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CRESCERE IN TEMPI DI CRISI. A PARMA IL SUMMIT DELLA TOP ITALIAN COMPANIESGiovedì 17 e venerdì 18 ottobre il Davines Grou...
23/09/2024

CRESCERE IN TEMPI DI CRISI. A PARMA IL SUMMIT DELLA TOP ITALIAN COMPANIES

Giovedì 17 e venerdì 18 ottobre il Davines Group Village di Parma ospiterà il Forum organizzato da L'Economia del Corriere con ItalyPost. Durante l’evento verrà presentata la ricerca sulle 300 imprese che hanno meglio performato negli ultimi sei anni. Sarà anche l’occasione per un confronto su innovazione, sostenibilità e strategie di crescita con molte di queste imprese, tra cui alcuni big come Brembo, Piaggio e Barilla: non perderti la copertina di di questa settimana

L'analisi di Filiberto Zovico parla di com'è stata svolta l'analisi del Centro Studi ItalyPost, che ha mappato le 300 aziende per crescita di fatturato, Ebitda e utile negli ultimi 6 anni. Il 2024 si profila però complesso: dal rallentamento di Cina e Germania alle tensioni geopolitiche, le imprese affrontano nuove sfide. La vera prova sarà navigare la frenata della globalizzazione e la crisi demografica nazionale

Nel primo approfondimento Marco Bencini, managing director della brianzola Industriale, specializzata in resine polimeriche per l'industria, ha spiegato ad Alessandro Macciò come “andare all’estero acceleri l’innovazione. Ora acquisizioni in Usa e Middle East” anche perché “le previsioni sul ’24 sono stabili". Fondamentale nel loro settore, quello chimico, l'attenzione alla sostenibilità "senza la quale non si lavora con le multinazionali". La competitività? "Assistenza al cliente, personalizzazione dei prodotti e investimenti rapidi le nostre armi vincenti"

Massimiliano Gigli, ceo di Modula, spiega la traiettoria di crescita dell'azienda reggiana che produce magazzini verticali automatici che ha visto triplicarsi il fatturato dal 2020 al '23. Per il Ceo “anticipare Industria 4.0 ha aiutato il brand awareness. Oggi lanciamo due nuovi prodotti all’anno. E prevedere le future necessità del cliente sarà sempre più importante”

Nell'ultimo approfondimento di questo numero, a parlare è Fusco, presidente di FGF Industry, azienda tessile vicentina che gestisce brand come Blauer e Ten C, che ha chiuso il fatturato intorno ai 90 mln e sta realizzando un nuovo stabilimento. “Vogliamo crescere all’estero e investire, ma senza indebitarci. Contrastare i colossi è come andare in guerra con la fionda, meglio specializzarsi e migliorare il servizio”

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GHOSTWRITER, AUTORI TV E PAROLIERI. I VERI ARTEFICI DEL SUCCESSO DIETRO LE QUINTE DELLO STAR SYSTEMDietro libri, program...
23/09/2024

GHOSTWRITER, AUTORI TV E PAROLIERI. I VERI ARTEFICI DEL SUCCESSO DIETRO LE QUINTE DELLO STAR SYSTEM

Dietro libri, programmi Tv e canzoni spesso si nasconde il lavoro di molti professionisti che rimangono “dietro le quinte”. Talvolta per esigenze contrattuali, come per gli scrittori “fantasma”, altre, come per gli autori dei programmi in Tv, perché non si cerca quel tipo di popolarità. Altre ancora a causa della mancanza di un adeguato riconoscimento: ne parla Katia Favaretto sulla copertina del settimanale di

Autore di programmi Tv di successo come "Victor Victoria" (La7), "Quelli che il calcio" (Rai Due), "X Factor" e "E poi c'è Cattelan" (Sky Uno), Matteo B. Bianchi svela alcune peculiarità di questa professione: “Un lavoro praticamente impercettibile per il pubblico, che si immagina si accendano le telecamere e avvenga tutto così spontaneamente”. "Ti può far piacere vedere che una tua idea sia diventata virale, ma non è decisamente un lavoro per chi cerca quel tipo di popolarità"

Un primo approfondimento vede protagonista Massimo Bubola, co-autore di celebri canzoni di De André, che denuncia la mancanza di riconoscimento degli autori nella musica italiana. "In Italia manca la cultura del diritto d'autore - afferma - Non si tratta solo di un danno economico ma anche di immagine. La mancata visibilità sottrae opportunità di lavoro"

