Anche italiani no sempre buoni eh
Ghorba teaser - chi non può tornare a casa
Cosa significa “tornare a casa”, quando non puoi tornare?
Dopo 10 anni di storie raccontate dal basso, a partire dalla stazione Termini di Roma, TerminiTv sta realizzando un documentario dal titolo “Ghorba”, che in arabo indica il senso di estraniamento di una persona lontana dalle proprie radici, da parenti, amici. È una parola, un’idea, che cercheremo di tradurre in immagini, in storie, grazie alla comunità nata con l’associazione Mama Termini, che ogni domenica serve una grande cena davanti alla stazione.
“Ghorba” sarà realizzato con il montaggio di Xavier Plágaro, spagnolo a lungo residente a Roma, e ora di ritorno a Madrid. Molte delle immagini sono state filmate da Ruben Lagattolla, di base a Bologna, ma anche lui con trascorsi romani.
Poi c’è la firma musicale di una serie di nuovi romani, soprattutto di origine tunisina, conosciuti tramite Thameur Jabberi e al Kif Kif bar, al Pigneto.
Musica originale e post-produzione audio prodotta da WeTune. Composizione di Afif Ben Fekih e Mubin Dunen. Scopri di più sul loro lavoro su www.WeTune.Art. #trailer #musicaoriginale".
Romani e italiani di origine diversa, come anche Katrina Tan e Kandeesha (Ibtifada), che hanno disegnato la parola “Ghorba”, che speriamo possa diventare patrimonio comune di altre lingue oltre l’arabo.
Un grazie speciale va anche ad alcuni dei protagonisti del teaser, in particolare Maaty Elsandoubi, Mohamed Dihani e Ismail, di cui abbiamo inscenato un funerale simbolico. È lui che appare nel video, all’inizio più o meno in forma, e alla fine del video, pochi giorni prima di morire, a dicembre 2021.
La ricerca del luogo dove è sepolto sarà uno dei fili conduttori del cortometraggio, per il quale saremo in Tunisia tra pochi giorni.
Tutto è autofinanziato, realizzato con la passione di andare oltre l’ennesimo documentario di denuncia sociale. C’è bisogno di parlare in un modo nuovo di cosa significhi essere se stessi altrove.
Ognuno con la propria irri
In homage to our Turkish friends
Ho conosciuto Suleyman alla chiusura del bar San Calisto, a Trastevere. Era rientrato dentro con la serranda mezza abbassata, che per uno nuovo - prima sera a Roma - significa che veramente sei determinato. Così gli ho dato appuntamento il giorno dopo a Termini e l’ho portato nella parte chic, al primo piano, dove c’era la precedente sede di Luiss Enlabs, e gli uffici di grandi stazioni.
Suleyman ci parla del differente modo di instaurare relazioni con le ragazze, tra Germania e Turchia. Poi ci racconta di come la sua famiglia ha vissuto il suo trasferimento in Germania, dove ha dei parenti arrivati con il programma di lavoro degli anni ‘60. Fa strano pensare, in Italia, che sono già 60 anni che ci sono grandi comunità turche in Germania. Tra qualche anno sarà lo stesso in Italia con persone di origine romena, marocchina ecc. Continueremo la conta del 2g, 3g, 4g (non la connessione internet, ma la conta delle generazioni)? O semplicemente possiamo riconoscere che una persona può e deve essere di più della propria identità nazionale?
Anyway, un pensiero alle persone, in Turchia, Siria, ma anche in Iran negli ultimi giorni, affette dai terremoti di queste ore.
E una condanna sempre a Erdogan, Assad e gli ayatollah iraniani - che ora dovranno ricevere aiuti internazionali per le vittime, e speriamo non se li rubino per rivenderli al mercato nero.
Sono passati otto anni da questo video. Nel frattempo questi #teenager sono ormai adulti, ma la situazione a #milanocentrale non è cambiata. Perché le stazioni sono così, un posto paradossale, pieno di estremi, l’unico luogo in città dove ricchi e poveri condividono un marciapiede, anche se per solo pochi metri. Ma già è troppo per i perbenisti nostrani, è inaccettabile vedere i poveri, i drogati, gli spacciatori. Sarebbe molto meglio non vederli. E giù di sgomberi. Peccato che le persone non scompaiono spazzando per terra, alla ricerca del sacro decoro. E allora che facciamo? Viviamo gli spazi pubblici, senza machismi e voyeurismo, cercando di capire, parlare, e soprattutto ascoltare. E più le persone ti mettono paura, più devi osare, avvicinarti e prendere il tuo spazio. Tutte le persone hanno diritto di stare negli spazi pubblici, sia i drogati, sia chi ha paura dei drogati. Se i drogati non li vuoi vedere, forse il problema è più tuo che loro. Se invece capisci che la realtà non è solo la tua. Se invece cerchi di metterti nei panni di chi nella vita ha avuto solo sfighe, siediti su sto gradino e cerca di essere invisibile, di farti accettare. La stazione è il luogo ideale per capire cos’è la società oggi, e chi sembra un criminale lì, spesso è solo una persona da aiutare. Se un drogato o un piccolo spacciatore o un ladro staranno meglio, sarà un bene sia per loro che per “te”. Viva le persone che si siedono sui gradini ❤️🔥✊🏽 questo fine settimana, saremo a Milano, se avete persone, eventi o luoghi da segnalare, scrivete!
