07/05/2024
A TU PER TU CON... UMBERTO CALAIO' 13/8/2012
In esclusiva per noi, Umberto Calaio', presidente dell'Equipe Sicilia e agente FIFA, nonchè consocio della Cadipe; si concede ai microfoni della redazione di Calciolandia Sicilia.
Ciao Umberto, siamo già arrivati al settimo anno di questo progetto Equipe Sicilia, tiriamo le somme...
Si, possiamo definirli i miei "primi sette anni dell'Equipe Sicilia", tanti son passati; la nostra avventura inizia nel 2005, anche se non ufficialmente, e nasce dall'idea mia e dei miei soci della Cadipe, per dare la possibilità ai giocatori che assistevamo, di potersi allenare e mantenersi in forma campionato, in prospettiva di un loro futuro ingaggio presso altre società.
Dopo poco tempo ci si rese conto che questo progetto meritava di una migliore organizzazione e ufficializzazione, e cosi lo stesso anno abbiamo ottenuto dall'Associazione Calciatori Italiana, il mandato come fiduciari per tutta la sicilia.
Successivamente abbiamo presentato il progetto per farlo patrocinare come iniziativa, e quindi seguendo i dettami di Coverciano abbiamo predisposto la figura dell'allenatore professionista, di un campo ufficiale dove fare la preparazione, la segreteria e quanto necessitava perchè il progetto professionalmente valido.
Da quel momento in poi, anno dopo anno, abbiamo inserito anche delle figure professionali nuove oltre che dei nuovi servizi, e scelto delle strutture sportive che corrispondessero alle nostre esigenze.
Quali sono queste figure professionali, da voi introdotte, che vi hanno accompagnato lungo questa esperienza?
Oltre alle figure dell'allenatore, del preparatore atletico e dei portieri, abbiamo aggiunto la figura dello pscologo dello sport, con il Dott. Chiavetta, perchè ricordiamo che durante l'estate, il giocatore senza contratto, ha bisogno di un supporto pscologico, anche per affrontare un mercato di attesa, e questo ci ha permesso di avere ottimi riscontri sulla tenuta mentale dei nostri atleti.
Inoltre abbiamo messo in campo alcune iniziative con l'Università degli studi ed in particolare con la facoltà di scienze motorie, per quello che rigurdava la preparazione atletica e tutta una serie di esami specifici fatti dai nostri ragazzi, ed i test ottenuti sono stati pubblicati per conto del CONI.
Ogni anno abbiamo cercato di proporre sempre uno staff altamente specializzato, dai vari mister Arcoleo (ex Palermo-ndr) e Ruisi (ex Messina-ndr) e Dario Golesano. Quest'anno Ruisi lo abbiamo "perso", per fortuna sua, perchè per lui si sono aperte le porte per allenare la Primavera del Palermo, perchè ricordiamoci che anche per gli allenatori dell'Equipe Sicilia e' un opportunità per mantenersi in forma e pronti per un eventuale nuova esperienza professionale.
Quest'anno abbiamo avuto il piacere e l'onore di avere nello staff anche mister Corrado Mutolo, che ringrazio pubblicamente, il quale ha mostrato grande professionalità, dedicandosi anima e corpo per i ragazzi dell' Equipe Sicilia.
Ignazio Arcoleo oltre a coordinare tutte le attività tecniche, è anche l'allenatore del gruppo dei più giovani della nostra squadra.
Quali sono i servizi offerti all'atleta che decide di far parte dell'Equipe Sicilia ?
I servizi sono diversi, dalla preparazione altamente professionale, eseguita da figure professionali, al mantenere dei rapporti con le società che possano essere interessati ai nostri giocatori. Organizziamo delle amichevoli con tante società dilettantistiche, perchè possiamo dare ai nostri giovani una vetrina importante e cosi mettendo in mostra le loro qualità tecniche, con la speranza che possano trovare accordo presso queste società a noi vicine.
