Giulia Giornaliste Lazio

Giulia Giornaliste Lazio Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Giulia Giornaliste Lazio, Media, Rome.
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Giulia (giornaliste unite libere autonome) è una libera associazione di giornaliste il cui intento è difendere la democrazia e la libertà di informazione
Giulia Lazio è uno dei gruppi territoriali di cui è composta

16/05/2024

GiULiA giornaliste scrive alla Senatrice Liliana Segre dopo il suo storico discorso contro la riforma costituzionale e il premierato

Piena solidarietà e vicinanza delle Cpo Fnsi, Odg, Usigrai e Giulia alla giornalista Serena Bortone oggetto di contestaz...
09/05/2024

Piena solidarietà e vicinanza delle Cpo Fnsi, Odg, Usigrai e Giulia alla giornalista Serena Bortone oggetto di contestazione dei vertici della Rai che hanno aperto nei suoi confronti un procedimento disciplinare "per avere violato la policy" sulla comunicazione via social: nella sostanza, per avere avvisato il pubblico di “Che Sarà” della mancata presenza di un ospite annunciato, Antonio Scurati, alla vigilia del 25 aprile. Accusa ridicola, nell’era digital, che non riesce a coprire il maldestro tentativo di voler sanzionare la conduttrice per avere squarciato il velo delle censure, così affannosamente negate quanto palesemente evidenti. A lei si imputa il danno di immagine della Rai, per il caso dall’eco planetaria, arrecato invece da chi ha tentato di impedire a Scurati il suo monologo. Le commissioni pari opportunità Fnsi, Usigrai e Odg e l’Associazione Giulia Giornaliste, nel sostenere Serena Bortone e tutte le voci libere del giornalismo, esprimono forte preoccupazione per l’utilizzo di strumenti disciplinari dal sapore vetero intimidatorio con l’intento di ridurre al silenzio le voci critiche, dimenticando che la critica è la base della democrazia. Per questo continueremo a vigilare.

E cosi l’ha fatto: Roberto Sergio, l’uomo che da dirigente Rai, direttore della radiofonia attaccava pubblicamente sui social il Giornale Radio Rai, ora da Amministratore delegato fustiga a colpi di procedimenti disciplinari chi, anche attraverso i social difende la propria libertà e professionalità da un sistema di controllo "asfissiante" sul lavoro dei giornalisti della Rai. I provvedimenti annunciati sulla vicenda Scurati sono dunque arrivati ma alla persona Sbagliata. Il procedimento disciplinare aperto contro Serena Bortone è inaccettabile. Anche basta.

Daniele Macheda - Segretario Usigrai

02/11/2023

CPO RAI E USIGRAI: "INACCETTABILE CHE IL SERVIZIO PUBBLICO DIA SPAZIO ALLA SPETTACOLARIZZAZIONE DI UNO STUPRO DI GRUPPO"

Asia, 19 anni, vittima del branco, decide di farsi intervistare in tv: la conduttrice di “Avanti Popolo” Nunzia De Girolamo, non le risparmia di rivivere nei minimi dettagli il trauma subito, compresa la lettura delle agghiaccianti intercettazioni degli stupratori. Il tutto in un contesto di inaccettabile vittimizzazione secondaria: dal servizio introduttivo in cui si dà voce a chi dice che lei “vestiva in modo provocante“ e “postava su tik tok video osè”, alla sequela degli oltraggiosi e insultanti messaggi ricevuti sui social riprodotti graficamente, alla raccolta di “vox populi” che la giudicano, le danno la colpa all’insegna del “ci stava”, “le piaceva bere”, "se l’è cercata". Poco importa che la conduttrice alla fine del servizio dica che “questo la rende vittima due volte”. La trasmissione, nella modalità del racconto, ignora i compiti del servizio pubblico radio televisivo ed è in contrasto con le policy di genere approvate dal consiglio di amministrazione della Rai. Nonché, nello specifico del lavoro giornalistico, della Carta di Venezia richiamata dal contratto giornalistico aziendale.
Anni di impegno in azienda su questi argomenti non possono essere messi in discussione da tanta superficialità e incompetenza.

