24/01/2025
Nei depositi della Galleria
LA MADONNA DI MEO DA SIENA
Se mi chiedessero di scegliere una sola opera nei depositi della Galleria Nazionale dell'Umbria da riportare nelle sale della Pinacoteca non avrei dubbi su quella da preferire e indicherei la Madonna col Bambino di Meo da Siena. Artista spesso considerato poco più di un bravo “madonnaro”, un maestro di qualità capace di sfornare un “prodotto di alto artigianato” come ha scritto Scarpellini riferendosi a questa Madonna col Bambino proveniente dall’Abbazia di Montelabate. Giudizio troppo tranciante per una Vergine dalla figura allungata e l’incarnato chiaro che nello sguardo ha la malinconica vaghezza delle madonne di Ambrogio Lorenzetti. E non c’è stata una volta che non le abbia dedicato sguardi e attenzioni trovandola esposta.
Sfortunatamente per me è tornata nei depositi e solo in quel luogo del cuore dove si depositano i ricordi posso rivedere la cornice originale decorata con chimere e altri animali fantastici, il fondo oro cesellato, il manto lumeggiato. Ricordare la mestizia nel suo volto con il Bambino amorevolmente coperto con un panno rosso arancio forse per rammentare il futuro martirio che appoggia i piedi alla mano della Madonna spingendo per allungarsi e pigliare così con la manina l'orecchio della mamma, stuzzicarlo un po’ per distrarla dai suoi pensieri, attirare la sua attenzione e rassicurato farsi catturare dal sonno.
Vanni Capoccia