💻Grande novità di luglio 2024: è in arrivo Apple Intelligence! La multinazionale presto entrerà nel campo delle intelligenze artificiali con il suo prodotto di marca
📱Apple Intelligence andrà a migliorare e supportare l’iconico assistente virtuale di casa Apple: Siri!
🏢 L’Unione Europea non sembra entusiasta della novità: lo strumento AI di Apple sembra non rispettare i requisiti del Digital Markets Act in merito alla sicurezza degli utenti
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Vuoi scoprire tutte le potenzialità dell’AI?
🔍Il primo passo è capire cosa rende l’AI diversa da tutte le tecnologie che l’hanno preceduta
La risposta non è una, ma cinque:
1️⃣ Crea
2️⃣ Analizza
3️⃣ Chiedi
4️⃣ Agisci
5️⃣ Obiettivo
Scopri i 5 pattern di base dell’intelligenza artificiale nel nostro ultimo articolo 👇
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Che cosa può fare l’AI per la tua azienda?
🖥️ La risposta breve è creare nuove possibilità e migliorare ciò che già esiste
📰 La risposta più lunga la trovi nell’ultimo articolo del nostro blog
▶️Grazie alla sua capacità di elaborare anche informazioni complesse o disorganizzate, l’AI può ottimizzare molti processi produttivi già esistenti
▶️Allo stesso tempo, l’AI offre un mare blu di nuove opportunità, che prima erano semplicemente inimmaginabili
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🚀 AI Roadmaps – La Terza Stagione del Podcast di Websolute sta arrivando
🔊 Con la nuova stagione del nostro Podcast faremo un viaggio attraverso l'intelligenza artificiale, pensato per imprenditori e manager che vogliono scoprire come sfruttare le opportunità che l'AI può offrire al loro business.
🎙️Cosa aspettarti da questa stagione?
✔ Insights esclusivi sui trend emergenti nell'AI.
✔ Strategie concrete per sfruttare l'AI nelle vostre strategie di internazionalizzazione.
✔ Interviste con esperti del settore che condivideranno esperienze e consigli pratici.
Sei pronto a trasformare il tuo business ed esplorare nuovi mercati con l'aiuto dell'intelligenza artificiale? Unisciti a noi e segui la terza stagione di AI Roadmaps! 💼🌍
👉 Ascoltaci su Youtube e sulle principale piattaforme di Podcast
📅 Lancio del primo episodio della terza stagione: Mercoledì 22 Maggio
#AIRoadmaps #PodcastAI #BusinessInnovation #Export #Leadership #TechTrends #AI
Il rebranding per un miglior posizionamento internazionale: Il caso Renco S.p.A.
🆕 🚀 Il tuo brand ha bisogno di essere rinnovato per sentirsi coerente?
Per un’azienda che opera nel mercato internazionale e fortemente centrato su tecnologia e innovazione è fondamentale che il posizionamento del brand sia allineato al settore in cui opera e sia capace di comunicare in modo coerente i valori del brand ai suoi interlocutori.
Tra le aziende che abbiamo aiutato a rinnovare il proprio brand e la propria visual identity, un esempio di successo per il settore di ingegneria edilizia è Renco.
Partendo dagli obiettivi aziendali, e seguendo un percorso di co-design abbiamo accompagnato Renco verso una nuova identità digitale, migliorandone Brand Awareness e Reputation.
Il rebranding per un miglior posizionamento internazionale: Il caso Renco S.p.A.
Vai al caso di successo 👉 https://linktr.ee/websolute
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#brand #tecnologia #design #rebranding #awarness #ingegneria #innovazione #edilizia
🎙 Episodio 18 del nostro #Podcast "Digital Roadmaps for Ambitious Brands" dedicato alla #strategiadigitale
L’#InfluencerMarketing: per quali #brand è adatto, come farlo bene e perché è una parte fondamentale di una strategiadigitale.
I take away della puntata:
• Con il ragionamento “meglio pochi ma grandi” si è saturato il mercato, dando benzina solo al 10% dei profili.
