L'Istituto per l'Oriente - la più antica realtà scientifica privata italiana di studi e ricerche sul Vicino Oriente moderno e contemporaneo, riconosciuto Ente Morale con Decreto del Presidente della Repubblica nel 1953 - è stato fondato il 13 marzo 1921. Fino agli anni Ottanta, ha goduto annualmente di un finanziamento ufficiale da parte del Ministero degli Affari Esteri italiano (che poi ha optat
o per finanziare esclusivamente l'IsIAO di Roma) ed è stato il gestore di tutti i contratti di ricerca sul Vicino Oriente islamico concessi dal CNR, con l'eccezione di un solo contratto, gestito direttamente da un docente dell'Università di Roma.
È stato sempre amministrato e diretto scientificamente da accademici e ricercatori di sperimentato livello internazionale. Tra i suoi soci si annoverano studiosi e studenti italiani e non italiani. Ha relazioni con numerose Università europee, africane e asiatiche. Ha sottoscritto un accordo-quadro con l'organizzazione "Kalima" di Abu Dhabi per la pubblicazione di opere italiane in lingua araba. La sua "Series Catalogorum", mirante alla catalogazione dei depositi di manoscritti in lingua araba e persiana di varie biblioteche del mondo, è finanziata dalla Fondazione Max van Berchem di Ginevra e, nel caso del Fondo Kahle di Torino, dalla Regione Piemonte. Richard, ha sottoscritto un accordo con la Bibliothèque national de France (Parigi) e il CNRS francese. La Biblioteca, che ospita il maggior numero di opere sul Vicino Oriente moderno e contemporaneo, si articola in:
Fondi archivistici
dichiarati di "interesse storico particolarmente importante per gli studi della storia politica, economica italiana e del Medio e Vicino Oriente" dall'Archivio di Stato per il Lazio.:
1) Archivio storico dell'Istituto
comprende documenti fondamentali anche per la conoscenza della politica culturale italiana in particolar modo fino agli anni '40.
2) Archivio Carlo Alfonso e Maria Nallino
raccoglie lettere, documenti, fotografie … (cfr. Baldinetti (a cura di) "Carte private di Carlo Alfonso e Maria Nallino" e "Inventari", Roma, 1995) del grande arabista italiano e di sua figlia, già Direttore Scientifico dell'Istituto.
3) Archivio Ettore Rossi
ospita rari libri e riviste riguardanti la cultura turco-ottomana e turca del grande turcologo italiano, che fu per vari anni Direttore Scientifico dell'Istituto e direttore di "Oriente Moderno".
4) Archivio Angelo Sammarco
Socio dell'Istituto, A. Samamrco (1883-1948) ha legato all'Istituto una gran massa di documenti cartacei che presentano particolare interesse per la storia dei rapporti fra l'Egitto, l'Italia e l'Europa a partire dal 1798 e in particolare di tutto ciò che riguarda l'apertura del Canale di Suez (1859-1869).
5) Archivio Luigi Santamaria
Presidente dell'Istituto, ha lasciato all'Istituto la sua biblioteca specializzata sull'Insulindia e sull'Indonesia. L'accesso agli Archivi è consentito dopo preventiva prenotazione. In Biblioteca è attivo gratuitamente un servizio WiFi.