Cadipe Associati Official

Cadipe Associati Official Dal 2004 punto di riferimento per tutti gli sportivi ed a servizio dei professionisti del calcio. Le
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Siamo uno Studio di Professionisti Associati nato sotto il segno dello sport. Costituito nel luglio del 2004, lo Studio è composto di 2 soci, ognuno dei quali è specializzato in un settore specifico, chi nella parte giuridica, chi in quella organizzativa e dei trasferimenti calcistici. Questo insieme di professionalità diverse, unito ad una rete di preziosi collaboratori ed esperti di sport a 360°

, ha come unico intento quello di dare informazioni, assistenza e soluzioni a tutti i soggetti dell’ordinamento sportivo.

Siamo di fronte ad uno scarto generazionale!In questa intervista Di Francisca spiega le sue motivazioni rispetto a quant...
19/08/2024

Siamo di fronte ad uno scarto generazionale!

In questa intervista Di Francisca spiega le sue motivazioni rispetto a quanto detto a Pilato dopo il 4° posto nella finale dei 100 m rana. Da quanto riportato avrebbe detto "Credo davvero che la sofferenza, lo stare male per un risultato che non arriva, sia importante. Lo dico attingendo al mio vissuto di ex atleta della scherma: bisogna provare dispiacere, perché da lì si attinge la motivazione per ripartire alla conquista. Io ho sempre fatto così. I ragazzi che si accontentano, i genitori accondiscendenti, la proposta di abolire i voti a scuola… Mi sembra un discorso culturale, di società che sta attraversando un cambio generazionale"

Utilizzo quanto detto da Di Francisca non per colpevolizzare o fare la morale ma per argomentare un tema per me importante: ha ragione Di Francisca quando dice che siamo di fronte ad uno scarto generazionale! Infatti la parola d'ordine nello sport delle ultime Olimpiadi non sembra più essere sofferenza ma consapevolezza! Gli atleti e le atlete hanno più volte sottolineato la consapevolezza di essere in un percorso di apprendimento, dove gli errori, le cadute, sono fonte di conoscenza finalizzata al miglioramento. Per molti di loro (non tutti) non è più il cieco dolore a guidare i percorsi sportivi e umani di questi atleti ma la capacità di individuare le zone d'ombra, ciò che non si sapeva prima dei propri limiti fisici e emotivi. Di Francisca però credo scambi queste consapevolezze per debolezza, in quanto figlia della cultura sportiva della sofferenza, non cogliendo invece che i limiti individuati non sono accettati passivamente ma diventano la nuova leva motivazionale per superare se stessi. Per queste atlete e atleti non vale piu l'equazione dispiacere= motivazione proposta da Di Francisca, (molto diffusa nello sport e nel senso comune). In molti casi si sta sostituendo con conoscenza di se'= motivazione, cioè la capacità di auto-osservarsi in un percorso evolutivo e dunque di spostare l'asticella in una direzione che non è imposta da altri ma deriva dal proprio percorso di conoscenza e quindi, per definizione, diversa per ognuno di loro . In questa dinamica evolutiva poi ri-trova spazio anche il divertimento che era (quasi) compleramente sparito dal panorama emotivo dello sport. Sapersi diveritire andando a caccia dei propri limiti (ad esempio Battocletti che dice "In finale dei 10.000 ho pensato a divertirmi ") può rappresentare davvero un ulteriore scarto generazionale, una sorta di "Ritorno al futuro" anche valoriale, che evidenzia una nuova capacità nel formulare obiettivi che mettono le emozioni positive come leva motivazionale pricipale per ottenere risultati. Forse stiamo davvero percorrendo, anche nello sport, una nuova strada che mette il benessere delle persone al servizio della performance e abbandona la vecchia in cui la performance a tutti i costi poteva anche danneggiare irreparabilmente la vita di uno sportivo

08/08/2024

ESCLUSIVA, Umberto Calaiò: "Calcio italiano in crisi? Basta con l’idea che si debba pagare per gioca

RIEPILOGO PREMI IN BASE ALLA TIPOLOGIA DI TESSERAMENTO: esempi di calcolo
26/06/2024

RIEPILOGO PREMI IN BASE ALLA TIPOLOGIA DI TESSERAMENTO: esempi di calcolo

Tesseramenti e continuità: come cambia il 'premio di preparazione'?Esempi pratici, di come è cambiato il tesseramento de...
26/06/2024

Tesseramenti e continuità: come cambia il 'premio di preparazione'?
Esempi pratici, di come è cambiato il tesseramento dei giovani: quattro le annate coinvolte.