25/10/2023

UNA STELLA DI NOME ILARIA ALPI
PER I 30 ANNI DAL SUO ASSASSINIO
(anche GiULiA tra i promotori dell'iniziativa per Ilaria e Miran Hrovatin)

A Roma, giovedì 26 ottobre, alle 13, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (ingresso via della Missione, 4), sarà presentato il progetto Una stella di nome Ilaria Alpi, in apertura delle iniziative legate al trentesimo anniversario dell’assassinio della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, avvenuto a Mogadiscio il 20 marzo 1994.

Su invito della Fondazione Paolo Murialdi insieme a Comunità , Articolo 21 per la libertà di stampa, Federazione Nazionale Stampa Italiana, Ordine dei Giornalisti Italiani, Unione Sindacale Giornalisti Rai, GiULiA giornaliste, Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Libera Informazione, Associazione Libera, Fondazione Perugia-Assisi per la cultura della pace, Associazione Amici di Roberto Morrione, MAD (Museo d’Arte Diffusa), in collaborazione con MarSec (Marana Space Explorer Center, Delegazione Unione Astrofili italiani).

07/10/2023

La presidente di GIULIA (GIornaliste Unite LIbere Autonome) Silvia Garambois spiega perché è in piazza a

Giulia a
07/10/2023

Giulia a

27/09/2023

I NOMI DELLE BAMBINE DI CAIVANO
IN UN DOCUMENTO MOSTRATO DAL TG DI LA7

La segnalazione di GiULiA giornaliste al Consiglio di Disciplina dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio

Basite. I nomi delle bambine di Caivano (così come quelli dei minori arrestati) sono andati in onda nel Tg di La7, nell'edizione delle 20, del 26 settembre: ieri sera. Sono state infatti mostrate, senza oscurare nulla, le pagine dell'Ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari.

È giusto e normale che i giornalisti abbiano tra le mani materiale tanto delicato, ma sta a noi evitare che diventi di pubblico dominio: sappiamo come fare, basta un tratto di pennarello.

In questo caso come GiULiA giornaliste non potevamo che rivolgerci al nostro Ordine, perché dal nostro punto di vista viene violata sia la Carta di Treviso, che tutela i minori, sia quella parte della Carta dei Doveri (l'art.5 bis) che tutela le donne vittime di violenza, tanto più ovviamente se si tratta di bambine.

Riteniamo che una presa di posizione del nostro Ordine dei Giornalisti aiuti tutte e tutti a evitare in futuro e sempre casi di questo tipo.

16/09/2023
Giulie alla manistazione romana per Massa Amini
16/09/2023

Giulie alla manistazione romana per Massa Amini

28/07/2023

Una sentenza che dimostra come «sarebbe servita, e servirebbe, maggiore attenzione dell'azienda...

26/07/2023

Photo Opportunity. È stato ufficialmente siglato l'accordo fra l'Università La Sapienza (Dipartimento di psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione) le Cpo di Fnsi, Ordine dei giornalisti e Usigrai e l'associazione Giulia giornaliste per un Osservatorio indipendente sui media sul "manifesto di Venezia". Nella foto, da sx: Luca Massidda (Università della Tuscia), Roberta Balzotti (coordinatrice Cpo Usigrai), Alessandra Mancuso (Cpo Fnsi), il direttore del Dipartimento di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione Fiorenzo Laghi, la prof. Flaminia Saccà, presidente dell'Osservatorio (Univ. La Sapienza), Silvia Garambois (presidente GiULiA) e Rosalba Belmonte (Università della Tuscia)

19/07/2023

IRAN: TORNA LA POLIZIA MORALE
ALLARME PER LA SITUAZIONE DI PERICOLO
DELLE DONNE CHE FANNO INFORMAZIONE

GiULiA giornaliste esprime profonda preoccupazione e massima solidarietà alle donne iraniane, per il ritorno della polizia morale in Iran: in questa situazione le colleghe sono purtroppo le prime in condizione di ulteriore pericolo, essendo bersaglio del regime in quanto donne e in quanto giornaliste.

Il capo della polizia iraniana, Saeed Montazer Al-Mahdi, lo scorso 16 luglio ha annunciato la ripresa delle pattuglie dell'hijab della polizia morale.

“Da oggi saranno istituite pattuglie di polizia in tutto il Paese. Oltre ai loro altri doveri, questi agenti di polizia si occuperanno di coloro che, sfortunatamente, ignorano le conseguenze di non indossare l'hijab adeguato e insistono nel disobbedire alle norme", ha affermato. "Se disobbediscono agli ordini delle forze di polizia, verrà intrapresa un'azione legale e saranno deferiti al sistema giudiziario", ha aggiunto.

