Il Corpo Estraneo

Il Corpo Estraneo Decostruzione di stereotipi, pregiudizi, luoghi comuni su adozione/affido.

Di nuovo Mina Settembre.Non voglio scrivere tanto del contenuto della serie, sebbene mi chieda se non si possa scrivere ...
20/02/2025

Di nuovo Mina Settembre.

Non voglio scrivere tanto del contenuto della serie, sebbene mi chieda se non si possa scrivere una sceneggiatura di un film o di una serie TV rimanendo leggeri, pieni di buoni sentimenti e con finali lieti MA restando aderenti alla realtà.

Voglio scrivere di bionormativismo e di quanto Mina Settembre, ma soprattutto il personaggio di Viola, abbiano contribuito a confermare e rinforzare le rappresentazioni stereotipate nei confronti delle persone con background adottivo. In particolare di quanto il personaggio di Viola contribuisca a legittimare e amplificare un sentiment di ostilità manifesta nei confronti di chi è stato adottato a causa dell'attesa gratitudine.

Un passo indietro a favore di chi non conosce la serie.
Mina Settembre è una assistente sociale che lavora in un consultorio familiare di Napoli. Nel corso del suo lavoro incontra Viola, una adolescente che vive in una casa famiglia dopo che i suoi genitori adottivi sono morti in un incidente stradale quando lei aveva 5 anni. Mina diventa il genitore affidatario di Viola e prova anche a rintracciare la madre di origine della ragazza, riuscendoci e violando, così, ogni codice deontologico della professione. La madre di origine denuncia Mina perché aveva partorito in anonimato.
Mina e il suo compagno decidono di adottare la ragazza ma Mina sarà tenuta all'oscuro del riavvicinamento tra Viola e la madre di origine. Anche il compagno di Mina infatti sapeva che Viola andava a fare la baby-sitter a casa della madre di origine sotto mentite spoglie. Alla fine tutto è bene quello che finisce bene e Mina e Viola si riavvicinano. In estrema sintesi.

Il personaggio di Viola è ambivalente come sono ambivalenti gli adolescenti. Tuttavia a lei si richiede una gratitudine non dovuta perché le è stata offerta una possibilità da parte del personaggio più oblativo delle serie TV. Dunque non ristabilito un diritto, quello alla famiglia. Non solo. Poiché il personaggio di Viola catalizza e fa emergere atteggiamenti di aperta ostilità, i commenti, che ho preso su suggerimento di un Estranier sotto la pagina fan di Serena Rossi la protagonista di Mina Settembre, si spingono fino a augurarsi che Viola non venga adottata e che venga lasciata là dove è stata incontrata.

La serie è stata davvero molto seguita, è andata in onda per tre stagioni su Rai 1, arrivando fino al 25% di share con oltre 4 milioni di spettatori in diretta a ogni puntata, non contando Raiplay.
Avere quindi un personaggio con un background adottivo su cui si catalizza il più puro bionormativismo non è una cosa banale, anche perché certi stereotipi e certi atteggiamenti, sebbene diretti al personaggio sono diretti anche a ciò che il personaggio rappresenta ossia una persona che è stata adottata.

Ciò significa che la serie, indirettamente ma con forza, sostiene e rafforza gli stereotipi contro le persone con background adottivo, giudicandole prima di tutto ingrate, individui che una famiglia se la devono meritare.
Infatti, conosciamo quanto i media abbiano un ruolo decisivo nella diffusione degli stereotipi e nella alimentazione delle discriminazioni. Tanto più ciò avviene con le serie TV e con i film, poiché trattandosi di intrattenimento, fiction, attiviamo meno i filtri critici e lasciamo che alimentino il nostro immaginario. Oltretutto si tratta di cliché che rassicurano il pubblico. Si dice infatti implicitamente "è proprio come ciò che pensi, chi è adottato è spesso un ingrato", consolidando così, intensamente, uno stereotipo.

Pensiamo poi agli adolescenti con una storia di adozione che hanno guardato Mina Settembre e che si sono identificati con Viola. La questione non è tanto la ricerca delle origini che è il contenuto da normalizzare quanto lo specchio con cui loro stessi si sono dovuti identificare quando ha rimandato il tema della ingratitudine e delle aspettative non realizzate.

La parola a voi.

