29/01/2024
Il 2023 per me è stato un anno infinito, seppur ricco di emozioni, ma infinito.
La maggior parte degli obiettivi son stati raggiunti, sia a livello professionale che personale.
Ho gestito l'apertura di un nuovo negozio, abbiamo (perché le cose si fanno in due) organizzato un matrimonio, il viaggio di nozze, ho lavorato al mio progetto personale e ho lanciato la mia attività da freelance.
Non sono qui a dirti che è stato semplice, perché mentirei.
Nel corso dell'anno mi son sentita dire troppe volte da persone che mi amano e mi stimano: "ma lavori sempre".
È verissimo anche questo e so benissimo che anche per te ci sarà stato un momento della vita in cui non hai mai neanche pensato di schiacciare il pedale del freno.
Ho sfiorato diverse volte questo "punto di rottura" che probabilmente non mi avrebbe fatto bene, soprattutto moralmente ed emotivamente.
E allora come ho fatto a non implodere?
È molto più semplice di quello che pensi: mi sono fermata.
Le ultime tre settimane ho staccato la spina come non facevo da davvero troppo tempo: la Nuova Zelanda era il viaggio che mia moglie aspettava e sognava da una vita.
Ma chi sono (ero?) io per portarmi il lavoro e pensieri connessi, rischiando di non vivere a pieno un obiettivo raggiunto con tanti sacrifici?
Mi son fermata e cos'è successo?
Assolutamente nulla.
Da domani si ricomincia a pubblicare
Da domani si torna alla routine
Il tutto densamente condito con il doppio della positività e dell'energia.
Ricordati che fermarsi non è un gesto d'amore solo verso te stesso, ma anche verso le persone che ogni giorno ti supportano.
Fermarsi è rispetto.
È importante vedere i social media come un modo per creare, coinvolgere e interagire, lavorare e monetizzare.
Ma se li viviamo come un fine e non come un mezzo, il burnout è inevitabile.
Se ti va, raccontami quando hai o non hai raggiunto il tuo punto di rottura:
ti ascolto 🫂