09/12/2024
EUROPA KAPUT. MECCANICA, CHIMICA E TESSILE COME NEL 2008. BARILLA: “IL GREEN DEAL UNA FOLLIA”
Non è solo la moda che a causa della crisi cinese denuncia una situazione forse peggiore di quella del 2008. L'automotive mette ko la Germania e anche la filiera di fornitura italiana registra cali del 30%. Ma è in crisi nera anche la chimica. Trainano solo Ict e industria degli armamenti. Gli industriali, da Guido Barilla a Bonometti, mettono sotto accusa il Green Deal, ma pesa soprattutto la mancanza di una nuova prospettiva industriale e l'incapacità di giocare un ruolo nel nuovo scenario geopolitico. Ne parla Filiberto Zovico sulla copertina del settimanale di
Secondo Marco Bonometti, presidente delle Officine Meccaniche Rezzatesi ed ex numero uno di Confindustria Lombardia, si tratta di una crisi storica, preannunciando nell'intervista ad Alessandro Macciò un 2025 con decine di migliaia di licenziamenti e scagliandosi contro il Green Deal. “Va fermato subito. L’elettrico non è l’unica soluzione, ci sono anche i biocarburanti”, pur sottolineando come il Piano Mattei apra nuove opportunità in Africa. E aggiunge: “La vittoria delle destre in Germania sarebbe un’ancora di salvezza. E se i giochi si riaprono, l’Italia può tornare ai vertici del motore endotermico”
Tra i settori in crisi c'è la meccanica, con il crollo delle macchine agricole. Nel 2024, infatti, la produzione di trattori e mietitrebbie mostra una contrazione del 19,5% e la flessione dei fatturati raggiunge il 35%. Gionata Turchi, del Gruppo Cep, dichiara: “Non assumiamo più nessuno, abbiamo rinunciato a 15 dipendenti e avviato la cig, ma presto dovremo chiudere qualche unità. Chi può chiude o delocalizza”. La denuncia di una situazione disastrosa arriva anche da Roberto Rinaldin di Climmar: “Immatricolazioni quasi dimezzate nel giro di due anni”. Soffrono anche le quotate come Comer e Cnh, che chiudono l’anno con fatturati in picchiata oltre il 20%
Uno dei pochi comparti a godere ancora di buona salute è invece l'industria militare, trainata dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Tra le top 40 imprese mondiali ci sono Leonardo e Fincantieri, ma l’Italia si distingue anche per la stretta collaborazione tra big e Pmi. Silvia Bencivelli di Montek dichiara: “Ci siamo reinventati nel campo degli ingranaggi per le macchine militari”, mentre Gionata Turchi di Cep Europe non nasconde l'interesse, ma anche le difficoltà di convertire la produzione
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