Venezie Post

Venezie Post Raccontiamo il futuro delle Venezie su: www.veneziepost.it
Ogni sera le principali notizie economiche

CHE FINE HA FATTO LA SETTIMANA CORTA? ORA SI FA PER DAVVERO, MA PER EFFETTO DELLA CIGNel post Covid erano in molti a gua...
20/01/2025

CHE FINE HA FATTO LA SETTIMANA CORTA? ORA SI FA PER DAVVERO, MA PER EFFETTO DELLA CIG

Nel post Covid erano in molti a guardare con interesse alla possibilità di ridurre l’orario di lavoro a parità di stipendio. La sperimentazione però è rimasta limitata a un gruppo ristretto di grandi aziende e poi è arrivata la crisi, che ha fatto esplodere la cassa integrazione. Nel terzo trimestre ‘24 la settimana si è accorciata proprio per effetto della cig, che nell’industria ha “eroso” 0,88 delle 40 ore lavorative. Gianluca Spolverato (WI LEGAL - Avvocati del Lavoro): "Oggi è sepolto". Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale di .

Le interviste a Marco Bentivogli (ex segretario generale Fim Cisl nazionale e co-fondatore Base Italia) e Carlo Vanin (CAREL) affrontano il tema da punti di vista opposti. Per Bentivogli la settimana corta è “una risposta a nuove esigenze, antidoto a spopolamento e calo demografico". La scelta, che comporta "investimenti significativi in tecnologie, organizzazione e competenze”, è anche “una soluzione ineludibile, che renderà il lavoro industriale più attraente e meglio retribuito". Di contro, per il responsabile HR della padovana Carel ridurre le ore di lavoro non basta, se poi l’azienda fa pagare l’aumento dei costi ai dipendenti sotto forma di smaltimento ferie e permessi. Le prime sperimentazioni in Italia rappresentano “un fenomeno non completamente reale, basato su ferie e permessi già in possesso dei dipendenti ed enfatizzato per attirare più talenti, ma diverso da come viene presentato”.

Accanto ai quattro colossi Intesa Sanpaolo, Essilor Luxottica, Lavazza e Lamborghini, ci sono anche altre aziende che hanno introdotto la settimana corta, sia nella manifattura (Ima, Pelliconi, Tria e Toyota) che nei servizi. La prima in Italia è stata Carter & Benson nel 2020: il ceo William Griffini spiega che "l’obiettivo è far lavorare meglio le persone per migliorare le performance”. E aggiunge: "il servizio erogato grazie a questa soluzione ha fatto crescere la nostra reputazione".

Nell'ultimo approfondimento, Valentino Santoni (Percorsi di secondo welfare) ammette che la settimana corta rischia di amplificare la frammentazione del tessuto produttivo italiano: “Le grandi organizzazioni hanno le risorse per adottarla, le Pmi fanno più fatica e in alcuni settori produttivi non può essere applicata. Giusto sperimentare, ma poi bisogna comunicare i risultati in maniera adeguata”. Ivan Comotti (CGIL Lombardia): “Le aziende hanno saputo rispondere all’emergenza ma non alle nuove richieste dei giovani”.

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/monitor-19-01-25/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

I PRECARI DELLA CULTURA. L'INDAGINE DI CULTIn un universo dove convivono i dipendenti pubblici garantiti, i professionis...
20/01/2025

I PRECARI DELLA CULTURA. L'INDAGINE DI CULT

In un universo dove convivono i dipendenti pubblici garantiti, i professionisti con tariffe a “mercato” e i dipendenti delle cooperative per i servizi meno professionalizzati, sono questi ultimi a pagare il prezzo di un sistema dove le gare sono troppo spesso al ribasso. Ne parla Giulia Chirichella nella copertina del settimanale di

Nell'intervista di questo numero Andrea Cancellato, presidente di Federculture, riflette sulle condizioni del lavoro in ambito culturale: “L’aspetto più problematico del settore riguarda l'esternalizzazione dei servizi, che può portare all'applicazione di contratti meno qualificati e generare situazioni di iniquità sociale”. Spesso sono “vincoli di budget” a non dare alternative. “Servono più investimenti privati. Solo così le condizioni di lavoro miglioreranno”

