L'Ordine Nuovo

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All'approssimarsi della data del 10 febbraio e la commemorazione del cosiddetto "Giorno del Ricordo", dove governo e ist...
11/02/2025

All'approssimarsi della data del 10 febbraio e la commemorazione del cosiddetto "Giorno del Ricordo", dove governo e istituzioni celebrano la riscrittura della storia in chiave propagandistica degli eventi occorsi sul confine nord-orientale e nei balcani sul finire della seconda guerra mondiale, puntuali giungono proteste e minacce da parte di esponenti di estrema destra contro storici e ricercatori che non avallano, e anzi confutano, la propaganda vittimista e autoassulotoria che ormai da decenni si è imposta come verità ufficiale sulle foibe. Quest'anno, di nuovo, è toccato a Eric Gobetti che il 5 febbraio scorso, presso il Polo del '900 di Torino durante una conferenza sulle foibe, è stato contestato con uno striscione da un'organizzazione neofascista torinese. Esprimendo la nostra piena solidarietà a Eric Gobetti su quanto accaduto a Torino intendiamo rimarcare come la lotta contro il fascismo e le sue surrettizie riabilitazioni che la classe dominante impone ormai da decenni, talvolta anche in modo aperto e smaccato, passano attraverso una lotta culturale e una divulgazione atta a scardiare le menzogne delle istituzioni e dei media mainstream proni agli interessi del capitalismo. Proprio a questo scopo riproponiamo una precendente intervista che Eric Gobetti ha concesso a L'Ordine Nuovo in occasione dell'uscita del suo libro "E allora le foibe?" dove parecchi luoghi comuni della vulgata prevalente sulle foibe vengono smentiti e gli eventi di quel periodo ricondotti alla loro reale dimensione storica.

Leggi l'intervista a Eric Gobetti qui: https://www.lordinenuovo.it/2021/02/08/e-allora-le-foibe-intervista-a-eric-gobetti/

Foibe: revisionismo e propaganda fascista. Intervista ad Alessandra Kersevan👉 leggi l'intervista completa qui: https://s...
10/02/2025

Foibe: revisionismo e propaganda fascista. Intervista ad Alessandra Kersevan

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Abbiamo il piacere di pubblicare un’intervista che ci è stata concessa da Alessandra Kersevan, che ringraziamo vivamente per il suo contributo. La professoressa Kersevan è una ricercatrice storica e autrice, specializzata nella storia del confine orientale nella prima metà del XX secolo, con particolare riferimento ai crimini di guerra italiani commessi durante l’invasione e l’occupazione dei territori dell’ex Jugoslavia, spesso omessi dalla narrazione storiografica nel nostro paese. Oltre alla redazione di diversi saggi e opere, Alessandra Kersevan ha costituito un gruppo di lavoro chiamato “Resistenza storica” facente riferimento alla casa editrice KappaVu, che ha fondato e di cui cura la collana dedicata agli studi sul confine orientale.

Il legame fra consumo di suolo e interesse privato: una riflessione sul rapporto ISPRA 2024👉 leggi l'articolo completo q...
04/02/2025

Il legame fra consumo di suolo e interesse privato: una riflessione sul rapporto ISPRA 2024

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La frequenza con cui in questi anni eventi climatici estremi stanno colpendo diverse regioni del nostro paese sta dimostrando la fondamentale importanza del tema del consumo di suolo, della gestione del territorio e della prevenzione dei danni ambientali. Proprio con riferimento a queste tematiche, lo scorso 3 dicembre l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha presentato, presso la sua sede di Roma, il Rapporto “Consumo di Suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici – edizione 2024”, a cura del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). Tra gli argomenti trattati all’ordine del giorno vi è stato proprio il tema, assai critico, della prevenzione dei danni ambientali, delle misure poste a salvaguardia del territorio nazionale, nonché l’efficacia della risposta del Governo nel far fronte alle conseguenze di disastri annunciati che ormai, sempre più spesso, interessano il territorio italiano e non solo.