• I risultati migliori vengono dall’attivazione della conversazioni.
• Quando si sceglie l’influencer marketing si investe non tanto sul contenuto quanto sulla conversazione, la visibilità che ne deriva e la qualità della stessa.
• L’influencer marketing non è l’alternativa a una campagna di advertising, ma una modalità di comunicazione differente con il target che voglio avvicinare.
Vai alla puntata nel nostro Blog: https://bit.ly/3F9HJvn
Ti è piaciuto questo appuntamento dedicato all’Influencer Marketing? Ha soddisfatto la tua curiosità oppure hai altre domande? Commenta il post o scrivici a [email protected]. Ti aspettiamo!
Il potere della #CRO (Conversion Rate Optimization), il valore della ricerca e l’importanza di attivare processi di costante miglioramento.
Gli Host Claudio Tonti e Giovanni Ciampaglia incontrano Rosario Toscano Head of CRO presso MOCA Interactive e insieme affrontano una serie di concetti indispensabili per ogni #business
Take Away dall'Episodio 17 del #Podcast dedicato alla #strategiadigitale
• Occuparsi di CRO significa lavorare sulla crescita dell’azienda, aumentare i suoi tassi di conversione.
• Con la CRO non solo l’azienda scopre qualcosa sul proprio sito, ma qualcosa su di sé.
• Un sito è un equilibrio di fattori, di ciò che posso fare e ciò che voglio fare. E la CRO è parte fondamentale di un processo di costante miglioramento.
• Non è possibile disegnare un sito perfetto, è possibile migliorarlo costantemente con la CRO.
• La CRO ha bisogno di tempo per analizzare i dati e raccogliere informazioni, capire cosa succede e perché la conversione non avviene, avere insight da mettere a sistema.
Vai all'episodio: https://bit.ly/3MC4WId
🎧 Episodio 16 del nostro Podcast dedicato alla #startegiadigitale
#SEO: come approcciarla, il valore nel tempo e gli errori da evitare
👉 Clicca qui: https://bit.ly/3CeCmb2
Gli Host Cladio Tonti e Giovanni Ciampaglia ne discutono con @Elia Zanon, Head of SEO di Moca Interactive, società specializzata parte del Gruppo Websolute.
I Take Away della puntata:
📌 La visibilità, ovviamente, va meritata. Per questo sono indispensabili attività e iniziative guidate da specialisti.
📌 La SEO, più che posizionamento, è un mezzo per raggiungere l’obiettivo finale dell’azienda
📌 La SEO ragiona a lungo termine, è un investimento strutturale che dura nel tempo, è come costruire le fondamenta di un edificio
📌 Il traffico sul sito precede la vendita. Non esiste Customer Journey senza visite al sito
📌 Quando si parla di SEO, si parla di qualità, perché è questo che i motori di ricerca si aspettano e di cui hanno bisogno
🎧 Episodio 14 del nostro #podcast
La #StrategiaDigitale per un brand di arredamento: Immaginiamo come costruirla in un'interessantissima conversazione insieme a Gianluca Diegoli
Ti ricordiamo "Digital Roadmaps LIVE" su LinkedIn.
Quando?
Il prossimo giovedì 6 Ottobre alle 12:00, con Alessandra Sangalli come special Guest.
Clicca il link qui sotto per riservare il tuo posto 👇
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I Take Away della puntata
1) Le aziende più strutturate non smettono di cercare di capire il loro cliente.
2) L’ascolto del cliente è il punto iniziale della strategia.
3) La strategia vincente? Comunicare le cose giuste nel modo giusto alle persone giuste anziché ripetere le stesse cose a tutti.
4) Social Media significa strategia di contenuto. Argomenti posizionanti, linguaggio da social media e persone.
5) È fondamentale pensare a nuove forme di collegamento tra cliente e azienda.
6) Lo spazio digitale è il regno della consideration.
🎧 Episodio 12 del nostro #Podcast dedicato alla #strategiadigitale
https://bit.ly/3eLh3WR
Dodicesimo appuntamento per il nostro Podcast. Gli host Claudio Tonti e Giovanni Ciampaglia danno nuovamente il benvenuto a Nicola Bonora, esperto di User Experience e Strategie Digitali.
