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Ascesa della destra e miseria  del riformismo: un’analisi critica delle elezioni francesi👉 leggi l'articolo completo qui...
05/08/2024

Ascesa della destra e miseria del riformismo: un’analisi critica delle elezioni francesi

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La sconfitta della destra alle recenti elezioni legislative francesi, l’aver scongiurato la possibilità dell’insediamento di un governo apertamente razzista e sciovinista, ha riacceso, in Francia e in Italia, un genuino entusiasmo e la convinzione che l’avanzata delle destre più radicali, sancita dalle elezioni europee, possa essere fermata. C’è da rilevare come il risultato elettorale sia espressione di una sana presa di coscienza antifascista che ha portato al voto anche parte dei settori popolari francesi: migliaia di giovani, di immigrati e di proletari che hanno espresso la propria voce non unicamente tramite il voto, occupando le piazze e saldando le lotte di questi ultimi anni con la giusta battaglia contro la destra rappresentata dal Rassemblement National.

Tuttavia, il risultato francese del Nouveau Front Populaire (NFP) non rappresenta, a nostro avviso, una vittoria per quelle masse popolari, né una strategia vincente per contrastare, sul lungo periodo, l’avanzata delle destre scioviniste e fasciste. Alla prospettiva di replicare in Italia, contro il governo reazionario di Giorgia Meloni, un fronte popolare come quello francese ci opponiamo pur non rimanendo indifferenti di fronte alle genuine richieste di chi sente oggi la necessità di un processo di ricomposizione a sinistra che possa rappresentare un’alternativa ai partiti dello schieramento borghese. Ad ogni modo, se a capeggiare questa proposta di unità sono il Partito Democratico e le forze politiche ad esso contigue attraverso l’appello all’“unità antifascista contro le destre”, riteniamo opportuno chiarire il nostro dissenso, dicendo apertamente che questa prospettiva è controproducente, dannosa e ha già dimostrato la capacità di generare pericolose illusioni, distruttivi riflussi e arretramenti per la classe operaia e le masse popolari, in Italia e altrove.

Il sostegno alla causa palestinese sotto attacco anche in Danimarcaleggi l'articolo completo qui: https://shorturl.at/Zp...
11/07/2024

Il sostegno alla causa palestinese sotto attacco anche in Danimarca

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Il 25 giugno scorso, con l’eccitazione politica suscitata dalle elezioni europee ormai svanita e gran parte del paese avviato verso le ferie estive, il governo e il parlamento danese (Folketing) hanno raggiunto un accordo per “intensificare gli sforzi contro l’antisemitismo”. L’accordo prevede una serie di 12 misure che saranno implementate tra l’autunno del 2024 e l’inizio del 2025 ed è stato sottoscritto da tutti i partiti rappresentati in parlamento, dalla destra conservatrice e razzista del Dansk Folkeparti (membro a livello europeo del gruppo Patrioti per l’Europa assieme ad esempio a Lega e Rassemblement National francese) ai socialisti e ai socialdemocratici della prima ministra Mette Frederiksen. Tra i firmatari dell’accordo non manca neanche l’Enhedslisten, il partito di sinistra radicale membro a Strasburgo del gruppo La Sinistra Europea[1] e che aveva incentrato gran parte della campagna elettorale europea[2] sui temi dell’autodeterminazione del popolo palestinese e del rifiuto del massacro israeliano a Gaza. I punti proposti sono tra loro molto diversificati e accanto a interventi come ad esempio il finanziamento ai viaggi di istruzione scolastici negli ex-campi di concentramento nazisti si trovano misure del tutto discutibili come l’incremento del monitoraggio dei social network e delle piattaforme online e l’aumento delle pene per i “crimini d’odio”. In particolare, secondo l’accordo appena approvato, la polizia avrà il potere di aumentare le pene connesse ai crimini d’odio (contro gli ebrei), tanto in specifiche aree geografiche[3] (si può ad esempio immaginare nei pressi di sinagoghe o centri culturali ebraici) quanto sull’intero territorio nazionale, per una durata “fino a 6 mesi e con possibilità di estensione”.