Secondo la legge iraniana, che si basa sull'interpretazione della Sharia, le donne devono coprirsi i capelli con un hijab (velo) e indossare abiti lunghi e larghi per mascherare le loro figure. Dal 2006, unità speciali di polizia formalmente note come Guidance Patrols (Gasht-e Ershad) hanno il compito di far rispettare tali regole.

Dopo la morte di Mahsa Amini il 16 settembre del 2022 la giovane ventiduenne irano curda, deceduta a causa delle percosse ricevute mentre era in custodia della polizia morale perchè aveva un ciuffo di capelli fuori dal velo islamico, moltissime proteste sono scoppiate a livello nazionale. La brutale repressione del regime, nonostante le condanne e le impiccagioni, non ha fermato gli atti di disobbedienza civile delle donne iraniane tanto da dar vita al movimento di protesta indicato con il nome Donna Vita Libertà.

Negli ultimi mesi molte donne in Iran hanno smesso di indossare il velo nei luoghi pubblici come atto di protesta. Una ‘rivoluzione silente’ che vedrà altre forme repressive da parte del regime ed è per questo che è nostro dovere non lasciarle sole e continuare a sensibiizzare il più possibile l’opinione pubblica su quello che sta avvenendo nel paese.

09/07/2023
L'INACCETTABILE LINGUAGGIO DI FILIPPO FACCILA PROTESTA DI GIULIA E CPO FNSI, ODG, E USIGRAI
09/07/2023

L'INACCETTABILE LINGUAGGIO DI FILIPPO FACCI
LA PROTESTA DI GIULIA E CPO FNSI, ODG, E USIGRAI

01/07/2023

La denuncia della presidente di GiULiA Silvia Garambois durante l'audizione alla Camera sulla legge europea sui media

26/06/2023

Flavia Lorenzoni, con Simone Mechilli e Giovanni Galli, stava lavorando per raccontare quanto...

14/06/2023

IN MORTE DI SILVIO BERLUSCONI
Comunicato del Direttivo della Società italiana delle storiche

Una parte d’Italia piange in questi giorni Silvio Berlusconi, e gli tributa l’onore del lutto nazionale, finora riservato solo a Presidenti della Repubblica.

Gli affetti personali e i lutti dovuti alla perdita di una persona cara sono sempre da rispettare.

Altra cosa è però il lutto nazionale per un uomo che, pur avendo rivestito un ruolo istituzionale, ha sistematicamente offeso i valori costituzionali incrinando la sfera dei diritti e dei doveri propri della cittadinanza.

Né sono meno inquietanti e inopportuni gli onori tributati a Berlusconi se si guarda alla sua vicenda da una prospettiva di genere. Berlusconi ha legittimato, nella comunicazione e nei comportamenti pubblici, la reificazione e la mercificazione delle donne e dei corpi femminili, esaltando una maschilità patriarcale e paternalistica e contribuendo così a rallentare, e in qualche caso addirittura a invertire, il percorso verso una società più paritaria e rispettosa delle differenze di genere avviatosi con la caduta del fascismo, la Resistenza e la nascita dell’Italia repubblicana, e poi reso più celere dai femminismi degli anni Settanta del Novecento.

Crediamo che le donne italiane, nella loro faticosa marcia verso la parità e la messa in discussione degli assetti tradizionali della famiglia e della sessualità, abbiano avuto un avversario in Berlusconi e nel berlusconismo: un avversario potente, vigorosamente combattuto e di cui le proteste delle donne stesse hanno contribuito a decretare il declino.

Come storiche, per professione consapevoli del passato; come femministe attente ai diritti connessi alla sfera del genere e della sessualità; come donne sensibili al rispetto delle identità di genere e degli orientamenti sessuali, non possiamo oggi che esprimere con voce chiara e forte il nostro dissenso per la scelta di rendere a Berlusconi tributi istituzionali da riservare a chi rispetta i valori della Repubblica.

Il direttivo della Società Italiana delle Storiche

05/06/2023

I giornali strizzano l'occhio agli amanti del macabro per conquistare clic per i loro articoli sul web. L'assassino diventa il "mostro" e alla fine la colpa è della vittima: perché non se ne è andata?