La puntata nasce da un pretesto curioso, una domanda arrivata nella casella di posta [email protected]: come si crea una strategia digitale per un’azienda che opera nel settore vinicolo?
La conversazione si è quindi trasformata in un esercizio creativo che ci ha dato l’opportunità di parlare di strategie digitali e scelte per far crescere il business.
Di seguito un riassunto in cinque punti chiave.
Primo passo: identikit dell’azienda (e domande, tante domande)
Il primo step di ogni progetto consiste nel farsi le (giuste) domande per comprendere le caratteristiche dell’azienda e il contesto in cui si muove.
Nel caso di un’ipotetica realtà operante nel settore vinicolo abbiamo provato a immaginare:
• Il posizionamento a livello di prezzo (in questo caso: fascia medio bassa).
• Il contesto in cui l’azienda vende i suoi prodotti (grande distribuzione).
• Il suo target (molto ampio e senza distinzioni di genere).
A questo punto, escludendo momentaneamente azioni come la creazione di un e-commerce e l’apertura a mercati stranieri, siamo entrati nel vivo della sfida vera e propria: far crescere l’azienda attraverso il digitale.
L’importanza del contesto di vendita
In uno scenario così ampio si può partire riflettendo su cosa significhi il contesto di vendita per il brand.
Nella grande distribuzione a parità di prezzo e qualità, il tema della visibilità diventa centrale.
Di conseguenza vanno immaginate attività di comunicazione che aumentino la conoscenza della marca. E farsi vedere significa lavorare su storytelling e frequenza.
La partita del digitale si gioca prima e dopo
• Prima: quando si mettono in campo azioni per aumentare la rico
🎧 Episodio 11 del nostro #Podcast dedicato alla #strategiadigitale
https://bit.ly/3pUv2vM
Dopo l’interessante conversazione “Profilare, conversare, attrarre: l’approccio al Social Media Marketing”, in questo undicesimo episodio del nostro Podcast ritroviamo come ospite Alessandro Cola, fondatore e CEO di Xplace Company, agenzia del Gruppo Websolute specializzata in #SocialMediaMarketing, #InfluencerMarketing e #DigitalPR.
Lo spunto per la conversazione? Lo offre una ricerca che, attraverso una serie di dati statistici, sottolinea quanto quello dell’influencer marketing sia un tema caldo che non può essere ignorato dalle aziende.
Cos’è l’influencer marketing ovvero di chi si parla quando si parla di “influencer”
La denominazione “influencer marketing” comprende progetti di varia natura e collaborazioni con professionalità molto diverse tra loro. Per questo Alessandro Cola ha sentito la necessità di fare ordine, individuando tre tipi di figure con le quali solitamente si creano progetti e collaborazioni:
• #Creators
• #Engagers
• #BrandTalents
Campagne a breve e lungo termine: le differenze
È possibile usare l’influencer marketing in due modalità diverse:
1) Campagna spot: ha un range temporale limitato ed è utile quando il brand ha qualcosa di “straordinario” da comunicare, ad esempio un nuovo prodotto. Il vantaggio è una condivisione più calda, partecipata. Il racconto di altri permette, infatti, di non essere autoreferenziali. In questo caso l’influencer può usare anche prodotti di altri brand, ma il messaggio sarà comunque percepito autentico in quanto il lancio rappresenta una novità che lo stesso influencer è interessato a scoprire.
2) Collaborazione a lungo termine: in questo caso l’influencer si presta a una collaborazione più lunga, sposando totalmente la mission del brand. È una relazione esclusiva, prolungata e costante e solitamente basata su una visione comune di determinati valori che l
🎧 Episodio 10 del nostro #Podcast dedicato alla #strategiadigitale
https://bit.ly/3pUv2vM
Siamo arrivati alla decima puntata del nostro Podcast. Il tema è quello delle strategie digitali. Qual è l’approccio giusto? Quale il modello da seguire?