L’approvazione della “Ley Bases” e la situazione nell’Argentina di Milei👉leggi l'articolo completo qui: https://shorturl...
10/07/2024

L’approvazione della “Ley Bases” e la situazione nell’Argentina di Milei

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L’elezione di Milei alla Presidenza della Repubblica nel dicembre 2023 ha significato l’affermazione in Argentina di un governo di chiara connotazione antipopolare: di fronte alla situazione sociale ed economica molto difficile (più della metà degli argentini vive in povertà) gli obiettivi dichiarati dal governo sono l’accelerazione delle privatizzazioni e la flessibilizzazione del mercato del lavoro. Le riforme economiche promesse in campagna elettorale da Milei prendono forma nella “Ley Bases”, riduzione del bocciato progetto di legge precedente “Ley Omnibus”: il 12 giugno, giorno dell’approvazione del provvedimento al Senato, è stato caratterizzato da violenti scontri a Buenos Aires tra la polizia e i manifestanti anti-governativi, con decine di feriti e arresti.

Per comprendere meglio le implicazioni di questa strategia del governo argentino riportiamo di seguito una risoluzione del Comitato Centrale del Partito Comunista Argentino, che ne analizza i punti principali rispetto agli effetti sui lavoratori e sulle classi popolari. Buona lettura.

Da Suviana a Casteldaccia: la sicurezza sul lavoro resta una chimera👉Leggi l'articolo completo qui: https://www.lordinen...
04/06/2024

Da Suviana a Casteldaccia: la sicurezza sul lavoro resta una chimera

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È una sequenza tragica, che si ripete ogni giorno, quella delle morti sul lavoro in Italia. Le statistiche dell’INAIL a questo proposito sono impietose: le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel 2023 sono state 1.041. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo trimestre 2024 sono state 191.
Non si è ancora spenta l’eco della strage della centrale idroelettrica di Suviana avvenuta il 9 aprile scorso, in cui hanno perso la vita 7 persone e prima ancora quella della strage avvenuta a Firenze il 16 febbraio, con il crollo del cantiere della EsseLunga e in cui erano a loro volta morti 5 operai, che le cronache dei giornali si riempiono nuovamente della notizia di un’ennesima tragedia, avvenuta il 6 maggio a Casteldaccia in Provincia di Palermo. E che ha visto morire 5 operai, per le esalazioni provenienti dalle vasche di sollevamento della rete fognaria, in cui gli operai si erano calati durante lo svolgimento del loro lavoro di manutenzione della rete stessa.
Perché oramai le singole morti sul lavoro, in media 3 al giorno in Italia, non fanno più notizia. Solo numeri così elevati, come quelli delle stragi citate, sollevano ondate di indignazione nell’opinione pubblica e solo in questi casi ci si interroga sulle cause, derubricate troppo spesso nei casi di singolo decesso come fatalità, con la colpevole complicità degli organi di informazione mainstream.
Ma le morti sul lavoro non sono mai l’esito di fatalità. Piuttosto l’inevitabile conseguenza della corsa al massimo profitto a cui sacrificare senza problemi dell’elemento benessere, salute e sicurezza sui posti di lavoro.

