15/05/2024
In pensione anche a 61 anni per i Divers Italiani
Notizia che potrebbe essere utile al personale che opera in ambito subacqueo (OTS) che ha superato i 61 anni di età e con 20 anni di contributi versati in qualità di Operatore Tecnico Subacqueo.
Ritirarsi dal lavoro e accedere alla pensione a soli 61 anni rappresenta certamente un'opzione allettante per numerosi lavoratori. Tale prospettiva diventa ancor più attraente considerando che per usufruire di questa possibilità sono necessari solamente 20 anni di contributi previdenziali. L'appeal di una misura di questo genere risulta, pertanto, indiscutibilmente elevato. Tuttavia, non tutti possono beneficiare di un regime agevolato come quello descritto. Oltre ai requisiti anagrafici e contributivi standard, sono richiesti ulteriori criteri.
Approfondiremo ora di cosa si tratta:
Il poter accedere alla pensione a 61 anni significa che, nel 2024, potrebbero beneficiarne coloro nati nel 1963. Tuttavia, tale agevolazione è riservata esclusivamente agli uomini, poiché per le donne le condizioni sono ancora più favorevoli, consentendo il pensionamento addirittura a 56 anni. Come accennato in precedenza, sono sufficienti 20 anni di contributi versati. Grazie a questa specifica misura, denominata pensione di vecchiaia anticipata, gli interessati possono godere di un'anticipazione di 6 anni nel caso degli uomini e di 11 anni per le donne. Indipendentemente dal genere, infatti, la pensione di vecchiaia ordinaria, ottenibile con 20 anni di contributi, non può essere richiesta prima dei 67 anni di età. È importante sottolineare che la suddetta misura prevede un periodo di finestra di 12 mesi come data di decorrenza, pertanto il primo versamento pensionistico potrà essere percepito non prima dei 62 anni per gli uomini e dei 57 anni per le donne.
Accedere alla pensione a 61 anni: un'opportunità condizionata a 20 anni di contributi e a specifica invalidità. Nel corso del 2024, potranno decidere di abbandonare il mondo del lavoro i lavoratori nati nel 1963 e le donne nate nel 1968, come precedentemente menzionato. Tuttavia, per poter accedere a tale possibilità è indispensabile possedere un grado di invalidità particolare, non inferiore all'80%. Si tratta di un'invalidità pensionabile e non di natura civile, che comporta una riduzione dell'80% della capacità lavorativa del richiedente la pensione, specifica per il tipo di lavoro svolto o precedentemente svolto per gran parte della sua carriera. La procedura richiede l'emissione di un certificato medico introduttivo da parte del medico curante.
La verifica medica per confermare l'invalidità deve essere condotta dai medici dell'INPS, i quali dovranno determinare con precisione la percentuale di disabilità del richiedente e, soprattutto, la specificità dell'invalidità in relazione al tipo di attività lavorativa svolta dal richiedente. Sarà, infine, l'INPS a valutare se il richiedente potrà essere ricollocato in altre mansioni più adatte al proprio stato invalidante all'interno del settore lavorativo di competenza. Questa rappresenta un'alternativa alla concessione della pensione effettiva, la quale dovrà essere richiesta dall'interessato tramite Patronati e professionisti autorizzati, presentando il certificato medico redatto dal medico di famiglia.