Offriamo vitto e alloggio per gli atleti "forestieri", per chi viene da altri sedi, perche' ricordiamo che nell'Equipe Sicilia non abbiamo solo giocatori siciliani e quest'anno abbiamo avuto presenze dalla Calabria, Lazio, Puglia e Campania; insomma il progetto Equipe Sicilia si e' allargato oltre i confini isolani, con nostra grande soddisfazione.
Osservando la squadra dell'Equipe ci si accorge che l'età media dei ragazzi e' scesa in riferimento agli altri anni, e addirittura schierate anche giovani classe '98.....
Dobbiamo fare una premessa; l'Equipe e' composta di due gruppi, uno dei cosiddetti "grandi" e quello dei piu' piccoli. Il primo gruppo fino allo scorso anno era affidato a Ruisi, e da quest'anno e' nelle mani di Corrado Mutolo, mentre il gruppo dei più giovani e' sempre affidato ad Ignazio Arcoleo, che con la sua grande esperienza anche con i più "piccoli", insegna loro tutte le nozioni di basi che necessitano ai ragazzi. Il fatto che quest'anno abbiamo in gruppo tantissimi giovani, anche degli anni '97 e '98, e' dovuto al fatto che fino ad ora c'e stata la mancanza di una vera cultura sull'importanza della preparazione e tenuta atletica dei giocatori, snobbando molto spesso questa disciplina, quasi a considerarla di poca utilità, quando invece la preparazione tecnico-fisica del giocatore e' alla base del suo lavoro. Di fatto noi facciamo un ritiro vero e proprio, con tante amichevoli ed una prepazione pre-campionato con tecnici e figure altamente professionisali.
Calaio', cosa ne pensa lei della regola che limita i Juniores ai soli anni 93-94 e 95?
Secondo me e' assolutamente sbagliato limitare a questi anni la categoria juniores, giacchè un atleta classe 1992 sarebbe cosi considerato un fuori quota ad appena 20 anni, tagliato fuori da una regola che a mio avviso andrebbe rivista. Nella mia rosa ho due ottimi '92 ed e' assurdo non poterli schierare come Juniores quando di fatto sono ancora abbastanza giovani.
Personalmente ho un concetto ben chiaro in merito, ossia che se un giovane e' bravo e merita di giocare, gioca e basta, per cui non servono a nulla queste regole, ma dobbiamo fare i conti con delle politiche federali che tendono a valorizzare i più giovani e vanno applicate. A livello nazionale sono solo due gli juniores da inserire in squadra, mentre a livello regionale, ogni federazione può anche aumentarne il numero.
Infatti la FIGC LND siciliana ha portato a tre il numero dei juniores in campo. Secondo lei creda che possa essere penalizzante, soprattutto in prospettiva di spareggi interregionali?
Senza dubbio e' penalizzante, perchè un allenatore, invece di schierare un atleta d'esperienza, deve necessariamente inserire uno juniores, e la differenza a questo punto la fà chi ha dato maggior attenzione al vivaio giovanile dove poter attingere.
Da questo punto di vista le regole dovrebbero comunque essere uguali per tutti, anche per non esservi una disparità di occasioni e rendimenti tra le varie regioni.
Resto dell'idea che la regola degli juniores sia sbagliata, perche' dovrebbe essere compito delle società ad adottare, eventualmente, la politica di inserire i più giovani, perchè questo gli consentirebbe di abbattere dei costi di gestione e non deve essere necessariamente dettata da una regola fissa della federazione. Semmai sarei d'accordo con il premiare le società che valorizzano i giovani e che ne schierano il più possibile, creando degli incentivi, ma senza alcuna "forzatura".
A proposito di costi societari, gestioni fallimentari, squadre che non si iscrivono ai campionati, dove sta secondo lei il problema di fondo?