Bionormativismo, perchè questo neologismo è importanteIl bionormativismo è un neologismo usato per la prima volta nel te...
19/02/2025

Bionormativismo, perchè questo neologismo è importante

Il bionormativismo è un neologismo usato per la prima volta nel testo "Sangue del mio sangue" per indicare quel tipo di discriminazioni rivolte, inconsapevolmente o meno, contro le famiglie adottive e le persone con background adottivo per il fatto che i loro legami non sono biologici (ma biografici).

Di fatto, bionormativismo, nasce dalla necessità di avere nuovi nomi per accompagnare l'esistenza di qualcosa di nuovo da nominare. Lo sappiamo, nominare qualcosa equivale a far esistere qualcosa e non deve mancare la parola per indicare quel tipo di discriminazioni che noi conosciamo bene.

Insieme a questo chiediamo di riconoscere la legittimità delle nostre famiglie che prescindono dai legami di sangue e non perchè sono "belle e buone" o "pericolose", ma perchè esistono e i nostri legami sono validi. Non è una questione di "politicamente corretto" ma di rispetto reciproco.

A chi si è affacciato da poco su questa pagina qualche info in più.Il nome   deriva dal primo libro scritto nel 2019, e ...
18/02/2025

A chi si è affacciato da poco su questa pagina qualche info in più.

Il nome deriva dal primo libro scritto nel 2019, e arrivato alla seconda ristampa che, insieme a Sangue del mio Sangue, uscito nel 2023, si configura come uno strumento (il primo) di decostruzione del bionormativismo, ossia quella discriminazione che colpisce le famiglie adottive e le persone con una storia di adozione in una società che le vede minoritarie.

Le presentazioni di questi due libri mi hanno permesso di girare tutta l'Italia e conoscere tantissime persone e contesti. La cosa più importante è stata, però, ascoltare come le persone interpretassero i libri stessi, cioè come le parole scritte fossero risignificate da chi le ha lette restituendomele con un significato per me nuovo, a cui non avevo pensato.

Questo è stato per me il valore più grande di aver scritto questi due libri. Quale possa essere stato, invece, il valore di chi ha letto Sangue o non posso dirlo io.

Su questa pagina accadono quattro cose: si ride con i meme, si condividono le grafiche, si leggono articoli con molte parole, ma, soprattutto, ci si confronta in un clima di reciproco rispetto come raramente ho visto fare sui social.

Benvenuti ai nuovi Estraniers

(I libri potete trovarli ovunque, librerie indipendenti, piattaforme, grande distribuzione, biblioteche, banchetti delle associazioni, ecc )

Edizioni Ets

  recap!
16/02/2025

recap!

Serata cover
15/02/2025

Serata cover

Serata cover.Un anticipo 😅
14/02/2025

Serata cover.
Un anticipo 😅

  seconda serata e seconda tornata di
13/02/2025

seconda serata e seconda tornata di

Sapete che alterno nei miei social articoli con tante tante parole, grafiche, meme.   chiama   e questi sono quelli dell...
12/02/2025

Sapete che alterno nei miei social articoli con tante tante parole, grafiche, meme.
chiama e questi sono quelli della prima serata.

Cari Estraniers, ho appena scoperto che avrei dovuto occuparmi di Mina Settembre.Come facciamo adesso che non ho visto n...
10/02/2025

Cari Estraniers, ho appena scoperto che avrei dovuto occuparmi di Mina Settembre.
Come facciamo adesso che non ho visto nemmeno una puntata? 😅

(Adozioni, ricerca delle origini, madri di origine che tornano, parti in anonimato...)

Da ascoltare in loop 🎧🎙️🎤SSSU LE MANI! 🙌🏽🙌🏽🙌🏽
09/02/2025

Da ascoltare in loop 🎧🎙️🎤

SSSU LE MANI! 🙌🏽🙌🏽🙌🏽

latin hip hop, glam rock song. Listen and make your own with Suno.

Ma voi lo sapevate che Corpo Estraneo sono anche una band bolognese punk Krishnacore?Tutto torna 🤟🏼
09/02/2025

Ma voi lo sapevate che Corpo Estraneo sono anche una band bolognese punk Krishnacore?

Tutto torna 🤟🏼

Una sassata incredibile che unisce tematiche spirituali e introspettive con la potenza dell’hardcore: questo è “Il tempo è adesso”, secondo disco della band bolognese Corpo Estraneo, uscito questa settimana a cura dell’etichetta Devarishi Records e registrato da Carlo Altobelli al Toxic Ba...