Per concludere, focus sul mestiere del ghostwriting, sempre più diffuso in Italia. Complice l’avvento dei social network, ma anche grazie “alla volontà di molti imprenditori di raccontarsi oggi attraverso un libro. Molti fanno fatica però a comunicarsi in autonomia”, spiega una ghostwriter. E sul futuro della professione: “L’Ai non ci spaventa, il tocco umano resta ancora insostituibile”

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ARCHIVIATO IL COVID, UTILI E RICAVI IN CRESCITA PER (QUASI) TUTTI: IL MONDO DELLE FIERE È RIPARTITOBologna festeggia la ...
29/07/2024

ARCHIVIATO IL COVID, UTILI E RICAVI IN CRESCITA PER (QUASI) TUTTI: IL MONDO DELLE FIERE È RIPARTITO

Bologna festeggia la quotazione in Borsa e l’ingresso di Informa, ma chiude il ’23 con un utile risicato e dice addio alla fusione con Ieg. Rimini-Vicenza reagisce alla scomparsa di Cagnoni espandendosi in Brasile e Arabia Saudita. Fiera Milano prova la svolta green, Verona prevale su Dusseldorf, Parma brilla nell’agroalimentare, Padova soffre. E nel ’22 le perdite sono state limitate dagli utili delle società controllate. Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale di

Secondo Maurizio Danese, presidente di AEFI - Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, il sistema fieristico italiano deve dimenticare "campanilismi e guerre interne" e puntare sulle aggregazioni per aumentare le manifestazioni oltreconfine e colmare il gap con Francia e Germania. “Le nuove unioni dovranno far coesistere i campioni e i prodotti internazionali delle piccole fiere. L’effetto ristori è finito, siamo tornati a distribuire utili. Il digitale è utile per tenere un contatto continuativo tra aziende e buyer. Le tensioni internazionali restano un’incognita”

Il primo approfondimento del numero è dedicato alla Fiera di Padova, in bilico tra conti in rosso e progetti al palo. L’ente gestito da Padova Hall, infatti, è l’unico del Nord Italia ad aver chiuso il 2023 in perdita. Il quartiere fieristico ha perso Auto e Moto d’epoca e ha visto aumentare la presenza dell’Università, mentre l’idea dell’Arena della Musica è tramontata e il progetto di un nuovo hotel è stato ridimensionato. L’ex sindaco Ivo Rossi (Pd) e il consigliere Ubaldo Lonardi (Lega) concordano: “I soci pubblici stanno svuotando la Fiera senza dirlo”

Nel secondo approfondimento, invece, il punto sulle presenze di brand e visitatori ai principali eventi del primo semestre 2024 nel Nord Italia. VicenzaOro completa il ritorno al pre-pandemia, mentre a Rimini Sigep segna 20mila visitatori in meno. In decisa crescita Macfrut (di proprietà di CesenaFiere) e, passando a Bologna, Slow Wine Fair e Mecspe; Cosmoprof e Cibus (a Parma) ancora sotto al pre-Covid. Per Milano (Salone del Mobile) e Verona (Vinitaly) il 2019 resta un miraggio soprattutto per gli ingressi

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CONCERTI, NEL ’23 È RECORD. MA GLI INCASSI MEDI CRESCONO SOLO IN LOMBARDIA E EMILIA, CALANO IN VENETOSecondo l’Osservato...
29/07/2024

CONCERTI, NEL ’23 È RECORD. MA GLI INCASSI MEDI CRESCONO SOLO IN LOMBARDIA E EMILIA, CALANO IN VENETO

Secondo l’Osservatorio dello Spettacolo di Siae lo scorso anno si sono tenuti in Italia 61 mila eventi (+56% rispetto al 2019), per 28 mln di spettatori e 967 mln di introiti. Di cui il 92% da concerti di musica pop, rock e leggera, per una spesa media individuale di 37,7 euro (+16,8% rispetto al ‘22). A guidare la classifica dei record la Lombardia con +4,7% di eventi e +53% gli incassi. L’Emilia-Romagna cresce del 9,2% sugli spettacoli e del 27% le entrate; il Veneto +39% i concerti, ma solo +6% per gli incassi. Ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale di

L'intervista a Valeria Arzenton, fondatrice di Zed Live, una delle realtà leader in Italia per gli eventi dal vivo, mette in luce due difficoltà per il settore: la carenza di maestranze e di spazi. Arzenton ritiene “positivi i record 2023, anche se l’inflazione ha fatto crescere molto i costi organizzativi e impatta sulle tasche degli spettatori”. Tuttavia, a limitare l’espansione del settore è la mancanza di risorse professionali, in quanto “durante la pandemia in molti hanno cambiato lavoro a causa della precarietà”. E ancora a rivelarsi determinante per un’ulteriore crescita del settore potrebbe essere la costruzione di nuovi spazi