Il direttore del MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna Lorenzo Balbi è netto: senza un cambio di rotta il settore della cultura "si schianterà contro un muro". E offre un'analisi chiara sul problema fondamentale del sistema museale italiano: “I fondi che gli vengono destinati sono considerati costi e non investimenti”. Di conseguenza, questa mancanza non valorizza a sufficienza i lavoratori: “A causa dei budget siamo costretti a ricorrere ai contratti a ore, anche per quelle nuove figure utili ad innovare il settore". Così chi ha un dottorato entra in modo precario nel settore, o con mansioni al di sotto delle sue qualifiche

L'ultimo approfondimento punta l'attenzione sulla situazione precaria a Palazzo Citterio, parte del complesso museale della Pinacoteca di Brera: inaugurato a dicembre, apre solo tre giorni a settimana per mancanza di personale. Per tamponare, sono stati assunti 15 interinali tramite la società in house del Ministero. Nonostante l’affluenza record, la sindacalista Antonella Galeone (UILPA - UIL Pubblica Amministrazione) spiega che i dipendenti restano in stato di agitazione

Senza dimenticare il consueto appuntamento con

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/cult-18-01-25/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

I PRIMI EFFETTI DELLA MINACCIA "TRUMP": IN USA CORSA ALLE SCORTE DI FORMAGGI ITALIANIL'Italia domina l'export caseario n...
13/01/2025

I PRIMI EFFETTI DELLA MINACCIA "TRUMP": IN USA CORSA ALLE SCORTE DI FORMAGGI ITALIANI

L'Italia domina l'export caseario negli Stati Uniti con 19.800 tonnellate nel primo semestre 2024 (+30% sul 2023). Il Financial Times: “I produttori di formaggio italiani accumulano scorte negli Stati Uniti per paura dei dazi di Trump”. Fra il ‘19 e il ‘20, quando i sovrapprezzi c’erano già, il settore aveva lasciato a terra 65 mln. Ne parla Camilla Consonni nella copertina del settimanale di .

L'intervista ad Alberto Lancellotti e Mirco De Vincenzi (Senior analysts CLAL.it) affronta le nuove sfide e opportunità nel 2025 per l'export di formaggi italiani, visto l'imminente insediamento di Donald Trump. “L’export globale cresce dal 1994. Il recente aumento delle spedizioni oltreoceano è realtà, ma per il 2025 prevediamo cali limitati anche in caso di dazi, dato che si tratta di prodotti premium”. Le aziende italiane ed europee sembrano aver adottato strategie preventive per fronteggiare l’eventuale reintroduzione delle extra-tariffe, diversificando i mercati di destinazione e accelerando le esportazioni, come già accaduto nel 2020.

Intanto l'industria casearia italiana, che ha esportato 93.000 tonnellate per 844 milioni di euro nel primo semestre 2024, sviluppa delle alternative al mercato Usa. Dalle parole di Fabio Leornardi (Igor Gorgonzola, Assolatte) la Cina emerge come mercato strategico (6.070 tonnellate nel primo semestre 2024), ma preoccupa l’incognita dei contro-dazi. Negli Emirati aumenta la domanda per le eccellenze made in Italy, soprattutto per i formaggi DOP (1.700 tonnellate nel primo semestre 2024). L'accordo del Mercosur tutela 9 formaggi DOP, aprendo grandi possibilità di crescita nel mercato sudamericano.

I formaggi made in Italy brillano nei primi sei mesi 2024 con una crescita delle esportazioni del 14% in volume e 11% in valore nel primo semestre. Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano guidano l'export. In particolare, il Grana la fa da padrone, con il 52% della produzione destinata all’export. Nel 2024 però sorprendono i freschi: Mozzarella di Bufala DOP supera il 40% di crescita rispetto al 2023, mentre Burrata e Stracciatella registrano aumenti fino al 30%

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/monitor-12-01-24/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

NEL 2024 EDITORIA IN CALO, LE LIBRERIE: "ANNATA DEBOLE". TORNA IL SEMINARIO DELLA SCUOLA PER LIBRAIIl 28 gennaio apre le...
13/01/2025

NEL 2024 EDITORIA IN CALO, LE LIBRERIE: "ANNATA DEBOLE". TORNA IL SEMINARIO DELLA SCUOLA PER LIBRAI

Il 28 gennaio apre le porte a Venezia la nuova edizione dello storico Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai. L’Aie presenterà i dati sull’andamento del libro nel '24, ma intanto le anticipazioni del presidente e amministratore delegato di Messaggerie Libri Alberto Ottieri parlano di un -2,4% di copie vendute, peggio del -2,1% di vendite degli otto mesi. Calo in particolare per le librerie indipendenti, mentre crescono le catene. Per i librai "è stato un anno sottotono". Ne parla Giulia Chirichella nella copertina del settimanale di .