01/06/2023

Sono le donne da educare? Al tweet della Stampa sono arrivate immediate proteste, il titolo - grazie al cielo - è stato cambiato. E per fortuna inizia a notarsi una sensibilità diffusa che respinge l'idea che le donne siano per loro stessa esistenza vittime predestinate.

30/05/2023

VICEDIRETTRICE LICENZIATA IN TRONCO DALL'UNITÀ
"SUPERFLUA E NON STRETTAMENTE NECESSARIA"
Solidarietà a Angela Azzaro da GIULIA e dalla CPO FNSI

La CPO della Fnsi e l’associazione GiULiA giornaliste denunciano l’ingiustificato, inaccettabile e scandaloso licenziamento dall’Unità della collega Angela Azzaro, allontanata a forza dalla redazione perché la sua “posizione ritenuta superflua e non strettamente necessaria”. Licenziamento spacciato per “giustificato motivo oggettivo”. Paradosso: tutto ciò a poche settimane dalla sua nomina a direttrice dell’Unità on line (decaduta non appena lei ha chiesto notizie sul budget) e quindi da vicedirettrice del giornale cartaceo.
Indigna profondamente il giudizio insito in quella locuzione, “superflua e non necessaria”, che sembra più appropriato a un vecchio arnese di casa che a una affermata professionista. Indignano i modi, le parole, l’allontanamento forzoso senza neppure lasciarle tempo di svuotare i cassetti.
Un modo arrembante e offensivo di guidare un giornale, che la Cpo Fnsi e GiULiA giornaliste condannano, dichiarandosi al fianco di Angela Azzaro e di quante e quanti devono far di conto con editori non all’altezza del ruolo democratico dell’informazione.

(la foto è ripresa dalla pagina fb di Azzaro)

24/05/2023

LE INSOSTENIBILI NOMINE RAI
AZZERATO IL PUNTO DI VISTA DELLE DONNE

La Rai è riuscita ad azzerare le donne. Nessuna direttrice ai Tg. Neppure una per salvarsi l’anima. Una informazione targata al maschile, con buona pace delle campagne “No Woman No Panel” della presidente Marinella Soldi. Con buona pace della Costituzione (l’art. 3). Con buona pace degli atti d’indirizzo della Commissione di Vigilanza sulle pari opportunità che, una riga sì e l’altra pure, chiedono alla Rai di non discriminare le donne.
Il voto è domani, giovedì 25 maggio, ma l’accordo è fatto e i curriculum depositati. La presidente Soldi annuncia che non voterà, ma i voti della maggioranza, con il nuovo amministratore delegato Roberto Sergio, sono sufficienti.
Alla Rai – come a La7, come a Mediaset, come a Sky – nell’informazione è stato annullato il punto di vista delle donne. La Rai, però, ha degli obblighi in più, di cui troppo spesso fa vanto.
Una vergogna.
Una spartizione politica con un manel impressionante; incapaci di vedere altro che uomini per tenere il timone dei tg. Le donne? Ce ne saranno tante, sicuramente, basta che siano piazzate dove il loro punto di vista è soffocato dalle decisioni del capo.
Nel rigoroso rispetto dei fatti e dei numeri, le giornaliste di Giulia denunciano l’insostenibile squilibrio di genere e la deriva dell’informazione del servizio pubblico, su cui la politica non molla la presa.

14/05/2023

Questo non è un manel: è la rappresentazione di chi ha in mano i media in Italia. È la ragione per cui c'è GiULiA

26/04/2023
22/04/2023

Il sindacato dei giornalisti insieme ad Anpi, Aicvas, Anes, Anei, Anfim, Anpc, Anppia, Anrp,...

