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EUROPA KAPUT. MECCANICA, CHIMICA E TESSILE COME NEL 2008. BARILLA: “IL GREEN DEAL UNA FOLLIA”Non è solo la moda che a ca...
09/12/2024

EUROPA KAPUT. MECCANICA, CHIMICA E TESSILE COME NEL 2008. BARILLA: “IL GREEN DEAL UNA FOLLIA”

Non è solo la moda che a causa della crisi cinese denuncia una situazione forse peggiore di quella del 2008. L'automotive mette ko la Germania e anche la filiera di fornitura italiana registra cali del 30%. Ma è in crisi nera anche la chimica. Trainano solo Ict e industria degli armamenti. Gli industriali, da Guido Barilla a Bonometti, mettono sotto accusa il Green Deal, ma pesa soprattutto la mancanza di una nuova prospettiva industriale e l'incapacità di giocare un ruolo nel nuovo scenario geopolitico. Ne parla Filiberto Zovico sulla copertina del settimanale di

Secondo Marco Bonometti, presidente delle Officine Meccaniche Rezzatesi ed ex numero uno di Confindustria Lombardia, si tratta di una crisi storica, preannunciando nell'intervista ad Alessandro Macciò un 2025 con decine di migliaia di licenziamenti e scagliandosi contro il Green Deal. “Va fermato subito. L’elettrico non è l’unica soluzione, ci sono anche i biocarburanti”, pur sottolineando come il Piano Mattei apra nuove opportunità in Africa. E aggiunge: “La vittoria delle destre in Germania sarebbe un’ancora di salvezza. E se i giochi si riaprono, l’Italia può tornare ai vertici del motore endotermico”

Tra i settori in crisi c'è la meccanica, con il crollo delle macchine agricole. Nel 2024, infatti, la produzione di trattori e mietitrebbie mostra una contrazione del 19,5% e la flessione dei fatturati raggiunge il 35%. Gionata Turchi, del Gruppo Cep, dichiara: “Non assumiamo più nessuno, abbiamo rinunciato a 15 dipendenti e avviato la cig, ma presto dovremo chiudere qualche unità. Chi può chiude o delocalizza”. La denuncia di una situazione disastrosa arriva anche da Roberto Rinaldin di Climmar: “Immatricolazioni quasi dimezzate nel giro di due anni”. Soffrono anche le quotate come Comer e Cnh, che chiudono l’anno con fatturati in picchiata oltre il 20%

Uno dei pochi comparti a godere ancora di buona salute è invece l'industria militare, trainata dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Tra le top 40 imprese mondiali ci sono Leonardo e Fincantieri, ma l’Italia si distingue anche per la stretta collaborazione tra big e Pmi. Silvia Bencivelli di Montek dichiara: “Ci siamo reinventati nel campo degli ingranaggi per le macchine militari”, mentre Gionata Turchi di Cep Europe non nasconde l'interesse, ma anche le difficoltà di convertire la produzione

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SCALA, IN SCENA LA PRIMA. MA LA LIRICA È OSTAGGIO DEI SINDACATINon è bastato, dopo vent’anni, il rinnovo del tanto agogn...
09/12/2024

SCALA, IN SCENA LA PRIMA. MA LA LIRICA È OSTAGGIO DEI SINDACATI

Non è bastato, dopo vent’anni, il rinnovo del tanto agognato Ccnl. Il mondo della lirica italiana è ancora attraversato da tensioni: alla Scala scioperi contro la manovra finanziaria, al Comunale di Bologna per il premio di produttività, alla Fenice tre prime saltate a causa di relazioni sindacali sempre più complicate. Mentre il governo prepara una riforma che potrebbe stravolgere la governance dei teatri, è partita la stagione 2024\2025 del Teatro meneghino. Ne parla Katia Favaretto sulla copertina del settimanale di

Fulvio Macciardi, presidente dell’Associazione Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche, racconta come è stato raggiunto il traguardo del nuovo accordo nazionale del settore. Ma annuncia: "Tra alcuni giorni si avvia già una nuova contrattazione per migliorare ancora il contratto. L'obiettivo è recuperare il potere d'acquisto eroso negli anni”. E ancora: “Dobbiamo introdurre modalità innovative che valorizzino l'eccellenza, magari legandola al ritorno di pubblico, alla biglietteria e al prestigio"