CHIARIAMO TUTTI I PUNTI
La LND è corsa ai ripari chiarendo, punto per punto, le varie casistiche in cui rientrano i calciatori di queste tre annate.
CASO 1 • CALCIATORE IN CONTINUITÀ DI TESSERAMENTO AL 1 LUGLIO 2023, TESSERATO A TITOLO DEFINITIVO PER UNA NUOVA SOCIETÀ NELLA STAGIONE 23/24
Le società che hanno prelevato un calciatore a titolo definitivo con scadenza vincolo nel 2025 e 2026 hanno dovuto pagare il premio di preparazione alla vecchia società. Il nuovo contratto firmato entra però nella nuova normativa, quindi con validità di 1 solo anno. Il calciatore, il 1 luglio 2024, è libero di andare dove vuole e una nuova società che lo vuole tesserare dovrà pagare - in base al tipo di tesseramento e dall'età del giocatore - il premio di tesseramento, il premio di formazione tecnica o nulla
CASO 2 • CALCIATORE IN CONTINUITÀ DI TESSERAMENTO AL 1 LUGLIO 2023, TESSERATO IN PRESTITO PER UNA NUOVA SOCIETÀ NELLA STAGIONE 23/24
Il prestito, chiaramente, non contempla il pagamento di alcun premio. I calciatori con scadenza vincolo nel 2025 e 2026 tornano alla società a cui sono vincolati e per prelevarli a titolo definitivo per la stagione 2024/25 È NECESSARIO pagare - in base al tipo di tesseramento e dall'età del giocatore - il premio di tesseramento, il premio di formazione tecnica o nulla.
CASO 3 • CALCIATORE IN CONTINUITÀ DI TESSERAMENTO AL 1 LUGLIO 2023, TESSERATO CON LA MEDESIMA SOCIETÀ CON UN CONTRATTO SPORTIVO IN SCADENZA AL 30 GIUGNO 2024
Il calciatore rimane vincolato alla società anche se è stato effettuato il passaggio contrattuale da "volontario" a "lavoratore sportivo". Una nuova società, per prelevarlo, DEVE PAGARE- in base al tipo di tesseramento e dall'età del giocatore - il premio di tesseramento, il premio di formazione tecnica o nulla.
CASO 4 • CALCIATORE IN CONTINUITÀ DI TESSERAMENTO AL 1 LUGLIO 2023, TRASFERITOSI ALTROVE A TITOLO DEFINITIVO NELLA STAGIONE 2023/24 E CHE VUOLE CAMBIARE SOCIETÀ PER LA STAGIONE 2024/25
Facciamo un esempio. Un calciatore con vincolo in scadenza nel 2025 o 2026 presso la SOCIETÀ A si trasferisce nella stagione 2023/24 presso la SOCIETÀ B. La società B ha pagato il premio di preparazione alla società A e sottoscrive con il calciatore un contratto sportivo con scadenza al 30 giugno 2024. Una SOCIETÀ C che vuole tesserare il calciatore per la stagione 2024/25 È LIBERA DI FARLO corrispondendo - in base al tipo di tesseramento e dall'età del giocatore - il premio di tesseramento, il premio di formazione tecnica o nulla.

Alla luce della riforma dello sport, come funziona il premio di preparazione se un “Giovane” si tessera per una nuova so...
26/06/2024

Alla luce della riforma dello sport, come funziona il premio di preparazione se un “Giovane” si tessera per una nuova società?
Prima dell’entrata in vigore del D.lgs. 36/2021, l’art. 96 delle N.O.I.F. disciplinava il cosiddetto premio di preparazione, che veniva garantito alle ultime 3 società che, nell’arco delle 5 stagioni precedenti alla stipula del vincolo sportivo, avevano tesserato il giocatore.
Con la riforma del diritto dello sport e l’abolizione del vincolo sportivo, è stato modificato anche l’art. 96 delle N.O.I.F., rubricato come “premio di tesseramento”.
Tale norma stabilisce che le società che richiedono il tesseramento annuale come “giovane dilettante” o “non professionista” di calciatori/calciatrici che nella precedente stagione sportiva hanno avuto tesseramento annuale per società della Lega Nazionale Dilettanti sono tenute a versare alla o alle Società della Lega Nazionale Dilettanti per le quali il calciatore/calciatrice è stato precedentemente tesserato un “premio di tesseramento”.

Abolizione del vincolo rinviata: la 'br**ta sorpresa' per chi pensava di liberarsi al 30 giugno!Il vincolo sportivo e la...
26/06/2024

Abolizione del vincolo rinviata: la 'br**ta sorpresa' per chi pensava di liberarsi al 30 giugno!
Il vincolo sportivo e la sua abolizione, continuano a gettare nella confusione società, tesserati e famiglie. Da oltre un anno, infatti, sono arrivate le modifiche alle NOIF, agli status dei calciatori, l'addio al premio di preparazione sostituito da premi di tesseramento e formazione tecnica, nuovi meccanismi e scaglioni fino al 30 giugno 2026 per capire quando un tesserato avrebbe visto terminare il suo vincolo e legame con la società per cui aveva firmato... E poi, a pochi giorni dalla scadenza del 30 giugno 2024, data dell'entrata in vigore della riforma con l'abolizione del vincolo, ecco che arriva l'annuncio che spiazza tutti: abbiamo scherzato... si parte dal 1° luglio 2025!
Il rinvio dell'abolizione del vincolo cosa comporta o comporterebbe nei Dilettanti? Vediamo, in sintesi quale fosse la situazione prima dell'annuncio della proroga del Ministro Abodi e quella che dovrebbe o potrebbe essere la situazione se il rinvio dell'abolizione del vincolo riguarderà tutti, dilettanti compresi.

