12/12/2024
🌍 Il "Piccolo trattato sull’immensità del mondo" ci invita a partire per un lungo cammino, unico antidoto a questo presente sovraccarico di troppi schermi e troppa velocità. Fra le sue pagine, Sylvain Tesson intreccia il diario di viaggio con l’analisi filosofica, tracciando una mappa dell’esistenza in cui lo spostarsi a piedi, a cavallo, in solitaria tra foreste, steppe e cattedrali diventa un atto di ribellione contro le consuetudini moderne. In questa celebrazione dell’andar lento, il mondo si rivela nella sua duplice natura: dietro all’apparenza si scorgono nuove profondità, mentre il contatto con la terra, gli alberi, il vento e i silenzi ci insegna a riconoscere la nostra vera identità. Il viaggio non è solo movimento, ma comprensione; non solo avventura, ma trasformazione. Vagare, bivaccare, arrampicarsi: ogni gesto contiene un rifiuto del conformismo e una promessa di libertà.
⛰ Tesson ci ricorda che la natura non è uno sfondo inerte, bensì un interlocutore, una guida per affinare lo sguardo interiore. Il "Piccolo trattato" diviene così un manifesto del nomadismo contemporaneo, un’ode alla lentezza capace di contrastare l’ordine digitale, un invito a uscire dagli schemi per tentare - infine - di vivere davvero. Rompiamo l’inerzia, lasciamoci attrarre dal fascino dell’ignoto per comprendere, camminando, quell’immensità che si cela tanto nei paesaggi remoti quanto nel nostro animo.
A metà tra diario di viaggio e pamphlet filosofico, il "Piccolo trattato sull’immensità del mondo" raccoglie le impressioni, i pensieri e le avventure di Sylvain Tesson durante le sue molte peregrinazioni. Tesson è innanzitutto un nomade dei tempi moderni, e i suoi viaggi sono un inno alla libe...