26/11/2024
La violenza contro le donne nella nostra società: alcune riflessioni di classe
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Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: una giornata simbolica importante che dovrebbe servire a rinnovare lo spirito della lotta per una vita libera dallo sfruttamento e dalla violenza, nello specifico di questa data, quella che subiscono le donne in quanto tali. Essere una donna significa subire alcune delle peggiori forme di oppressione, violenza, disparità e discriminazione. Ancora oggi, nonostante ultimamente nel nostro paese si stiano facendo dei passi in avanti, come ad esempio l’aumento di consapevolezza nell’ultimo anno a causa dello scalpore riguardo il caso del femminicidio di Giulia Cecchettin, spesso questa realtà viene sistematicamente banalizzata, strumentalizzata e messa in discussione, anche a livello dell’opinione pubblica. Recentissimo è il commento del ministro Valditara che, proprio a pochi giorni dal 25 novembre e alla presentazione della Fondazione Cecchettin, ha dichiarato che “Occorre non fare finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”. Un perfetto esempio di strumentalizzazione, banale e misero cavallo di battaglia della destra, che però continua a essere impiegato per svilire la lotta alla violenza di genere e per nascondere le responsabilità politiche nell’insufficienza al suo contrasto. E a nulla servono le successive dichiarazioni del ministro che tentano invano di giustificare questo bieco, vile e vergognoso commento, prontamente poi difeso dalla premier Giorgia Meloni.