Ecco alcuni primi punti di vista
25/06/2024

Ecco alcuni primi punti di vista

Nel caso in cui avessi dubbi sulla profondità del mercato negli investimenti sportivi, il calcio europeo da solo è un mercato da 30 miliardi di euro.

La "Annual Review of Football Finance 2024" di Deloitte è stata pubblicata oggi ed è (se non più) perspicace come sempre.

Ecco alcuni primi punti di vista sul lato delle entrate (condividerò di più sulla redditività operativa e ante imposte nei prossimi giorni):

➡️ La crescita dei ricavi è ancora presente nonostante l'appiattimento dei ricavi dei diritti media

Il mercato europeo del calcio ha registrato una crescita del +16% raggiungendo un nuovo massimo di 35,3 miliardi di euro di fatturato nel 2022/23.

Da notare che il rapporto include anche le entrate provenienti da FIFA, UEFA e Associazioni Nazionali, quindi un aumento delle entrate guidato dal FIFA World Cup Qatar 2022.

Se si considerano i "Big 5" campionati europei, i club hanno generato nel 2022/23 un fatturato aggregato di 19,6 miliardi di euro, in crescita di +2,3 miliardi di euro (+14%) rispetto al 2021/22.

Questa crescita è stata ottenuta nonostante un contesto di appiattimento dei ricavi dei diritti media nazionali con 9,2 miliardi di euro contro gli 8,9 miliardi di euro della stagione precedente, in particolare per Liga e Serie A.

La crescita dei ricavi è stata trainata principalmente da (i) una robusta crescita dei ricavi da matchday e (ii) da una crescita dei ricavi commerciali (incl. sponsorizzazioni, accordi di kit, merchandising, utilizzo delle strutture al di fuori delle partite, ricavi da abbonamenti) - i ricavi da sponsorizzazioni e commerciali sono cresciuti di +1,2 miliardi di euro (+19%).

➡️ Un divario crescente tra i "Big 5 leagues" e gli altri campionati europei

Le "Big 5 Leagues" hanno generato un fatturato aggregato di 19,6 miliardi di euro, pari al 56% del fatturato totale europeo.

Quando si considera solo il calcio di campionato (cioè escludendo FIFA, UEFA e Federazioni nazionali):

Ricavi "Big 5 Leagues": 19,6 miliardi di euro
Ricavi dei campionati non "big 5": 6,8 miliardi di euro
Entrate degli altri campionati dei Big 5: 3,2 miliardi di euro
Ricavi da altri campionati non "big 5": 0,8 miliardi di euro

Ciò significa che i "Big 5 campionati" rappresentavano circa il 64% delle entrate totali del campionato di calcio in Europa.

Un rapporto di UEFA di qualche mese fa aveva già evidenziato che i club di EPL/LaLiga/Bundesliga combinati generavano quasi lo stesso fatturato di tutti i club degli ultimi 50 paesi messi insieme.

➡️ La Premier League e il resto

I club inglesi hanno registrato quasi 7 miliardi di euro nel 2022/23, con un fatturato medio del club di 348 milioni di euro.

Ciò si confronta con un totale di 12,6 miliardi di euro per gli altri "Big 5 campionati", con la Bundesliga e LaLiga che rappresentano sostanzialmente la metà delle entrate della Premier League ciascuna.

L'EPL ha rappresentato il 36% delle entrate totali dei "Big 5 leagues" (o 1,8 volte superiore alle entrate medie del campionato).

Complimenti a Timothy Bridge, Paul Rawnsley, Jennifer Haskel e Alex Carr del Deloitte Sports Business Group!

16/06/2024

❗ Messina, si cerca il nuovo direttore sportivo: la prima scelta è Umberto Calaiò

👉 Tutti i dettagli --> https://shorturl.at/l2wl0

Accadde Oggi, 12 giugno 2004Ultima giornata di Serie B, una delle più particolari di sempre, con sei promozioni
12/06/2024

Accadde Oggi, 12 giugno 2004
Ultima giornata di Serie B, una delle più particolari di sempre, con sei promozioni

07/06/2024
19/05/2024

Let the magic begin

07/05/2024

A TU PER TU CON... UMBERTO CALAIO' 13/8/2012

In esclusiva per noi, Umberto Calaio', presidente dell'Equipe Sicilia e agente FIFA, nonchè consocio della Cadipe; si concede ai microfoni della redazione di Calciolandia Sicilia.