In una conversazione ricca di argomentazioni e casi di successo, scopriamo il Mindset Funnel, framework sviluppato da Claudio Tonti, Head of Strategy a Websolute.
Il Mindset Funnel non è solo un innovativo modello composto da quattro stadi raffiguranti gli stati mentali in cui si trovano le persone di fronte a un prodotto o servizio, ma è soprattutto un’interessante risposta alla complessità del digitale, dove i percorsi possono essere tanti e la necessità di semplificazione indispensabile.
Cercando di capire in quale dei quattro stadi si trova una persona e, di conseguenza, disegnando un’esperienza che rispecchi bisogni, esigenze e caratteristiche di quella determinata fase, prende vita un approccio strategico efficace e misurato. Un approccio che fa emergere la vocazione di ogni touchpoint e tipo di contenuto, al fine di soddisfare il cliente e aiutare l’azienda a raggiungere i propri obiettivi, di vendita e notorietà.
Ma quali sono i quattro Mindset? Scopriamolo insieme.
1) Esploro
In questo stadio, la persona non sa ancora cosa desidera. Esplora per arrivare a formulare il suo desiderio. È la fase in cui deve orientarsi tra molte opzioni, informazioni e possibilità, con l’obiettivo di capire cosa gli piace e cosa il brand ha a disposizione per le sue necessità (talvolta inconsce).
Nella fase esplorativa, l’architettura delle informazioni assume valore fondamentale e deve rispettare le caratteristiche tipiche di una fase di ricerca.
Esploro è, dunque, lo stadio:
• dello studio dei prodotti (in questo senso il taglio editoriale e le foto contestualizzate possono aiutare la persona a formulare desideri precisi);
• di touchpoint che favoriscono la ricerca quali Pinterest, Google Image
🎧 Episodio 9 del nostro #Podcast dedicato alla #strategiadigitale
https://bit.ly/3BxIwVg
Un Brand deve vendere sui #Marketplace B2C?
Affrontiamo l'argomento con un ospite molto speciale, Gianluca Diegoli, autore, insegnante, imprenditore e consulente.
Insieme ai nostri Claudio Tonti e Giovanni Ciampaglia spaziano tra le opportunità ed i rischi legati a questa scelta strategica.
Marketplace: devo essere un brand per esserci?
“Ho un brand, devo essere presente su Amazon?” È da questa domanda che prende il via la conversazione. La risposta chiama a sé altre domande: quando si è davvero un brand? Tutti possono definirsi brand?
Essere un brand significa che è possibile attrarre persone verso una property, che sia un’app o il sito. Non vuol dire auto celebrarsi ma essere, in qualche modo, riconoscibili e autorevoli per il pubblico. Capaci di innescare il movimento.
Su piattaforme esterne come Amazon, non essere un brand non è un problema. Perché? Perché qui le persone cercano un prodotto o la risposta a una domanda piuttosto che il marchio.
Quali altre domande mi devo fare prima di decidere?
In generale, la bussola per orientarsi è composta da due elementi: capire il margine che si desidera dalla vendita e avere ben chiara l’importanza che riveste per l’azienda il lifetime value (se il cliente riacquisterà e se mi interessa o conviene avere un rapporto diretto con lui).
Quali sono i vantaggi dei marketplace?
Attraverso un’analisi attenta è possibile raccogliere diverse informazioni utili. E anche imparare: Amazon è, infatti, un maestro nell’insegnamento della vendita online. La sua gestione delle immagini e i video, nonché la capacità di strutturare contenuti volti a persuadere sono importanti lezioni che possono aiutare il business.
Senza dimenticare che i marketplace sono anche luoghi utili per incrementare la visibilità dell’azienda e dei prodotti.
La domanda per il mio prodotto c’è/non c’è: cosa devo fare?
Luoghi digi
S1 - E8 "Come si crea una strategia di advertising online?" Con Andrea Sportillo, CEO di MOCA Interactive.