Il primo approfondimento di Mattia Tessaro è dedicato alla crescita dei concerti jazz. Come si legge nel rapporto della Siae sul ‘23, infatti, il genere è stato protagonista in Italia con 6,7 mila concerti (+42% sul '19). Quasi 1 mln di spettatori, per una spesa totale di 17 mln (2% della spesa nazionale in concerti). Spicca la Lombardia, con una crescita di pubblico del 26%. Nicola Bortolanza, direttore artistico del Treviso Suona Jazz Festival osserva la presenza di “un gran fermento, anche nei giovani jazzisti italiani”

Il numero di Cult prosegue con un focus sulla musica classica, la cui ripresa è stata tra le più lente nell’ambito della musica live. Gli spettacoli crescono dell’8% sul ‘22, gli spettatori del 28% e gli incassi, 56 mln (il 6% circa del totale dei concerti), del 47%. Positivo anche il confronto con il 2019, ma l’affluenza media nelle sale non è ancora tornata a pieno regime (183 persone per evento). Il Veneto registra il record di incassi con 9,8 mln e una spesa media individuale di 25 euro, mentre la Lombardia si posiziona al primo posto per eventi (2.345) e spettatori (314 mila)

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IL DEBITO PESA SUL FUTURO DELLE IMPRESE. ECCO CHI È PARTICOLARMENTE ESPOSTO Da Coin a Pro-Gest, per molte aziende che av...
22/07/2024

IL DEBITO PESA SUL FUTURO DELLE IMPRESE. ECCO CHI È PARTICOLARMENTE ESPOSTO

Da Coin a Pro-Gest, per molte aziende che avevano approfittato dei tassi a zero è l’ora della resa dei conti. Gli alti oneri finanziari e la contrazione dei consumi aggravano la situazione di molte imprese. Alcune si trovano già a prendere decisioni strutturali, altre scommettono su un rapido miglioramento degli indicatori. Intanto chi è più fortemente patrimonializzato punta a conquistare quote di mercato. Ne parla Maria Gaia Fusilli sulla copertina del settimanale di

L'intervista di Alessandro Macciò a Andrea Bovone (Equinox) punta l'attenzione sulle azioni dei fondi. Secondo Bovone, il rialzo dei tassi ha fatto calare il ricorso alla leva finanziaria. “Gli strumenti più importanti sono la crescita per linee esterne e interne. Le imprese che rischiano di saltare sono quelle che non riescono a fare aumenti di capitale. Le nuove generazioni? Sono più propense ai cambi di governance."

Matteo Scarpellini, Cfo della società del fashion riminese Aeffe, spiega la situazione del gruppo: “Abbiamo fatto debito quando i tassi erano negativi, ora ci costa circa 10 mln di oneri finanziari l’anno”. Sul calo di Ebitda nel ‘23 e le perdite che il gruppo accumula dal ‘22: “Abbiamo operato una razionalizzazione che sapevamo ci sarebbe costata. Su Moschino abbiamo lavorato per aumentare il valore del brand”. Quanto ai compensi (alti) destinati agli amministratori: “Non c’è mai stata distribuzione di dividendi”

Il secondo approfondimento, invece, segnala il fenomeno dell’aumento dei tassi, al quale corrisponde una diminuzione dei prestiti. Secondo Bankitalia, nel 2023 la domanda di finanziamento è cresciuta solo per un’impresa su cinque. Il 56,4% è pronta ad accettare tassi più elevati o maggiori garanzie. Il Nordest è l’unica macroarea in cui il dato sull’aumento della domanda di prestiti è leggermente positivo (+0,2%). Nuovi prestiti in forte calo in FVG, quasi stabili in Lombardia

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ESTATE AL CINEMA, DOPO BARBIE QUEST’ANNO A SALVARE LE SALE È INSIDE OUT 2Nel 2023 le sale avevano realizzato il miglior ...
22/07/2024

ESTATE AL CINEMA, DOPO BARBIE QUEST’ANNO A SALVARE LE SALE È INSIDE OUT 2

Nel 2023 le sale avevano realizzato il miglior quadrimestre maggio-agosto di sempre grazie a film come Barbie e Oppenheimer (insieme 60 mln al botteghino). Nel 2024 Inside Out 2 ha sorpreso tutti con 41 mln di incassi (finora). Un’inaspettata “boccata d’ossigeno” per gli esercenti, che ora sperano nei risultati delle prossime uscite, soprattutto Cattivissimo me il 22 agosto. Ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale di