COMMUNITY HELP - IL ROBOT SELVAGGIO Mi scrive una Estranier che in classe di suo figlio (4 primaria) stanno leggendo il ...
08/02/2025

COMMUNITY HELP - IL ROBOT SELVAGGIO

Mi scrive una Estranier che in classe di suo figlio (4 primaria) stanno leggendo il libro Il Robot Selvaggio.

Non ho visto il film e non ho letto il libro e quindi riesco a rispondere solo in maniera generica.
L'insegnante ha scelto il libro a partire dal tema ambientalista ma è innegabile che la nuance adottiva sia molto forte.
La persona che mi ha scritto è molto scettica sul personaggio del robot che impersona la "madre adottiva" (o affidataria ?) della piccola ochetta, apparentemente senza sentimenti.
È anche preoccupata per le domande, sia quelle che potrebbero ve**re da suo figlio anticipando i tempi con un libro che non ha chiesto di leggere ma che è un compito scolastico, sia da parte dei compagni di classe.

Se avete letto il libro o se avete visto il film potreste condividere se vi è piaciuto, come è trattata l'adozione (o l'affido?), se ne scorgete tratti bionormativisti, squalificanti e quali temi davvero importanti porta e in che modo?

A me è piaciuta questa recensione
https://www.badtaste.it/focus/il-robot-selvaggio-film-tutti-va-sostenuto?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR0roGPwqap5_8fpi7Tg5i2Pz2gZIHIASWOPWjTGUfk97DSbPEMRdcM6YDo_aem_CmR7Sxbwlzb5FJCAe2ppkQ

Grazie grazie grazie

Spesso scrivo che una consapevolezza che andrebbe conquistata è quella di riconoscerci come minoranza. Aumenterebbe l'em...
07/02/2025

Spesso scrivo che una consapevolezza che andrebbe conquistata è quella di riconoscerci come minoranza. Aumenterebbe l'empowerment delle famiglie e la capacità di attivazione individuale e collettiva insieme ai corpi intermedi come le associazioni familiari e soprattutto insieme ai coordinamenti delle associazioni, ancora più rappresentativi ed efficaci.

Questo, però, si scontra con un totem degli stereotipi che riguardano le famiglie adottive ossia che dopo l'arrivo del figlio a casa queste si debbano considerare "come tutti perché non c'è differenza".

Se ciò è vero sul piano concreto della genitorialità non è affatto vero sul piano altrettanto concreto dei diritti.

Un caso è il bonus maternità del governo Meloni a cui le madri adottive accedono con innumerevoli difficoltà a causa del fatto che le nostre famiglie non sono state considerate nelle proprie specificità.

Oggi ne parla Chiara Saraceno su La Stampa

https://www.facebook.com/share/p/1KTgXzHrTF/

Sullo stesso tema ne ho scritto lo scorso anno su inGenere

https://www.facebook.com/share/p/1HdHm8mb9m/

Apprezzo moltissimo la sottolineatura di Saraceno su un tema di cui il Coordinamento CARE si sta occupando da mesi per porre rimedio a una discriminazione che ci riguarda.



In foto il nostro gatto, soprannominato "Il Cavaliere Nero" (per intenditori) e che l'altro ieri ci ha lasciato esattamente come ha vissuto.

Ripartiamo da qui.Dall'interessante confronto che  VITA non profit ha fatto attraverso l'articolo di Sara de Carli tra r...
06/02/2025

Ripartiamo da qui.

Dall'interessante confronto che VITA non profit ha fatto attraverso l'articolo di Sara de Carli tra realtà eterogenee riguardo le adozioni internazionali, l'associazionismo familiare, gli enti autorizzati e l'associazione di adulti con background adottivo.

Ringrazio Sara per la citazione interna al testo di un mio contributo a valle della chiusura alle adozioni internazionali annunciata dal Quebec.

Una cosa che consiglio di approfondire nell'articolo è il toolkit messo a punto dal Segretariato de L'Aja. Gli strumenti per contrastare le adozioni illegali e opache ci sono, serve utilizzarli.