Lato sindacati, Pierluigi Filagna, cornista e segretario nazionale del sindacato Fials-Cisal, reputa insufficiente l’aumento del 4% dei minimi tabellari del Ccnl. "Gli scioperi attuali – chiarisce Filagna – sono contro la manovra finanziaria, che introdurrebbe vincoli soprattutto sull’organico". La lirica, assicura, non è ostaggio dei sindacati: "È l’incapacità di vedere oltre i numeri – aggiunge – che impedisce ai sovrintendenti di trasmettere il vero valore dell’arte"

A Venezia La Fenice sta vivendo momenti di tensione, con tre scioperi in pochi mesi con un'adesione record del 95%. E mentre Fortunato Ortombina fa le valigie per la Scala, i dipendenti si dicono fiduciosi nel dialogo con il nuovo sovrintendente e nella possibilità di ricevere concreto ascolto. "Dovrà ascoltare le nostre richieste, dalla pianta organica passata in tre anni da 315 a 271 dipendenti alla modifica della modalità di gestione delle attività esterne", avvertono. Intanto si attende di scoprire il nuovo nominativo, con una riunione già fissata per il prossimo 12 dicembre

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IL 2008 DELLA MODA. "FORSE ANCHE PEGGIO"Nel 2024 il fatturato è calato per il 75% delle imprese, con contrazioni oltre i...
02/12/2024

IL 2008 DELLA MODA. "FORSE ANCHE PEGGIO"

Nel 2024 il fatturato è calato per il 75% delle imprese, con contrazioni oltre il 20% per una su quattro. La sofferenza di colossi come LVMH, Kering, Benetton e Dolce & Gabbana dimostra che la crisi ha colpito anche il lusso, penalizzato dal calo della domanda cinese. Alfio Frigerio (Colour’s Company): “Chiuderemo a -60% e non vediamo inversioni di tendenza. Colpa dei grandi gruppi che hanno fatto terra bruciata”. Lorenzo Delladio (La Sportiva): “I dazi di Trump bloccheranno anche il mercato Usa. Ma bisogna confidare nella ripresa”. Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale di .

L'intervista a Daniele Gualdani (Lem Industries) lancia l'allarme sulle conseguenze drammatiche: “In passato le crisi duravano non più di nove mesi e il calo del fatturato non superava mai il 20%, oggi per molti raggiunge l’80% da due anni" e avverte: "La ripresa non è sicura, servono misure straordinarie per non far scappare i brand”. La filiera della moda, spinta dalla ripresa post-Covid e convinta di una crescita duratura, ha sottovalutato la frenata globale iniziata a metà 2022. Questo errore di valutazione ha portato il settore in una crisi "senza precedenti".

I sindacati puntualizzano: “Distretti tessili troppo sottomessi ai brand. Così la crisi del lusso ricade sui terzisti”. Per questo motivo dal Veneto alla Toscana, il ricorso agli ammortizzatori sociali è sempre più diffuso e si segnalano le prime chiusure. Michele Pettenò (Cgil Veneto) spiega: “In Riviera del Brenta il distretto calzaturiero colpito perché ha perso la sua indipendenza e non investe più in R&D”. Filippo Sasso (Filctem Cgil Biella) commenta: “Pesa il crollo della domanda cinese. Resiste chi punta su qualità e diversificazione”. Per Ingrid Grasso (Femca Cisl Firenze-Prato) “Il risvolto positivo è che cominciamo a notare qualche aggregazione”

La crisi non risparmia i negozi di abbigliamento al dettaglio: i commercianti sono stretti nella morsa dell’e-commerce e del mercato immobiliare, una combinazione perfetta che rende praticamente impossibile avviare nuove attività e molto problematico portare avanti quelle già presenti. Per gli agenti immobiliari della Fiaip - Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali: “Il modello casa e bottega è sparito, bisogna ridurre i canoni di locazione”. Nicoletta Allibardi (Confesercenti del Veneto Centrale) commenta la crisi dovuta all'e-commerce: “Le emozioni si sono spostate sui cellulari, i clienti ci chiedono foto e video. Ma gestire una vetrina sia fisica che virtuale è molto faticoso”

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ATTRATTIVITA', SOLO L'EMILIA AL TOP. PARMA SARA' LA CAPITALE EUROPEA DEI GIOVANILa Regione, con 4,4 mln di abitanti, eme...
02/12/2024

ATTRATTIVITA', SOLO L'EMILIA AL TOP. PARMA SARA' LA CAPITALE EUROPEA DEI GIOVANI

La Regione, con 4,4 mln di abitanti, emerge come modello di eccellenza, registrando un saldo migratorio interno del +3,6%, il più alto d'Italia. Con 222 comuni su 330 in crescita demografica e una proiezione di +2,8% (+124.131 abitanti) entro il 2042, la regione supera sia la Lombardia (+2,4%) che il Veneto (-1,5%). Merito dell’aver reso gli ecosistemi produttivi brand riconoscibili, attraendo giovani e talenti con leggi ad hoc e facendo sistema. Ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale di .

