17/12/2022
Un libro per Natale? La recensione di 𝗘𝗹𝗲𝗼𝗻𝗼𝗿𝗮 𝗠𝘂𝘀𝘁𝗼 sull'ultimo numero de La Panarie:
Giuseppe Catozzella, autore del bestseller 𝘕𝘰𝘯 𝘥𝘪𝘳𝘮𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢𝘪 𝘱𝘢𝘶𝘳𝘢 (premio Strega Giovani 2014 che gli è valso la nomina ad ambasciatore dell’Agenzia ONU per i Rifugiati), dopo essersi stupito che nel corso di un incontro con degli studenti di scuola superiore, il cui tema virò sulla guerra, nessuno di essi conoscesse Gino Strada o Emergency, ha deciso di dedicare un libro alla sua storia e alla sua ricerca della giustizia.
Attraverso le sue parole, tratte da 𝘉𝘶𝘴𝘬𝘢𝘴𝘩𝘪̀ e 𝘜𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢, l’autore ci narra la storia di Yanis, un ragazzino orfano di guerra che decide di lasciare l’Afghanistan per andare in Europa dopo che il conflitto gli ha portato via la famiglia e la casa. Arrivato in Pakistan rischiando la vita, viene salvato da Gino Strada e, affascinato da questo medico un po’ burbero ma pieno di carisma, decide di seguirlo nel suo viaggio a ritroso verso Kabul bombardata per riaprire gli ospedali e curare i feriti. È il 2001 e, dopo l’attacco alle Torri Gemelle, mentre tutti scappano in vista degli imminenti bombardamenti americani, Gino Strada e i suoi collaboratori si impegnano per curare i feriti di guerra che, al 95%, sono sempre civili innocenti.
Lascio parlare Yanis: «Una volta avevo chiesto al maestro di scuola perché i russi e i talebani avevano riempito il nostro paese di mine. “Perché un bambino di cinque anni tra vent’anni ne avrà venticinque”. …L’unica cosa che io ho capito è che quando i ricchi si fanno la guerra sono i poveri che muoiono”».
𝙐𝙣 𝙧𝙖𝙘𝙘𝙤𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙖𝙫𝙫𝙚𝙧𝙤 𝙥𝙧𝙚𝙯𝙞𝙤𝙨𝙤 𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙞𝙘𝙖𝙩𝙤, necessario soprattutto in questo periodo storico, che si rivolge ai ragazzi e non solo, parlando di sogni, di giustizia sociale e di diritti e che ci regala in modo vero e appassionato un ritratto di Gino Strada che, ci auguriamo, possa ispirare i più giovani.
Lo stesso autore lo definisce «un romanzo felice, una storia piena di vita, quindi di coraggio».
𝙇𝙤 𝙘𝙤𝙣𝙨𝙞𝙜𝙡𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙖 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙞 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙞 𝙨𝙤𝙥𝙧𝙖 𝙞 𝙙𝙞𝙚𝙘𝙞 𝙖𝙣𝙣𝙞. Chiude il testo la Dichiarazione dei diritti umani che, da ragazzo, ha diviso per Gino Strada il mondo tra giusto e ingiusto.