Rivista Comunista Internazionale - Numero 13 👉leggi l'introduzione completa e l'indice del numero qui: https://shorturl....
29/01/2025

Rivista Comunista Internazionale - Numero 13

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La Rivista Comunista Internazionale rappresenta un progetto di collaborazione tra riviste teoriche e politiche afferenti a diversi partiti comunisti e operai, che si riconoscono in un approccio comune al socialismo scientifico. Basata su una Dichiarazione Fondativa del 2009, aggiornata nel 2023, il suo obiettivo è l’analisi di temi rilevanti per il movimento operaio e comunista, su tutti i fronti: dal tema della guerra, al lavoro dei comunisti nei conflitti sociali, all’analisi delle differenti fasi storiche del movimento rivoluzionario. [...]
Il 13° numero della Rivista Comunista Internazionale viene pubblicato suddiviso in due parti. La prima parte si concentra sul tema della guerra imperialista: viene discusso il rapporto tra questa realtà e il movimento comunista, sia a livello storico, sia nel dibattito teorico attuale, sia in base al rapporto che storicamente c’è stato tra la socialdemocrazia e la guerra. Per diversi paesi (Turchia, Austria e Paesi Bassi), poi, i PC propongono un’analisi del ruolo della borghesia del proprio paese nel conflitto in Ucraina. Nella seconda parte si trova un’interessante analisi sulla natura della fase imperialista del capitalismo, che mira a fare chiarezza su uno degli argomenti più discussi e divisivi nel dibattito teorico. Viene analizzata poi la situazione della repressione dei comunisti in Venezuela e i potenziali focolai di nuovi conflitti nell’Asia centrale. Per finire, l’analisi del PC di Grecia sull’era dell’intelligenza artificiale: gli sviluppi tecnologici attuali, la loro non-neutralità di classe, il rapporto tra questi e l’intensificazione dello sfruttamento della classe operaia.

DDL Sicurezza, scudo penale e zone rosse: la stretta repressiva si inasprisce👉 leggi l'articolo completo qui: https://sh...
21/01/2025

DDL Sicurezza, scudo penale e zone rosse: la stretta repressiva si inasprisce

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In queste settimane, soprattutto a seguito della morte del diciannovenne Ramy Elgaml a Milano, i temi della repressione e della “sicurezza” nel nostro paese sono tornati con forza nel dibattito pubblico: da una parte per bocca dei tanti che si sono espressi contro la violenza arbitraria da parte delle forze dell’ordine a seguito di quello che è apparso ai più come un omicidio del tutto non necessario; dall’altra attraverso la propaganda del governo Meloni, rilanciata quotidianamente da media, talk show e in parte ripresa dai partiti di opposizione parlamentare, secondo la quale andrebbero rafforzate le misure repressive, di protezione degli agenti di polizia e di controllo sociale al fine di garantire la sicurezza. Mentre i politici della maggioranza parlano pretestuosamente di una presunta “emergenza sicurezza” e di “quadro apocalittico”, utilizzano la retorica securitaria e la propaganda per proporre leggi che rafforzano l’impianto repressivo. Nel presente articolo si intende analizzare alcune tra le più recenti proposte elaborate dalla maggioranza di centro-destra, svelando gli interessi che esse celano e inquadrandole nella politica più generale del governo Meloni.

La legge di bilancio 2025 e la sua natura di classe👉leggi l'articolo completo qui: https://www.lordinenuovo.it/2025/01/0...
10/01/2025

La legge di bilancio 2025 e la sua natura di classe

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La legge di bilancio 2025, la terza del governo Meloni, conferma l’impostazione strategica che il padronato italiano ed europeo hanno scelto di intraprendere negli ultimi anni. Questa strategia, in continuità con quanto fatto dai governi precedenti, mira a fronteggiare le incertezze, a cui la competizione imperialistica sottopone il capitale nazionale e continentale, attraverso l’erosione del salario diretto, indiretto (servizi pubblici) e differito (pensioni), per mezzo soprattutto dell’implementazione dei vincoli di bilancio dell’Unione Europea. Questo allo scopo di favorire la redditività del capitale privato e il ricorso sempre più massiccio al mercato per garantire servizi e diritti fondamentali. In altre parole, la competizione che si gioca globalmente sul rendimento dei capitali finanziari, le conseguenze della guerra commerciale con Cina e le altre potenze emergenti, della competizione all’interno dell’UE stessa nel mercato unico, i costi energetici e militari del supporto alla guerra in Ucraina e in Medio Oriente continuano a essere fatti pagare ai lavoratori e ai ceti popolari per mezzo di continui tagli ai servizi e ai salari.