Secondo il direttore generale dall'Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC), Simone Gialdini, l’estate 2024 ha visto un’offerta di film nelle sale meno ricca del 2023. Ma “l’andamento di Inside Out 2, con il miglior giugno di sempre, ha trainato il mercato italiano. Ad oggi il 2024 ha superato gli incassi del pari periodo 2023”. Il direttore si esprime poi sull’affluenza estiva sottolineando quanto le scontistiche sui biglietti incentivino gli spettatori: “I multisala oggi lavorano tutto l’anno, ma a fare da richiamo sono anche le campagne di promozione del Ministero”

Il primo approfondimento di questo numero di Cult è dedicato a Il Cinemino di Milano, che in questo 2024 ha registrato +20% di incassi e oggi conta 80mila soci. Nel 2018, anno di nascita del cineclub milanese, i tesserati erano 14mila. Superata una battaglia legale e la pandemia, il Cinemino si afferma oggi come uno degli ambienti culturali più vivaci di Milano. La socia fondatrice Agata De Laurentiis: “Con i ricavi dalla vendita delle tessere offriamo eventi gratuiti, serate di corti e paghiamo direttamente i diritti dei film”. Tra le personalità di spicco accolte al Cinemino, ricorda De Laurentiis, il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Matteo Garrone

A seguire, Andrea Peraro, responsabile della distribuzione alla Cineteca di Bologna, spiega come l’idea di portare film restaurati nei cinema italiani sia partita come una attività sporadica. Ad oggi il progetto conta oltre 100 sale aderenti e un box office, nel 2023, di 617 mila euro. Tra le ragioni del successo, il passaggio dalla pellicola al digitale e la forza dei classici. Quanto ai profitti, Peraro dichiara: “Ci basta coprire i costi, vogliamo anche fare diffusione culturale”

Spazio anche al Multisala Astra di Padova, che per la rassegna estiva trasloca all’aperto e punta alle 100 mila presenze. Da tre anni, durante la bella stagione, il multisala patavino (di proprietà di Alberto Fassina) organizza le proiezioni all’aperto, combinando prime visioni e film d'autore. Un modo per cercare la sostenibilità economica per un cinema che punta sulla qualità, anche attraverso la creazione di una casa di distribuzione, Parthénos, fondata da Fassina con altri esercenti del territorio per portare nelle sale le pellicole di nicchia

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LOGISTICA, LE MERCI SI SPOSTANO DALLE NAVI AGLI AEREI. E DALLA CINA ARRIVANO ANCHE IN TRENO.I primi mesi di quest'anno h...
17/07/2024

LOGISTICA, LE MERCI SI SPOSTANO DALLE NAVI AGLI AEREI. E DALLA CINA ARRIVANO ANCHE IN TRENO.

I primi mesi di quest'anno hanno evidenziato nuove tendenze in campo logistico, legate soprattutto alla crisi di Suez. La Spezia guadagna una parte dei container persi dai porti dell’Adriatico, ma la maggior parte va in Spagna e Nord Africa. Il trasporto merci via aereo sale del +17%, ripristinati anche i collegamenti ferroviari con la Cina. Franco (Drachser e Fercam): “Reazioni di pancia, i container torneranno a crescere”. Ne parla Alessandro Macciò sulla copertina del settimanale di

Secondo Davide Donà, sales manager dell’azienda trevigiana Codognotto, il servizio ferroviario da e per l’Estremo Oriente garantisce “tempi di spedizione accettabili”. Quanto ai cantieri del Pnrr, Donà dichiara che “l’assenza di coordinamento ha portato molti disservizi e interruzioni” e sottolinea la necessità di politiche di sostegno in grado di compensare i danni subiti. La propensione alla sostenibilità pone poi il tema dello snellimento burocratico: “Il legislatore deve favorire la riqualificazione dei magazzini abbandonati”.

Il primo approfondimento di questo numero è dedicato ai problemi per gli autotrasportatori causati sia dai divieti che dai cantieri sulle infrastrutture nelle aree del Brennero e del Tarvisio. Sul Brennero la ristrutturazione del ponte di Lueg durerà dal 2025 al 2027 con una sola corsia per senso di marcia utilizzabile. Già allo studio diverse misure per il dosaggio dei mezzi pesanti, con rischi anche di temporanee chiusure totali. Sui Tauri, al di là del valico del Tarvisio, termineranno a giugno 2025 i lavori a tre gallerie.