19/02/2023

XXIX CONGRESSO FNSI - GIULIA

MOZIONE SU LINGUAGGIO INCLUSIVO PERSONE CON DISABILITA'

Mozione approvata per accclamazione dal Congresso

Le giornaliste e i giornalisti riuniti nel 29esimo Congresso Fnsi, consapevoli della necessità di rendere accessibile e inclusiva l’informazione per tutte le cittadine e i cittadini nel rispetto dell’art. 21 della nostra Costituzione e della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità divenuta legge dello Stato italiano (n. 18/2009), impegnano la Fnsi e i suoi organismi a incoraggiare gli operatori dell’informazione a rendere i loro servizi fruibili a tutte le persone, comprese quelle con disabilità.
Sul piano del linguaggio e della narrazione si impegna a rimuovere gli stereotipi abilisti e a promuovere l’utilizzo di termini che riconoscono la dignità e i diritti delle persone con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, rendendole visibili in quanto persone e non per le loro disabilità, evitando inoltre la narrazione che le vede o come vittime o come eroi, nonché il paternalismo e i toni sensazionalistici o strappalacrime. Infine, riconoscendo che le persone con disabilità non sono “ragazze/i speciali” ma donne e uomini che in quanti tali vanno definiti e non con i loro attributi.

19/02/2023

XXIX CONGRESSO FNSI - GIULIA

MOZIONE SU INTERVENTO POLITICO E LEGALE DELLA FNSI CONTRO GLI ATTACCHI D’ODIO ALLE GIORNALISTE (E AI GIORNALISTI)

Mozione approvata per acclamazione dal Congresso

“Devi bruciare come Giovanna d’Arco”, “Difendi i migranti perché ti piace essere montata dai neri” , “ Sei br**ta, fai schifo anche ai ratti “ , “ Da quanti letti sei passata prima di ottenere un lavoro? “
Sono solo alcune delle frasi - tra le meno imbarazzanti, sessiste, offensive - che le giornaliste possono ricevere sui social: soprattutto se ti occupi di temi particolarmente caldi e di interesse da parte di certa propaganda.

Questo che noi chiamiamo linguaggio d’odio, giorno dopo giorno logora, fa male e può distruggere la vita privata e professionale di una donna. Lo abbiamo denunciato più volte ma questo tema viene ancora sottovalutato soprattutto a livello giudiziario. Le querele sull’hate speech vengono quasi sempre archiviate, se non in casi eccezionali specie nelle procure oberate di cause.

Oltre al sostegno di quella che possiamo definire “scorta social“, che serve a fare da scudo alle colleghe che vengono attaccate, la FNSI si impegna a dare tutela legale a supporto di chi è oggetto di “hate speech” . Perché serve riconoscere e far riconoscere che le parole d’odio possono fare male come le pietre.

19/02/2023

XXIX CONGRESSO FNSI - GiULiA

MOZIONE SU “NO WOMEN NO PANEL – SENZA DONNE NON SE NE PARLA”

Mozione approvata per acclamazione dal Congresso

Le giornaliste e i giornalisti delegati al 29° Congresso Fnsi di Riccione impegnano la Fnsi ad aderire al Memorandum d’intesa “No Women No Panel – Senza donne non se ne parla” per una rappresentazione paritaria ed equilibrata uomo/donna nelle commissioni, nelle riunioni e nei convegni organizzati dalla Federazione della Stampa o anche ospitati nei suoi locali.
All’iniziativa “No Women No Panel”, partita dalla Commissione europea, rilanciata in Italia nel 2021 da Radio Rai Uno e firmata l’anno seguente dalla presidente Rai, hanno progressivamente aderito istituzioni e organizzazioni di tutta Italia, ricevendo anche l’adesione del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Il nostro Paese vanta eccellenze femminili in tutti i settori, in particolare per quel che riguarda l’informazione sono tantissime le colleghe, le esperte e le studiose che analizzano il settore: è anacronistico che ancora oggi non ci sia voce femminile anche su temi più controversi come l’intelligenza artificiale o l’analisi del mercato editoriale.

19/02/2023

XXIX CONGRESSO FNSI - GiULiA

MOZIONE SULL’USO DEL CORRETTO LINGUAGGIO DI GENERE

Mozione approvata per acclamazione dal Congresso

Le giornaliste e i giornalisti del 29° Congresso Fnsi, attenti al rispetto di un uso corretto della lingua italiana per valorizzare le presenze e le eccellenze femminili, nel rispetto dell’art.3 della Costituzione italiana, impegnano la Fnsi e i suoi organismi a aumentare la presenza proporzionatamente alla realtà professionale nei diversi organismi sindacali, segnalando sempre nelle ricerche e negli osservatorii la presenza di donne e uomini, ed utilizzando il linguaggio grammaticalmente più corretto.

Indirizzo

Rome

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