Wojaczek (1999) di Lech Majewski
Un frammento del film “Wojaczek” (1999) di Lech Majewski.
Qui in azione distruttiva come Wojaczek, il poeta Krzysztof Siwczyk, che abbiamo avuto l’onore di ospitare a Roma il 6 dicembre in occasione del lancio del libro “il poeta andava fucilato”, prima raccolta italiana del leggendario eroe-antieroe polacco.
Un libro da collezione per una collana da collezionare.
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Instytut Mikołowski im. Rafała Wojaczka Rafał Wojaczek
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La recente intervista rilasciata al Modern Express Post
La nostra recente intervista rilasciata per il quotidiano Modern Express Post (现代快报/现代+记者 龙秋利/文 郑芮/摄)
È stato unico parlare di poesia, della nostra casa editrice e di Haizi in una location storica di Nanchino. Grazie.
Dalla Memorial House di Haizi
Il fratello minore di Haizi, Zha Shunjun
(查舜君) legge la poesia “Venti neri” (黑风), prossimamente in Italiano per noi.
Apprezziamo intanto il suo sentimento e la sua gentilezza.
Da Zhawan per voi Delufa, passo e chiudo.
26 Marzo 2024 Zhawan
26 Marzo 2024
Leggendo alcune poesie sulla tomba di Haizi il giorno del 35 anniversario della sua morte.
Video di Karena Ren(任剑萍)
A mia madre (Haizi)
Sulla soglia di casa la madre di Haizi legge per noi qualche suo verso, come ogni giorno ormai da 35 anni, in attesa di un figlio che non tornerà mai più. Morto per la poesia.
Była wiosna, było lato
Była wiosna, było lato, i jesień, i zima
Był poeta, co sezony cierpliwie zaklinał
Na mieszkanie i na miłość, na trochę nadziei
Na obronę ode klęski, oddalenie nędzy
Na ojczyznę, tę dziedzinę śmierci niechybionej
Na jawną różę uśmiechu pięknej nieznajomej
Na prawo ważnego głosu, na wiersz nie bez echa
Na Księgę, która by mogła nie zwać się gazeta
Na dzień dobry, na noc cichą, na sen, nie na koszmar
Na matkę, na ojca, wreszcie i na litość Boga
Ale choć się wierszem wolnym trudził albo rymem
Sennym szeptem, pełnym głosem, rozpaczliwym krzykiem
Wiosna przeszła, lato przeszło, i jesień, i zima
I poeta nie zaklina już ale przeklina
1969
Era primavera, era estate
Era primavera, era estate, e autunno, e inverno
C’era un poeta, che le stagioni pazientemente incantava
Per la casa e per l'amore, per un poco di speranza
Per difendersi dalla sconfitta, allontanare la miseria
Per la patria, questa materia di morte non riuscita
Per la palese rosa del sorriso di una bella sconosciuta
Per il diritto di una voce importante, per il verso non senza eco
Per un Librone che avrebbe potuto non chiamarsi giornale
Per il buon giorno, per la notte silenziosa, per il sogno, non per l’incubo
Per la madre, per il padre, e infine per la carità di Dio.
E sebbene affaticato per il verso libero o la rima
In un sognante sussurro, a piena voce, con un urlo disperato
La primavera è passata, l'estate è passata, e l'autunno, e l'inverno
E il poeta non incanta più ma bestemmia.
1969
Traduzione e cura di Bozena Topolska e Francesco De Luca di prossima pubblicazione
Rafał Wojaczek Instytut Mikołowski im. Rafała Wojaczka Istituto Polacco di Roma
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