👉 L'episodio del podcast sulla tua piattaforma preferita:
https://anchor.fm/websolute-podcast
Ottavo episodio del nostro Podcast. Si tocca un tema fondamentale: l’advertising online.
Esploriamo questo argomento con una conversazione tra Claudio Tonti, Giovanni Ciampaglia e Andrea Sportillo, amministratore delegato di MOCA Interactive, una tra le più note agenzie in Italia in tema di performance marketing, advertising online e SEO.
Un dialogo che approfondisce e mostra falsi miti e verità a proposito delle campagne adv digitali. E che abbiamo riassunto sotto in sette punti fondamentali.
1) L’advertising non è (solo) una questione di budget
Se non investo mi perdo delle opportunità? Non una domanda, ma la domanda.
L’advertising online è ormai un passaggio obbligato per tutti: ogni brand, infatti, deve farsi vedere, ma anche essere consapevole che la pubblicità online è il “pezzo” di una torta più grande. Un buon budget, di conseguenza, non basta. E nemmeno aumentarlo può aiutare (o portare “magicamente” visitatori al sito) se non è stata strutturata una strategia globale e coerente per il marchio.
2) L’advertising non crea, ma consolida
Come si crea una strategia di advertising? Come si impostano le attività? Da dove si parte?
Risposta: avendo chiaro il concetto che l’advertising non crea, ma consolida (la reputazione del brand, la strategia, il business plan). Per questo investimento e azioni vanno predisposte solo e quando ci sono le giuste fondamenta.
3) Attenzione alla trappola del ROAS
L’e-commerce consente misurazioni molto precise di ogni azione dell’utente. Tuttavia, spesso, chi fa e-commerce può cadere nell’errore di incastrare ogni decisione in termini di advertising in uno schema dove conta principalmente il ROAS (Return on Advertising Spend). A meno che il brand non sia molto conosciuto o non abbia già
S1 - E6 Cosa significa davvero costruire un sito web parte 2. Con Nicola Bonora, Digital & UX Strategist.
👉 L'episodio del podcast sulla tua piattaforma preferita: https://bit.ly/3PeoBhC
Scopriamo tra casi di successo e ambiti da considerare, perché non esiste design senza ricerca e perché una proposta è quella giusta. Il tutto attraverso una sintesi del Podcast in sei punti chiave.
1) Non esiste design senza ricerca
È questo il concetto che dovrebbe guidare la progettazione di un sito web. Senza ricerca, senza pensiero, l’approccio è esecutivo, basato sul passato e sulle certezze acquisite nel tempo. Per questo il tempo del pensiero è fondamentale. Così com’è fondamentale avere un metodo.
La creatività è unione dei puntini, trovare nuove forme utilizzando elementi preesistenti al fine di creare qualcosa di nuovo, utile e bello. E ricercare, reperire puntini, significa creare progetti che funzionano ma sono anche sostenibili.
2) La qualità della domanda fa la differenza
Ricerca e domanda sono collegate, e rispondere a una domanda con un’altra domanda significa innescare un processo di scoperta virtuoso, il primo passo verso un’esplorazione più approfondita. Quando si pensa o progetta un sito web si scava dialogando, e l’approccio alle domande e la qualità delle stesse possono dire molto su come lavora l’agenzia.
Il partner giusto è colui che fa domande e che aiuta l’azienda a raccogliersi attorno a quelle giuste. Dalle quali poi partire.
3) Gli ambiti da indagare, le domande da fare
Sono quattro gli ambiti di indagine principali:
1) Componente aziendale.
2) Utenti.
3) Contenuti.
4) Concorrenza.
L’avvio dell’indagine conoscitiva, ovvero l’esercizio d’ascolto e assorbimento che poi avvia il confronto e innesca il percorso di progettazione, prende poi via da una serie di domande che, inizialmente, possono stimolare risposte narrative.
- Perché esiste l’azienda?
- Che cosa fa particolarmente bene?