Nell'intervista dedicata Alberto Ottieri, presidente anche della Fondazione Umberto ed Elisabetta Mauri, parla del mestiere del librario come di "un influencer della lettura". Per questo "come Fondazione abbiamo incrementato i corsi di formazione, perché una maggior imprenditorialità del mestiere può rafforzare tutta la categoria". Per il 2025 sono previste "una tenuta del mercato a valore e una lieve flessione di copie".

Sguardo al 2025 anche con Camilla Valletti, caporedattrice de L'Indice dei Libri del Mese, che prevede quest'anno la riscoperta di titoli meno conosciuti in una sorta di "caccia all'esordiente" e della letteratura di Paesi “ancora poco tradotti in Italia”. Einaudi propone in libreria un’opera inedita di Cormac McCarthy, Adelphi punta invece ancora sul premio Nobel Han Kang, mentre Sellerio celebra il centenario della nascita di Andrea Camilleri.

L'ultimo approfondimento punta l'attenzione sui saggi più promettenti del 2025 con i temi caldi di geopolitica, medicina, economia e green. Dall’autobiografia di Bill Gates alle molte proposte per capire i conflitti in corso, fino al tema della sostenibilità che Antonio Galdo affronta per coglierne le contraddizioni. Passando per l’importanza per le imprese di occuparsi di politica nell’analisi di Giacomo Lev Mannheimer.

Senza dimenticare il consueto appuntamento con

Scopri di più sui temi della settimana qui:

https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/cult-11-01-24/

📌
Seguici sui social di per rimanere aggiornato

INVESTIRE NEL FUTURO: NON SOLO TECH MA ANCHE PRODOTTI E SERVIZI PER ANZIANI E PER VIVERE A 42°Per le imprese la sfida da...
17/12/2024

INVESTIRE NEL FUTURO: NON SOLO TECH MA ANCHE PRODOTTI E SERVIZI PER ANZIANI E PER VIVERE A 42°

Per le imprese la sfida da affrontare è doppia: gestire la crisi e le complessità del momento senza perdere di vista i megatrend del futuro. Emergenza climatica, invecchiamento della popolazione e impatto delle tecnologie sono gli ambiti per i quali serviranno nuovi prodotti e servizi. E gli investimenti vanno fatti ora per evitare di diventare marginali in futuro. Ne parla Filiberto Zovico sulla copertina del settimanale di

Secondo il direttore del centro studi di Unioncamere Emilia Romagna Guido Caselli, intervistato da Alessandro Macciò, i lavori del futuro punteranno su benessere, sostenibilità e digitale e le imprese dovranno essere capaci di intercettare le nuove tendenze. La logica dei distretti - dichiara - è superata: “Oggi bisogna sviluppare relazioni e creare ecosistemi favorevoli alla realizzazione personale. Le passioni diventeranno professioni, gli ambienti phygital aumenteranno, digitale e AI miglioreranno la vita. L’obiettivo? Unire crescita economica e sviluppo sociale”

A proposito di cambiamento climatico, sono diverse le soluzioni che le imprese stanno mettendo in atto per contrastare alluvioni e siccità. I fenomeni estremi dei cambiamenti climatici, infatti, spingono le aziende a proporre prodotti in linea con l’aumento delle temperature. Secondo Miki Dal Prà (Pedrollo): “L’abbassamento delle falde rende indispensabili le pompe sommerse e sommergibili. Oggi le persone sono disposte a spendere di più e cercano il made in Italy”. L’Italia progetta dissalatori più grandi per aumentare l’acqua potabile. E mentre La Sportiva propone sandali da trekking, nelle città spuntano tende vegetali e tapparelle per le finestre dei tetti

Un secondo approfondimento, invece, riguarda la silver economy, settore in continua crescita che spinge imprese e istituzioni a modificare prodotti e servizi per adattarli a consumatori senior. Emanuele Menegatti (Università di Padova) dichiara: “Stiamo sviluppando robot indossabili e morbidi come una calzamaglia per prevenire le cadute”. In Paesi come Singapore o il Giappone i robot vengono già impiegati per dare informazioni negli ospedali o per tenere compagnia alle persone sole. Intanto Antonio Curci (Amplifon Italia): “Aumenteremo personalizzazione, digitalizzazione e coinvolgimento degli utenti”. E Luxottica lancia gli occhiali smart con supporto uditivo

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/monitor-15-12-24/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