Giubileo 2025: il paradiso per padroni e preti, l'inferno per gli strati popolari👉leggi l'articolo completo qui: https:/...
08/01/2025

Giubileo 2025: il paradiso per padroni e preti, l'inferno per gli strati popolari

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Il 2025 rappresenterà l’anno del 25° “Giubileo universale ordinario” della Chiesa Cattolica. Il periodo giubilare, della durata di un anno (dall’apertura della “Porta Santa” il 24 dicembre 2024 al 14 dicembre 2025), vedrà un afflusso massiccio verso l’Italia e Roma di pellegrini da tutto il mondo, mossi dalla promessa della “remissione dei peccati”. Quello che appare come un evento dall’esclusivo significato religioso ha però un impatto notevole sulla vita di milioni di persone nel nostro paese, in particolare nella Capitale, anche da un punto di vista socioeconomico. Questo articolo si propone per prima cosa di condurre un’analisi accurata sui costi sostenuti dallo Stato e dalle amministrazioni pubbliche per l’organizzazione dell’evento; si analizzeranno poi gli interessi privati che si celano dietro il Giubileo e gli impatti di questo evento sugli strati popolari romani.

Dopo la caduta di Assad - Occorre costruire una vera linea di resistenza👉 leggi l'articolo completo qui: https://shortur...
02/01/2025

Dopo la caduta di Assad - Occorre costruire una vera linea di resistenza

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Pubblichiamo un contributo del Segretario Generale del Partito Comunista di Turchia (TKP) Kemal Okuyan sulla situazione in Siria, la tragedia che si trovano ad affrontare le masse popolari, ma soprattutto sulla necessità per i comunisti di rovesciare il tavolo dei falsi dualismi, delle pressioni ideologiche tutte interne al sistema capitalistico, che vorrebbero far schierare i proletari sull’asse del “sostegno alla democrazia” oppure, dall’altro lato, su quello di un “anti-imperialismo” di facciata.

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Discutere se la situazione in Siria può essere descritta come una guerra civile o come un intervento militare straniero è un’impresa inutile: il Paese è stato una zona di conflitto in cui è del tutto ambiguo chi sia “interno” e chi “straniero”. È ovviamente difficile, in queste circostanze, determinare quale sia la forza trainante degli ultimi sviluppi che alla fine hanno innescato la caduta di Assad. È chiaro, tuttavia, che la propaganda secondo la quale “il popolo ha rovesciato un dittatore” da parte dei Paesi della NATO, in primis Stati Uniti e Regno Unito, e della Turchia (che è un membro della NATO ma agisce anche con ambizioni neo-ottomane) non è che una falsa retorica.

La violenza contro le donne nella nostra società: alcune riflessioni di classe👉leggi l'articolo completo qui: https://sh...
26/11/2024

La violenza contro le donne nella nostra società: alcune riflessioni di classe

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Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: una giornata simbolica importante che dovrebbe servire a rinnovare lo spirito della lotta per una vita libera dallo sfruttamento e dalla violenza, nello specifico di questa data, quella che subiscono le donne in quanto tali. Essere una donna significa subire alcune delle peggiori forme di oppressione, violenza, disparità e discriminazione. Ancora oggi, nonostante ultimamente nel nostro paese si stiano facendo dei passi in avanti, come ad esempio l’aumento di consapevolezza nell’ultimo anno a causa dello scalpore riguardo il caso del femminicidio di Giulia Cecchettin, spesso questa realtà viene sistematicamente banalizzata, strumentalizzata e messa in discussione, anche a livello dell’opinione pubblica. Recentissimo è il commento del ministro Valditara che, proprio a pochi giorni dal 25 novembre e alla presentazione della Fondazione Cecchettin, ha dichiarato che “Occorre non fare finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”. Un perfetto esempio di strumentalizzazione, banale e misero cavallo di battaglia della destra, che però continua a essere impiegato per svilire la lotta alla violenza di genere e per nascondere le responsabilità politiche nell’insufficienza al suo contrasto. E a nulla servono le successive dichiarazioni del ministro che tentano invano di giustificare questo bieco, vile e vergognoso commento, prontamente poi difeso dalla premier Giorgia Meloni.

