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20/01/2025
Leggenda narra che oggi sia il giorno più triste dell’anno. E se nella vita reale malinconia e tristezza non sono emozioni considerate esattamente positive, nei libri possono trasformarsi in leve per grandi storie.
Fra i titoli più “blue” che abbiamo letto ultimamente c’è “Intermezzo” di Sally Rooney (sarà un caso il colore della copertina?): Ivan e Peter, i protagonisti, sono due fratelli alle prese con il lutto del padre. (Giovedì ne parleremo meglio nella nostra live!).
Io, Diletta, ho adorato “La figlia unica” di Guadalupe Nettel: un libro doloroso e intenso sull’amicizia di Laura e Alina, affrontata attraverso la malattia della figlia di quest’ultima.
Altri titoli tristissimi e bellissimi sono “L’evento” di Annie Ernaux e “Se la strada potesse parlare” di James Baldwin… insomma, amo soffrire, letterariamente parlando.
Unica eccezione in cui il ritratto del dolore mi è sembrato eccessivo è “Una vita come tante” di Hanya Yanagihara, il libro invece a cui Chiara ha immediatamente pensato quando abbiamo scritto questo post. L’ha amato moltissimo (si è pure comprata la t-shirt!) e lo associa a un momento piuttosto cupo, ossia quello del primo lockdown, durante il quale lo ha letto. Altro “blue” bellissimo per Chiara è “Le ceneri di Angela” di Frank McCourt.
Quali sono i libri più tristi che avete letto?