LIBRI SOTTO L’ALBERO, I CONSIGLI DE L’INDICE PER UN NATALE TRA ROMANZI STORICI E GRAPHIC NOVELIl professor Massimo Valle...
17/12/2024

LIBRI SOTTO L’ALBERO, I CONSIGLI DE L’INDICE PER UN NATALE TRA ROMANZI STORICI E GRAPHIC NOVEL

Il professor Massimo Vallerani, direttore della storica rivista torinese di recensioni letterarie, offre sette preziosi titoli da recuperare durante le vacanze natalizie, tutti usciti nel corso di quest’ultimo anno. Dalla riflessione politica di Mounk alle fotografie di Petrowskaja, un percorso tra generi diversi “per riscoprire il piacere del tempo lento della lettura, in un mondo che sembra averlo dimenticato". Ne parla Katia Favaretto sulla copertina del settimanale di

Luca Vignaga, amministratore delegato di Marzotto Lab e appassionato lettore, ha condiviso come ogni anno i suoi consigli in vista del Natale. Dalla geopolitica ai romanzi, passando per i saggi sul marketing e opere letterarie appena tradotte in Italia, Vignaga offre uno sguardo ampio sulla produzione editoriale del 2024. “La lettura - dice - è un esercizio zen. Nell'era della distrazione digitale è un'operazione ancora più potente”

Il primo approfondimento offre uno spaccato delle pubblicazioni di Post Editori che hanno segnato il '24 e anticipa quelle previste per il '25. La casa editrice specializzata in volumi di cultura d’impresa chiude il 2024 con una crescita trainata da storie di aziende come Kioene e Arblu, da libri sul management di Sergio Novello, Eric Quint e Marino Firmani e da titoli che danno uno sguardo sulle questioni geopolitiche, come il libro sulla Brexit di Foster. Per la prossima primavera in arrivo Stories di Thun e Kaput di Münchau

Spazio infine ai libri per bambini e ragazzi. Sara Marconi, scrittrice e direttrice de Il Mignolo, il supplemento di letteratura per bambini e ragazzi dell’Indice, condivide i suoi otto consigli per Natale. L’importante è “scegliere libri che non banalizzano i temi ma che sappiano stupire e aprire nuove strade, offrendo storie potenti che facciano venir voglia di girare pagina"

Senza dimenticare il consueto appuntamento con Venezie a Tavola
Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/cult-14-12-24/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

EUROPA KAPUT. MECCANICA, CHIMICA E TESSILE COME NEL 2008. BARILLA: “IL GREEN DEAL UNA FOLLIA”Non è solo la moda che a ca...
09/12/2024

EUROPA KAPUT. MECCANICA, CHIMICA E TESSILE COME NEL 2008. BARILLA: “IL GREEN DEAL UNA FOLLIA”

Non è solo la moda che a causa della crisi cinese denuncia una situazione forse peggiore di quella del 2008. L'automotive mette ko la Germania e anche la filiera di fornitura italiana registra cali del 30%. Ma è in crisi nera anche la chimica. Trainano solo Ict e industria degli armamenti. Gli industriali, da Guido Barilla a Bonometti, mettono sotto accusa il Green Deal, ma pesa soprattutto la mancanza di una nuova prospettiva industriale e l'incapacità di giocare un ruolo nel nuovo scenario geopolitico. Ne parla Filiberto Zovico sulla copertina del settimanale di

Secondo Marco Bonometti, presidente delle Officine Meccaniche Rezzatesi ed ex numero uno di Confindustria Lombardia, si tratta di una crisi storica, preannunciando nell'intervista ad Alessandro Macciò un 2025 con decine di migliaia di licenziamenti e scagliandosi contro il Green Deal. “Va fermato subito. L’elettrico non è l’unica soluzione, ci sono anche i biocarburanti”, pur sottolineando come il Piano Mattei apra nuove opportunità in Africa. E aggiunge: “La vittoria delle destre in Germania sarebbe un’ancora di salvezza. E se i giochi si riaprono, l’Italia può tornare ai vertici del motore endotermico”

Tra i settori in crisi c'è la meccanica, con il crollo delle macchine agricole. Nel 2024, infatti, la produzione di trattori e mietitrebbie mostra una contrazione del 19,5% e la flessione dei fatturati raggiunge il 35%. Gionata Turchi, del Gruppo Cep, dichiara: “Non assumiamo più nessuno, abbiamo rinunciato a 15 dipendenti e avviato la cig, ma presto dovremo chiudere qualche unità. Chi può chiude o delocalizza”. La denuncia di una situazione disastrosa arriva anche da Roberto Rinaldin di Climmar: “Immatricolazioni quasi dimezzate nel giro di due anni”. Soffrono anche le quotate come Comer e Cnh, che chiudono l’anno con fatturati in picchiata oltre il 20%