Il 31 ottobre 2024 è previsto uno sciopero di tutti i lavoratori del pubblico impiego e della scuola. In occasione di qu...
26/10/2024

Il 31 ottobre 2024 è previsto uno sciopero di tutti i lavoratori del pubblico impiego e della scuola. In occasione di questa data di mobilitazione nazionale proponiamo un articolo di analisi sulla condizione di precarietà lavorativa che affligge gli aspiranti insegnanti.

La scuola e il business del precariato

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L’ennesimo record di supplenze e l’attesa messianica del fatidico concorso docenti 2024 stanno mettendo in chiarissima luce la natura estremamente classista che caratterizza, ormai da trent’anni, il mondo delle assunzioni nella scuola. Il sistema di reclutamento dei docenti sembra somigliare sempre di più a un meccanismo per produrre precariato e fatturati per i privati, mentre, sempre di più, solo chi ha denaro da investire può permettersi di andare avanti nelle graduatorie. Per l’anno scolastico 2024/2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha ricevuto l’autorizzazione ad assumere un totale di 56.500 insegnanti e altro personale. A fronte di questo, però, quest’anno sono state assegnate circa 234.000 supplenze, una quantità persino maggiore rispetto agli anni precedenti, ovvero più del 25% del corpo docente in Italia. La volontà politica di scaricare i tagli della finanza pubblica sulla qualità dell’istruzione e sulla vita dei lavoratori pubblici è evidente da questi numeri. Si tratta di un trend che va avanti, naturalmente, da diversi anni e ha tra i suoi responsabili i diversi governi succedutisi.

A un anno dal 7 ottobre👉 leggi l'articolo completo qui: https://shorturl.at/4fGb0Il 7 ottobre 2023 non è “iniziato tutto...
11/10/2024

A un anno dal 7 ottobre

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Il 7 ottobre 2023 non è “iniziato tutto”: la narrazione dei media borghesi che lo definisce come un“fulmine a ciel sereno”, il “male assoluto”, “un pezzo di Shoah in Terra santa” cerca di imporre retrospettivamente una lettura degli eventi astratta dal contesto storico e con l’obiettivo, quindi, di rovesciare il rapporto tra oppressori e oppressi, tra il colonialismo di insediamento di Israele e la giusta e legittima lotta di liberazione della resistenza palestinese.
Quello che è successo il 7 ottobre, e che sta succedendo da un anno grazie alle azioni della resistenza palestinese, è il ritorno dirompente sulla scena mediatica, e quindi nelle coscienze dei popoli, dell’irrisolta questione nazionale e coloniale palestinese, la sua ultra-decennale storia di resistenza all’occupazione, rompendo lo schema che vedeva oramai sempre più normalizzati i rapporti tra i paesi arabi e Israele, come abbiamo raccontato nel precedente articolo sul tema. L’unità delle fazioni della resistenza palestinese, abbattendo la recinzione che trasforma Gaza in una prigione a cielo aperto, ha smentito l’invincibilità e la perfetta organizzazione della macchina bellica sionista, e ha scatenato un’ondata di solidarietà senza precedenti nella maggioranza dei paesi del mondo, con un movimento di protesta – specialmente a partire dalle università – che è vivo tutt’oggi. Questo articolo vuole fare un breve punto della situazione, ad un anno dall’inizio della recrudescenza del conflitto, presentando alcuni aspetti rilevanti per la lotta in sostegno della Palestina ma rinviando per gli approfondimenti a riferimenti specifici pubblicati in precedenza.