Termini non è solo degrado. #romatermini è il centro di Roma
Bocciato, bocciato, bocciato, ma una cultura ce l'ho
"Bocciato, bocciato, bocciato, ma una cultura ce l'ho, su quello che mi interessa". Incontriamo due giovani trapper in zona Ottavia, a Roma, e ci raccontano un po' della loro vita, della musica, del lavoro, del fumo. Intervista realizzata con l'aiuto di Lorenzo Boffa e Alice Santori.
Netek è un giovane trapper romano. Questa è la sua prima intervista. Ci racconta (English subs) un po' come vede la sua generazione, e quella dei sedicenni di oggi. Parliamo di musica, lavoro, strada, ma anche di cosa significa far parte di una gang. E cosa faresti tu se avessi successo?
L'intervista completa potete trovarla su TerminiTv. #bratva187 #trapper #video share is care
Netek è un giovane trapper romano. Questa è la sua prima intervista. Ci racconta (English subs) un po’ come vede la sua generazione, e quella dei sedicenni di oggi. Parliamo di musica, lavoro, strada, ma anche di cosa significa far parte di una gang. E cosa faresti tu se avessi successo?
L’intervista completa potete trovarla su TerminiTv. Second camera by @saffo_6 #bratva187 #trapper #video share is care
Marcia dei Senzatutto a Termini
If the misery of the poor be caused not by the laws of nature, but by institutions..
Se la miseria dei poveri è causata non dalle leggi della natura, ma dalle istituzioni.. (Charles Darwin)
Ci copriamo gli occhi per non vedere, perché se guardassimo, la realtà sarebbe troppo complessa. Camminiamo insieme nel tunnel di Termini che il comune ha deciso di “riqualificare”. Come? Met- tendo cemento dove ora le persone dormono. 190.000 euro in cemento, e ci saranno tanti altri mi- lioni. Quando arriva il Giubileo, si giubila..
Camminiamo con un velo sul viso perchè non vogliamo vedere, perchè non guardiamo quello che accade. Ma anche chi sta in strada ha un velo. !!Perchè tutte le persone che hanno dormito nel tunnel in questi anni sono forme sbiadite, brandelli di carne che spuntano dalle coperte, e non possiamo farci niente.!Siamo fantasmi che camminano lungo un tunnel infernale, che dopo questo cemento sarà molto più bello e pulito. Ma i fantasmi andranno altrove, verranno a trovarvi di notte, nei vostri sogni di uomini giusti, che alla parola “riqualificazione” associano colate di cemento.
Con il viso coperto perché non riusciamo a guardare cosa succede quando cacciamo le persone. Con il viso coperto perché queste persone sono irriconoscibili, solo degrado, e vederle ci dà fasti- dio. Questo è quanto siamo diventati, insensibili alle ingiustizie, al dolore, alla morte di chi non co- nosciamo.
Diranno che siamo estremisti, provocatori. Ma non è una provocazione cementare i varchi per non far dormire un morto di fame?
Diranno che è una “loro” scelta stare per strada. E taceranno del fatto che molti di “loro” hanno lavorato in Italia per anni, e nessuno gli ha pagato i contributi.!Taceranno della storia di ognuno, perchè non la conoscono. Perchè non li conoscono e nessuna soluzione è stata pensata, basta solo non vederli qui e ora.!!Rimandare il problema, quando è più grande. Affollare le “periferie” e sperare
Stiamo per lanciare due nuovi format, si tratta di #musica uno è una sorta di karaoke on the road in stazione, facendo cantare la gente che incontriamo, come in questo video realizzato con @reversibile e un altro format invece è ancora un segreto, ma possiamo già dirvi che si tratterà di #hiphop e nuove generazioni. Per saperne di più magari venite la domenica sera alle cene di @mamatermini perché ci sarà da divertirsi 😛#stazionetermini perché music is humans’ best friend #singing #video
Quante volte passiamo da una stazione con la musica in testa, ognuno con la sua, in direzioni parallele, stesse direzioni sulla metro e poi ognuno per la sua strada. Per questo portiamo musicisti e cantanti in stazione, per creare un attimo comune, per sentire per un momento le stesse note, per dare un’anima a quel luogo che troppo spesso attraversiamo di fretta, o patendo l’attesa. #romatermini #livemusic #stazionetermini i video completi sono su www.termini.tv
È ammirazione per la forza e il coraggio di chi vive a #romatermini gli #homeless non sono solo poveri da sfamare, sono persone da cui imparare che solo i motivati sopravvivono.
