Rivista di Psicoanalisi

Rivista di Psicoanalisi La Rivista di Psicoanalisi è l’organo ufficiale della Società Psicoanalitica Italiana e il suo o

Tra gli episodi del   potrete da oggi ascoltare anche l'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi al fascicolo 2024/2...
09/01/2025

Tra gli episodi del potrete da oggi ascoltare anche l'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi al fascicolo 2024/2
IN BIO

Potrete inoltre ascoltare le interviste di approfondimento agli articoli della Rivista di Psicoanalisi - organo ufficiale della pubblicata da
̀ talian

Tra gli episodi del   potrete da oggi ascoltare anche l'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi al fascicolo 2024/2...
09/01/2025

Tra gli episodi del potrete da oggi ascoltare anche l'editoriale del direttore Alfredo Lombardozzi al fascicolo 2024/2
https://www.spreaker.com/podcast/rivista-di-psicoanalisi-podcast--5010420

Link al volume sul sito di Raffaello Cortina Editore
https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2024-2-RDPS2024_2-4276.html

Potrete inoltre ascoltare le interviste di approfondimento agli articoli della Rivista di Psicoanalisi - organo ufficiale della Società Psicoanalitica Italiana ̀ Rivista Psiche The Italian Psychoanalytic Annual L’ Annata Psicoanalitica Internazionale - Int. Journal of Psychoanalysis

Il podcast della Rivista di Psicoanalisi, lo spazio online-in voce dedicato alla presentazione dei contenuti della Rivista, Organo Ufficiale della Società Psic

05/01/2025

Con la psicoanalisi abbiamo imparato che esiste un’intelligenza inconscia che interagisce con la coscienza. Questo Numero nasce dall’idea che l’intelligenza non sia una sola e che non si è mai intelligenti da soli: Psiche 2/2024 è INTELLIGENZE.

Non è facile definire di preciso che cosa sia, anche se ne abbiamo una conoscenza intuitiva per cui crediamo di sapere a cosa ci si riferisce con la parola e ci intendiamo quando la usiamo: ma certo non è un monolite e non è appannaggio di un unico individuo né di un’unica specie vivente.

In parte dipende dalla definizione che ne diamo se possiamo parlare di intelligenza degli animali non umani, delle piante, delle macchine e tuttavia non solo ne parliamo ma, come vedremo leggendo i contributi, ne abbiamo contezza. Altre menti, per riprendere un celebre titolo, popolano il mondo: non soltanto la nostra. E la nostra si dispone e si articola secondo varie forme e sfumature.

Dall’Editoriale di Stefania Nicasi

*
Le Rubriche
Psiche ora e allora: Davide D’Alessandro intervista Mario Rossi Monti.
La parola, le voci: Anna Ferruta e Stefano Bartezzaghi introducono la parola Intelligenze.
Storie della psicoanalisi: Rita Corsa ospita e incontra “Freud e Venezia” di Angela Iannitelli ed Eleonora Del Riccio.

Gli Autori
Maurizio Balsamo, Andrea Baldassarro, Luigi Solano, Elena Lorenzi e Giorgio Vallortigara, Giulia Corsini, Armando Massarenti, Matteo Motterlini, Paul Bloom, Michele Silenzi, Martino Rossi Monti, Nello Cristianini, Elena Esposito, Mario Pireddu, David Weinberger, ChatGPT, Severino Saccardi, Paolo Alberto Pinucci, Renata Rizzitelli e Daniela Scotto di Fasano con Gruppo Nazionale Ruolo Pubblico, Marta Badoni.

*

La Direzione e la Redazione di Rivista Psiche ringraziano Voi lettori, gli Autori, il Comitato Scientifico, Le edizioni del Mulino e le nostre compagne di letteratura della Società Psicoanalitica Italiana, la Rivista di Psicoanalisi, The Italian Psychoanalytic Annual e L’ Annata Psicoanalitica Internazionale - Int. Journal of Psychoanalysis.