"Eco dell'invisibile": un evento per rilanciare l'arte militante👉leggi l'articolo completo qui: https://shorturl.at/r4my...
08/10/2024

"Eco dell'invisibile": un evento per rilanciare l'arte militante

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“L’arte non è uno specchio su cui riflettere il mondo, ma un martello con cui scolpirlo” (Vladimir Majakovskij)

Ha avuto luogo tra il 30 settembre e il 3 ottobre, nella palazzina delle esposizioni al centro di Catanzaro, la mostra artistica “Eco dell’Invisibile – ritratti dell’oppressione”, dedicata allo sfruttamento dei lavoratori, a cura dell’artista Eva Fruci e organizzata dalla federazione locale del Fronte Comunista. All’inaugurazione dell’evento, oltre molti degli artisti scelti per partecipare all’esposizione e molti altri legati alla locale Accademia delle Belle Arti, tanti militanti tra cui, in particolare, i referenti della federazione cittadina dell’Unione Sindacale di Base.

Il DDL Sicurezza e la repressione come soluzione dei problemi sociali👉 leggi l'articolo completo qui: https://shorturl.a...
30/09/2024

Il DDL Sicurezza e la repressione come soluzione dei problemi sociali

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È in attesa di essere approvato dal Senato ed essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Ddl 1660, il cosiddetto “Ddl Sicurezza”, un atto legislativo che coincide con un aggravamento della spirale discendente verso lo Stato di polizia che mira a reprimere le lotte sociali. In ottemperanza con la tendenza, tipica di tutti i più recenti esecutivi, di affrontare ogni forma di problematica sociale come se fosse un problema di ordine pubblico, infatti, questo insieme di misure ha come obiettivo politico quello di rendere reato o inasprire le pene per molte delle forme più combattive di conflitto di classe e, in generale, di lotta per i diritti di base come quello alla salute, al lavoro ben retribuito, alla casa e all’istruzione pubblica e gratuita. Che l’impianto del disegno di legge sia deliberatamente diretto a tutelare la violenza padronale e gli interessi degli sfruttatori è confermato anche dalle dichiarazioni di Piantedosi alla Camera. Non tutte le misure che elencheremo appaiono “a primo impatto” avere una rilevanza repressiva nei confronti delle lotte sociali: andremo a spiegare in questo articolo la ragione per cui è invece questo il caso. Ci proponiamo di analizzare le maggiori disposizioni del Disegno di legge distinguendo, dentro di esso, sei aree di intervento, illustrando le conseguenze che tali disposizioni provocheranno sulle lotte per i diritti sociali e il diritto al dissenso in generale. Per ogni punto andiamo dunque ad indicare il fine politico nascosto dietro le norme approvate.

L’autonomia differenziata: come dividere il paese per aumentare il potere dei padroni👉 leggi l'articolo completo qui: ht...
20/09/2024

L’autonomia differenziata: come dividere il paese per aumentare il potere dei padroni

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La legge Calderoli – Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione – è entrata in vigore il 13 luglio 2024 e sta, giustamente, conquistando sempre più spazio nel dibattito nazionale, anche grazie al grande successo della raccolta firme per il suo referendum abrogativo, che in poche settimane ha superato addirittura le 500.000 adesioni. Si tratta di una legge che, ricordiamo, è l’applicazione della riforma costituzionale del 2001 del Titolo V della Carta, voluta e fatta approvare dal centro-sinistra, e tuttavia sta diventando opportunisticamente oggetto di contestazione da parte dell’intera opposizione parlamentare, nonostante fino a poco tempo fa fossero gli stessi maggiori esponenti del PD a promuovere nelle loro regioni di pertinenza accordi per delle maggiori autonomie. In questo articolo non vogliamo comunque dilungarci sul tema di chi detiene le maggiori responsabilità politiche dello stato dei fatti quanto mostrare che l’applicazione della legge sull’autonomia differenziata coinciderebbe con un grave attacco ai diritti delle fasce popolari sia del meridione che del settentrione. Al di là della narrativa di stampo più marcatamente meridionalista che, a ragione, punta il dito soprattutto sulle disparità già esistenti tra le aree del Paese e alle potenziali nuove disparità che la norma favorirebbe, c’è da dire, infatti, che i maggiori beneficiari del provvedimento sarebbero costituiti dai monopoli capitalistici operanti al sud come al nord, favoriti dallo smantellamento dei servizi pubblici e dalla riduzione dell’agibilità democratica delle istituzioni. Questo punto di vista si ripercuote in maniera decisiva sulla comprensione di quale classe sociale (ovvero la classe lavoratrice) abbia, invece, degli interessi oggettivi a lottare contro la riforma.