L'intervista a Gianluigi Bovini, esperto demografo ed ex dirigente dell'ufficio statistico del Comune di Bologna, ha messo in luce la crescita demografica della regione, che si distingue nel panorama italiano per la capacità di attrarre nuovi residenti, grazie a un flusso migratorio costante dall'estero e da altre regioni italiane. A fare la differenza, spiega "anche la capacità di trasformare i brand territoriali in realtà concrete: la Food Valley di Parma o la Packaging Valley di Bologna non sono solo operazioni di marketing, ma rappresentano ecosistemi produttivi reali che generano opportunità di lavoro”

Emma Nicolazzi Bonati, membro della Commissione Giovani e protagonista della vittoria di Parma come Capitale Europea dei Giovani 2027, racconta il progetto presentato a Bruxelles: “Otto ‘piazze’ di dialogo per guardare alla città dalla prospettiva dei ragazzi. Con lo Youth Test nelle delibere comunali già da oggi si inizia a valutare l'impatto generazionale delle politiche locali”. Infatti la chiave del successo di questo progetto è la partecipazione attiva dei giovani, ma anche il sostegno dal tessuto imprenditoriale e sociale del territorio.

L'ultimo approfondimento riprende la ricerca sulle province lombarde di Bergamo e Brescia del professor Franco Mosconi dell'Università di Parma. I risultati parlano chiaro: "La partita della competitività si gioca insieme". Le due province valgono il 20,6% del Pil lombardo generando il 25,4% dell'export regionale, ma presentano criticità comuni. Come affrontare queste sfide? Combattere i bassi investimenti in ricerca e sviluppo e la mancanza di capitale umano. E sostenere le imprese manifatturiere con operazioni di M&A, finanziamenti per lo sviluppo delle startup e ricambio generazionale.

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NON SOLO AMARONE E FRANCIACORTA: DUE TERZI DEI CONSUMI SONO SOTTO I TRE EUROIn un mercato vinicolo italiano spesso assoc...
25/11/2024

NON SOLO AMARONE E FRANCIACORTA: DUE TERZI DEI CONSUMI SONO SOTTO I TRE EURO

In un mercato vinicolo italiano spesso associato alle eccellenze Doc e Igt, il vino venduto in bottiglie da meno di tre euro al litro rappresenta quasi il 60% del valore (il 70% nella Gdo) e due terzi del volume. Giampaolo Bassetti (Gruppo Caviro): “Nei discount l’incidenza raggiunge l’83% dei volumi”. Luca Cielo (Cielo e Terra): “A comprare in questo modo giovani e anziani in primis”. Ma Alessandro Lunelli (Ferrari Trento): “Prezzi frutto di una produzione super intensiva ed estensiva”. Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale di .

L'intervista a Luca Cielo (Cielo e Terra) parla delle diverse sfide che dovrà affrontare il settore vitivinicolo. Secondo l'imprenditore infatti “il valore del vino così basso non riesce più a remunerare adeguatamente i viticoltori, che rappresentano l’anello più in difficoltà della filiera. E anche il vino dealcolato contribuirà a far crescere i prezzi”. E sul tema del cambiamento climatico: “Per combatterlo bisogna salire in alta quota”.