Ciao Umberto, siamo già arrivati al settimo anno di questo progetto Equipe Sicilia, tiriamo le somme...

Si, possiamo definirli i miei "primi sette anni dell'Equipe Sicilia", tanti son passati; la nostra avventura inizia nel 2005, anche se non ufficialmente, e nasce dall'idea mia e dei miei soci della Cadipe, per dare la possibilità ai giocatori che assistevamo, di potersi allenare e mantenersi in forma campionato, in prospettiva di un loro futuro ingaggio presso altre società.
Dopo poco tempo ci si rese conto che questo progetto meritava di una migliore organizzazione e ufficializzazione, e cosi lo stesso anno abbiamo ottenuto dall'Associazione Calciatori Italiana, il mandato come fiduciari per tutta la sicilia.
Successivamente abbiamo presentato il progetto per farlo patrocinare come iniziativa, e quindi seguendo i dettami di Coverciano abbiamo predisposto la figura dell'allenatore professionista, di un campo ufficiale dove fare la preparazione, la segreteria e quanto necessitava perchè il progetto professionalmente valido.
Da quel momento in poi, anno dopo anno, abbiamo inserito anche delle figure professionali nuove oltre che dei nuovi servizi, e scelto delle strutture sportive che corrispondessero alle nostre esigenze.

Quali sono queste figure professionali, da voi introdotte, che vi hanno accompagnato lungo questa esperienza?

Oltre alle figure dell'allenatore, del preparatore atletico e dei portieri, abbiamo aggiunto la figura dello pscologo dello sport, con il Dott. Chiavetta, perchè ricordiamo che durante l'estate, il giocatore senza contratto, ha bisogno di un supporto pscologico, anche per affrontare un mercato di attesa, e questo ci ha permesso di avere ottimi riscontri sulla tenuta mentale dei nostri atleti.
Inoltre abbiamo messo in campo alcune iniziative con l'Università degli studi ed in particolare con la facoltà di scienze motorie, per quello che rigurdava la preparazione atletica e tutta una serie di esami specifici fatti dai nostri ragazzi, ed i test ottenuti sono stati pubblicati per conto del CONI.
Ogni anno abbiamo cercato di proporre sempre uno staff altamente specializzato, dai vari mister Arcoleo (ex Palermo-ndr) e Ruisi (ex Messina-ndr) e Dario Golesano. Quest'anno Ruisi lo abbiamo "perso", per fortuna sua, perchè per lui si sono aperte le porte per allenare la Primavera del Palermo, perchè ricordiamoci che anche per gli allenatori dell'Equipe Sicilia e' un opportunità per mantenersi in forma e pronti per un eventuale nuova esperienza professionale.
Quest'anno abbiamo avuto il piacere e l'onore di avere nello staff anche mister Corrado Mutolo, che ringrazio pubblicamente, il quale ha mostrato grande professionalità, dedicandosi anima e corpo per i ragazzi dell' Equipe Sicilia.
Ignazio Arcoleo oltre a coordinare tutte le attività tecniche, è anche l'allenatore del gruppo dei più giovani della nostra squadra.

Quali sono i servizi offerti all'atleta che decide di far parte dell'Equipe Sicilia ?

I servizi sono diversi, dalla preparazione altamente professionale, eseguita da figure professionali, al mantenere dei rapporti con le società che possano essere interessati ai nostri giocatori. Organizziamo delle amichevoli con tante società dilettantistiche, perchè possiamo dare ai nostri giovani una vetrina importante e cosi mettendo in mostra le loro qualità tecniche, con la speranza che possano trovare accordo presso queste società a noi vicine.
Offriamo vitto e alloggio per gli atleti "forestieri", per chi viene da altri sedi, perche' ricordiamo che nell'Equipe Sicilia non abbiamo solo giocatori siciliani e quest'anno abbiamo avuto presenze dalla Calabria, Lazio, Puglia e Campania; insomma il progetto Equipe Sicilia si e' allargato oltre i confini isolani, con nostra grande soddisfazione.

Osservando la squadra dell'Equipe ci si accorge che l'età media dei ragazzi e' scesa in riferimento agli altri anni, e addirittura schierate anche giovani classe '98.....