Gli spazi di Psiche online

RivisteWeb
https://www.rivisteweb.it/issn/1721-0372/issue/9642

SpiWeb
https://www.spiweb.it/la-ricerca/riviste-della-societa-psicoanalitica-italiana/progetti-psiche

Il Mulino
https://www.mulino.it/riviste/issn/1721-0372

04/01/2025

Il DISAGIO PSICHICO IN ETÀ EVOLUTIVA Intervista a Laura Colombi

Se Fantàsia muore. Occuparsi del disagio psichico attuale di bambini e adolescenti ci mette di fronte a forme di isolamento sempre più diffuse nella nostra epoca.
In un suo lavoro per la Rivista di Psicoanalisi sui fattori di rischio nella clinica psicoanalitica infantile odierna ha rievocato il mondo di Fantàsia, in cui il protagonista de “La Storia Infinita” di Michael Ende, si rifugia, sottraendosi al quotidiano.
La società contemporanea mostra una profonda crisi delle relazioni interpersonali. Il disagio psichico in età evolutiva incontra il disagio della civiltà. In che modo la clinica psicoanalitica infantile ci può aiutare a comprendere ciò che accade nella società?
Sicuramente la clinica infantile, direi la clinica in toto, aiuta a farci un quadro degli effetti che può avere il sociale (inteso anche come struttura economica e culturale) sul funzionamento psichico individuale.
La psicoanalisi si radica, d’altronde, fin dall’inizio su questo nesso. Freud per primo da voce scientifica al legame esistente tra una società con una struttura morale e forti componenti repressive e lo sviluppo nell’individuo di nevrosi collegate alla rimozione di dinamiche e contenuti sessuali.

Intervista completa al link
https://www.cmp-spiweb.it/il-disagio-psichico-in-eta-evolutiva-intervista-a-laura-colombi-prima-parte/

01/01/2025

1925–2025: I CENTO ANNI DELLA SPI
Quest’anno, il 7 giugno 2025, ricorre il centenario della fondazione della Società Psicoanalitica Italiana (SPI). Per celebrare questo importante traguardo, abbiamo deciso di proporvi una serie di episodi dedicati alla storia della SPI, ai suoi pionieri, alle influenze esercitate nei diversi ambiti culturali e alle tante curiosità legate alla sua vita istituzionale. Seguiteci ogni mercoledì per scoprire insieme questo affascinante percorso lungo un secolo!

Oggi cominciamo con il contributo di Marco Levi Bianchini, figura di spicco nella nascita e nello sviluppo della psicoanalisi in Italia.
La vita e l’attività medico-psichiatrica - A cura di Rita Corsa
Nato a Rovigo il 28 agosto 1875 in una famiglia della borghesia ebraica (1), conseguì la laurea in medicina a Padova, nel 1899, discutendo una tesi psichiatrica d’impostazione lombrosiana. Neolaureato frequentò la clinica psichiatrica di Firenze, ma ben presto iniziò una versatile vita professionale, che lo portò, nel 1901, ad arruolarsi come ufficiale medico in Congo, dove rimase per meno di un anno avendo contratto la malaria. Al rientro dall’Africa, il giovane medico pubblicò alcuni saggi dedicati a patologie infettive e tossicologiche tropicali e due interessanti studi di carattere “psico-sociale” (1904a e 1906a).
Dopo una breve parentesi in qualità di medico condotto a Cervia e ad Adria, si applicò precipuamente in area neuropsichiatrica, realizzando una rapida carriera ospedaliera: dapprima prestò la sua opera nella clinica medica dell’Università di Padova, poi nel manicomio di Ferrara; divenne vicedirettore del frenocomio provinciale di Girifalco (Catanzaro), poi assistente in quello di Nocera Inferiore (Salerno), dove cominciò a lavorare nel 1909. Nel 1913, ottenuta la libera docenza in psichiatria all’Università di Napoli e la nomina a primario nel frenocomio di Nocera Inferiore, intraprese dei viaggi di studio nei principali istituti neuropsichiatrici tedeschi per apprendervi l’organizzazione e gli ordinamenti, poi riassunti in un libricino (1913d) e in un articolo illustrativi (1914). Nonostante avesse studiato alla scuola biodeterminista dell’allora indiscusso maestro Cesare Lombroso, Levi Bianchini non rimase impermeabile alle innovative influenze della psichiatria europea, specialmente quelle di area germanica. Fu proprio nella Clinica di Kraepelin, a Monaco, che si consolidò anche il suo interesse per la psicoanalisi, colà liberamente discussa, anche se fortemente osteggiata.
Allo scoppio della Grande Guerra, Levi Bianchini venne richiamato alle armi come medico militare, con il grado di tenente colonnello.Dall’esperienza maturata negli ospedali da campo, nacquero diversi suoi saggi dedicati alla psicopatologia post-traumatica bellica, in linea con la coeva letteratura europea (1917/1918, 1919 e 1920a).
Al termine delle ostilità, riprese a condurre l’Ospedale Psichiatrico di Nocera Inferiore sino al gennaio 1924, quando fu trasferito a Teramo con l’incarico di dirigere il locale manicomio. Dopo sette, fecondi anni trascorsi a governare e rinnovare il frenocomio di Teramo, nel 1931 tornò a guidare l’Ospedale Psichiatrico di Nocera Inferiore.
Nel 1938, alla promulgazione delle leggi razziali, fu sospeso dal suo ufficio, sebbene avesse aderito al regime fascista, finanche contribuendo alla costituzione del fascio di Teramo – si autodefiniva “fascistissimo” della prima ora (Benevelli, 2013). Nell’epoca buia delle persecuzioni razziali riuscì a nascondersi in Italia, evitando il doloroso espatrio. Dopo la Liberazione, guidò ancora per un breve periodo l’Istituto di Nocera Inferiore, ma ben presto dovette abbandonare l’incarico per raggiunti limiti di età. Rimase tuttavia Direttore Emerito del manicomio campano e – come vedremo – Presidente Onorario della S.P.I., e proseguì ancora per molti anni la sua attività di medico e di psichiatra. Passò il resto della sua vita a Nocera Inferiore, dove si spense il 21 agosto 1961.