Fallout: la guerra e le contraddizioni del capitalismo👉 Leggi l'articolo completo qui: https://www.lordinenuovo.it/2024/...
29/04/2024

Fallout: la guerra e le contraddizioni del capitalismo

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Ha debuttato nei giorni scorsi in streaming online la nuova serie televisiva Fallout. Basata sulla saga di videogiochi omonimi, che vanta di 4 capitoli principali tra il 1997 e il 2015 nonché numerosi spin-off, la serie è sviluppata da Jonathan Nolan e Lisa Joy e vede come principali interpreti Ella Purnell, Aaron Moten, Kyle MacLachlan, Moisés Arias, Xelia Mendes-Jones e Walton Goggins.
Ambientata nel 2296, in un futuro post-apocalittico segnato dalla guerra atomica tra USA e Cina comunista (presumibilmente ancora legata al maoismo) scoppiata nel 2077 per il controllo delle ultime fonti energetiche di un pianeta ormai allo stremo, la storia narra le vicende di alcuni personaggi costretti a sopravvivere in una California in preda all’anarchia e alla violenza di bande di selvaggi predoni e criminali. La serie ha l’indubbio merito di coniugare la rappresentazione di un mondo devastato dai bombardamenti atomici e l’estetica retrofuturistica, quella pre-bellica, di una società che, complici la mancata invenzione del transistore e l’enorme sviluppo delle tecnologie nucleari, è rimasta ancorata alla moda e alla cultura statunitense degli anni 1950, in un singolare mix tra progresso scientifico e gusto novecentesco. Tra gli elementi positivi vi è la coerenza con i videogiochi, di cui gli episodi riportano citazioni evidenti.
L’obiettivo di questa breve recensione non è fornire elementi di trama ai lettori, per i quali si consiglia la visione della serie o l’approfondimento della storia introdotta dai videogiochi, ma analizzare una serie di elementi che Fallout fornisce agli spettatori, specialmente nella fase storica attuale in cui lo scontro tra potenze imperialiste rende la guerra, anche atomica, un rischio per tutti i popoli del mondo.

I settemila passi: morire di lavoro accanto a una passarella elettorale👉 Leggi l'articolo completo qui: https://www.lord...
01/02/2024

I settemila passi: morire di lavoro accanto a una passarella elettorale

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Alle 9:30 del 26 gennaio 2024, nell’area Grendi del Porto Canale di Cagliari, mentre lavorava allo scarico dei container sulla nave finlandese “Estraden”, Raffaele Massa, un operaio cinquantenne di Quartu Sant’Elena, ha perso la vita, schiacciato tra due rimorchi. I compagni di lavoro ricordano solo un urlo lancinante, lanciato da quel gigante buono (così lo definisce il cugino Roberto, suo collega) dall’esperienza consumata, tanto impassibile e competente sul lavoro quanto generoso e disponibile con chiunque lo avvicinasse. Poi è stato il turno dei tecnici dello Spresal, specializzati nel ramo, degli agenti della squadra volante, della polizia scientifica e della capitaneria di porto, infine del magistrato competente a coordinare le indagini. E ancora, sullo sfondo, i genitori, i due fratelli, la compagna, ad attendere il corpo requisito per gli adempimenti autoptici. Niente di nuovo, del resto. Una storia come tante. Proprio in questi giorni, dopo ben diciassette anni, è giunta la condanna per i sette imputati della morte di Fausto Simbalu, anch’egli all’opera sul molo di Cagliari, mentre è del 30 dicembre scorso la notizia di un’altra vittima portuale a Bari.
[...] Alle 11:00 dello stesso giorno, a 5,5 km di distanza (settemila passi, appunto), presso l’Hotel “Regina Margherita”, ha avuto inizio, davanti a una platea di amministratori e imprenditori, l’intervento di Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nell’ambito dell’iniziativa “L’Italia dei sì 2023-2032. Progetti e grandi opere in Italia e in Sardegna”, nel corso del quale è stata rilanciata l’agenda di ammodernamento strutturale e di snellimento normativo approntata dal dicastero ad uso e consumo dei capitani d’industria. Un evento che si iscrive a pieno titolo, dopo lo sfilamento dalla prospettiva infrastrutturale della nuova Via della seta, nel tentativo di rilanciare, in chiave euroatlantica, il sistema connettivo e logistico a suon di resilienza e protezionismo.