Dobbiamo fare una premessa; l'Equipe e' composta di due gruppi, uno dei cosiddetti "grandi" e quello dei piu' piccoli. Il primo gruppo fino allo scorso anno era affidato a Ruisi, e da quest'anno e' nelle mani di Corrado Mutolo, mentre il gruppo dei più giovani e' sempre affidato ad Ignazio Arcoleo, che con la sua grande esperienza anche con i più "piccoli", insegna loro tutte le nozioni di basi che necessitano ai ragazzi. Il fatto che quest'anno abbiamo in gruppo tantissimi giovani, anche degli anni '97 e '98, e' dovuto al fatto che fino ad ora c'e stata la mancanza di una vera cultura sull'importanza della preparazione e tenuta atletica dei giocatori, snobbando molto spesso questa disciplina, quasi a considerarla di poca utilità, quando invece la preparazione tecnico-fisica del giocatore e' alla base del suo lavoro. Di fatto noi facciamo un ritiro vero e proprio, con tante amichevoli ed una prepazione pre-campionato con tecnici e figure altamente professionisali.

Calaio', cosa ne pensa lei della regola che limita i Juniores ai soli anni 93-94 e 95?

Secondo me e' assolutamente sbagliato limitare a questi anni la categoria juniores, giacchè un atleta classe 1992 sarebbe cosi considerato un fuori quota ad appena 20 anni, tagliato fuori da una regola che a mio avviso andrebbe rivista. Nella mia rosa ho due ottimi '92 ed e' assurdo non poterli schierare come Juniores quando di fatto sono ancora abbastanza giovani.
Personalmente ho un concetto ben chiaro in merito, ossia che se un giovane e' bravo e merita di giocare, gioca e basta, per cui non servono a nulla queste regole, ma dobbiamo fare i conti con delle politiche federali che tendono a valorizzare i più giovani e vanno applicate. A livello nazionale sono solo due gli juniores da inserire in squadra, mentre a livello regionale, ogni federazione può anche aumentarne il numero.

Infatti la FIGC LND siciliana ha portato a tre il numero dei juniores in campo. Secondo lei creda che possa essere penalizzante, soprattutto in prospettiva di spareggi interregionali?

Senza dubbio e' penalizzante, perchè un allenatore, invece di schierare un atleta d'esperienza, deve necessariamente inserire uno juniores, e la differenza a questo punto la fà chi ha dato maggior attenzione al vivaio giovanile dove poter attingere.
Da questo punto di vista le regole dovrebbero comunque essere uguali per tutti, anche per non esservi una disparità di occasioni e rendimenti tra le varie regioni.
Resto dell'idea che la regola degli juniores sia sbagliata, perche' dovrebbe essere compito delle società ad adottare, eventualmente, la politica di inserire i più giovani, perchè questo gli consentirebbe di abbattere dei costi di gestione e non deve essere necessariamente dettata da una regola fissa della federazione. Semmai sarei d'accordo con il premiare le società che valorizzano i giovani e che ne schierano il più possibile, creando degli incentivi, ma senza alcuna "forzatura".

A proposito di costi societari, gestioni fallimentari, squadre che non si iscrivono ai campionati, dove sta secondo lei il problema di fondo?

Stiamo vivendo un momento di profonda crisi nel nostro calcio, anche se è in parte conseguenza di una crisi economica in ogni settore del nostro paese, per cui inevitabilmente anche il nostro calcio sta subendo gli strascichi di questa crisi che ha colpito la nostra pen*sola e non solo.
Quando le aziende soffrono, anche lo sport nè subisce le conseguenze, perchè vengono meno gli introiti economici derivanti da sponsorizzazioni, investimenti di capitali, gestione di strutture sportive e altro. E' ovvio che non e' il solo calcio a subirne gli effetti della crisi ma tutto lo sport in generale.
Devo dire che e' comunque un fatto del tutto nuovo per il calcio, perchè negli ultimi venti anni si è assistito ad una crescita esponenziale degli affari nel mondo del calcio, grazie anche ai tanti benefit raggiunti dai diritti televisivi, sponsorizzazioni, ed investimenti da parte di imprenditori, ed i primi a beneficiarne sono state le società e tutto il settore del mondo calcistico.
Adesso questo trend si e' interrotto e stiamo vivendo una crisi mai sperimentata prima.

Parlando dei diritti televisivi, creda che la sua ripartizione meriti di essere rinegoziata?

Con l'avvento delle pay-tv ed un nuovo modo di fare marketing nel calcio, vi è una quantità ingente di denaro che entra nel nostro sport, la quale viene suddivisa secondo dei criteri già noti e alle diverse associazioni e federazioni. A mio modesto parere, tale distribuzione e' stata fatta male, perchè se da un lato si è tenuto conto del bacino d'utenza delle singole società professionistiche, dall'altra è stata data scarsa considerazione alla Lega Nazionale Dilettanti, alla quale vanno una quota davvero minima di questa ripartizione.
A questo punto, se la base del calcio, che e' costituito dal settore giovanile e dilettanti, i quali sono sostenuti dai soli contributi delle singole società, e di conseguenza se le stesse sono in crisi, è ovvio che non vi puo' essere soluzione alternativa se non rinegoziare la suddivizione di questi contributi, magari aumentando la quota destinata ai dilettanti, e di conseguenza dando un contributo notevole a queste societa' sportive che adesso sono sull'orlo del fallimento.