Continua a leggere su Spiweb, link nel primo commento

Auguri di buone festività anche da parte della redazione della Rivista di Psicoanalisi
24/12/2024

Auguri di buone festività anche da parte della redazione della Rivista di Psicoanalisi

Il più autentico significato del Natale e’ che tutti noi non siamo mai soli. " - Taylor Caldwell

La redazione di SPIWEB augura a tutti di poter passare delle serene festività.
Sia che siate circondati di persone, sia che siate in un tempo solitario della vita, l'augurio è di poter sentire quanto gli Altri sono, da sempre, una parte importante di ciò che siamo e ciò che possiamo diventare.

Buone feste e buone cose!

COMITATO DI REDAZIONE SPIWEB
Direttore: Roberto Musella
Caporedattore: Anna Migliozzi
La cura e la clinica psicoanalitica: Floriana Sarracino
Salute mentale e psicoanalisi: Pierluigi Politi
La cura e la clinica psicoanalitica Bambini e Adolescenti: Gabriella Gentile Paola Ferri
Libri di Psicoanalisi: Maria Giuseppina Pappa
Libri di narrativa: Daniela Federici
Riviste della SPI: Anatolia Salone
Rassegna Stampa: Maria Antocecchi
Area Soci: Giorgio Bambini
Eventi internazionali, nazionali e locali: Diego Bongiorno
Neuroscienze: Rosa Spagnolo
Psicoanalisi e Istituzioni: Renata Rizzitelli
Cinema e Psicoanalisi: Elisabetta Marchiori, Angelo Moroni
Social: Adriana Ramaciotti, Anna Cordioli

Editing redazionale: Monica Castellini
Elenco soci: Paola Molina
INT: Francesca Anile.
Mailing List: Marco Longo

23/12/2024

“Quand'anche l'analista si presenti con mente sufficientemente “limpida e tranquilla”all'incontro con il paziente, può accadere che il contatto e lo scambio inducano un assetto interno difensivo. E proprio il mancato riconoscimento analitico dei vissuti controtransferali (concordanti e complementari) costituisce spesso una ripetuta occasione perduta di fare luce su fondamentali vicende oniriche del paziente e della coppia analitica.
L'analista controagisce inconsapevolmente, anche sul piano della microcondotta tecnica e perde il contatto con se stesso, con il paziente e con lo sviluppo del processo psicoanalitico.

Personalmente, mi sono fatto l'idea che proprio per poter utilizzare in modo fruttuoso e rigoroso al tempo stesso il concetto di controtransfert totalitario, sia importante rivalutare in modo integrativo il concetto iniziale di controtransfert classico, di impedimento e di potenziale “macchia cieca” dell'analista: la pratica quotidiana disillude dell'idea di un'onnipotenza percettiva dell'analista, e l'esperienza—tutt'altro che rara—di come certi pazienti siano capaci di esportare in blocco nell'altro per sino intere strutturazioni difensive, dovrebbe renderci abbastanza umili da accettare in molti casi l'evidente necessità di un buon grado di vigilanza e di lavoro autoanalitico (vedi anche Manfredi Turillazzi 1988).
Del resto un buon uso del concetto di controtransfert totalitario, che produca un riconoscimento delle componenti consce e preconsce di esso, non costituisce ancora un contatto empatico vero e proprio: perché quest'ultimo si verifichi, ci dev'essere un assetto interno ottimale dello psicoanalista (ciò che, secondo me, ne rende piuttosto rara e non programmabile la realizzazione).
L'assetto ottimale è dato da una distribuzione equilibrata ed ampia—per quantità e direzione—dell'area di contatto—insight dello psicoanalista verso il mondo interno del paziente e verso il proprio (Bolognini e Borghi 1989)”.