- Cosa muove le pe
S1 - E5 "Cosa significa davvero costruire un sito web? "
👉 L'episodio del podcast sulla tua piattaforma preferita: https://bit.ly/3OFE8Hi
Quinto episodio per il nostro Podcast. In questa puntata Claudio Tonti e Giovanni Ciampaglia dialogano con Nicola Bonora, UX Strategist e Content Designer, confrontandosi su un tema che offre innumerevoli spunti di riflessione: cosa significa davvero costruire un sito web.
Qual è il significato di un sito per un #brand? Dove si colloca all’interno dell’ecosistema comunicativo di un’azienda? Come ci si approccia a questo tipo di progetto?
Lo scopriamo insieme attraverso una sintesi del Podcast in cinque domande fondamentali.
Domanda 1: Ha senso parlare di siti nel 2022?
La risposta è sì, ha assolutamente senso.
Ha senso a patto che il sito si innesti correttamente nell’evoluzione dei comportamenti del pubblico e sia una costruzione aderente agli obiettivi, al tipo di business e al target dell’azienda.
Domanda 2: A cosa serve un sito?
Se dovessimo avvalerci di una metafora sportiva, potremmo definire il sito la “casa base”, il luogo dove si segna il punto e dove avvengono scambi di valore per l’azienda. È infatti qui, proprio nel sito, che si mette a terra l’asset strategico, si raggiungono gli obiettivi prefissati.
È dunque fondamentale, prima di iniziare ad approcciare la costruzione di un nuovo sito, valutare quanto ogni singolo obiettivo - vendita di prodotti, notorietà del brand, acquisizione contatti, rafforzamento customer care - pesi, in termini di Web Experience e in termini di contenuti.
Domanda 3: Cosa significa farsi la domanda giusta?
Prima di costruire occorre progettare. Prima di progettare occorre farsi delle domande. Consapevoli, mirate, adeguate.
La formulazione della domanda giusta, quella vera, è tuttora una grossa sfida quando si tratta di costruire la propria identità nel web. Si tende, purtroppo, ad agire ancora dando la risposta giusta alla domanda sbagliata. Per poi
S1 -E4 "Profilare, conversare, attrarre: l’approccio al Social Media Marketing"
👉 L'episodio del podcast sulla tua piattaforma preferita: https://bit.ly/3NoTf6s
Ogni settimana discutiamo di come i Brand possano usare il digitale in modo strategico. Per crescere più velocemente, per trovare nuovi clienti, per vendere di più, per evitare errori tecnologici e molto altro ancora. Rivolto a manager e imprenditori.
In questo quarto episodio del nostro Podcast, Claudio Tonti e Giovanni Ciampaglia dialogano con Alessandro Cola, fondatore e CEO di Xplace Company, agenzia specializzata in Social Media Marketing, Influencer Marketing e Digital PR.
L’obiettivo è ambizioso: fare chiarezza su una forma di Digital Marketing complessa, multiforme e in costante cambiamento: il Social Media Marketing.
Come approcciarsi? Cosa comunicare? Parlare a tutti è il vero vantaggio che offrono i social media? Lo scopriamo insieme attraverso cinque keyword fondamentali che scompongono e approfondiscono il Social Media Marketing.
KEYWORD 1: #CONVERSAZIONE
ovvero Cosa significa fare Social Media Marketing?
Dalla loro nascita a oggi, i social media hanno cambiato più volte la loro forma, richiedendo capacità di adattamento e flessibilità a chi li approccia, ma c’è una costante che è rimasta sempre la stessa nel corso del tempo: i social media sono i luoghi dove i brand possono conversare con il proprio pubblico. La conversazione ha, ovviamente, canoni diversi dagli altri strumenti di comunicazione. È bidirezionale, e proprio grazie a questa caratteristica offre l’opportunità di portare la relazione tra marchio e pubblico a un livello impensabile prima.
D’altronde: è più facile convincere una persona con un cartellone pubblicitario o spiegando, con accuratezza, le proprie ragioni e le proprie scelte?
KEYWORD 2: #APPROCCIO
ovvero Che tipo di presenza posso avere sui social?