Calaio', lei conosciuto nel mondo del calcio come un affermato procuratore, una figura professionale spesso bistratta dai dirigenti delle società. Perchè un atleta dovrebbe rivolgersi ad un procuratore? Che vantaggi ne avrebbe?

Innanzitutto precisiamo che non esiste più la figura del procuratore, anche se spesso impropriamente viene definito cosi quello che è in realtà l'agente FIFA, del quale ne ho titolo da diversi anni. Tengo a ribadire che tale figura professionale si riferisce esclusivamente all'ambiente del calcio professionistico, perchè il giocatore ha un contratto di lavoro e come tale necessita di una consulenza dedicata da parte di un professionista qualificato, che ne cura gli interessi contrattuali.
Nei dilettanti non esiste alcun obbligo del "procuratore", proprio perche' non esiste alcun contratto di lavoro bilaterale, tra la società ed il giocatore, per cui non necessita di procura, sennonchè limitato ad un sostegno per trovare un ingaggio presso altre società sportive.
Tornando ai professionisti, è ormai luogo comune associare la figura del procuratore a quella di chi si intrappone tra la società ed il giocatore, di cui ne garantisce gli interessi, e conseguentemente implica una lievitazione dei costi e degli ingaggi; oltre ad essere sempre visto come colui che può decidere l'esito di un operazione di mercato, in positivo o in negativo.
Ritengo che, a prescindere dal calcio, ogni libera professione debba fare i conti con il proprio modo di lavorare e di rapportarsi, magari seguendo un proprio stile, coerente con il proprio modo di essere e di pensare; personalmente ho sempre cercato di avere ottimi rapporti con tutti e prediligendo quelle collaborazioni che portano frutti a lunga scadenza.
Posso affermare che comunque la figura del procuratore comporta un notevole dispendio di energie, mentali e fisiche, perchè sottoposto a tanti fattori, a volte esterni al mondo del calcio. Spesso si ha l'idea che il procuratore sia un lavoro tranquillo e facile da espletare, ma vi garantisco che non è cosi, perchè per riuscire occorre una grande preparazione professionale, lavorare ininterrottamente senza considerare se sia festivo o no, oltre all'investimento di un grande capitale economico e questo per dare al proprio assistito la migliore prestazione.

Se non sbaglio negli ultimi anni e' stato regolamentato anche la figura del "procuratore".....

Si, infatti, e oltre a quelle che sono le regole già note nel calcio, se ne aggiunta una nuova che prevede la consulenza alla società sportiva, ove e' stata allargata la figura del singolo procuratore, che oltre all'assistenza al proprio giocatore, che e' comunque alla base del rapporto, dal 2008 (data del nuovo regolamento FIDA - ndr) l'agente FIFA puo' anche essere incaricato dalla società per l'acquisizione o il trasferimento di un giocatore.
Quindi non si deve ritenere l'agente FIFA come colui che cura gli interessi dei soli atleti, ma che può ricevere dei mandati dalle società per curare gli interessi delle stesse.

Calaio', ogni estate il nome di suo fratello Emanuele e' spesso accostato al mercato del Palermo. Quest'anno, complice l'arrivo di Sannino dal Siena, e' circolato con maggiore insistenza, tutto vero o erano solo "rumors"?

Personalmente non credo ci sia stata una trattativa vera e propria, semmai in occasione delle trattative di mercato tra Siena e Palermo, con il famoso caso di Sannino che arrivò in sicilia con ancora un anno di contratto con i senesi, in quell'occasione si cercò di portare al termine un'operazione che prevedeva, oltre a Sannino, anche l'arrivo di un giocatore del Siena, ed in quell'occasione la scelta e' caduta su Brienza.
Da palermitano, oltre che fratello, avrei preferito che Emanuele vestisse la maglia rosanero, e credo che anche il mister fosse della stessa opinione, anche per una forma di conciliazione con i tifosi palermitani, portarsi un palermitano in rosa.
Ovviamente la scelta della societa' del Palermo, anche in virtù del parco giocatori in proprio possesso, e' finita su Brienza, che dal punto di vista del gioco preferisce giocare in una posizione più esterna a quella di Emanuele che è più centrale; il calciomercato non è ancora chiuso e ogni operazione e' ancora possibile, anche se non escludo che alla fine mio fratello resti a Siena.

Domani (ieri -ndr) si gioca la finale di Super Coppa italiana tra Juventus e Napoli, visto che lei e' meridionale, ma "simpatizzante" bianconero, un suo pronostico...

