23/10/2024
🔎 Apologia del concorso formale di reati. Principio di legalità, istanze di ne bis in idem sostanziale e proporzionalità della pena irroganda
⚖ In anni recenti, la giurisprudenza sovranazionale ha avuto modo di pronunciarsi più volte sul tema della legittimità di sistemi nazionali di doppio binario sanzionatorio, fornendo – in tali occasioni – preziose indicazioni in merito a contenuto e portata del principio di ne bis in idem.
In particolare, per quel che attiene al versante sostanziale della garanzia, i giudici europei hanno consolidato un indirizzo interpretativo secondo cui il principio del ne bis in idem non osta di per sé a duplicazioni punitive per il medesimo fatto storico, purché il trattamento sanzionatorio complessivamente inflitto sia comunque proporzionato al disvalore della vicenda concreta.
Muovendo da questa prospettiva, il contributo analizza le varie impostazioni che, nel corso del tempo, hanno ampliato, adottando approcci metodologici e seguendo direttive ermeneutiche affatto differenti, l’ambito di applicazione del concorso apparente di norme in ipotesi di violazioni di legge plurime a fronte di un’unica azione o omissione.
Tali indirizzi tendono a ricondurre la necessità del summenzionato ampliamento all’esigenza di scongiurare bis in idem sanzionatori, incorrendo tuttavia in frizioni dogmatiche, derivanti da un difficile raccordo delle soluzioni offerte con il principio di legalità.
Prendendo le mosse dagli approdi a cui sono pervenuti i giudici europei, il presente lavoro vuole indagare se le criticità riscontrate non possano essere appianate mediante una più corretta collocazione sistematica della questione: se la garanzia del ne bis in idem sostanziale è una proiezione del più ampio principio di proporzionalità, allora l’esigenza di scongiurare duplicazioni sanzionatorie non investe l’ambito della teoria della norma, ma trova invece una sede più consona nel giudizio di determinazione della pena operato dal giudice. In quest’ottica, il contributo si sofferma sulla disciplina prevista dall’art. 81 c.p. in tema di concorso formale di reati, proponendo alcuni correttivi alla norma auspicabilmente utili a delineare un meccanismo che consenta di garantire la proporzionalità della pena irrogata al disvalore del fatto concreto commesso.
🖋 A cura di Davide Colombo
Fascicolo n.3 - Settembre-Dicembre 2024
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