Stefano Bolognini, Modi tipici di funzionare psicoanaliticamente, in Rivista di Psicoanalisi , 1990, (36)(3):607-637

20/12/2024

TIZIANA BASTIANINI
Se ci troviamo di fronte ad un soggetto in permanente emergenza, in una condizione di divenire che attraversa l'intera esistenza, dobbiamo ritenere che i processi di soggettivazione ci accompagnino durante tutto l'arco della nostra vita. Credo che la nostra mente nel suo evolvere sia sottoposta alla pressione a formulare il conosciuto non pensato nel dialogo intrattenuto nell'incontro con gli oggetti trasformativi dell'esistenza, oltre che necessitata a elaborare «tutte le aspirazioni dell'Io che per sfavorevoli circostanze non hanno potuto realizzarsi» (Freud, 1919)...
Penso che la capacità di tenere insieme ciò che siamo diventati con ciò che avremmo voluto o potuto essere, con quanto rimasto non formulato dentro di noi come fonte dinamica e viva del nostro immaginare il futuro, abbia a che fare con la possibilità di istituire quel dialogo interiore permanente tra i tanti stati del Sé che ospitiamo in noi stessi in attesa di poterli esprimere, o lasciarli per sempre silenti: «In realtà non è facile farsi un'idea della dovizia di corsi di idee inconsci che lottano per giungere ad espressione» (Freud, 1899) essi mostrano quanto sia complesso il loro potersi svolgere sul piano psichico fino a rivelarsi in forme intelligibili e condivisibili. Sino a poter apprendere la capacità fondamentale di saper «stare tra gli spazi» (Bromberg, 1996), stare tra i molteplici significati della realtà, della fantasia, delle relazioni, continuando a riconoscerci nella nostra unicità, seppur plurale.
HOME, IS WHERE WE START FROM: IL LABORATORIO DEL SOGGETTO, Rivista di Psicoanalisi, 2014, 60, pagg. 625-626

19/12/2024

Sigmund Freud Karl Abraham - Lettere 1907-1925. Edizione integrale
Edizione italiana a cura di Mario Bottone, Riccardo Galiani e Francesco Napolitano (Alpes ed., 2024)
Recensione a cura di Gianni De Renzis

https://www.spiweb.it/la-ricerca/libri-psicoanalisi/carteggio-freud-abraham-recensione-di-g-de-renzis-2/

Coraggio Casimiro!
Sono stato fra quelli che hanno fin dall’inizio condiviso con piena adesione, consapevole della sua importanza ma anche della correlata difficoltà, al progetto di dar vita alla Collana Carteggi freudiani, che vede ora, dopo qualche anno di attenta e preziosa “supervisione” editoriale da parte dei Curatori, il suo battesimo attraverso la pubblicazione delle Lettere 1907-1925 fra Freud e Abraham. Dovrei dunque essere fra quelli che, trovatisi finalmente di fronte al primo prodotto di quell’iniziativa attesa da tempo, avrebbero dovuto reagire innanzitutto con un moto di acquietante soddisfazione; proprio perciò mi sembra giusto esplicitare che invece la sola visione della “voluminosità” del volume della “edizione integrale” che si è “piazzato” davanti agli occhi, dopo essere stato spacchettato e “deposto” sul ripiano della scrivania (con l’opportuno concomitante ausilio di entrambe le mani), ha determinato un’iniziale effetto di disorientante sorpresa, quasi di incredulità. So bene che non sarebbe una citazione ineccepibile, ma confesso che mi è venuto da pensare che la mia aspettativa avrebbe “dovuto essere piuttosto preparata a un’espressione di entusiasmo e di esaltazione, ”…e invece mi trovavo a pensare “Dunque tutto questo esiste veramente?!”… che insomma, “vedere una cosa coi propri occhi è del tutto differente dal sentirne parlare”

19/12/2024

18 DICEMBRE


Soggetti sospesi. L’esperienza delle seconde generazioni migratorie tra incertezze e ricerche identitarie.
Report di Maria Luisa Califano.

