26/06/2024
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Nuovo titolo nella nostra collana di saggistica FUORI ORA
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Roberto Cara, Valentina Lapierre
Tra Garofalo e i Dossi
Una pala d’altare di «Sebastianus pictor» a Orte
Isbn: 9791280662170
Pagine: 176
euro 20,00
L’individuazione della collocazione originaria (Grignano Polesine, oggi frazione di Rovigo) di una pala d’altare “ferrarese”, firmata SEBASTIANVS P., che si conserva presso il Museo Diocesano d’Arte Sacra di Orte, e la proposta di identificazione del suo autore con il lendinarese Sebastiano Filippi senior (documentato tra il 1511 e il 1524) costituiscono l’occasione per una verifica del catalogo dell’artista, attentamente riconsiderato alla luce degli studi più recenti sulla pittura estense del principio del Cinquecento. Serrate considerazioni stilistiche e ritrovamenti archivistici e figurativi portano gli studiosi a ridiscutere alcuni punti dibattuti della storia artistica ferrarese, dalla datazione del Polittico Costabili alla produzione di Dosso e Battista Dossi e di altri pittori del loro entourage (Camillo Filippi, Jacopo Panicciati alias Monogrammista IA). La messe di informazioni raccolte in questo volume, con attenzione particolare alle visite pastorali, utili – si spera – anche agli specialisti di altre discipline, non rappresenta uno sfoggio di erudizione fine a sé stesso ma è finalizzato alla ricostruzione di contesti, artistici e collezionistici, spesso misconosciuti. Si ha la certezza che la lettura di questo contributo, meditato e non occasionale, in cui si è cercato di ricostruire – per quanto possibile, in modo capillare e preciso – le relazioni di stampe e dipinti con altre opere d’arte, suffraghi la validità dell’asserzione longhiana: «l’opera non sta mai sola; è sempre un rapporto. Per cominciare: almeno un rapporto con un’altra opera d’arte» (Proposte per una critica d’arte, «Paragone», 1, 1950, p. 17).
Valentina Lapierre, storica dell’arte, si è laureata a Ferrara con una tesi sull’iconografia delle feste medicee. Ha lavorato come restauratrice nel mondo dell’antiquariato e per fondazioni culturali. Studia soprattutto l’arte ferrarese, dal Rinascimento al Barocco, specializzandosi nell’opera del pittore Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino e degli artisti del suo ambito, su cui sta preparando un aggiornamento.
Roberto Cara, laureato e specializzato alla Statale di Milano, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia e critica dei beni artistici, musicali e dello spettacolo presso l’Università degli Studi di Padova. Si occupa prevalentemente di arte nell’Italia settentrionale fra Quattro e Seicento, di storia della letteratura artistica, del collezionismo e delle esposizioni d’arte antica nel Novecento.