
11/02/2025
All'approssimarsi della data del 10 febbraio e la commemorazione del cosiddetto "Giorno del Ricordo", dove governo e istituzioni celebrano la riscrittura della storia in chiave propagandistica degli eventi occorsi sul confine nord-orientale e nei balcani sul finire della seconda guerra mondiale, puntuali giungono proteste e minacce da parte di esponenti di estrema destra contro storici e ricercatori che non avallano, e anzi confutano, la propaganda vittimista e autoassulotoria che ormai da decenni si è imposta come verità ufficiale sulle foibe. Quest'anno, di nuovo, è toccato a Eric Gobetti che il 5 febbraio scorso, presso il Polo del '900 di Torino durante una conferenza sulle foibe, è stato contestato con uno striscione da un'organizzazione neofascista torinese. Esprimendo la nostra piena solidarietà a Eric Gobetti su quanto accaduto a Torino intendiamo rimarcare come la lotta contro il fascismo e le sue surrettizie riabilitazioni che la classe dominante impone ormai da decenni, talvolta anche in modo aperto e smaccato, passano attraverso una lotta culturale e una divulgazione atta a scardiare le menzogne delle istituzioni e dei media mainstream proni agli interessi del capitalismo. Proprio a questo scopo riproponiamo una precendente intervista che Eric Gobetti ha concesso a L'Ordine Nuovo in occasione dell'uscita del suo libro "E allora le foibe?" dove parecchi luoghi comuni della vulgata prevalente sulle foibe vengono smentiti e gli eventi di quel periodo ricondotti alla loro reale dimensione storica.
Leggi l'intervista a Eric Gobetti qui: https://www.lordinenuovo.it/2021/02/08/e-allora-le-foibe-intervista-a-eric-gobetti/