Il ramo e la foglia edizioni

Il ramo e la foglia edizioni Per una visione unitaria e integrata della letteratura dell'arte e della conoscenza.

Ororisoombrecos’è un uomose non rugheacqua e orograttati via dalla terra*Non sono un tuffatoredall’alta rupe miro al fon...
22/01/2025

Oro

riso
ombre
cos’è un uomo
se non rughe
acqua e oro
grattati via dalla terra

*

Non sono un tuffatore

dall’alta rupe miro al fondo, il mare.
lo so, mi dico,
non sono un tuffatore,
sollevo lo sguardo,
mi lascio volare

*

Il tempo non esiste

aria di sale e mirto
ombre fruscianti di eucalipti
amerò l’estate e amerò l’inverno
il tempo è stupore, o non esiste

*

Confini

i miei soli confini corrono
lungo cicatrici invisibili

*

Bella gioventù

stanze amare di menzogna,
mura spesse di vergogna,
la consapevolezza
di avere un’intuizione.
corse sui cigli:
ruvida bella gioventù

*

La poesia proposta da Il ramo e la foglia edizioni 👇👀
https://www.ilramoelafogliaedizioni.it/libri.asp?Seleziona=Poesia

:: Cosa ti ha spinto a scrivere “Il colore delle foglie d’autunno”? Perché questo titolo? Quali sono i temi che tratti?🎤...
22/01/2025

:: Cosa ti ha spinto a scrivere “Il colore delle foglie d’autunno”? Perché questo titolo? Quali sono i temi che tratti?

🎤 La Seconda guerra mondiale con le sue dittature, il dramma vissuto da molti dei nostri connazionali e no, è un polo che mi ha sempre attratto. I miei romanzi, in un modo o nell’altro, contengono elementi o situazioni che si rifanno a quel periodo. Ho voluto in questo caso raccontare la storia di Vittoria, una giovane ragazza che scopre, quasi trentenne, la verità sulla fine di suo padre Samuele. Una fine segnata, lei così pensava, dalla scomparsa del suo migliore amico. La realtà sarà diversa, come si scoprirà leggendo.
Il racconto parte dal 1989 anno della caduta del muro di Berlino e risale attraverso il racconto di Clara, madre di Vittoria, al periodo fascista e a quello delle leggi razziali del 1938. Vittoria verrà a conoscenza della storia di suo padre, in fuga verso la Svizzera con la sua famiglia, in quanto ebrei, accompagnati dal suo amico Vittorio. Verranno catturati in prossimità del confine (solo Samuele si salverà per un voluto malinteso) e portati nei campi di concentramento. Il gomitolo di storie che sua madre dipana, porterà Vittoria ad approfondire e a mettersi sulle tracce dello zio, a partire dalla Svizzera sino alla Germania dell’Est.
Samuele era un bravo disegnatore e tra le cose che lei si ritroverà saranno pagine di acquerelli con i cromatismi delle foglie d’autunno.
“Viviamo nell’autunno delle idee per diventare foglie secche e nere”. Il colore delle foglie d’autunno ci ricorda i passaggi della nostra esistenza, la memoria di questi passaggi deve rimanere in noi, quasi avesse una corporeità, quasi come la percepiamo nei sopravvissuti all’Olocausto. Contrariamente a quel che si pensa le piante in autunno danno un messaggio di vita, e quei colori che ci stupiscono per la loro bellezza sono memoria del tempo e annunciano il riposo, la riflessione, la quiete di cui ogni essere ha bisogno.
Continua a leggere l'intervista 👉 https://www.ilramoelafogliaedizioni.it/notizia.asp?IdNotizia=1321

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https://www.ilramoelafogliaedizioni.it/libro.asp?ISBN=9791280223425

Mi apro in due emisferi esattilato destro, lato sinistroafferro un arnesee scavo impietosala paura estende i suoi tentac...
21/01/2025

Mi apro in due emisferi esatti
lato destro, lato sinistro
afferro un arnese
e scavo impietosa

la paura estende i suoi tentacoli
tra il plesso solare e lo psoas

il dolore è teso
una cadenza incessante
pulsa dal mento all’inguine

la rabbia crepita
tra epiglottide, corde vocali, occhi
sfrigola sfrigola
il sistema nervoso.