Secondo Andrea Pendin Fendi, titolare della Tenuta l'Armonia di Montecchio Maggiore (VI), è necessaria una modifica dei metodi produttivi per mitigare l’impatto del cambiamento climatico sui vigneti e per compensare l’aumento della gradazione alcolica propiziata dal caldo, in linea con la crescente richiesta di vini più leggeri proveniente dai consumatori. Secondo Pendin quindi bisogna abbandonare le tecniche tradizionali: “La strada da seguire è l’agricoltura rigenerativa. I giovani sono abituati a gusti acidi che penalizzano i vini rossi e le alte gradazioni”

Il mondo del vino sta vivendo un momento di svolta con nuovi formati di packaging che sfidano le tradizionali bottiglie di vetro. Margherita De Eccher, vicepresidente della cantina Cabert - Cantina di Bertiolo, ha ideato il bag in box, che ha conquistato i consumatori durante la pandemia, grazie alla capacità di mantenere alta la qualità anche a diverse settimane dall’apertura. Altri esempi sono il vino in lattina di Giacobazzi Vini e il vino in plastica di Circular Heroes. Ma questi nuovi formati di packaging potranno davvero rivoluzionare un settore così tradizionale?

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IL CLIMA RIVOLUZIONA IL TURISMO. PRESENZE ESTIVE GIU' DEL 25% E MONTAGNA SENZA NEVE, MA NON MANCANO LE OPPORTUNITA'Uno s...
25/11/2024

IL CLIMA RIVOLUZIONA IL TURISMO. PRESENZE ESTIVE GIU' DEL 25% E MONTAGNA SENZA NEVE, MA NON MANCANO LE OPPORTUNITA'

Uno studio di ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo e Fondazione Santagata for the Economics of Culture spiega che il clima torrido di città e spiagge porterà a un –25% nei mesi estivi. La montagna perderà la stagione invernale. I fenomeni estremi potranno arrecare danni alle località. Le opportunità? Destagionalizzazione e cambiare modello per il turismo montano puntando sull’estate. Ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale di .

L'intervista a Martha Friel, docente Iulm Università e ricercatrice esperta di turismo, ha messo in luce le prospettive future per il settore che, visti gli effetti del cambiamento climatico, dovrà ripensarsi completamente e adottare modelli sostenibili e strategie di lungo termine. Ma soprattutto "bisogna innovare per rimanere competitivi puntando ad esempio su visite notturne ai musei, isole climatiche, e protezione delle spiagge”.

"Il cambiamento climatico sta modificando gli equilibri turistici tradizionali”, conferma Federico Delaini, l'imprenditore veronese proprietario del Campeggio Bella Italia di Peschiera del Garda, lanciando l'allarme sul futuro del turismo lacustre che sta registrando la mancanza dei turisti tedeschi. A causa dell'aumento delle temperature anche in Nord Europa, “l’Italia sta perdendo il suo storico vantaggio competitivo legato al clima favorevole, che oggi rende meno attrattiva la destinazione mediterranea”. Con l'innalzarsi delle temperature infatti, "la stessa offerta turistica che gli stranieri prima cercavano in Italia oggi possono trovarla anche vicino a casa, rendendo appetibile un turismo nordico di prossimità che è anche vantaggioso in termini di tempo e spesa”.

Lorenzo Delladio, ceo La Sportiva e presidente Confindustria Trento, si focalizza sulla montagna dove "c’è poca neve, dunque il turismo montano va ripensato con un'offerta che copra tutte le quattro stagioni”. A creare nuove opportunità il cambiamento climatico: "Se a Milano fa caldo le persone sono più propense a cercare refrigerio nelle nostre valli. Questo ci sta portando un turismo che prima non avevamo". L'obiettivo quindi è far trovare tutto pronto al turista al suo arrivo, con pacchetti completi che includano attrezzature e attività, tra cui escursioni guidate, arrampicata, esperienze enogastronomiche ed e-bike, ideali anche per chi non è allenato.

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Regionali, la corsa è chiusa: De Pascale vince e di tanto contro Ugolini 📌 Exit poll e affluenza (scarsa, ma meno peggio...
18/11/2024

Regionali, la corsa è chiusa: De Pascale vince e di tanto contro Ugolini 📌 Exit poll e affluenza (scarsa, ma meno peggio di quanto ci si aspettasse)

Secondo i primi exit poll, l'ex sindaco di Ravenna e candidato del centrosinistra si appresta a conquistare la presidenza dell'Emilia-Romagna con il 54-58% dei consensi. La sfidante del centrodestra Elena Ugolini si ferma al 39-43%. Crollo dei votanti, ma meno drammatico delle aspettative: alle urne...