Uno dei pochi comparti a godere ancora di buona salute è invece l'industria militare, trainata dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Tra le top 40 imprese mondiali ci sono Leonardo e Fincantieri, ma l’Italia si distingue anche per la stretta collaborazione tra big e Pmi. Silvia Bencivelli di Montek dichiara: “Ci siamo reinventati nel campo degli ingranaggi per le macchine militari”, mentre Gionata Turchi di Cep Europe non nasconde l'interesse, ma anche le difficoltà di convertire la produzione

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/monitor-08-12-24/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

SCALA, IN SCENA LA PRIMA. MA LA LIRICA È OSTAGGIO DEI SINDACATINon è bastato, dopo vent’anni, il rinnovo del tanto agogn...
09/12/2024

SCALA, IN SCENA LA PRIMA. MA LA LIRICA È OSTAGGIO DEI SINDACATI

Non è bastato, dopo vent’anni, il rinnovo del tanto agognato Ccnl. Il mondo della lirica italiana è ancora attraversato da tensioni: alla Scala scioperi contro la manovra finanziaria, al Comunale di Bologna per il premio di produttività, alla Fenice tre prime saltate a causa di relazioni sindacali sempre più complicate. Mentre il governo prepara una riforma che potrebbe stravolgere la governance dei teatri, è partita la stagione 2024\2025 del Teatro meneghino. Ne parla Katia Favaretto sulla copertina del settimanale di

Fulvio Macciardi, presidente dell’Associazione Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche, racconta come è stato raggiunto il traguardo del nuovo accordo nazionale del settore. Ma annuncia: "Tra alcuni giorni si avvia già una nuova contrattazione per migliorare ancora il contratto. L'obiettivo è recuperare il potere d'acquisto eroso negli anni”. E ancora: “Dobbiamo introdurre modalità innovative che valorizzino l'eccellenza, magari legandola al ritorno di pubblico, alla biglietteria e al prestigio"

Lato sindacati, Pierluigi Filagna, cornista e segretario nazionale del sindacato Fials-Cisal, reputa insufficiente l’aumento del 4% dei minimi tabellari del Ccnl. "Gli scioperi attuali – chiarisce Filagna – sono contro la manovra finanziaria, che introdurrebbe vincoli soprattutto sull’organico". La lirica, assicura, non è ostaggio dei sindacati: "È l’incapacità di vedere oltre i numeri – aggiunge – che impedisce ai sovrintendenti di trasmettere il vero valore dell’arte"

A Venezia La Fenice sta vivendo momenti di tensione, con tre scioperi in pochi mesi con un'adesione record del 95%. E mentre Fortunato Ortombina fa le valigie per la Scala, i dipendenti si dicono fiduciosi nel dialogo con il nuovo sovrintendente e nella possibilità di ricevere concreto ascolto. "Dovrà ascoltare le nostre richieste, dalla pianta organica passata in tre anni da 315 a 271 dipendenti alla modifica della modalità di gestione delle attività esterne", avvertono. Intanto si attende di scoprire il nuovo nominativo, con una riunione già fissata per il prossimo 12 dicembre

Senza dimenticare il consueto appuntamento con Venezie a Tavola

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/cult-07-12-24/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

IL 2008 DELLA MODA. "FORSE ANCHE PEGGIO"Nel 2024 il fatturato è calato per il 75% delle imprese, con contrazioni oltre i...
02/12/2024

IL 2008 DELLA MODA. "FORSE ANCHE PEGGIO"

Nel 2024 il fatturato è calato per il 75% delle imprese, con contrazioni oltre il 20% per una su quattro. La sofferenza di colossi come LVMH, Kering, Benetton e Dolce & Gabbana dimostra che la crisi ha colpito anche il lusso, penalizzato dal calo della domanda cinese. Alfio Frigerio (Colour’s Company): “Chiuderemo a -60% e non vediamo inversioni di tendenza. Colpa dei grandi gruppi che hanno fatto terra bruciata”. Lorenzo Delladio (La Sportiva): “I dazi di Trump bloccheranno anche il mercato Usa. Ma bisogna confidare nella ripresa”. Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale di .