Si, sono stato sempre un simpatizzante della Juventus, anche se come palermitano faccio il tifo per i rosa. Considerato il fatto che a Napoli ho tanti amici, nonchè ho assistito diversi giocatori napoletani, e comunque Napoli è pur sempre una squadra meridionale, pronostico una partita combattuta dove si arriverà ai supplementari e agli stessi extratime sarà la Juve a vincere la super coppa. *

La ringrazio per la sua disponibilità e le auguro un grande in bocca al lupo per la sua carriera, oltre a congratularmi per lo splendido lavoro svolto con l'Equipe Sicilia

*Dopo la partita di supercoppa, con la vittoria della Juve ai supplementari, cosi come era stato pronosticato da Umberto Calaio', in qualita' di amministratore di Calciolandia Sicilia, ho chiamato il buon Umberto perche' possa fornirci, in futuro, una consulenza sui pronostici prima di ogni gara di A....preparatevi carta e penna....i bookmakers tremano !!! :-)))
Si ringrazia la CADIPE e Umberto Calaio', per la disponibilità e cortesia mostrata nel concedere l'intervista e nel suo svolgimento.

Merita almeno un post il messaggio arrivato pochissimi giorni fa da un mio ex calciatore classe '98 calabrese, scoperto,...
14/04/2024

Merita almeno un post il messaggio arrivato pochissimi giorni fa da un mio ex calciatore classe '98 calabrese, scoperto, portato e assistito nel suo percorso! Sono passati oltre 6 anni dalla mia uscita dall'Albo degli Agenti e questo pensiero profondo di un ragazzo intelligente e riconoscente vale più di tanti successi sul campo. Le mie porte per saranno sempre aperte!
SMS Originale: Ciao Umbe, Come stai?
Ci tenevo a scriverti questo messaggio perché è da Anni che non ci sentiamo e dopo il rispetto che c'è stato tra noi chiederti come stai per me è il minimo.... Come sai il mio tenerci forse troppo al calcio mi ha portato ad avere una forte delusione e tutto ciò mi ha fatto riflettere molto, ma dopo anni ti scrivo principalmente per dirti Grazie per quello che hai fatto per me....mi hai sempre trattato come un fratello minore e mi hai consigliato sempre il giusto anche se a volte non ti ho ascoltato del tutto....ovviamente maturando mi sono reso conto di tante cose e non ti nascondo che ho pensato spesso ai tuoi consigli.
Mi Auguro che tu stia Bene e ti mando un grande abbraccio con l'augurio di tenerci in contatto e magari salutarci di persona appena ci sarà l'occasione!!!!

Pensieri e parole sul momento delle Siciliane!
03/04/2024

Pensieri e parole sul momento delle Siciliane!

TM24 – Calaiò: Esonero Corini? Vi spiego i motivi. Catania? Il mercato non ha dato lo slancio. Trapani? Ormai è Serie C” Abbiamo intervistato in esclusiva per Tuttomercato24.com, Umberto Calaiò, fratello dell’ex attaccante di Napoli e Catania, tra le altre. Figura stimata e poliedrica, un p...

Quanto "vale" l'industria dello sport in Italia? I numeri, ce lo dice il Rapporto Sport 2023 di Sport e Salute e Ics, so...
02/04/2024

Quanto "vale" l'industria dello sport in Italia? I numeri, ce lo dice il Rapporto Sport 2023 di Sport e Salute e Ics, sono in positivo sia in termini economici che occupazionali
🔴 Nonostante i contraccolpi della pandemia, il sistema Sport mantiene negli anni un alto numero di occupati, grazie anche alle oltre 15mila realtà private, circa 82 mila Enti non profit e quasi 900 mila volontari
❗ L’industria sportiva presenta, tuttavia, molte zone grigie di vulnerabilità, prime fra tutte i divari territoriali sul fronte impiantistico e della pratica sportiva, e la fragilità finanziaria delle gestioni

Per chi vuole seguirci domani sera il Palermo F.C.  contro il U.S. Catanzaro 1929  1929  per l'anticipo della 22^ giorna...
25/01/2024

Per chi vuole seguirci domani sera il Palermo F.C. contro il U.S. Catanzaro 1929 1929 per l'anticipo della 22^ giornata di Lega B vi aspettano Calaiò a Tgs canale 12 del dgt a partira dalle ore 20.00.

Per chi vuole seguire con noi la partita!
12/01/2024

Per chi vuole seguire con noi la partita!

A CHI APPARTIENE IL CALCIO?Lo scorso 21 dicembre è arrivata una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea co...
11/01/2024

A CHI APPARTIENE IL CALCIO?