La vergognosa strumentalizzazione del Giorno della Memoria👉leggi l'articolo completo qui: https://www.lordinenuovo.it/20...
27/01/2024

La vergognosa strumentalizzazione del Giorno della Memoria

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Il 27 gennaio 1945 è una data fondamentale, una ricorrenza che non va dimenticata e il cui significato è necessario tramandare alle nuove generazioni. Quello che è stato internazionalmente istituito come Giorno della Memoria commemora la liberazione da parte dell’Armata Rossa del campo di concentramento di Auschwitz, nei pressi della città polacca di Oświęcim, il cui complesso di campi di concentramento e di sterminio fu il più grande realizzato dalla Germania e in cui si stima persero la vita oltre un milione di persone. La celebrazione della giornata fu stabilita dalle Nazioni Unite nel 2005, in occasione del sessantesimo anniversario della liberazione del campo, per commemorare le vittime dell’Olocausto, lo sterminio di due terzi della popolazione ebraica europea, oltre che di una serie di minoranze considerate inferiori dall’ideologia hitleriana.
[...]
Purtroppo, la celebrazione della giornata è oggetto, ormai da diversi anni ma tanto più oggi, di un attacco ideologico da parte dei governi che mira, nel migliore dei casi, a decontestualizzarla dalla storia del XX secolo, svuotandola di ogni significato politico, oppure a piegarla secondo la strategia delle borghesie nei diversi paesi (come fanno oggi i sionisti israeliani per giustificare il massacro che stanno conducendo in Palestina). È importante oggi analizzare queste tendenze al fine di contrastare ogni strumentalizzazione di una fase storica di grande importanza per lo sviluppo della società in cui viviamo.

Investimenti in crescita e interdipendenza: gli interessi del capitale italiano in Israele👉leggi l'articolo completo qui...
26/01/2024

Investimenti in crescita e interdipendenza: gli interessi del capitale italiano in Israele

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Quando si parla delle ragioni alla radice del supporto allo stato ebraico da parte dei governi italiani bisogna innanzitutto sgomberare il campo da spiegazioni giornalistiche o di tono moralista. Il motivo per cui l’Italia sostiene Israele non è da ricercare nel fatto che questo costituisca “l’unica democrazia del Medio Oriente”, non solo perchè numerosi fattori – come l’assenza di una Costituzione, l’ambiguità sulla questione del laicismo e l’apartheid inflitto ai palestinesi, riconosciuto internazionalmente – rendono contraddittorio parlare di “democrazia” con riferimento a Israele ma anche perchè l’Italia coltiva regolarmente rapporti anche con nazioni che hanno un approccio discutibile sul tema dei diritti umani e politici, come l’Arabia Saudita, il Qatar o l’Algeria.

Nasce l'Azione Comunista Europea: un importante avanzamento nella ricostruzione del movimento comunista internazionale 👉...
07/01/2024

Nasce l'Azione Comunista Europea: un importante avanzamento nella ricostruzione del movimento comunista internazionale

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La crisi generale del capitalismo monopolistico e l’incremento esponenziale dello scontro interimperialista, anche sul piano militare, acuiscono le divisioni e il confronto ideologico-politico all’interno del Movimento Comunista Internazionale e dei singoli partiti che ne fanno parte. Il superamento della crisi del movimento comunista è ancora un obiettivo lontano, ma i segnali positivi non mancano e, tra questi, vi è sicuramente la fondazione il 18 novembre 2023 ad Atene dell’Azione Comunista Europea, una nuova forma di collaborazione coordinata a livello politico e organizzativo tra partiti comunisti e operai del continente europeo, appartenenti o meno all’Unione Europea e di paesi geograficamente prossimi, avente per obiettivo il rafforzamento dell’attività rivoluzionaria.