L'intervista a Daniele Gualdani (Lem Industries) lancia l'allarme sulle conseguenze drammatiche: “In passato le crisi duravano non più di nove mesi e il calo del fatturato non superava mai il 20%, oggi per molti raggiunge l’80% da due anni" e avverte: "La ripresa non è sicura, servono misure straordinarie per non far scappare i brand”. La filiera della moda, spinta dalla ripresa post-Covid e convinta di una crescita duratura, ha sottovalutato la frenata globale iniziata a metà 2022. Questo errore di valutazione ha portato il settore in una crisi "senza precedenti".

I sindacati puntualizzano: “Distretti tessili troppo sottomessi ai brand. Così la crisi del lusso ricade sui terzisti”. Per questo motivo dal Veneto alla Toscana, il ricorso agli ammortizzatori sociali è sempre più diffuso e si segnalano le prime chiusure. Michele Pettenò (Cgil Veneto) spiega: “In Riviera del Brenta il distretto calzaturiero colpito perché ha perso la sua indipendenza e non investe più in R&D”. Filippo Sasso (Filctem Cgil Biella) commenta: “Pesa il crollo della domanda cinese. Resiste chi punta su qualità e diversificazione”. Per Ingrid Grasso (Femca Cisl Firenze-Prato) “Il risvolto positivo è che cominciamo a notare qualche aggregazione”

La crisi non risparmia i negozi di abbigliamento al dettaglio: i commercianti sono stretti nella morsa dell’e-commerce e del mercato immobiliare, una combinazione perfetta che rende praticamente impossibile avviare nuove attività e molto problematico portare avanti quelle già presenti. Per gli agenti immobiliari della Fiaip - Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali: “Il modello casa e bottega è sparito, bisogna ridurre i canoni di locazione”. Nicoletta Allibardi (Confesercenti del Veneto Centrale) commenta la crisi dovuta all'e-commerce: “Le emozioni si sono spostate sui cellulari, i clienti ci chiedono foto e video. Ma gestire una vetrina sia fisica che virtuale è molto faticoso”

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/monitor-01-12-24/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

ATTRATTIVITA', SOLO L'EMILIA AL TOP. PARMA SARA' LA CAPITALE EUROPEA DEI GIOVANILa Regione, con 4,4 mln di abitanti, eme...
02/12/2024

ATTRATTIVITA', SOLO L'EMILIA AL TOP. PARMA SARA' LA CAPITALE EUROPEA DEI GIOVANI

La Regione, con 4,4 mln di abitanti, emerge come modello di eccellenza, registrando un saldo migratorio interno del +3,6%, il più alto d'Italia. Con 222 comuni su 330 in crescita demografica e una proiezione di +2,8% (+124.131 abitanti) entro il 2042, la regione supera sia la Lombardia (+2,4%) che il Veneto (-1,5%). Merito dell’aver reso gli ecosistemi produttivi brand riconoscibili, attraendo giovani e talenti con leggi ad hoc e facendo sistema. Ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale di .

L'intervista a Gianluigi Bovini, esperto demografo ed ex dirigente dell'ufficio statistico del Comune di Bologna, ha messo in luce la crescita demografica della regione, che si distingue nel panorama italiano per la capacità di attrarre nuovi residenti, grazie a un flusso migratorio costante dall'estero e da altre regioni italiane. A fare la differenza, spiega "anche la capacità di trasformare i brand territoriali in realtà concrete: la Food Valley di Parma o la Packaging Valley di Bologna non sono solo operazioni di marketing, ma rappresentano ecosistemi produttivi reali che generano opportunità di lavoro”

Emma Nicolazzi Bonati, membro della Commissione Giovani e protagonista della vittoria di Parma come Capitale Europea dei Giovani 2027, racconta il progetto presentato a Bruxelles: “Otto ‘piazze’ di dialogo per guardare alla città dalla prospettiva dei ragazzi. Con lo Youth Test nelle delibere comunali già da oggi si inizia a valutare l'impatto generazionale delle politiche locali”. Infatti la chiave del successo di questo progetto è la partecipazione attiva dei giovani, ma anche il sostegno dal tessuto imprenditoriale e sociale del territorio.

L'ultimo approfondimento riprende la ricerca sulle province lombarde di Bergamo e Brescia del professor Franco Mosconi dell'Università di Parma. I risultati parlano chiaro: "La partita della competitività si gioca insieme". Le due province valgono il 20,6% del Pil lombardo generando il 25,4% dell'export regionale, ma presentano criticità comuni. Come affrontare queste sfide? Combattere i bassi investimenti in ricerca e sviluppo e la mancanza di capitale umano. E sostenere le imprese manifatturiere con operazioni di M&A, finanziamenti per lo sviluppo delle startup e ricambio generazionale.