Chiudere all'accoglienza, come stanno facendo i paesi occidentali recentemente,

significa criminalizzare l'adozione senza appello;

significa scendere dal treno nel momento in cui ha rallentato la corsa e, quindi, politicamente non si avranno conseguenze perché le adozioni sono drasticamente diminuite e di conseguenza è drasticamente diminuito l'appeal politico. La situazione permette anche di metterci su anche una ipocrita patina di irreprensibilità, mentre si chiudevano due occhi quando il numero di adozioni era elevato. Vale per tutti i paesi di accoglienza, anche per quelli che oggi si defilano cercando l'attestato di eticità. Ieri quando i numeri erano molto più alti dei 30 in Svizzera e del centinaio in Francia o in Olanda, e i bambini molto piccoli, anche neonati, si preferiva guardare altrove.

significa lasciare i bambini davvero non voluti o abusati dei paesi con un bassissimo PIL a vivere in un istituto, negando loro il diritto alla famiglia che invece rivendichiamo per i bambini nati in Occidente.

Alert: non sto dicendo che le adozioni illecite appartengono solo al passato sto dicendo che la soluzione non è chiudere all'accoglienza ma combattere l'illegalità.

Link di Vita al primo commento.

Ho pensato che io posso, in questo momento, distrarmi poco da ciò che sto facendo ma mi dispiace togliere uno spazio di ...
31/01/2025

Ho pensato che io posso, in questo momento, distrarmi poco da ciò che sto facendo ma mi dispiace togliere uno spazio di dibattito a tutti e tutte visto che accade sempre tutto insieme.

Ad esempio accade che uno dei giornali storici italiani, il Corriere della sera, decida di occuparsi di adozione in prima pagina (...) e poi continuare con altri articoli e altri che seguiranno prossimamente, perché non è finita qui.

Lo fa seguendo logiche proprie e con un evidente mandato (o auto mandato) politico.

Se non li avete letti metto qui i link dei 3 articoli. Potete usare questo spazio come luogo di confronto; io mi sono arricchita molto con i dibattiti che facciamo insieme.

☝🏼 Primo articolo
https://www.corriere.it/frammenti-ferruccio-de-bortoli/25_gennaio_16/il-crollo-delle-adozioni-le-voci-angosciate-delle-famiglie-e1af8df8-0df9-47dc-97d2-781c4bcd7xlk.shtml?fbclid=IwY2xjawIJlctleHRuA2FlbQIxMQABHRYJJrWbVOyVKhcYSmIMWkl9I_Kb13b-GsVirF0RSomRqcJgbksWiDesIA_aem_JM9xQt60cIQ7aciyLIPLkw

✌🏼 Secondo articolo
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/25_gennaio_23/a-milano-23-bambini-in-attesa-di-adozione-cerchiamo-giovani-coppie-motivate-e-consapevoli-6650be2f-35ae-47df-97e0-844add8b6xlk.shtml?fbclid=IwY2xjawIJlZxleHRuA2FlbQIxMQABHYN3bLmgLA3u-OBFgqiW30uBzjA8V4v53nxUcc5_Yfgt0_huYeKuhTf63Q_aem_0Eu6hrfKhWwgkq9YjyO_Ag

🤟🏼 Terzo articolo
https://www.corriere.it/sette/25_gennaio_31/meno-giovani-meno-preparate-le-famiglie-sono-cambiate-e-le-adozioni-crollano-1fd5b23e-0d82-418a-8fc4-56d7f8e8cxlk.shtml

Scusate l'assenza Sono impegnata su una  attività che sta prendendo tutto il mio tempo. So che sono usciti molti articol...
29/01/2025

Scusate l'assenza

Sono impegnata su una attività che sta prendendo tutto il mio tempo. So che sono usciti molti articoli che ci interessano in questi giorni, li leggo ma non ho mai avuto il tempo di scrivere qualcosa di utile. Questo perché non basta mettere il cappello su un tema, occorre essere in linea con gli standard che ci si è dati.
Infatti, mai come in questi giorni ho pensato che una diretta, un video parlato mentre mi trucco o guido 🧐 mi avrebbero salvato, ma non è il mio stile e preferisco la parola scritta e pensata. Tanto pensata.

Abbiate pazienza. Non manca molto.

Monya

In questi giorni ho avuto la testa su altre questioni e non ho avuto lo spazio necessario per occuparmi dell'attualità c...
27/01/2025

In questi giorni ho avuto la testa su altre questioni e non ho avuto lo spazio necessario per occuparmi dell'attualità che ci ha quasi travolto. Recupererò.