Ogni anno, il 18 Dicembre, il mondo celebra la Giornata Internazionale dei Migranti, dedicata a riconoscere l’importante contributo dei migranti e a evidenziare le sfide che devono affrontare. Il 4 dicembre 2000, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU), considerando l’aumento dei migranti nel mondo, ha proclamato il 18 dicembre come la Giornata Internazionale dei Migranti. Inoltre, nel 1990, l’Assemblea ha adottato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. Le parole di A. Gutterres, Segretario Generale UN, infatti, ci ricordano che tutti quanti avremmo la necessità di una ‘governance’ radicata nella solidarietà, nella collaborazione e nel rispetto dei diritti umani alfine di garantire una migrazione sicura. Alcuni anni orsono, Edmond Jabes (2017), che si è a lungo occupato della condizione di esiliato, nomade, straniero, si chiedeva se nella sua vulnerabilità, lo straniero potesse per questo contare soltanto sull’ospitalità che altri potevano offrirgli. “…Proprio come le parole che beneficiano dell’ospitalità loro offerta dalla pagina bianca e l’uccello di quella che, senza condizioni, gli offre il cielo.” E aggiungeva, “… Ma che cos’è l’ospitalità?”
In occasione di questa Giornata, pubblichiamo il report del Seminario Nazionale della SPI organizzato dal Gruppo PER (Psicoanalisti Europei per i Rifugiati) dal titolo, Soggetti sospesi. L’esperienza delle seconde generazioni migratorie tra incertezze e ricerche identitarie (dalla Redazione, A. Migliozzi)

Continua su Spiweb:
https://www.spiweb.it/cultura-e-societa/geografie-psicoanalisi-menti-migranti/18-dicembre-giornata-internazionale-dei-migranti-soggetti-sospesi-m-l-califano/

19/12/2024

“Attraverso il gioco il bambino ci racconta in modo simbolico molto di sé, del suo stato mentale ed emotivo, delle sue preoccupazioni e delle sue paure ma anche dei suoi interessi, desideri e speranze. Anna Freud e Melania Klein hanno utilizzato il gioco nell'analisi infantile considerandolo l'equivalente delle libere associazioni degli adulti: nel gioco il bambino mette in scena spesso storie complesse che impegnano bambino e analista in una co-costruzione di significato.
Giocare significa «immergersi insieme in un luogo immaginario per creare personaggi che rendono narrabili le proprie emozioni e nello stesso tempo siano in grado di ampliare il campo di esplorazione interiore» (Ferro e Molinari, 2012, 75).
… Non solo gli adolescenti, infatti, ma sempre più spesso anche i bambini a partire dai 7-8 anni portano all'interno della seduta i loro videogiochi preferiti, che entrano a pieno titolo nella relazione analitica.
Il gioco ha conquistato un nuovo spazio, quello che viene definito "virtuale, che viene abitato dai nostri piccoli pazienti come fosse ‘reale’.
Arrivano con il tablet e, incuranti dei giochi che sono presenti nella stanza, lo accendono. Non sempre chiedono all'analista se conosce il gioco apparso sullo schermo, più spesso incominciano a giocare, quasi in continuità a quanto facevano già nella loro stanza, ricreando così una sorta di bolla-rifugio-contenitore nel quale trascorrono buona parte del loro tempo libero.
Non è facile capire 'contenitore di cosa'? Forse di angosce profonde che non sono in grado di mentalizzare e condividere, o forse di desideri di cose nuove, avventure, scoperte? …
È stato importante riconoscere questa diversità di posizione rispetto al digitale nell'accostare i pazienti più giovani, per non trincerarsi dietro ad un atteggiamento solo negativo e distanziante, per raggiungere il paziente lì dove si trova , in questo caso anche nel suo mondo 'virtuale' fatto di immagini e suoni ai quali ha delegato la possibilità di rappresentare quello che lui non riesce ancora a simbolizzare e a dire”.

MARIA PIA CORBÒ, Entrare insieme nel videogioco nell'analisi di un bambino, in Rivista di Psicoanalisi , 2024, LXX, 3, pag. 849-850

09/12/2024

“In una lettera datata febbraio 1931, Freud ricorda a Stefan Zweig che l'associazione libera va considerata come l'innovazione più significativa della psicoanalisi e ch'essa è la chiave metodologica dei suoi risultati. L’«associazione libera» resta per noi un riferimento centrale, ma l'evoluzione delle concezioni della cura ha reso considerevolmente più complesse le poste in gioco in essa e difficile la valutazione del suo ruolo nel processo analitico.