Senza dimenticare il consueto appuntamento con

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/cult-30-11-24/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

NON SOLO AMARONE E FRANCIACORTA: DUE TERZI DEI CONSUMI SONO SOTTO I TRE EUROIn un mercato vinicolo italiano spesso assoc...
25/11/2024

NON SOLO AMARONE E FRANCIACORTA: DUE TERZI DEI CONSUMI SONO SOTTO I TRE EURO

In un mercato vinicolo italiano spesso associato alle eccellenze Doc e Igt, il vino venduto in bottiglie da meno di tre euro al litro rappresenta quasi il 60% del valore (il 70% nella Gdo) e due terzi del volume. Giampaolo Bassetti (Gruppo Caviro): “Nei discount l’incidenza raggiunge l’83% dei volumi”. Luca Cielo (Cielo e Terra): “A comprare in questo modo giovani e anziani in primis”. Ma Alessandro Lunelli (Ferrari Trento): “Prezzi frutto di una produzione super intensiva ed estensiva”. Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale di .

L'intervista a Luca Cielo (Cielo e Terra) parla delle diverse sfide che dovrà affrontare il settore vitivinicolo. Secondo l'imprenditore infatti “il valore del vino così basso non riesce più a remunerare adeguatamente i viticoltori, che rappresentano l’anello più in difficoltà della filiera. E anche il vino dealcolato contribuirà a far crescere i prezzi”. E sul tema del cambiamento climatico: “Per combatterlo bisogna salire in alta quota”.

Secondo Andrea Pendin Fendi, titolare della Tenuta l'Armonia di Montecchio Maggiore (VI), è necessaria una modifica dei metodi produttivi per mitigare l’impatto del cambiamento climatico sui vigneti e per compensare l’aumento della gradazione alcolica propiziata dal caldo, in linea con la crescente richiesta di vini più leggeri proveniente dai consumatori. Secondo Pendin quindi bisogna abbandonare le tecniche tradizionali: “La strada da seguire è l’agricoltura rigenerativa. I giovani sono abituati a gusti acidi che penalizzano i vini rossi e le alte gradazioni”

Il mondo del vino sta vivendo un momento di svolta con nuovi formati di packaging che sfidano le tradizionali bottiglie di vetro. Margherita De Eccher, vicepresidente della cantina Cabert - Cantina di Bertiolo, ha ideato il bag in box, che ha conquistato i consumatori durante la pandemia, grazie alla capacità di mantenere alta la qualità anche a diverse settimane dall’apertura. Altri esempi sono il vino in lattina di Giacobazzi Vini e il vino in plastica di Circular Heroes. Ma questi nuovi formati di packaging potranno davvero rivoluzionare un settore così tradizionale?

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/monitor-24-11-24/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

IL CLIMA RIVOLUZIONA IL TURISMO. PRESENZE ESTIVE GIU' DEL 25% E MONTAGNA SENZA NEVE, MA NON MANCANO LE OPPORTUNITA'Uno s...
25/11/2024

IL CLIMA RIVOLUZIONA IL TURISMO. PRESENZE ESTIVE GIU' DEL 25% E MONTAGNA SENZA NEVE, MA NON MANCANO LE OPPORTUNITA'

Uno studio di ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo e Fondazione Santagata for the Economics of Culture spiega che il clima torrido di città e spiagge porterà a un –25% nei mesi estivi. La montagna perderà la stagione invernale. I fenomeni estremi potranno arrecare danni alle località. Le opportunità? Destagionalizzazione e cambiare modello per il turismo montano puntando sull’estate. Ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale di .

L'intervista a Martha Friel, docente Iulm Università e ricercatrice esperta di turismo, ha messo in luce le prospettive future per il settore che, visti gli effetti del cambiamento climatico, dovrà ripensarsi completamente e adottare modelli sostenibili e strategie di lungo termine. Ma soprattutto "bisogna innovare per rimanere competitivi puntando ad esempio su visite notturne ai musei, isole climatiche, e protezione delle spiagge”.