Sarebbe bello se si smettesse di guardare i poveri con questo sguardo paternalistico, come se le persone normali fossero meglio di loro. Per questo ho chiesto a mio fratello @effecishh di usare alcune clip filmate in questi anni a #stazionetermini e montarle come fa di solito con i video di skate o di moda, perché i barboni, i matti e i passanti sono i nostri modelli, e spesso sono molto più stilosi di tanta gente fighetta che dopo due sere in strada sarebbe solo una pallida copia di se stessa. Viva chi ha la forza, il coraggio, l’autenticità, chi non ha bisogno di mettersi in posa per spaccare. Grazie Fede per il video, e grazie a chi lo fa girare, perché qui non ci sono brand che sponsorizzano, c’è solo la punta rovente di una freccia che non si vuole arrestare. #video appuntamento con @mamatermini ogni domenica ore 20 per il nostro fashion show 😛
UN ALTRO GIRO #6
La morte di 4 ragazzi in un fiume a Piacenza, e la loro musica, nelle parole del giornalista Valerio Millefoglie. E poi una chiacchierata con Qader Kazimizada rifugiato afghano a Roma.
Riflessioni sul mondo da un luogo di transito. Ogni domenica sera in diretta da Roma Termini per ascoltare le voci di chi viaggia, migra, crea.
"Il legionario" a Termini
Parliamo con regista e sceneggiatori de "Il Legionario", il cui protagonista è un poliziotto di origine africana, che si trova costretto a sgomberare la sua famiglia.
Riflessioni sul mondo da un luogo di transito. Ogni domenica sera in diretta da Roma Termini per ascoltare le voci di chi viaggia, migra, crea.
UNALTRO GIRO - III
Riflessioni sul mondo da un luogo di transito. Ogni domenica sera in diretta da Roma Termini per ascoltare le voci di chi viaggia, migra, crea.
Per la seconda puntata di Un Altro Giro incontriamo Cristiano Tinazzi, giornalista e vecchio amico di TerminiTv, con cui parliamo di #Ucraina e #informazione, mentre a Termini viene servita la cena di Mama Termini.
I nostri amici in stazione si sono abituati a vederci filmare, e ora finalmente è possibile parlare con alcuni di loro, non di cosa significhi essere senzatetto o marginalizzati, ma di argomenti su cui spesso hanno più esperienza di noi. Infatti, mentre parlavamo con Cristiano del suo ultimo viaggio in Ucraina e dei drammi che ha testimoniato, un ragazzo ucraino a Termini ha chiesto di parlare con noi. Attraverso un amico moldavo, parlando in russo, siamo riusciti a scambiare qualche parola, ed è questo il senso di Un Altro Giro. Portare la Tv in strada, e le voci della strada in Tv.
Siamo piccoli, ma cresceremo, insieme. Ogni domenica alle 20.30 partenza da Termini, perché l’importante è partire!
Non siamo riusciti a trovare un euro in 7 anni di TerminiTV, ma abbiamo costruito sempre più libertà, ispirazione, amore incondizionato, e soprattutto azioni concrete non a favore di camera. Però ora è giunto il momento di mettere a frutto tanti anni e fare un salto di qualità, con il nostro primo show in streaming con regia.
Un Altro Giro, questo è il nome del nostro programma, ogni domenica in diretta da #romatermini alle 20.30, con ospiti vari e mai banali.
Un grazie di cuore a @ruben.lagattolla con cui da anni sogniamo di fare qualcosa insieme, e sempre respirando a pieni polmoni l’odore della profondità, dell’autenticità, oltre lo scoopismo di tanti giornalisti.
Un grazie poi a @sboh per il nome, Un Altro Giro può significare un altro gruppo, ma significa anche un altro giro di drink per tutti. In ogni caso, siamo poveri, senza padrini, ma non siamo soli.
Centinaia di persone sono passate in questi anni, e abbiamo imparato a gestire un gruppo, senza connessioni politiche, vassallaggi, finti radicalismi che nascondono ambizioni personali.
Non siamo soli perché la strada ha una sua regola: non fare finta di essere qualcun altro, perché prima o poi la credibilità si perde.
Noi siamo così, liberi, visionari, ma con una lunga esperienza alle spalle, e lo dimostreremo ogni domenica sui social, ma anche direttamente a #romatermini con la cena di @mamatermini e tutte le persone amiche amanti di uno spazio pubblico aperto alla libera espressione.
Qui la prima puntata https://youtu.be/1Id452Yq96U
un altro giro #1
Video online qui https://youtu.be/1Id452Yq96U
Un altro giro: riflessioni sul mondo da un luogo di transito. Ogni domenica sera in diretta da Roma Termini per ascoltare le voci di chi viaggia, migra, crea.
Homeless per la prima volta