Mobbing, sfruttamento e arroganza padronale: una panoramica su "Palazina LAF"👉leggi l'articolo completo qui: https://www...
23/12/2023

Mobbing, sfruttamento e arroganza padronale: una panoramica su "Palazina LAF"

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A partire dallo scorso 30 novembre è disponibile nelle sale cinematografiche italiane il film “Palazzina LAF”. Con la regia di Michele Riondino, alla sua prima esperienza da regista, e la partecipazione di attori quali lo stesso Riondino, Elio Germano e Vanessa Scalera, questo film è tratto dal libro “Fumo sulla città” dello scrittore Alessandro Leogrande. Ambientato nel 1997, ripercorre una delle prime vicende riconosciute in Italia come mobbing, nel quadro di uno fra i maggiori casi di speculazione, danni a salute della popolazione e ambiente nel nostro paese: quello dell’ILVA di Taranto (oggi denominata Acciaierie d’Italia). Le vicende narrate testimoniano la fase immediatamente successiva alla privatizzazione avvenuta nel 1995 dell’ILVA stessa, in precedenza Italsider e di proprietà statale, e in quegli anni acquisita dalla famiglia Riva.

Vita Politica Internazionale - Ventiseiesimo numero👉 leggi la rassegna completa qui: https://www.lordinenuovo.it/2023/11...
20/11/2023

Vita Politica Internazionale - Ventiseiesimo numero

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In questo numero della nostra rassegna realizzata in collaborazione col Centro di Cultura e Documentazione Popolare (resistenze.org) apriamo con alcuni contributi sul conflitto che sta lacerando la Palestina. In particolare il contributo del Partito Comunista di Grecia (KKE) affronta alcuni argomenti chiave, come l’utilizzo della categoria del terrorismo e il rapporto tra la fase generale del capitalismo monopolistico, maturo per la transizione al socialismo, e la possibilità delle lotte di liberazione nazionale.
Fa seguito la dichiarazione di solidarietà al popolo palestinese delle gioventù comuniste di tutto il mondo, che chiede l’immediata fine del massacro di Gaza e dell’occupazione colonialista israeliana.
Di particolare rilevanza nella lotta quotidiana dei comunisti è la prospettiva strategica posta in analisi dal contributo del Partito Comunista di Turchia (TKP), che riflette sulla possibilità e attualità della rivoluzione socialista in Turchia e come il partito deve mettere in campo il proprio lavoro per rendere centrale la questione del potere operaio nella fase rivoluzionaria.
Si riprende in questo numero e si conclude la rassegna del materiale relativo al 23° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai, con il contributo del Partito del Lavoro d’Austria (PdA) e le tre dichiarazioni finali sulla guerra in Ucraina, Palestina e Sudan. In chiusura, un aggiornamento a cura del Partito Comunista del Venezuela sulla situazione nel paese latinoamericano, che vede il rafforzarsi della repressione anti-operaia con ulteriori leader sindacali incarcerati. Buona lettura.

La questione palestinese non riguarda solo la Palestina👉 leggi l'articolo completo qui: https://www.lordinenuovo.it/2023...
15/11/2023

La questione palestinese non riguarda solo la Palestina

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Il 7 ottobre 2023 con l’inizio l'“operazione alluvione Al-Aqsa”, non casualmente programmata per il giorno del cinquantesimo anniversario dello scoppio della guerra arabo-israeliana del 1973, la questione palestinese è tornata al centro delle cronache di tutto il mondo. Da quel giorno la reazione israeliana ha colpito indiscriminatamente, facendo carne da macello dei civili nella striscia di Gaza e distruggendo più della metà degli edifici. La catastrofe umanitaria è senza precedenti in quel fazzoletto di terra e le ostilità contro i civili non sembrano accennare ad attenuarsi nel momento attuale in cui le forze militari israeliane stringono d’assedio la città di Gaza. In questo contesto non è possibile astenersi dall’esprimere la massima solidarietà e sostegno internazionalista al popolo palestinese, che nel silenzio fazioso, quando non apertamente osteggiati, dei media occidentali, subiscono un genocidio come non se ne erano mai visti nel XXI secolo che ha l’obiettivo, neanche troppo celato, di produrre una diaspora palestinese dai territori della prigione a cielo aperto della striscia di Gaza. Il popolo palestinese vive ormai da più di settanta anni sotto un regime di occupazione, privato dei più basilari diritti e costretto a subire le impunite angherie dei coloni. Di fronte a tutto questo non c’è ragionamento che tenga se non si riconosce il diritto del popolo palestinese alla resistenza e alla ribellione contro l’occupazione, se non si riconosce il diritto del popolo palestinese all’autogoverno, alla gestione delle proprie risorse, alla fine dell’oppressione, alla fine dell’apartheid. Di fronte alla normalizzazione del colonialismo israeliano nella Cisgiordania e alla segregazione della striscia di Gaza il sostegno alla resistenza palestinese e in particolare alle forze laiche e progressiste non è questione di dibattito.
In Palestina però non si gioca in questo momento solo la partita del popolo palestinese.