"Il cambiamento climatico sta modificando gli equilibri turistici tradizionali”, conferma Federico Delaini, l'imprenditore veronese proprietario del Camping Bella Italia di Peschiera del Garda, lanciando l'allarme sul futuro del turismo lacustre che sta registrando la mancanza dei turisti tedeschi. A causa dell'aumento delle temperature anche in Nord Europa, “l’Italia sta perdendo il suo storico vantaggio competitivo legato al clima favorevole, che oggi rende meno attrattiva la destinazione mediterranea”. Con l'innalzarsi delle temperature infatti, "la stessa offerta turistica che gli stranieri prima cercavano in Italia oggi possono trovarla anche vicino a casa, rendendo appetibile un turismo nordico di prossimità che è anche vantaggioso in termini di tempo e spesa”.

Lorenzo Delladio, ceo La Sportiva e presidente Confindustria Trento, si focalizza sulla montagna dove "c’è poca neve, dunque il turismo montano va ripensato con un'offerta che copra tutte le quattro stagioni”. A creare nuove opportunità il cambiamento climatico: "Se a Milano fa caldo le persone sono più propense a cercare refrigerio nelle nostre valli. Questo ci sta portando un turismo che prima non avevamo". L'obiettivo quindi è far trovare tutto pronto al turista al suo arrivo, con pacchetti completi che includano attrezzature e attività, tra cui escursioni guidate, arrampicata, esperienze enogastronomiche ed e-bike, ideali anche per chi non è allenato.

Senza dimenticare il consueto appuntamento con

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/cult-23-11-24/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

LA CINA METTE KO LA CHIMICA EUROPEA. E TRA I COMPETITOR PIÙ AGGUERRITI C’È ANCHE LA TURCHIA Le aziende chimiche vivono u...
18/11/2024

LA CINA METTE KO LA CHIMICA EUROPEA. E TRA I COMPETITOR PIÙ AGGUERRITI C’È ANCHE LA TURCHIA

Le aziende chimiche vivono una crisi che si riflette su tutto il made in Italy, penalizzate dai costi energetici e dalla concorrenza cinese, che non deve rispettare i vincoli imposti del Green Deal europeo. Michela Conterno (Lati): “La debolezza dell’Ue ha aperto la strada a competitor mai visti prima”. Paolo Rossi e Marco Bencini (Sir Industriale): “Turchia favorita da materie prime, costo del lavoro, assenza di dazi e rapporti con Cina e Russia”. Marco Bellini (Bellini SpA Tecnologia della Lubrificazione): “Sul green l’Ue sta correndo troppo, il resto del mondo segue strade diverse”. Ne parla Alessandro Macciò sul settimanale di .

L'intervista a Andrea Moltrasio (ICRO Coatings SpA - Coating with innovation) parla dell'errore di interrompere gli investimenti in ricerca e sviluppo e di come "siamo tra l'incudine del made in Italy ed il martello delle multinazionali che lasciano l’Ue". Il Green Deal? "Obiettivo giusto da preservare perché ci permetterà di avere le tecnologie per limitare i danni del riscaldamento climatico, ma sbagliato fossilizzarsi sull'auto elettrica".

Il primo approfondimento del numero verte sulla stangata alla Germania produttiva: dopo l’automotive è anche la chimica tedesca a perdere i pezzi. Nel 2023 sono circa 300 le aziende chimiche tedesche che hanno chiuso i battenti. Il settore registra le perdite record dei colossi Basf, Bayer e Covestro. L’indice Ifo sul clima aziendale ha toccato il livello più basso dalla crisi del 2008. L’interscambio Germania-Italia è diminuito sia come valore (-11,4%) che come volumi. Federico Fumagalli (Steriline): “Chimica penalizzata dalla crisi dell’automotive”. Moltrasio (Icro Coatings): “La dipendenza dalla Germania è insostituibile e fa soffrire anche noi”.

Mentre la chimica soffre, l’industria farmaceutica italiana vede crescere il fatturato a 52,4 mld (+52,3% dal ‘21) e l’export a 49 mld (+150% in dieci anni). Dietro a questa divergenza ci sono dinamiche globali che stanno ridefinendo il panorama di due settori storicamente vicini ma ora su percorsi differenti. Federico Fumagalli (Steriline): “In Italia tanti investimenti, l’Europa fa più fatica”. Alberto Nicolini (Castagna Univel): “Gli integratori spingono la parafarmaceutica”.

Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.veneziepost.it/hc_frontpage/monitor-17-11-24/
📌

Seguici sui social di per rimanere aggiornato

Indirizzo

Padua

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Venezie Post pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Venezie Post:

Condividi

Digitare