LA CINA METTE KO LA CHIMICA EUROPEA. E TRA I COMPETITOR PIÙ AGGUERRITI C’È ANCHE LA TURCHIA Le aziende chimiche vivono u...
18/11/2024

LA CINA METTE KO LA CHIMICA EUROPEA. E TRA I COMPETITOR PIÙ AGGUERRITI C’È ANCHE LA TURCHIA

Le aziende chimiche vivono una crisi che si riflette su tutto il made in Italy, penalizzate dai costi energetici e dalla concorrenza cinese, che non deve rispettare i vincoli imposti del Green Deal europeo. Michela Conterno (Lati): “La debolezza dell’Ue ha aperto la strada a competitor mai visti prima”. Paolo Rossi e Marco Bencini (Sir Industriale): “Turchia favorita da materie prime, costo del lavoro, assenza di dazi e rapporti con Cina e Russia”. Marco Bellini (Bellini SpA Tecnologia della Lubrificazione): “Sul green l’Ue sta correndo troppo, il resto del mondo segue strade diverse”. Ne parla Alessandro Macciò sul settimanale di .

L'intervista a Andrea Moltrasio (ICRO Coatings SpA - Coating with innovation) parla dell'errore di interrompere gli investimenti in ricerca e sviluppo e di come "siamo tra l'incudine del made in Italy ed il martello delle multinazionali che lasciano l’Ue". Il Green Deal? "Obiettivo giusto da preservare perché ci permetterà di avere le tecnologie per limitare i danni del riscaldamento climatico, ma sbagliato fossilizzarsi sull'auto elettrica".

Il primo approfondimento del numero verte sulla stangata alla Germania produttiva: dopo l’automotive è anche la chimica tedesca a perdere i pezzi. Nel 2023 sono circa 300 le aziende chimiche tedesche che hanno chiuso i battenti. Il settore registra le perdite record dei colossi Basf, Bayer e Covestro. L’indice Ifo sul clima aziendale ha toccato il livello più basso dalla crisi del 2008. L’interscambio Germania-Italia è diminuito sia come valore (-11,4%) che come volumi. Federico Fumagalli (Steriline): “Chimica penalizzata dalla crisi dell’automotive”. Moltrasio (Icro Coatings): “La dipendenza dalla Germania è insostituibile e fa soffrire anche noi”.

Mentre la chimica soffre, l’industria farmaceutica italiana vede crescere il fatturato a 52,4 mld (+52,3% dal ‘21) e l’export a 49 mld (+150% in dieci anni). Dietro a questa divergenza ci sono dinamiche globali che stanno ridefinendo il panorama di due settori storicamente vicini ma ora su percorsi differenti. Federico Fumagalli (Steriline): “In Italia tanti investimenti, l’Europa fa più fatica”. Alberto Nicolini (Castagna Univel): “Gli integratori spingono la parafarmaceutica”.

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GRANDI DIMISSIONI, SMART E LAVORATORI INTROVABILI. LA CRISI METTE KO I MITI DEL BIENNIO POST-COVIDIn pochi mesi la crisi...
18/11/2024

GRANDI DIMISSIONI, SMART E LAVORATORI INTROVABILI. LA CRISI METTE KO I MITI DEL BIENNIO POST-COVID

In pochi mesi la crisi ha messo in discussione tutta la narrativa degli anni post Covid: esplode la cassa integrazione, lo smart working rallenta e rimane legato al mondo delle grandi aziende di servizi. Per quanto riguarda invece le grandi dimissioni uno studioso del calibro di Bruno Anastasia, numeri alla mano dice: "È stata un'illusione statistica". Ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale di

L'intervista a Marco Bentivogli, ex segretario generale Fim Cisl nazionale e co-fondatore Base Italia, ha puntato l'attenzione sulle prospettive della cassa integrazione: "Nei prossimi mesi aumenteranno ancora le richieste". Bentivogli avverte anche sulla diffusione del "quiet quitting", cioè lo svolgere il minimo indispensabile per mantenere il posto, "frutto di una profonda crisi del senso del lavoro".