Vita Politica Internazionale - Venticinquesimo numero👉leggi la rassegna completa qui: https://www.lordinenuovo.it/2023/1...
05/11/2023

Vita Politica Internazionale - Venticinquesimo numero

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In questo numero della nostra rassegna realizzata in collaborazione col Centro di Cultura e Documentazione Popolare (resistenze.org), l’attenzione è concentrata sul confiltto israelo-palestinese, con le dichiarazioni a sostegno della lotta di liberazione da parte del Partito Comunista di Israele, del Partito del Lavoro dell’Austria, dell’Organizzazione Comunista (Germania) e del Partito Comunista di Grecia (KKE). A seguire abbiamo riportato estratti dal 23° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (il cui resoconto completo è disponibile su Solidnet) svoltosi in Turchia tra il 20 e il 23 ottobre, importante momento di scambio politico e ideologico all’interno del movimento comunista internazionale con 68 partiti presenti da tutto il mondo. Qui ospitiamo l’intervento di apertura del Partito Comunista di Turchia (TKP) e il contributo del KKE. I temi di questo incontro sono stati “le battaglie politiche e ideologiche per affrontare i capitalisti e l'imperialismo. I compiti dei comunisti di informare e mobilitare la classe operaia, i giovani, le donne e gli intellettuali nella lotta contro lo sfruttamento, l'oppressione, le menzogne imperialiste e il revisionismo storico; per i diritti sociali e democratici dei lavoratori e dei popoli; contro il militarismo e la guerra, per la pace e il socialismo”.

Il secondo fronte del conflitto israelo-palestinese: la guerra dell'informazione👉 leggi l'articolo completo qui: https:/...
22/10/2023

Il secondo fronte del conflitto israelo-palestinese: la guerra dell'informazione

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A partire dal 7 ottobre scorso, inizio della recente escalation bellica nella striscia di Gaza e nei territori ad essa limitrofi, è balzata subito all'attenzione di chiunque cercasse di documentarsi sui fatti la totale assenza di un'informazione neutrale e oggettiva. In questo articolo sarà analizzato come la stampa e i mass media italiani si siano messi fin da subito in luce come forieri di informazioni parziali, distorte e, in alcuni casi, perfino false; si approfondirà come, d'altro canto, i social media hanno avviato una campagna di contrasto alla propaganda considerata “filo-palestinese” attraverso lo strumento della censura; sarà inquadrata, infine, la narrazione dei fatti del Medio Oriente nella propaganda complessiva del governo italiano e dei suoi partner europei e internazionali.