Può accadere che l'analista inviti o inciti il suo paziente ad «associare», facendo così appello al suo Io affinché applichi la tecnica del procedimento; al contrario, valutando il discorso di un paziente, un analista può ritenerlo «associativo», il che non implica necessariamente che il paziente voglia o sappia di «stare associando». In queste due occorrenze, le posizioni soggettive del paziente sono quasi opposte: nella prima, il suo modo di procedere è postulato come deliberato, pienamente cosciente; nella seconda, è del suo discorso che si tratta, discorso il cui carattere associativo potrebbe essere involontario, inconscio, al punto che ci si potrebbe domandare se non sia l'ascolto ad essere associativo. Questa ambiguità dell’associazione libera rimanda dunque alle complesse variazioni della posizione dell’analizzante e alle loro implicazioni in quella dell’analista.

È ne L'interpretazione dei sogni che Freud fornisce la descrizione più precisa del
procedimento, già utilizzato in clinica, per sostituire l'ipnosi, al fine di accedere alle scene traumatiche «dissociate» all'origine dei sintomi isterici. Il procedimento richiede al paziente di concentrarsi sulla endopercezione dei «pensieri non voluti» che emergono nella sua mente, non appena sospende ogni critica e ogni sforzo riflessivo.
La messa in opera del procedimento implica la capacità del soggetto di percepire in sé e di mettere in parole una successione di rappresentazioni psichiche, apparentemente arbitrarie e senza uno scopo definito”

Jean-Luc Donnet , Alberto Luchetti e Roberta Guarnieri, Dal procedimento alla regola: l'associazione libera analitica, in Rivista di Psicoanalisi , 2012, (58)(4):885-902

17/11/2024

Gli sviluppi del pensiero winnicottiano Paola Ferri parole chiave: transfert psicosomatico, transizionalità, creazione dell’oggetto Donald W. Winnicott (1954) fu come sappiamo, un analista che diede molta importanza all’ambiente esterno, ( rappresentato in primo luogo dalla madre) come causa de...

10/10/2024

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, desideriamo presentarvi il Gruppo "Psicoanalisi e Ruolo Pubblico" della Società Psicoanalitica Italiana, con l'obiettivo di far conoscere l'impegno della psicoanalisi nel campo della Salute Mentale nei Servizi Pubblici.

https://www.spiweb.it/la-cura/gruppo-psicoanalisi-e-ruolo-pubblico-psicoanalisi-e-salute-mentale-nei-servizi-pubblici/

Il gruppo Psicoanalisi e Ruolo Pubblico, costituito da socie, soci e candidati della SPI operanti nel Servizio Sanitario Nazionale e in altre Pubbliche Istituzioni (Università, Agenzie Socio-Sanitarie, Consultori, Ministero di Grazia e Giustizia e Pubblica Istruzione) ha lo scopo di riprendere e sostenere un percorso di ricerca e di indagine intorno alla funzione della psicoanalisi nei contesti pubblici.

La costituzione del gruppo risponde alle sollecitazioni del Presidente S. Thanopulos e dell’Esecutivo – in continuità con il lavoro effettuato dai precedenti Esecutivi -, per rendere disponibili le competenze di coloro che hanno l’esperienza di una doppia appartenenza (alla SPI e alla Istituzione in cui lavorano) con i correlati investimenti personali, dinamici, libidici, in rapporto alla responsabilità sociale implicata dalla Salute Mentale.
Abbiamo vissuto e stiamo vivendo il lavoro del gruppo Psicoanalisi e Ruolo Pubblico come un’occasione di pensare e confrontarsi in merito alla cura della malattia mentale nei Servizi Pubblici e sulle nostre vicissitudini istituzionali associate o generate dalla doppia appartenenza identitaria.
Il gruppo, nel percorso che dura da poco più di un anno, ha riconosciuto come sia centrale, pur nelle tante specificità e nelle caratterizzazioni dei vari ambiti, la cura e l’aiuto alle persone, singoli, in età evolutiva, adulta o anziana, coppie, famiglie, gruppi, nel rispetto del loro dolore psichico ed esistenziale.
La particolare contingenza di un presente segnato dall’incertezza, nonché le vicissitudini della Storia, significano e sottolineano al momento una realtà davvero critica, sotto il profilo economico, sociale, culturale ed eco-ambientale.

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10/10/2024

“Anything that encourages the growth of emotional ties between men must operate against war.”

Letter from Sigmund Freud, in response to Albert Einstein, September 1932

Indirizzo

Via Panama 48
Rome
00198

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