19/01/2025
MICHELE LIGUORI - ACERRA (NA)
19 gennaio 2014 – 19 gennaio 2025
Ricorre oggi l’undicesimo anniversario della morte del collega Michele Liguori della Polizia Locale di Acerra.
Michele è un eroe del nostro tempo, un moderno Don Chisciotte, un uomo mite ma dalla forte tempra e dalla risoluta volontà di adempiere al proprio dovere. Un integerrimo collega che ha anteposto l'amore per il suo lavoro e per la sua terra martoriata, alla sua salute ed integrità fisica.
Michele, la “sentinella dell’ambiente” come lo chiamavano, è diventato il simbolo della lotta contro lo sversamento dei rifiuti, le ecomafie ed il business delle discariche abusive, nella città della Campania diventata la capitale della Terra dei Fuochi. Era un uomo scomodo Michele, inviso ai clan che mal lo tolleravano e che lo ostacolavano nella sua attività investigativa; tanto scomodo che perfino nell'apparato burocratico c'era chi non apprezzava le sue doti e la sua abnegazione. La “sentinella troppo zelante” che eccedeva nel fare il proprio dovere nonostante fosse isolato dai più, respirando miasmi mefitici e letali, caparbiamente ha proseguito la sua strada che lo ha condotto alla sua triste e dolorosa fine. “Lui non ha mai offerto coperture” ha dichiarato il pentito Pasquale Di Fiore. Per sette anni è andato a scrutare le campagne brulle, i terreni invasi dalle sterpaglie e le discariche camuffate per segnalare, indagare e sequestrare. Conosceva ogni centimetro quadrato dell'area ammorbata dai fumi densi e scuri che si levavano come colonne al cielo. La sua è stata un'azione di contrasto senza tregua; andava avanti, perché quello era il suo dovere di uomo che ogni mattina si svegliava ed indossava una divisa. Michele era l'unico componente del nucleo ambientale del Comando della Polizia Locale di Acerra e grazie a lui, erano state scoperte decine e decine di discariche a cielo aperto sul territorio, colme di qualsiasi tipo di rifiuto: camion di veleni e fossi riempiti con amianto, scarti della concia delle pelli, coloranti e detriti tossici vari. Roba che ti divora il corpo.
Questo era il teatro operativo di Michele, ucciso non da un mitra, ma da un'arma della camorra ancora più potente e letale: i rifiuti.
La moglie Maria, che lo ha assistito fino all'ultimo, ricorda uno dei suoi tanti giorni di lavoro: "Un giorno è tornato con le suole che si squagliavano sul pavimento della cucina, non so dove avesse camminato, ma le scarpe erano letteralmente in decomposizione. Un’altra volta ha perso la voce all’improvviso. Certe notti lo annusavo sconcertata, trasudava odore chimico, puzzava di pneumatici bruciati. Fuori servizio prendeva la macchina e di notte, usciva seguendo quelle strisce di morte alte nel cielo, cercando di portare avanti la sua piccola guerra contro il male. I vestiti si bruciavano, la pelle giorno dopo giorno diventava gialla.”
Michele Liguori è morto a 59 anni per due forme cancerogene alle vie biliari e alla colecisti, riscontrategli pochi mesi prima. Nel sangue di Liguori i medici hanno trovato diossina e ritardante di fiamma, una componente usata nelle vernici dei mobili e riscontrata nel sangue di molti cittadini che vivono a ridosso della ormai tristemente nota “Terra dei Fuochi”; hanno trovato quei veleni che con tanta abnegazione, giorno dopo giorno, Michele aveva cercato, raccolto, campionato e fatto analizzare.
Anche quando ha scoperto di essere condannato a morte certa, Michele non ha smesso mai di lottare: cercava soprattutto i ragazzi, i più giovani, instancabilmente, per insegnare loro l'importanza di difendere la propria terra, quella stessa terra che lui aveva ereditato dai suoi genitori e che si vergognava di lasciare così com'era, stuprata e moribonda, a suo figlio. “Questa è la terra di mio padre e di mio figlio” diceva “non potevo far finta di non vedere. A me i vigliacchi non sono mai piaciuti”.
A marzo del 2015 l’INAIL ha riconosciuto il nesso causale fra i due tumori che hanno ucciso Michele Liguori e la sua attività lavorativa, ammettendo che si è trattato di malattia professionale. Colpa della diossina, PCB 118 e PCB 126. Con il riconoscimento della malattia professionale l'INAIL, ha confermato pertanto l’esistenza di un legame tra la grave forma di tumore e il rischio ambientale. "È un'amara vittoria, nessuno ci restituirà mio padre, ma almeno gli è stata resa giustizia. È stato riconosciuto il suo operato, il suo lavoro che lo ha portato a sacrificare la sua vita e a perdere i suoi affetti" ha spiegato con composta amarezza il figlio Emiliano.
In occasione del quarto anno dalla morte di Michele Liguori, 19 gennaio 2018, il Fuori Coro ha ritenuto importante organizzare ad Acerra, una Commemorazione ufficiale per rendere giustizia ed onore a questo eccezionale collega, al suo operato ed al suo sacrificio. Acerra quel giorno, era gremita di uomini in divisa, di autorità cittadine di rappresentanti dello Stato e delle istituzioni, di tanti famigliari ed amici di Michele ma anche di tanta gente comune, cittadini di Nola e del contorno. La folla, i colleghi con i gonfaloni dei vari Comuni presenti, i palloncini bianchi lasciti librare in cielo, uno striscione dedicato alla figura di Michele ed il tricolore italiano con sovrimpresso il Pegaso simbolo della Polizia Locale d'Italia, hanno fatto da degno scenario ad una toccante cerimonia in Chiesa e ad una non meno commovente omelia da parte del Vescovo Mons. Di Donna che ha condannato apertamente tutti coloro che hanno violentato ed avvelenato il territorio acerrano ricordando però anche come Michele sia stato lasciato solo a condurre questa guerra impari contro le ecomafie.