Però oggi è la e recupero una recensione fatta qualche anno fa

👇🏽👇🏽👇🏽

I FIGLI PERDUTI

Circa un milione e mezzo di bambini, si stima, sono morti per diretta conseguenza delle deportazioni e della Shoà. Il numero di giovani profughi e orfani era invece molto più alto e all’indomani della liberazione le decisioni politiche dei governi hanno riguardato anche la ricostruzione delle famiglie disperse e il collocamento di migliaia di bambini soli, cioè i bambini orfani (o presunti tali) per causa diretta del secondo conflitto mondiale. Si trattava di bambini (soprattutto italiani e francesi) fuoriusciti dai campi di internamento e di confino, quelli negli orfanotrofi, quelli sfollati, ma anche i tantissimi bambini ebrei che sono stati affidati dai loro genitori a famiglie cristiane con l’obiettivo di salvarli dalle persecuzioni quando non potevano nascondersi insieme (ad esempio la famiglia Frank). In queste famiglie di appoggio, a volte diventate adottive, questi bambini non sempre erano i benvenuti, spesso erano considerati un pericolo ed erano mal sopportati. Non solo erano stati divisi forzatamente dalle loro famiglie ma non potevano contare nemmeno su un ambiente sufficientemente supportivo facendo aumentare la loro vulnerabilità. Era chiesto loro di essere qualcun altro, un altro nome, un’altra religione, altri genitori, a volte un’altra lingua, senza nessun aiuto, lasciati soli con i loro conflitti di lealtà nei confronti della famiglia di origine e con i loro sensi di colpa. Se erano troppo piccoli quando avvenne il distacco, potevano non ricordare più erano e da dove venivano. E quando arrivò il loro momento di rientrare a casa si trovarono a convivere con genitori che non ricordavano, con un nome che non sapevano di avere e in una lingua sconosciuta.

I bambini venivano allontanati anche per ripararli dai bombardamenti. Si pensi alle grandi evacuazioni della Gran Bretagna dalle città verso la campagna. Quando i bambini londinesi entravano nelle case dei loro ospiti in campagna, due mondi entravano in collisione, i poveri delle città e la borghesia rurale. Molto spesso non c’era benevolenza né solidarietà nei confronti dei piccoli ospiti considerati “sudici sfollati”.

Terminato il conflitto mondiale iniziò una dura contesa fra gli Stati per la sorte di circa 13 milioni di “figli perduti” con il fine di ricostruire le democrazie europee e restituire una nazionalità “all’infanzia profuga”.

Nel 1943 fu fondata l’UNRRA (United Nations Relief and Rehabilitation Administration) una organizzazione umanitaria internazionale che aveva tra gli scopi quello di passare al setaccio le campagne europee alla ricerca di bambini rapiti dai nazisti o affidati ad altre famiglie per identificarli e affidarli alle autorità del loro paese di origine che doveva poi decidere in merito alla loro adozione, ricollocazione o rimpatrio.

Entrava in gioco il “superiore interesse del bambino” in cui occorreva decidere se fosse più o meno traumatico lasciare i bambini con le famiglie collocatarie o restituirli al loro paese e, se andava bene, ai loro genitori. Ovviamente quello che sembra uno scontro etico era in realtà un conflitto politico: gli inglesi tendevano a far rimanere i bambini con la famiglia collocataria per ostacolare il ripopolamento delle zone dell’est Europa in chiave anticomunista, mentre l’UNRRA aveva l’obiettivo opposto per estirpare il nazismo da quelle zone che ancora bruciava sotto la cenere. Anche la Francia, ad esempio, elaborò un progetto di crescita demografica trasformando i bambini per metà tedeschi in cittadini francesi. Non solo: la Francia nel 1946 annunciò che avrebbe accolto migliaia di bambini tedeschi senza famiglia e piccoli profughi danesi per farli diventare cittadini francesi. Dall’altra parte del confine spesso c’erano genitori che reclamavano i propri figli.

Molto spesso i bambini a cavallo dei conflitti mondiali, retoricamente, non erano “salvati”, quando si poteva farlo, dalla violenza, dalla guerra, dall’antisemitismo, in nome dell’umanitaresimo, perché erano fragili e innocenti, ma perché erano il futuro biologico delle nazioni che dovevano iniziare o mettere al sicuro la loro ricostruzione, spesso in un processo di assimilazionismo imposto.



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