Con circa 30.000 abitanti, comprende anche il rione di Bocale, ed è il quartiere più a sud della città. Si tratta di una zona collinare che degrada dolcemente verso il mare, formando una baia naturale, dove nel '500 sostò anche la flotta che avrebbe sostenuto la battaglia di Lepanto. La "punta" e la "conca" con lo sfondo dell'Etna, rappresentano il principale elemento caratterizzante della zona di
Pellaro. Le abitazioni si sviluppano lungo la cosiddetta "Via Nazionale", strada che partendo dal confine dell'Aeroporto in località San Gregorio si snoda lungo la costa, seguendo la ferrovia fino al confine meridionale del Comune, e confluisce nella SS 106. Lo sviluppo edilizio segue in parte questo asse, e in parte cresce in maniera caotica verso le colline retrostanti. Soltanto nel nucleo centrale di Pellaro (che probabilmente possedeva precedentemente un piano di fabbricazione) è possibile riscontrare un modus aedificandi a scacchiera: le due vie principali e parallele, cioè Via Nazionale e Via Longitudinale, sono segmentate da strade minori ortogonali alle principali e parallele fra loro. La presenza della Ferrovia (parallela anch'essa alle due strade sopra indicate) crea una fastidiosa discontinuità fra l'agglomerato urbano e la Via Marina, separati da un sottopassaggio. La zona abitata sin dai tempi della Magna Grecia è sempre rientrata nella sfera politica di Reggio, sulle colline sorgevano e sorgono ancora oggi dei bellissimi giardini, dove viene coltivata la vite che dà il buon vino Pellaro IGT. da parte dei romani, la zona di Pellaro divenne con i suoi grandi boschi il cuore dell'attività secondo cui Rhegium doveva fornire a Roma un determinato numero di navi da guerra, inoltre sulla costa, precisamente nell'insenatura di Occhio, sorgeva un porto importante per i traffici con l'oriente. Nel 1908 il terremoto-maremoto che colpì Reggio Calabria interessò pesantemente anche Pellaro: sul paese si abbatterono onde alte fino a 13 metri che, sommate al movimento tellurico, rasero al suolo il paese e causarono oltre un migliaio di vittime pellaresi. Nel 1927, l'ammiraglio Giuseppe Genoese Zerbi con la conurbazione della "Grande Reggio" incluse Pellaro come circoscrizione del comune di Reggio. Pellaro è una zona turistica con le sue spiagge, e produce dell'ottimo vino (Pellaro IGT) che viene prodotto sfruttando le zone dei vigneti utilizzate sin dai primi coloni greci.