Sulla Guerra in Medio OrienteArticolo a cura della sezione rapporti internazionali del Comitato Centrale del Partito Com...
10/09/2024

Sulla Guerra in Medio Oriente

Articolo a cura della sezione rapporti internazionali del Comitato Centrale del Partito Comunista di Grecia (KKE)

👉Leggi l'articolo completo qui: https://shorturl.at/FLwkc

Negli ultimi mesi, il mondo intero ha assistito a un attacco generalizzato da parte della macchina politico-militare dello Stato israeliano contro il popolo palestinese, soprattutto nella Striscia di Gaza. La maggior parte dei media borghesi, che sostengono Israele, cerca invano di convincere il popolo che tutto è iniziato il 7 ottobre 2023, quando Hamas ha lanciato un attacco contro Israele, uccidendo e catturando degli ostaggi israeliani. La stragrande maggioranza dei popoli sa che lo Stato borghese israeliano, con la connivenza degli Stati Uniti e degli altri alleati euro-atlantici, opprime il popolo palestinese e occupa da sette decenni i territori dove, secondo le risoluzioni delle Nazioni Unite, dovrebbe sorgere lo Stato di Palestina.
Il vorace appetito dello Stato borghese israeliano per i territori palestinesi è iniziato con la spartizione della terra palestinese nel 1947-1948, attraverso una risoluzione delle Nazioni Unite che ha istituito lo Stato di Israele e ha aperto la strada alla graduale fagocitazione dei territori palestinesi. Da allora, milioni di palestinesi sono stati cacciati dalla loro terra. Stiamo parlando di un vero e proprio sradicamento, di un’appropriazione pianificata della terra e dello spostamento di oltre sei milioni di persone dalla loro terra. Israele ha preso il controllo di 774 città e villaggi palestinesi, di cui 531 sono stati completamente distrutti e gli altri sono stati consegnati allo Stato occupante. Milioni di persone rimaste sulla loro terra, sia in Cisgiordania, dove ha sede l’Autorità Palestinese, sia nella Striscia di Gaza, hanno vissuto per generazioni sotto un regime di embargo, gravi privazioni, discriminazioni e umiliazioni; in una parola, di apartheid.

Ascesa della destra e miseria  del riformismo: un’analisi critica delle elezioni francesi👉 leggi l'articolo completo qui...
05/08/2024

Ascesa della destra e miseria del riformismo: un’analisi critica delle elezioni francesi

👉 leggi l'articolo completo qui: https://shorturl.at/CMdO2

La sconfitta della destra alle recenti elezioni legislative francesi, l’aver scongiurato la possibilità dell’insediamento di un governo apertamente razzista e sciovinista, ha riacceso, in Francia e in Italia, un genuino entusiasmo e la convinzione che l’avanzata delle destre più radicali, sancita dalle elezioni europee, possa essere fermata. C’è da rilevare come il risultato elettorale sia espressione di una sana presa di coscienza antifascista che ha portato al voto anche parte dei settori popolari francesi: migliaia di giovani, di immigrati e di proletari che hanno espresso la propria voce non unicamente tramite il voto, occupando le piazze e saldando le lotte di questi ultimi anni con la giusta battaglia contro la destra rappresentata dal Rassemblement National.