L'impennata degli ammortizzatori sociali fa temere un autunno difficile. Nei nove mesi 2024 in Emilia-Romagna +122% (5 mln) di ore autorizzate di Cigo e +76,2% (11,9 mln) di Cigs, seguita da Veneto +51,7% (7,1 mln) e +15,2% (6,4 mln), Lombardia con ‘solo’ +10% a 5,8 mln di ordinaria e un calo del 5,9% (16,4 mln) di straordinaria. Picco a settembre per la Cigs: +733% in Veneto, +103% in E-R, +4% Lombardia. Giacomo Villano (Confindustria Emilia Area Centro): "La vera preoccupazione è per il futuro prossimo. Quando gli ammortizzatori si esauriranno, il sistema dovrà fare i conti con una realtà produttiva profondamente mutata"

Lo smart working nel 2024 coinvolge 3,55 mln di italiani, ma con trend opposti: cresce nelle grandi aziende (+1,6%), mentre crolla nelle Pmi (-9%). Secondo il professor Mariano Corso del Politecnico di Milano “nelle Pmi lo smart working è visto come uno strumento occasionale di conciliazione, più subìto che sentito a livello organizzativo”. Scenari opposti anche tra manifattura e servizi. Per questi ultimi, lo smart working è consolidato dal 96% delle organizzazioni, per la prima invece il calo è evidente a causa di criticità specifiche, come la necessità di presenza fisica per monitorare i processi. Nel frattempo, nella stessa direzione delle Pmi italiane, anche Amazon.com, Dell e tante grandi aziende internazionali

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LETTA AL CITTA' IMPRESA: "TRUMP COSTRINGE L'EUROPA A DIVENTARE ADULTA. E A FARLO SUBITO"Nel suo intervento in occasione ...
11/11/2024

LETTA AL CITTA' IMPRESA: "TRUMP COSTRINGE L'EUROPA A DIVENTARE ADULTA. E A FARLO SUBITO"

Nel suo intervento in occasione del Festival Città Impresa, dall'8 al 10 novembre a Bergamo, l’ex premier ha sottolineato come l’esito delle elezioni americane obblighi l’Ue a superare la sua frammentazione e integrarsi per maggiori competitività e sicurezza. “Preserviamo le piccole aziende e incalziamo le grandi a fare un salto dimensionale per tenere testa a Usa e Cina, se non vogliamo diventare una loro colonia”. La debolezza franco-tedesca? “Non è del tutto un male, fa emergere la leadership di von der Leyen”. Ne parla la copertina del settimanale di

Tra i temi del Festival anche il ruolo dell'Europa nella morsa tra Usa e Cina. Per il professore emerito della Università Bocconi Francesco Giavazzi una priorità per l'Ue è il mercato unico dei capitali per sbloccare investimenti per la difesa e per la produttività dell'industria. E per realizzarlo "si attuino i meccanismi di cooperazione rafforzata tra alcuni Paesi così come avvenuto con l’euro e Schengen". L’editorialista de Il Sole 24 ORE, Adriana Cerretelli, aggiunge: “È iniziato il quinquennio più importante per l'Ue, serve una governance forte specialmente ora che Francia e Germania sono internamente deboli”

Al Festival si è anche discusso di come le imprese possono rimanere vincenti nei nuovi scenari globali. "Il piccolo è bello non basta più, ma per crescere dimensionalmente servono capitali e una cultura finanziaria diffusa", afferma Federico Visentin. Patrizia Micucci (NB Aurora): "Cruciale indirizzare verso le Pmi parte degli oltre 4mila mld di risparmio degli italiani che prendono altre strade", tra cui l’estero. Fabio Sattin (Private Equity Partners): "Scorretto che i fondi pensione italiani investano all'estero"

Al Città Impresa spazio anche alla transizione energetica grazie ai contributi di Silvia Bodoardo (Politecnico di Torino), Michele Bolognese (Fondazione Bruno Kessler) e Andrea Bolla (VIVI energia). Tutti concordi: "Le batterie sono fondamentali per aumentare l’uso delle rinnovabili". Ma da sole forse non basteranno. Bolla: "Entreremo nella produzione, grazie al solare"

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AL BERGAMO CITTA' IMPRESA NON SOLO IL VOTO USA: DALL'AI ALLA LOGISTICA MA ANCHE IL GREEN PER LE IMPRESEIl Festival Città...
11/11/2024

AL BERGAMO CITTA' IMPRESA NON SOLO IL VOTO USA: DALL'AI ALLA LOGISTICA MA ANCHE IL GREEN PER LE IMPRESE

Il Festival Città Impresa, dall'8 al 10 novembre a Bergamo, ha analizzato le principali sfide per il mondo dell’economia e dell’industria. Intelligenza artificiale al centro con la riflessione di Federico Faggin e con le esperienze delle aziende che la stanno usando per modificare i processi produttivi (anche in chiave predittiva). Focus sulla riorganizzazione delle filiere e sui suoi vantaggi competitivi con Alberto Moro (Bitron). Se ne parla nella copertina del settimanale di

L'intervista di Katia Favaretto a Piero Martin, coordinatore del progetto Divertor Tokamak Test facility (Dtt), professore di fisica sperimentale a Padova, ha puntato l'attenzione sulle opportunità della fusione nucleare: "E' indispensabile per la transizione. Le nostre imprese hanno le competenze per lavorarci".