Stiamo vivendo un momento di profonda crisi nel nostro calcio, anche se è in parte conseguenza di una crisi economica in ogni settore del nostro paese, per cui inevitabilmente anche il nostro calcio sta subendo gli strascichi di questa crisi che ha colpito la nostra pen*sola e non solo.
Quando le aziende soffrono, anche lo sport nè subisce le conseguenze, perchè vengono meno gli introiti economici derivanti da sponsorizzazioni, investimenti di capitali, gestione di strutture sportive e altro. E' ovvio che non e' il solo calcio a subirne gli effetti della crisi ma tutto lo sport in generale.
Devo dire che e' comunque un fatto del tutto nuovo per il calcio, perchè negli ultimi venti anni si è assistito ad una crescita esponenziale degli affari nel mondo del calcio, grazie anche ai tanti benefit raggiunti dai diritti televisivi, sponsorizzazioni, ed investimenti da parte di imprenditori, ed i primi a beneficiarne sono state le società e tutto il settore del mondo calcistico.
Adesso questo trend si e' interrotto e stiamo vivendo una crisi mai sperimentata prima.
Parlando dei diritti televisivi, creda che la sua ripartizione meriti di essere rinegoziata?
Con l'avvento delle pay-tv ed un nuovo modo di fare marketing nel calcio, vi è una quantità ingente di denaro che entra nel nostro sport, la quale viene suddivisa secondo dei criteri già noti e alle diverse associazioni e federazioni. A mio modesto parere, tale distribuzione e' stata fatta male, perchè se da un lato si è tenuto conto del bacino d'utenza delle singole società professionistiche, dall'altra è stata data scarsa considerazione alla Lega Nazionale Dilettanti, alla quale vanno una quota davvero minima di questa ripartizione.
A questo punto, se la base del calcio, che e' costituito dal settore giovanile e dilettanti, i quali sono sostenuti dai soli contributi delle singole società, e di conseguenza se le stesse sono in crisi, è ovvio che non vi puo' essere soluzione alternativa se non rinegoziare la suddivizione di questi contributi, magari aumentando la quota destinata ai dilettanti, e di conseguenza dando un contributo notevole a queste societa' sportive che adesso sono sull'orlo del fallimento.
Calaio', lei conosciuto nel mondo del calcio come un affermato procuratore, una figura professionale spesso bistratta dai dirigenti delle società. Perchè un atleta dovrebbe rivolgersi ad un procuratore? Che vantaggi ne avrebbe?
Innanzitutto precisiamo che non esiste più la figura del procuratore, anche se spesso impropriamente viene definito cosi quello che è in realtà l'agente FIFA, del quale ne ho titolo da diversi anni. Tengo a ribadire che tale figura professionale si riferisce esclusivamente all'ambiente del calcio professionistico, perchè il giocatore ha un contratto di lavoro e come tale necessita di una consulenza dedicata da parte di un professionista qualificato, che ne cura gli interessi contrattuali.
Nei dilettanti non esiste alcun obbligo del "procuratore", proprio perche' non esiste alcun contratto di lavoro bilaterale, tra la società ed il giocatore, per cui non necessita di procura, sennonchè limitato ad un sostegno per trovare un ingaggio presso altre società sportive.
Tornando ai professionisti, è ormai luogo comune associare la figura del procuratore a quella di chi si intrappone tra la società ed il giocatore, di cui ne garantisce gli interessi, e conseguentemente implica una lievitazione dei costi e degli ingaggi; oltre ad essere sempre visto come colui che può decidere l'esito di un operazione di mercato, in positivo o in negativo.
Ritengo che, a prescindere dal calcio, ogni libera professione debba fare i conti con il proprio modo di lavorare e di rapportarsi, magari seguendo un proprio stile, coerente con il proprio modo di essere e di pensare; personalmente ho sempre cercato di avere ottimi rapporti con tutti e prediligendo quelle collaborazioni che portano frutti a lunga scadenza.