A concludere una giornata di grandi sentimenti e commozione, la notizia che il Comune di Nola, l'anno successivo, avrebbe intitolato la sede del proprio Comando di Polizia Locale proprio a Michele Liguori. Ed ogni promessa è debito come recita una famosissima locuzione perché ad esattamente a distanza di un anno, il 19 gennaio 2019, al Comando di Polizia Locale di Nola è stata apposta la targa che, portando il nome del nostro collega Caduto sul campo del Dovere, ne perpetuerà il ricordo e il sacrificio. Infaticabili promotori di questa iniziativa il comandante della Polizia Locale nolana, Luigi Maiello ed il commissario straordinario del Comune di Nola Anna Manganelli.
Anche in questa occasione, la presenza del Fuori Coro è stata massiccia come la presenza delle più alte cariche dello Stato e delle istituzioni civili e militari. Molto apprezzata e sentita, la presenza del Ministro Costa che in maniera composta ma molto commossa, ha reso gli onori a Michele ed all'alto valore simbolico del lavoro di quest'ultimo. Una partecipazione quella del Ministro Costa che va aldilà della semplice figura istituzionale avendo questi, conosciuto personalmente ed apprezzato l'uomo e l'Agente Michele Liguori.
Il Ministro Costa, dunque, affiancato da Onorevoli e Senatori della Repubblica, uomini e donne della Polizia Locale italiana e tanta, tantissima gente presente, ha fatto sì che questa cerimonia fosse commovente e carica di pathos per la quale il Fuori Coro ha avuto una parte attiva fondamentale con i suoi rappresentanti sempre in prima linea e giunti da ogni parte d’Italia per suggellare quei vincoli di sangue e di amicizia che ci uniscono e che ci rappresentano nell’uniforme che indossiamo con dignità tutti i giorni.
A Nola abbiamo portato il nostro cuore e la solida e gioiosa commozione che caratterizza certi importantissimi eventi. A Nola siamo intervenuti per abbracciare e stringere a noi Maria ed Emiliano, moglie e figlio di Michele con i quali, in questi ultimi anni, abbiamo cementato amicizia ed affetto, le imprescindibili doti che contraddistinguono una vera e grande famiglia quale è la nostra, la famiglia Fuori Coro.
Michele Liguori nel 2018, non senza fatica e grazie anche al Fuori Coro ed all'avvocato Guerra del Foro di Roma, è stato riconosciuto Vittima del Dovere e questo a maggior gloria del suo nome e per la sua famiglia che ha visto riconosciuto il valore di questo uomo di forti ed assoluti principi, al quale sono stati dedicati articoli, libri, poesie ed anche un breve documentario dove vengono esaltati l'amore per la terra e per il lavoro da parte di un uomo che ha compiuto il proprio Dovere in silenzio e con un raro spirito di sacrificio. Un’esistenza vissuta con il rigore ed il cuore di chi affronta la quotidianità con una moralità sempre più rara. Sono già 11 anni che Michele ci ha lasciato ma il suo esempio, il suo monito e la sua presenza, sono più forti che mai.
Michele Liguori, un uomo, un eroe il cui sacrificio viene riconosciuto da istituzioni politiche e da uomini dello Stato come l'ex Ministro Costa che a Roma, ha insignito Michele Liguori di un attestato di benemerenza e con la medaglia d'oro del Ministero dell'ambiente e come Pomigliano D'Arco che ha voluto ricordare Michele Liguori con la proiezione di un documentario titolato “Veleno: non potevo far finta di niente”, docufilm che descrive e denuncia il difficile lavoro di Liguori lasciato solo a combattere una battaglia difficile e mortale, osteggiato e dileggiato da chi invece avrebbe dovuto sostenerlo ed appoggiarlo, come raccontato da Alessandro Cannavacciuolo, ecologista che ha raccolto il testimone lasciato da Michele e come evidenziato e ribadito da Biagio Chiariello, comandante della polizia municipale di Arzano, sotto scorta per le minacce subite dalla camorra, da Alessandra Cioffi, poliziotto municipale e sindacalista della Cigl Funzione Pubblica e da Luigi Maiello, comandante della municipale di Pomigliano che ha messo in evidenza come sia difficile anche soltanto provare a ricordare Michele Liguori ed il suo eroico sacrificio; un sacrificio che però verrà continuato ad essere ricordato per fare si che le coscienze si smuovano e gli occhi si aprano davanti a cotanto scempio e delitto per l'ambiente e per tutti coloro che vivono e lavorano nella cosī tristemente detta "Terra dei fuochi".
Grazie Michele!
A ricordo il giorno 19 gennaio sara’ celebrata una messa da Don Maurizio Patriciello alle ore 10 nella chiesa di San Paolo Apostolo a Caivano
La memoria è un pezzo di storia e per questo è un onore per noi mantenerla sempre viva. Personaggi di questo spessore morale e professionale meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutt’Italia, perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Municipale di Acerra e per tutti noi.
ONORE A MICHELE LIGUORI!
ONORE A TUTTI I CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE!
Il Fuori Coro