Tra le sfide per le aziende affrontate a Bergamo anche le strategie per fronteggiare l’aumento dei dazi, a partire dalla necessità di produrre "local for local". Marco Bellini (Bellini SpA Tecnologia della Lubrificazione): “Cediamo le royalties ai clienti che vogliono realizzare prodotti made in Usa ma con il nostro know how”. Claudia Persico (Persico Group): “La burocrazia dell’Ue ci costringe a guardare verso altri mercati. Ma il know how rimane sempre in Italia”. Andrea Ganio (SPEA): “La nostra risposta è investire sull’innovazione. Presenti all’estero per supportare i clienti”

E a proposito di IA, il partner Deloitte & Touche Carlo Congiu ha spiegato come l'Intelligenza artificiale semplifichi la manutenzione predittiva: “Non è una tecnologia nuova ma ora i vantaggi sono più numerosi e i costi meno importanti, alle aziende fa gola”. I rischi e le pericolosità sono però numerose e l’Italia è molto indietro su un utilizzo consapevole: “I giovani devono informarsi in autonomia”

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IL FLOP DI TRANSIZIONE 5.0 TRA RITARDI E OSTACOLI. E LE IMPRESE RIMPIANGONO IL 4.0Il piano del governo per la trasformaz...
04/11/2024

IL FLOP DI TRANSIZIONE 5.0 TRA RITARDI E OSTACOLI. E LE IMPRESE RIMPIANGONO IL 4.0

Il piano del governo per la trasformazione digitale ed energetica delle imprese ha raccolto richieste per 100 mln su 6,3 mld disponibili. Burocrazia e tempi stretti frenano gli investimenti. Dal tour alla scoperta delle 20.000 imprese best performer del paese emerge scetticismo e disinteresse. Alberico Crosetta (Antrax it) è indeciso: “Rischiamo di spendere tanto e non ottenere nulla”. Donadoni (RHS) aderirà: “Ma molti temono che le regole cambino”. Olivo Foglieni (Fecs Group): “Investiremo meno di quanto fatto con il 4.0”. Quale il futuro? Il punto di Alessandro Macciò sulla copertina del settimanale di

L'intervista a Marco Nocivelli, vicepresidente di Confindustria, punta sul dialogo con Roma e Bruxelles per migliorare il provvedimento e semplificarne la burocrazia. “Il tetto di 6,3 mld è già stanziato dal Pnrr, quindi non ci saranno sorprese negative come con il Superbonus. Abbiamo chiesto di prorogare la scadenza di 3-4 mesi, ma puntiamo a ottenere una misura strutturale. Curva di apprendimento inevitabile, ma il sacrificio verrà ripagato”, si pronuncia fiducioso al riguardo

Riccardo Rosa, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, si dichiara invece scettico: “L’aumento delle aliquote è l’unica soluzione per spingere le imprese a investire, ma forse sarebbe proprio meglio studiare qualcosa di diverso. Industria 4.0 è un’esperienza che non deve andare persa e continuerà a trainare i consumi”.

Con il 4.0, lanciato da Calenda nel 2016, ci sono stati infatti aumenti di produttività del 20%: il provvedimento ha sbloccato gli investimenti nelle tecnologie digitali e ha fatto tornare l’industria italiana ad essere competitiva. Nel triennio 2021-23 lo Stato ha erogato 12,5 mld e nel ’24 si prepara ad erogarne altri 8, per un totale di 20 mld contro i 17 ipotizzati. La misura ha contribuito a far crescere il Pil dello 0,93% annuo, a incrementare la produttività del 20% e a creare 50 mila nuovi posti di lavoro.