Posso affermare che comunque la figura del procuratore comporta un notevole dispendio di energie, mentali e fisiche, perchè sottoposto a tanti fattori, a volte esterni al mondo del calcio. Spesso si ha l'idea che il procuratore sia un lavoro tranquillo e facile da espletare, ma vi garantisco che non è cosi, perchè per riuscire occorre una grande preparazione professionale, lavorare ininterrottamente senza considerare se sia festivo o no, oltre all'investimento di un grande capitale economico e questo per dare al proprio assistito la migliore prestazione.
Se non sbaglio negli ultimi anni e' stato regolamentato anche la figura del "procuratore".....
Si, infatti, e oltre a quelle che sono le regole già note nel calcio, se ne aggiunta una nuova che prevede la consulenza alla società sportiva, ove e' stata allargata la figura del singolo procuratore, che oltre all'assistenza al proprio giocatore, che e' comunque alla base del rapporto, dal 2008 (data del nuovo regolamento FIDA - ndr) l'agente FIFA puo' anche essere incaricato dalla società per l'acquisizione o il trasferimento di un giocatore.
Quindi non si deve ritenere l'agente FIFA come colui che cura gli interessi dei soli atleti, ma che può ricevere dei mandati dalle società per curare gli interessi delle stesse.
Calaio', ogni estate il nome di suo fratello Emanuele e' spesso accostato al mercato del Palermo. Quest'anno, complice l'arrivo di Sannino dal Siena, e' circolato con maggiore insistenza, tutto vero o erano solo "rumors"?
Personalmente non credo ci sia stata una trattativa vera e propria, semmai in occasione delle trattative di mercato tra Siena e Palermo, con il famoso caso di Sannino che arrivò in sicilia con ancora un anno di contratto con i senesi, in quell'occasione si cercò di portare al termine un'operazione che prevedeva, oltre a Sannino, anche l'arrivo di un giocatore del Siena, ed in quell'occasione la scelta e' caduta su Brienza.
Da palermitano, oltre che fratello, avrei preferito che Emanuele vestisse la maglia rosanero, e credo che anche il mister fosse della stessa opinione, anche per una forma di conciliazione con i tifosi palermitani, portarsi un palermitano in rosa.
Ovviamente la scelta della societa' del Palermo, anche in virtù del parco giocatori in proprio possesso, e' finita su Brienza, che dal punto di vista del gioco preferisce giocare in una posizione più esterna a quella di Emanuele che è più centrale; il calciomercato non è ancora chiuso e ogni operazione e' ancora possibile, anche se non escludo che alla fine mio fratello resti a Siena.
Domani (ieri -ndr) si gioca la finale di Super Coppa italiana tra Juventus e Napoli, visto che lei e' meridionale, ma "simpatizzante" bianconero, un suo pronostico...
Si, sono stato sempre un simpatizzante della Juventus, anche se come palermitano faccio il tifo per i rosa. Considerato il fatto che a Napoli ho tanti amici, nonchè ho assistito diversi giocatori napoletani, e comunque Napoli è pur sempre una squadra meridionale, pronostico una partita combattuta dove si arriverà ai supplementari e agli stessi extratime sarà la Juve a vincere la super coppa. *
La ringrazio per la sua disponibilità e le auguro un grande in bocca al lupo per la sua carriera, oltre a congratularmi per lo splendido lavoro svolto con l'Equipe Sicilia
*Dopo la partita di supercoppa, con la vittoria della Juve ai supplementari, cosi come era stato pronosticato da Umberto Calaio', in qualita' di amministratore di Calciolandia Sicilia, ho chiamato il buon Umberto perche' possa fornirci, in futuro, una consulenza sui pronostici prima di ogni gara di A....preparatevi carta e penna....i bookmakers tremano !!! :-)))
Si ringrazia la CADIPE e Umberto Calaio', per la disponibilità e cortesia mostrata nel concedere l'intervista e nel suo svolgimento.