Lo scorso 21 dicembre è arrivata una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea con potenzialità rivoluzionarie. La Corte era chiamata a pronunciarsi non tanto sull’effettiva opportunità di una Superlega alternativa alla Champions, quanto sulla legittimità di una competizione estranea al perimetro della Uefa. La sentenza parla di “abuso di posizione dominante” da parte di Fifa e Uefa, con le posizioni delle due organizzazioni ritenute “contrari al diritto della concorrenza e alla libera prestazione dei servizi”. Siamo sempre stati abituati a considerare Fifa e Uefa come i custodi delle competizioni calcistiche: ma se non fosse più così? La sentenza è stata salutata come una vittoria dai promotori della Superlega – e non poteva essere altrimenti, visto che sono stati loro a far arrivare la questione sul tavolo della Corte. È proprio la stessa Superlega della primavera 2021, quella che emerse e naufragò nel giro di 24 ore: c’erano i principali club d’Europa, salvo qualche eccezione, oggi all’interno del progetto sono rimasti Real Madrid e Barcellona. Il fuggi fuggi generale, allora, fu in gran parte dovuto alla minaccia di sanzioni verso i club aderenti alla scissione.

Dopo questa sentenza, le istituzioni calcistiche e molti club hanno confermato la loro ostilità a una Superlega concorrente alle competizioni Uefa. Ma il fatto nuovo è che, a livello giuridico, come ha sottolineato Bernd Reichart, il cervello dietro l’operazione marketing della Superlega, «adesso i club non potranno più essere oggetto di sanzioni e minacce, sono liberi di decidere il proprio futuro». Anche se la rivoluzione non avverrà dall’oggi al domani: con lo scenario calcistico ancora compatto a sostegno dell’Uefa, le organizzazioni principali – come la Figc, che tra i vincoli per l’iscrizione al campionato ha introdotto il divieto di aderire a competizioni alternative a quelle tradizionali – hanno ancora dalla loro strumenti per dissuadere i club a muoversi fuori dall’attuale perimetro istituzionale.

Sin dall’inizio, si è trattato di una questione dalle sfaccettature politiche ed economiche. I promotori della Superlega volevano e vogliono slegarsi dall’Uefa per poter dare ai club piena autorità: nell’organizzazione dei match, nella distribuzione dei ricavi, nella commercializzazione del prodotto. Sono loro il prodotto, è il loro messaggio, e loro dovrebbero possederlo e rappresentarlo – senza la Uefa come “intermediario”. Per far passare dalla propria parte più squadre possibili, la promessa è stata quella di un modello che garantisca molti più introiti di quanti oggi ne assicura la Champions.

Il futuro è tutto da decifrare: come anche ribadito nella sentenza, non si tratta di un via libera per questa Superlega e per come è stata concepita. Questo progetto potrebbe non vedere mai la luce. Ma al tempo stesso è stata messa una base giuridica perché altri e nuovi e numerosi progetti possano emergere, in modo alternativo e concorrenziale rispetto alla Champions League e alle altre competizioni Uefa. O, perlomeno, crea una situazione in cui la Uefa potrebbe essere costretta a scendere a compromessi, pur di salvaguardare la sua posizione. E servirebbe molto di più che introdurre un nuovo format per la Champions, con un maggior numero di partite e partecipanti.

Quel che è certo, è che il calcio del futuro non sarà più immutabile e aggrappato alla tradizione come è stato per decenni. La sua dimensione globale e le sue potenzialità economiche oggi sono in grado di attrarre soggetti nuovi e interessi prima estranei. Ci sono realtà come l’Arabia Saudita che premono per spostare il centro gravitazionale calcistico fuori dall’Europa. O, semplicemente, allargandone i confini. Anche se non ci sono mai state conferme o proposte ufficiali, negli scorsi mesi è rimbalzata più di una voce dagli ambienti della Saudi Pro League sulla volontà di far partecipare club sauditi alla Champions League europea. Uno scenario al momento fantascientifico e irrealizzabile, ma cosa succederebbe se proprio i petrodollari sauditi spingessero per una nuova Champions – o una nuova Superlega – promettendo, come pure sarebbero in grado di fare, ricavi prima inimmaginabili per le società di calcio? Un’eventualità nemmeno troppo remota: basti pensare a cosa è successo con il golf, con il lancio del circuito LIV Golf spinto dai soldi arabi, che ha costretto il tradizionale e storico PGA Tour a una fusione con la nuova entità.

Insomma, a chi appartiene il calcio? È questa la domanda che ci faremo nei prossimi anni. Oggi Uefa e Fifa controllano le competizioni più importanti a livello continentale e mondiale. Ma sarà sempre così? Ci sarà il rischio che possano perdere, nei prossimi anni, la loro posizione di monopolio? O magari entreranno in concorrenza con organizzazioni affini, facendo a gara tra chi offre il prodotto più interessante? In un calcio che si ingrossa sempre di più, con un calendario sempre più fitto, tornei che includono sempre più squadre, nuove competizioni che nascono, una cosa è certa: mai come oggi la tradizione è un orpello. Con una premessa del genere, tutto è possibile.

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