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AMERICA AL VOTO, TREMA L'ECONOMIA: AL CITTÀ IMPRESA TUTTI I BIG A CONFRONTODal possibile protezionismo sempre più aggres...
04/11/2024

AMERICA AL VOTO, TREMA L'ECONOMIA: AL CITTÀ IMPRESA TUTTI I BIG A CONFRONTO

Dal possibile protezionismo sempre più aggressivo agli scenari sui conflitti in atto, il Festival Città Impresa di Bergamo (8-10 novembre) analizzerà l'impatto del voto Usa sull'economia globale con un focus sulla situazione europea e italiana. A discuterne ci saranno De Felice, Marcegaglia, Letta, Cottarelli, Magnani. E ancora fra gli altri Bombassei, Visentin, Poggio e Gozzi a confronto sulle sfide per le imprese e la politica tra nuovi dazi, transizione verde e riorganizzazione delle filiere produttive: ne racconta Katia Favaretto nella copertina del settimanale di

Ad anticipare alcuni temi di cui si discuterà al Festival è Marco Magnani, professore di International Economics Università Cattolica del Sacro Cuore e Luiss Business School e autore de "Il grande scollamento" (Bocconi University Press), intervistato da Maria Gaia Fusilli. “Il futuro della globalizzazione? Non è detto sia finita. L’Europa per contare risolva i suoi problemi più grandi: mancanza di leadership e di unità”. Con le elezioni negli Usa “inevitabile il protezionismo, che però porta sempre a perdite di valore”.

Anche l'Ue si trova di fronte a scelte cruciali per il suo futuro: dalla difesa comune alle nuove politiche commerciali, passando per la necessità di finanziare la transizione verde e digitale. Il rapporto Letta delinea le priorità per un'Europa stretta tra Usa e Cina che, come spiega l’economista Francesco Giavazzi, “deve scegliere tra essere un attore globale o diventare irrilevante".

Tra i temi del Festival Bergamo Città Impresa, anche la nuova geografia delle filiere: dalla pandemia alle tensioni geopolitiche, le aziende nostrane stanno ripensando le proprie catene di approvvigionamento. Al Festival, un focus su realtà come Bitron, SPEA, Icop e FAE Technology , ed esperti come Luca Gatto, Francesco Culòs ed Enrica Acuto Jacobacci.

Senza dimenticare il consueto appuntamento con

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TRAM E METRO CAMBIANO LA CITTÀ. COSTI ELEVATI, DISAGI INFINITI, MA TEMPI PIÙ BREVI E MENO TRAFFICOA Milano il completame...
28/10/2024

TRAM E METRO CAMBIANO LA CITTÀ. COSTI ELEVATI, DISAGI INFINITI, MA TEMPI PIÙ BREVI E MENO TRAFFICO

A Milano il completamento della linea blu M4 ha abbattuto i tempi di trasporto dal centro all’aeroporto di Linate. A Bologna sono partiti i lavori di due delle quattro linee che formeranno la nuova tramvia. A Padova le linee del tram saliranno da una a tre. Una rivoluzione impattante ma destinata a migliorare la qualità dell’aria e del tpl. Con le grandi catene pronte ad insediarsi nelle zone attraversate dalle nuove infrastrutture: la copertina firmata da Alessandro Macciò del settimanale di offre una panoramica completa del tema

L'intervista a Ivo Rossi, ex sindaco reggente di Padova esperto di mobilità e trasporti, fa notare che lo slancio impresso dal Pnrr avrà un prezzo da pagare in termini di spesa corrente e di gestione delle nuove infrastrutture che peserà sui bilanci dei Comuni. “Alzare il costo del biglietto può essere una risposta, ma bisogna dirlo. Fondamentale aprire il dibattito. Le reti di trasporto vanno progettate prima dell’espansione urbanistica, non il contrario. E in futuro la pianificazione dovrà essere meno ideologica”

Per la maggior parte degli agenti immobiliari, le nuove forme di mobilità incideranno sul mercato. A Milano, nelle zone attraversate dalla linea M4 della metro, i prezzi delle abitazioni sono già cresciuti del 40% in dieci anni e i negozi di quartiere stanno lasciando posto alle catene. A Padova il tram farà salire i prezzi del 15%. Scetticismo solo a Bologna: “Miglioramento limitato, non porterà variazioni significative”.

Approfondendo la situazione padovana, i timori per l’impatto delle nuove infrastrutture, in passato cavalcati dalla politica, hanno lasciato il posto alla soddisfazione degli utenti. Ivo Rossi: “Bisogna aiutare le persone a orientarsi, con umiltà”. Tra i benefici maggiori, la riduzione del traffico privato: ogni giorno tram e metro toglieranno dalle strade 256 mila auto a Bologna, 82 mila a Milano e il 35% a Padova

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