Sono principalmente tre gli scenari che si aprono di fronte a ogni brand che desidera appr
S1 - E3 L’e-commerce non è solo e-commerce. Domande, riflessioni e casi di successo su uno strumento che costruisce la marca.
Ascolta subito dalla tua piattaforma preferita, il terzo episodio del nostro Podcast: https://bit.ly/3QEEFL0
Perché un e-commerce? Come bisogna affrontare questa sfida affinché crei valore per il brand?
Attraverso una stimolante conversazione tra Claudio Tonti, Head of Strategy e Direttore Creativo di Websolute, e Giovanni Ciampaglia, Direttore Marketing di Websolute esploriamo insieme il complesso – e al tempo stesso pieno di opportunità – mondo degli e-commerce.
E-commerce: le domande fondamentali:
L’e-commerce può essere uno strumento che fa la differenza?
In tanti pensano che un e-commerce serva soltanto per vendere: ancora una volta, è veramente così?
La risposta, come suggerito da Claudio Tonti e Giovanni Ciampaglia (anche attraverso una serie di interessanti ed esplicativi esempi), è no.
Ma non solo: per strutturare una strategia e-commerce efficace ed efficiente occorre ampliare la visione. Osare, uscire dagli schemi. Se vendere gli stessi prodotti che si vendono offline non è necessario, allungare e arricchire la Customer Journey è il vero motivo per cui vale la pena percorrere questa strada.
E-commerce: solo per te, solo per oggi
Creatività, strategie su misura, possibilità di sperimentare. Avere un e-commerce è avere a disposizione uno strumento grazie al quale è possibile lavorare su un concetto importante: quello di unicità. Gli strumenti? Prodotti in edizione limitata, capsule collection, timing ben precisi, personalizzazione e servizi che creano un senso di urgenza. Per chi compra è vendita, per chi non compra un’esperienza di marca. Tutti, in ogni caso, vengono coinvolti.
L’e-commerce può portare valore alla mia strategia di Digital PR?
È indubbio che avere un e-commerce significa farsi supportare da un sistema che arricchisce e dà concretezza anche ai progetti di Digital PR. E anche i
S1 - E2 "Il digitale e i nuovi modelli di business le domande da farsi"
Ascoltaci dalla tua piattaforma Podcast preferita: https://anchor.fm/websolute-podcast
Il digitale ha cambiato le possibilità che ci sono di fare business?
Innanzitutto, proviamo a dare una definizione iper semplificata di che cosa è un modello di business. Se dovessimo spiegare ai nostri figli di che cosa si tratta, probabilmente, diremmo che è il percorso che fa il denaro tra la catena del valore di un prodotto e o un servizio e il destinatario finale. E’ lo scambio tra valore e denaro. È quanto in termini di moneta un individuo è disposto a scambiare per ottenere un prodotto o un servizio.
I modelli di business oggi, grazie al digitale sono evoluti. Perché?
Perché il digitale è un abilitatore di un nuovo modo di pensare che può portare valore a qualcuno e che per quel valore si è disposti a pagare. Alcuni esempi:
👉Il pay per use
👉L’abbonamento fisso per un servizio
👉La fidelizzazione del cliente attraverso la Membership
👉L’associazione di un brand ad un valore
👉L’abilitazione ad un’esperienza di acquisto migliore
In azienda che tipo di domande devo pormi per capire se c’è lo spazio per approcciare nuovi business model?
Ci sono due elementi da tenere in considerazione:
1) Il consumatore.
Dobbiamo capire che cosa desiderano i nostri interlocutori in termini di esperienza di acquisto e chiedersi: Che cosa il mio consumatore vuole? Quali sono gli aspetti che creano frizione e quindi fastidio al mio consumatore? Dopodiché occorre lavorare per ridurre al minimo tutti gli elementi che creano disturbo nel processo di acquisto.
2) La catena del valore.
Dobbiamo pensare a tutta la catena del valore che porta il nostro bene o servizio nelle mani del consumatore e poi segmentarla e decostruirla. La decostruzione è necessaria per permettere al digitale di essere il collante tra i segmenti e ricostruire un nuovo percorso della catena del valore abilitat