Vita Politica Internazionale - Ventiquattresimo numero👉 leggi la rassegna completa qui: https://shorturl.at/gFQVXQuesto ...
15/10/2023

Vita Politica Internazionale - Ventiquattresimo numero

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Questo numero della rassegna dedicata al Movimento comunista internazionale si concentra sulle tematiche di attualità nel dibattito teorico-politico. In apertura ritorna il tema della guerra in Ucraina, con il reportage sulla situazione della lotta dei comunisti russi e ucraini che si sono schierati contro la guerra imperialista. Poi, l’intervista a Kemal Okuyan, segretario generale del Partito Comunista di Turchia (TKP), sulla necessità del dibattito a livello internazionale tra i partiti comunisti. Sempre relativa al tema del movimento comunista internazionale, vi è la notizia dello scioglimento dell’Iniziativa Comunista Europea. Per quanto riguarda il dibattito teorico-politico segue un articolo di Jonathan N. Rodríguez del Partito Comunista del Messico che affronta il tema delle illusioni sul “mondo multipolare”. La Grecia e le attività dei comunisti sono, infine, il tema delle ultime due notizie: la campagna di lotta legata alla riforma del lavoro e la 49esima edizione del festival della Gioventù Comunista di Grecia.

La lotta dei lavoratori della Sapienza contro sfruttamento, appalti e salari da fame👉 leggi l'articolo completo qui: htt...
14/10/2023

La lotta dei lavoratori della Sapienza contro sfruttamento, appalti e salari da fame

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L’Università di Roma “La Sapienza“, con i suoi oltre 120mila studenti, non rappresenta soltanto il più grande ateneo d’Europa, ma anche un importante luogo della Capitale, dove lavorano migliaia di persone. Sono oltre 7mila i dipendenti che risultavano assunti direttamente dalla Sapienza per l’anno accademico 2022/2023.
A questi però vanno aggiunti tutta una serie di lavoratori indispensabili per l’erogazione dei corsi e la gestione di aule e spazi universitari, ma che non rientrano nelle statistiche fornite dall’ateneo poiché assunti con modalità di altra natura, come ad esempio esternalizzazioni e appalti, e che spesso hanno minori diritti, peggiori condizioni lavorative e maggiore ricattabilità dal punto di vista salariale e occupazionale. Questo è dovuto alle gare al ribasso praticate dalle aziende appaltatrici con lo scopo di aggiudicarsi le gare. Inoltre, questi lavoratori alla scadenza di ciascun bando rischiano i propri posti di lavoro. In un’istituzione pubblica è consentito assumere in forma precaria e iper-sfruttata in virtù delle logiche dell’autonomia finanziaria di cui godono le università, che risultano in questo modo tutt’altro che libere da impostazioni puramente aziendalistiche e finalizzate al profitto che regolano ogni tipo di azienda, pubblica o privata che sia.

Khaled El Qaisi scarcerato: la repressione di Israele e il silenzio dei media italiani👉leggi l'articolo completo qui: ht...
05/10/2023

Khaled El Qaisi scarcerato: la repressione di Israele e il silenzio dei media italiani

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È stata divulgata domenica 1 ottobre, la notizia della scarcerazione di Khaled El Qaisi, avvenuta dietro cauzione, con obbligo di permanenza nei territori palestinesi per un'ulteriore settimana e dietro trattenimento del passaporto. Si parla dunque di scarcerazione e non di liberazione. Nell’udienza del 1 ottobre cadeva il termine formale a disposizione degli inquirenti per formulare una accusa in base alle prove raccolte, ma questo non implica che Khaled – al quale è stato ingiunto di rimanere “a disposizione” delle autorità di indagine - sia oggi affrancato di fronte alla minaccia di un nuovo arresto ed allo spettro di una detenzione amministrativa, che in base all’ordinamento israeliano è attuabile senza obbligo di motivazione e rinnovabile di sei mesi in sei mesi.

