un furgonato nel quale si trovava un lavoratore che stava scaricando della merce e che non ha reagito probabilmente visto il numero di persone contro cui si trovava. Il video è stato postato a poche ore da un altro filmato diventato virale e girato dai residenti della stessa zona nel quale si vedeva un gruppetto di giovani che, fuori da un locale, sparava con una pistola a salve in mezzo alla strada spaventando i passanti. #torino #petardi
Luca Perazzini e Cristian Gualdi, di Santarcangelo di Romagna erano a venti metri di distanza l'uno dall'altro. Sono rimasti bloccati a 2.700 metri d'altezza per cinque giorni
Il gelo, forse le ferite per la caduta: sono morti i due alpinisti romagnoli dispersi da domenica sul Gran Sasso.
I loro corpi sono stati ritrovati questa mattina a circa 20 metri di distanza.
Dopo giorni di condizioni meteo avverse, finalmente gli elicotteri sono riusciti ad alzarsi in volo e, grazie al Sonar Recco, hanno individuato Luca Perazzini, 42 anni e Cristian Gualdi, 48 anni con un sorvolo sul Vallone dell’Inferno.
Le salme sono infine state recuperate dai vigili del Fuoco.
Luca Perazzini e Cristian Gualdi sono rimasti bloccati a 2.700 metri d’altezza, dopo essere scivolati in un Canalone. Dopo l’sos, l’ultimo segnale degli smartphone è stato captato domenica 22 dicembre.
Da allora solo silenzio.
Mentre intorno la bufera di neve ha rallentato le ricerche e reso impossibile l’arrivo dei soccorritori.
Venerdì 27 dicembre un elicottero del Soccorso alpino ha effettuato una ricognizione nell’area e ha individuato entrambi i corpi.
Dopo essere tornati al campo base, i soccorritori hanno effettuato un secondo sorvolo dell’area.
I due amici di Santarcangelo di Romagna sono stati risucchiati nel bianco assoluto, la condizione estrema in cui terra e cielo non esistono e ci si ritrova immersi in uno spazio bianco accecante.
Un muro di nebbia, neve, vento, ghiaccio dove non vi è modo di orientarsi.
Finalmente quattro soccorritori della Guardia di Finanza sono riusciti a raggiungere con gli sci il punto esatto dal quale gli alpinisti avevano inviato la richiesta d’aiuto. La neve ha coperto le tracce e le ricerche proseguono nel Vallone dell’Inferno ora anche con l’aiuto delle unità cinofile.
Il soccorso alpino si serve anche di uno strumento specifico arrivato dal Trentino, già utilizzato in condizioni simili nel febbraio 2021 sul Monte Velino, p
Coperta appena da un giubbotto, ha scavalcato la recinzione, si è spogliata, rimanendo con indosso solo i pantaloni, e si è lanciata verso il presepe. L’obiettivo: prendere il bambinello. Missione tuttavia fallita. Gli agenti dell’ispettorato del Vaticano, infatti, hanno bloccato Y.F., 28 anni, ucraina, attivista del gruppo Femen, prima che riuscisse a raggiungere la capanna, dove si trovano i personaggi della Natività. La 28enne è stata fermata con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Domani si terrà la direttissima, durante la quale il pm Saverio Francesco Musolino valuterà se contestare all’attivista il tentato furto e atti osceni in luogo pubblico.
L'USO DEL CELLULARE ALLA GUIDA E' SANZIONATO CON MULTE PIU' SALATE.
I CONTROLLI DELLA POLIZIA STRADALE SULL'A1
IL PAPA PARLA DELLA MADONNA DEI DEBITORI, PATRONA DEL GIUBILEO DELL'EDUCAZIONE!
La condanna biblica degli usurai
Il Vangelo è chiaro nella condanna dell’usura e della ricchezza accumulata a danno dei deboli. Gesù, con forza inaudita, scacciò i mercanti dal Tempio (Matteo 21:12-13), denunciando il sacrilegio di chi trasforma il luogo sacro in una "spelonca di ladri". Gli usurai e i banchieri che oggi schiacciano famiglie e imprese con interessi impossibili e pratiche scorrette non sono forse i moderni mercanti del Tempio?
La Bibbia è inequivocabile anche nelle parole di Ezechiele (18:13): “Colui che presta denaro con usura non vivrà; ha commesso tutte queste abominazioni, perciò certamente morirà.” Queste parole ci invitano a riflettere sul giudizio divino che attende coloro che si arricchiscono sulle spalle dei poveri.
Il ruolo della Madonna dei Debitori
Di fronte a questa crescente ingiustizia, il culto della Madonna dei Debitori si pone come guida spirituale, invitando i credenti non solo a denunciare il peccato dell’usura, ma anche a pregare per la conversione di questi "strozzini moderni". Il perdono, tuttavia, non è un’esenzione dalla responsabilità: i banchieri devono riconoscere le loro colpe e cambiare radicalmente le loro pratiche.
Le False Accuse di Violenza di Genere e vittimizzazione secondaria che alimenta la cultura dello stupro: due facce opposte di una realtà terribile
La violenza di genere è uno dei crimini più gravi e dolorosi che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, principalmente le donne, ma anche gli uomini, sebbene in misura minore almeno dalle statistiche sempre che sia il dato che rispecchia la realtà. La lotta contro questo fenomeno è da tempo al centro dell'agenda sociale, politica ed economica, con legislazioni sempre più severe e campagne di sensibilizzazione per prevenire e combattere le violenze domestiche, gli abusi sessuali e altre forme di oppressione. Tuttavia, accanto alla crescente consapevolezza e alla protezione delle vittime, c'è un fenomeno che solleva preoccupazioni: le “false accuse di violenza di genere”
La Complessità del Problema
Le false accuse di violenza di genere sono un fenomeno estremamente grave e le persone colpite sono uomini. Sebbene la maggior parte delle denunce di violenza domestica e sessuale siano legittime e fondate, esistono casi in cui accusa e realtà non coincidono. Quando accade, le conseguenze per l'accusato sono devastanti. Le accuse infondate possono distruggere vite, danneggiare la reputazione, la carriera e le relazioni personali. Ma, oltre al danno psicologico e sociale, esiste una dimensione economica legata a queste false denunce che deve essere esaminata con attenzione.
I Numeri delle False Accuse
Le statistiche sulle false accuse sono difficili da definire con precisione, poiché la maggior parte dei casi di violenza di genere non sono denunciati, e la parte relativa alle accuse false è ancora più difficile da quantificare. Tuttavia, anche se stime e ricerche le valutano numericamente minori le false accuse possono avere un impatto devastante. In Italia, come in molti altri paesi, c'è una crescente preoccupazione riguardo al fatto che alcune persone, approfittando delle leggi a favore delle vitt