Le dita insanguinate tastano
organi e tessuti
affondano ed estraggono
coraggiosamente

spargo sul tavolo i ritrovati
li ripulisco con dedizione
li studio a uno a uno
prima di ricucirli dentro
con linee armonie e disegni ancestrali.

La dignità giace nei piedi
li àncora al pavimento gelido
sostiene le fondamenta
senza convinzione.

Il giorno seguente ripeto il rito.

*

La poesia proposta da Il ramo e la foglia edizioni 👇👀
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OscillazioneSuppongo che il cosmo nasconda certi segretinella mia costellazione di tormenti.È mattino presto e incombe l...
20/01/2025

Oscillazione

Suppongo che il cosmo nasconda certi segreti
nella mia costellazione di tormenti.

È mattino presto e incombe la burrasca.
Il quarto di Luna stenta tra le nubi.
Un sibilo di antenne ondeggia nel ritardo della luce.
Sulla strada umida di piovasco
rotolano foglie contro le caviglie.
La mente oscilla↓↑▪▫
tra un minimo e un massimo
qualsiasi.

*

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Vi aspettiamo alle 18 a Libraccio a Roma
20/01/2025

Vi aspettiamo alle 18 a Libraccio a Roma

The Square FirenzePrimo appuntamento del ciclo di presentazioni di libri 📖 Conversazioni con l’autriceGiusi D’Urso prese...
19/01/2025

The Square Firenze

Primo appuntamento del ciclo di presentazioni di libri 📖 Conversazioni con l’autrice
Giusi D’Urso presenta - Se camminare fa troppo rumore
A cura di Stefano Miniati e Clara Incerpi
Leggerà alcuni brani Federica Miniati
In collaborazione con Libreria Puntifermi

📅 Giovedì 23 gennaio
🕢 Ore 18:30
📍 The Square, Via Cirillo 1/R, Firenze

"Se camminare fa troppo rumore" è la storia di Sofia, una giovane donna che, da una stanza molto speciale, alternando delirio e pensiero lucido, tenta di ricostruire la sua storia segnata dalla violenza domestica e dalla misoginia. Le fa da alter ego Filomena, con cui ha un rapporto affettivo sincero che col tempo si logora, lasciando in sospeso crude verità e segreti inconfessabili. E' una storia sulla fatica di crescere dopo uno sradicamento e in un contesto familiare f***e e violento.

✨ Ingresso gratuito, non mancate!

Per info e prenotazioni:
[email protected]
3384790437

LUOGO MANCATOIn quel luogo mancatoho respirato aria di frontieraun senso di carrubo trapiantatoe un cielo molto avaro di...
19/01/2025

LUOGO MANCATO

In quel luogo mancato
ho respirato aria di frontiera
un senso di carrubo trapiantato
e un cielo molto avaro di chiarori
ma ritornano adesso
come uccelli alle fronde
le corse con i figli al Valentino
i refoli del föhn quando a gennaio
la nebbia nascondeva le bealere
e lungo i marciapiedi dei viali
luccicava la pieuva
e la fiôcada

Nel mio luogo mancato
sono rimasto orma
sui Murazzi
e ombra di leccio
su per la collina

*

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Giunta sin qui– dove il miracolo della nascitasi concede attraverso il fico, la vite, i limoni egli ulivi (e poi gelsomi...
18/01/2025

Giunta sin qui
– dove il miracolo della nascita
si concede attraverso il fico, la vite, i limoni e
gli ulivi (e poi gelsomini e rose):
creature mie tutte in vaso che s’innalzano
in luce, in tiepida aria –
è sufficiente che scenda tre scalini
per toccare figlie e figli,
che rendono vita all’immobilità,
partecipano dai loro minuscoli campi
all’esercizio delle loro prove.
Posso io esimermi dal portare
con il diletto della pazienza
la mia “prova”?

Giro nel piccolo cortile,
raccatto foglie, campi,
è il meglio della mia vita.