Oppenheimer: dal dilemma morale alla scienza di classe. Una recensione marxista del film di Nolan👉Leggi l'articolo compl...
27/09/2023

Oppenheimer: dal dilemma morale alla scienza di classe. Una recensione marxista del film di Nolan

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Oppenheimer ha la caratteristica di introdurre diversi quesiti, nel dibattito pubblico, circa la natura e la legittimità di determinate scelte nella ricerca scientifica una volta preso atto che essa è legata drasticamente a una certa linea politico-ideologica. Le risposte che il film trasmette allo spettatore, tuttavia, hanno a che fare molto astrattamente con il dilemma morale soggettivo dello scienziato per aver inventato una tecnica di distruzione di massa e ignorano quasi del tutto l’evidenza dei conflitti sociali insanabili – sul piano nazionale e globale – che porteranno al primo utilizzo della bomba nucleare e al clima della guerra fredda, conflitti che pure hanno un ruolo importante nello sviluppo della narrazione sulla vita del protagonista. Su questa contraddizione del film ci vogliamo oggi concentrare, focalizzandoci soprattutto su tre aspetti: l’approccio socialmente impegnato degli scienziati del circolo di Oppenheimer e l’idea di scienza che questo richiama, i limiti della resa cinematografica degli interessi personalistici che conducono all’accanimento su Oppenheimer e, di conseguenza, il non-detto del film sulle radici di classe del processo allo scienziato e della strategia atomica degli USA.

La speranza e la catastrofe del Cile: un bilancio del governo Allende e della sua fine👉leggi l'articolo completo qui: ht...
22/09/2023

La speranza e la catastrofe del Cile: un bilancio del governo Allende e della sua fine

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Lo scorso 11 settembre è ricorso il 50° anniversario del colpo di stato in Cile ad opera delle truppe di Augusto Pinochet e dell’assassinio del presidente deposto dai golpisti, Salvador Allende, membro del Partito Socialista del Cile e leader della coalizione Unità Popolare. A cinquant’anni dai tragici eventi cileni, proponiamo la traduzione di un articolo prodotto dall’Organizzazione Comunista (KO) della Germania e pubblicato in data 11 settembre 2023 sul sito dell’organizzazione. Nell’ottica della condivisione delle analisi e della produzione in seno al movimento comunista internazionale, fattore decisivo per la pratica di un reale internazionalismo proletario, riportiamo qui di seguito l’articolo prodotto dai comunisti tedeschi, che può essere un utile strumento anche per le riflessioni nel nostro paese.

Il test d’ingresso per le professioni sanitarie: un indicatore della deriva classista del servizio sanitario in Italia👉L...
14/09/2023

Il test d’ingresso per le professioni sanitarie: un indicatore della deriva classista del servizio sanitario in Italia

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Il test d’ingresso per le professioni sanitarie 2023 si è svolto contemporaneamente in tutta Italia oggi 14 settembre alle ore 13:00. È, questa, un’occasione per riflettere sulle tante contraddizioni che caratterizzano il sistema di formazione dei professionisti sanitari nell’epoca della restrizione delle risorse finanziarie per il diritto alla salute e il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il numero di posti assegnati per il totale delle professioni sanitarie si aggira attorno ai 34.000, superando di mille unità quelli dell’anno precedente (+3,2%), che fa il paio con un numero di posti disponibili in medicina pari a sole 16.904 unità – più esattamente, i posti medicina nelle università statali sono 14.525. Soltanto gli studenti iscritti al test di medicina, quest’anno, sono 72.450, mentre il numero delle domande presentate dai soli aspiranti infermieri nelle università statali è 61.783 (in calo dallo scorso anno, in cui le domande erano 67.704). Nonostante i posti disponibili risultino in aumento rispetto agli scorsi anni – aumento dovuto principalmente all’emergenza pandemica – abbiamo a che fare con dei numeri, frutto di anni di tagli lineari al servizio sanitario e all’istruzione, che riflettono quella che è può essere chiamata “selezione di classe” e che sono oggetto, ogni anno, di contestazioni da parte di organizzazioni politiche radicate tra gli studenti. Il sistema dei test, peraltro, si dimostra ogni volta poco adeguato a garantire una vera trasparenza procedurale, favorendo caos e sotterfugi che poco hanno a vedere con il rigore del quale li si vuole ammantare.

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