Tuttavia, il risultato francese del Nouveau Front Populaire (NFP) non rappresenta, a nostro avviso, una vittoria per quelle masse popolari, né una strategia vincente per contrastare, sul lungo periodo, l’avanzata delle destre scioviniste e fasciste. Alla prospettiva di replicare in Italia, contro il governo reazionario di Giorgia Meloni, un fronte popolare come quello francese ci opponiamo pur non rimanendo indifferenti di fronte alle genuine richieste di chi sente oggi la necessità di un processo di ricomposizione a sinistra che possa rappresentare un’alternativa ai partiti dello schieramento borghese. Ad ogni modo, se a capeggiare questa proposta di unità sono il Partito Democratico e le forze politiche ad esso contigue attraverso l’appello all’“unità antifascista contro le destre”, riteniamo opportuno chiarire il nostro dissenso, dicendo apertamente che questa prospettiva è controproducente, dannosa e ha già dimostrato la capacità di generare pericolose illusioni, distruttivi riflussi e arretramenti per la classe operaia e le masse popolari, in Italia e altrove.

Il sostegno alla causa palestinese sotto attacco anche in Danimarcaleggi l'articolo completo qui: https://shorturl.at/Zp...
11/07/2024

Il sostegno alla causa palestinese sotto attacco anche in Danimarca

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Il 25 giugno scorso, con l’eccitazione politica suscitata dalle elezioni europee ormai svanita e gran parte del paese avviato verso le ferie estive, il governo e il parlamento danese (Folketing) hanno raggiunto un accordo per “intensificare gli sforzi contro l’antisemitismo”. L’accordo prevede una serie di 12 misure che saranno implementate tra l’autunno del 2024 e l’inizio del 2025 ed è stato sottoscritto da tutti i partiti rappresentati in parlamento, dalla destra conservatrice e razzista del Dansk Folkeparti (membro a livello europeo del gruppo Patrioti per l’Europa assieme ad esempio a Lega e Rassemblement National francese) ai socialisti e ai socialdemocratici della prima ministra Mette Frederiksen. Tra i firmatari dell’accordo non manca neanche l’Enhedslisten, il partito di sinistra radicale membro a Strasburgo del gruppo La Sinistra Europea[1] e che aveva incentrato gran parte della campagna elettorale europea[2] sui temi dell’autodeterminazione del popolo palestinese e del rifiuto del massacro israeliano a Gaza. I punti proposti sono tra loro molto diversificati e accanto a interventi come ad esempio il finanziamento ai viaggi di istruzione scolastici negli ex-campi di concentramento nazisti si trovano misure del tutto discutibili come l’incremento del monitoraggio dei social network e delle piattaforme online e l’aumento delle pene per i “crimini d’odio”. In particolare, secondo l’accordo appena approvato, la polizia avrà il potere di aumentare le pene connesse ai crimini d’odio (contro gli ebrei), tanto in specifiche aree geografiche[3] (si può ad esempio immaginare nei pressi di sinagoghe o centri culturali ebraici) quanto sull’intero territorio nazionale, per una durata “fino a 6 mesi e con possibilità di estensione”.

L’approvazione della “Ley Bases” e la situazione nell’Argentina di Milei👉leggi l'articolo completo qui: https://shorturl...
10/07/2024

L’approvazione della “Ley Bases” e la situazione nell’Argentina di Milei

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L’elezione di Milei alla Presidenza della Repubblica nel dicembre 2023 ha significato l’affermazione in Argentina di un governo di chiara connotazione antipopolare: di fronte alla situazione sociale ed economica molto difficile (più della metà degli argentini vive in povertà) gli obiettivi dichiarati dal governo sono l’accelerazione delle privatizzazioni e la flessibilizzazione del mercato del lavoro. Le riforme economiche promesse in campagna elettorale da Milei prendono forma nella “Ley Bases”, riduzione del bocciato progetto di legge precedente “Ley Omnibus”: il 12 giugno, giorno dell’approvazione del provvedimento al Senato, è stato caratterizzato da violenti scontri a Buenos Aires tra la polizia e i manifestanti anti-governativi, con decine di feriti e arresti.

Per comprendere meglio le implicazioni di questa strategia del governo argentino riportiamo di seguito una risoluzione del Comitato Centrale del Partito Comunista Argentino, che ne analizza i punti principali rispetto agli effetti sui lavoratori e sulle classi popolari. Buona lettura.

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Rome

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