*

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Niente trasparequesta notte nel buio:solo un respiro.Per gioco sfiorole campane dell’uscio:fruscio d’assenza.Fiore di ve...
17/01/2025

Niente traspare
questa notte nel buio:
solo un respiro.

Per gioco sfioro
le campane dell’uscio:
fruscio d’assenza.

Fiore di vetro,
la nuvola si infrange
contro la luna.

Tolgo le scarpe
sulla soglia dell’uscio
come un viandante.

È proprio il sole
che ai piedi del mio letto
riappare lento?

*

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17/01/2025

Quasi un’incisione che affiora un po’alla volta dall’oscurità di una lastra brunita a cera; dal buio si compone un’immagine nitida tracciata da una punta acuminata che non si è mai staccata dalla lastra . I versi di questo nuovo lavoro di Gian Piero Stefanoni disegnano i tratti di un’uma...

CHIARO DI LUNAIl chiaro di luna riempie la terra di miraggiE le cose hanno oggi un’anima vergine,Il vento ha destato tra...
16/01/2025

CHIARO DI LUNA

Il chiaro di luna riempie la terra di miraggi
E le cose hanno oggi un’anima vergine,
Il vento ha destato tra il fogliame
Una vita segreta e fuggitiva,
Fatta di ombra e luce, terrore e calma,
Che è l’accordo perfetto della mia anima.

*

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Senti, i cani abbaiano, ma tu già dormi.I cani abbaiano, ma non qui nel giardino,un po’ più lontano, diciamo a due isola...
15/01/2025

Senti, i cani abbaiano, ma tu già dormi.
I cani abbaiano, ma non qui nel giardino,
un po’ più lontano, diciamo a due isolati,
ma a tratti, la compagnia notturna, un richiamo,
l’eco del sonno che si infiltra dalla serranda semiaperta.
Abbaiano i cani nella notte e alla luce, vita su vita,
qui al riposo che schiude l’ultimo racconto,
la terra fuori prima della libertà assoluta
del sogno. Mi dico: scrivi, domani leggerà
le parole. Abbaiano i cani tu già dormi,
lingua che passa e schiude lingue diverse.

*

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«“Non è di nessuno questa terra” dice il poeta, eppure noi uomini ce la siamo presa a costo del sangue reciproco, guidat...
15/01/2025

«“Non è di nessuno questa terra” dice il poeta, eppure noi uomini ce la siamo presa a costo del sangue reciproco, guidati dall’ombra di un male che sembra portarci all’autodistruzione.
Mai come in questo momento storico sento vicini questi versi che descrivono un uomo perso, che si interroga sul perché dell’amore e che fa abitudine della morte e dell’abominio... 👇👀»
https://lesfleursdumal2016.wordpress.com/2025/01/14/la-costanza-del-cielo-di-gian-piero-stefanoni-il-ramo-e-la-foglia-edizioni-a-cura-di-patrizia-baglioni/

LA MUY HERMOSASii come loro. Arrivano al mattinospendendo i pochi spiccioli, la vita. Si siedononegli angoli bui della t...
14/01/2025

LA MUY HERMOSA

Sii come loro. Arrivano al mattino
spendendo i pochi spiccioli, la vita. Si siedono
negli angoli bui della taverna e s’intrattengono
a giocare a biliardo o lanciando carte sudicie sopra
tavoli di legno accarezzati dagli anni.

Fingono di sorridere, accendono una sigaretta senza
che gl’importi della bellezza o delle troppe ferite. Più rilevanti
sono i piccoli drammi di strada, intrighi, morti e
disaccordi – o la gentilezza alticcia degli amici. Impara
l’umiltà di questi vecchi che col berretto adombrano
le rughe improvvise della faccia. Per così tanto abbandono
non hai bisogno di parole. I mendicanti e la grande confraternita
dell’alcol ti diranno il silenzio più giusto. Seppellisci
la solitudine nei marmi unti di banconi tristi
e scuri e dimentica il tuo vero nome, preferendogli
la serenità di un lento declino.

Bevi con loro, scopri il colore dei loro teneri sguardi
imprecanti, e di’ alle mani che non sono altro
che mani, al corpo che non è altro che corpo.

*

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