Il secondo approfondimento, invece, riguarda la mancanza – sul territorio italiano – di camionisti e informatici. L’Italia, infatti, conta 22 mila conducenti di mezzi pesanti in meno del fabbisogno, ma nel resto d’Europa le cose non vanno meglio. Come dichiara Fabio Gianesini: “Le limitazioni ai valichi alpini hanno reso il mestiere ancora meno appetibile”. Dall’UE, inoltre, solo “azioni poco convinte”. È quanto osserva Andrea Condotta di GRUBER Logistics s, che reclama la necessità di parcheggi con più posti letto e docce. Si è espresso sul tema anche Francesco Franco di Dachser & Fercam: “Il gap tra domanda e offerta riguarda anche altre professioni del settore. Ci rivolgiamo ai giovani per aumentare l’appeal del nostro mondo”.

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MUSEI DEL NORD, GLI INTROITI CRESCONO IN LOMBARDIA, EMILIA E FVG. MAGLIA NERA AL VENETO (-8,7%)Nel 2023 il record di inc...
17/07/2024

MUSEI DEL NORD, GLI INTROITI CRESCONO IN LOMBARDIA, EMILIA E FVG. MAGLIA NERA AL VENETO (-8,7%)

Nel 2023 il record di incassi dei musei statali va alla Lombardia con 11,3 mln di introiti netti (+33%), nella top 30 ben 4 siti regionali. Il Veneto è l’unico a calare (incassi a -8,7%, 2,8 mln, visitatori a -2,7%) soprattutto per il -26% realizzato dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Incremento vistoso in Fvg (+39%, 1,89 mln) grazie al Castello di Miramare di Trieste. Crescita del 12,6% delle entrate e del 14,5% degli avventori in E-R, dove però peggiora il dato dei paganti, -3,2%. Ne parla Katia Favaretto sulla copertina del settimanale di .

Secondo Guido Guerzoni, esperto di economia delle istituzioni culturali, "i musei statali incassano solo una frazione del reddito che generano, non riuscendo a monetizzare adeguatamente il ritorno sul territorio". La bigliettazione – osserva - rimane cruciale: "Alcuni paesi con meno sedi l'hanno eliminata per stimolare i flussi turistici. Entrando gratis poi si vendono servizi, ma questo richiede strutture adeguate".

Il settimanale prosegue con l'approfondimento di Mattia Tessaro che punta i riflettori sul Veneto, maglia nera per numero di avventori nel ’23 (-2,7%), a cui corrisponde un segno ancor più negativo per gli introiti netti (-8%). A trascinare giù i buoni numeri di Villa Pisani e Archeologico di Venezia è la “caduta” delle Gallerie (-27%). Discorso diverso oltre il Tagliamento, dove Miramare e Aquileia spingono in alto il Friuli Venezia Giulia (+25% di visite e +40% di ricavi).

La regione che al Nord performa meglio per introiti netti è invece la Lombardia, con 11,3 mln (+33,7%). Più contenuto l’aumento del numero di visitatori, +18,5%, per un totale di 2 mln. Nella classifica dei migliori 30 siti museali statali, sono due le mete milanesi: al 17/o posto il Cenacolo Vinciano, seguito dalla Pinacoteca di Brera. Fuori dal capoluogo il Palazzo Ducale di Mantova e il Castello Scaligero di Sirmione.

Quanto all’Emilia-Romagna, la regione segue la tendenza positiva del resto d’Italia, ma non riesce ancora a portare un suo ente nella classifica dei migliori 30 per numero di visitatori. Le entrate maggiori le ottiene la Pilotta di Parma, con quasi 1 mln di incassi netti nel ‘23, mentre la Galleria Estense (MO) riporta l’aumento più lampante (+56% di ricavi). Cali del 10% per l’abbazia di Pomposa (FE) e Sant’Apollinare in Classe (RA).

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ALTO ADRIATICO, PORTI A CACCIA DI CONTAINER DALLA CINA. RAVENNA BATTE UN COLPO MA SUEZ DIROTTA I TRAFFICI VERSO IL NORD ...
09/07/2024

ALTO ADRIATICO, PORTI A CACCIA DI CONTAINER DALLA CINA. RAVENNA BATTE UN COLPO MA SUEZ DIROTTA I TRAFFICI VERSO IL NORD EUROPA

In un contesto reso problematico dalla crisi di Suez e dai dazi dell’Ue sulle auto elettriche prodotte in Cina, il porto romagnolo annuncia un’iniziativa per potenziare gli scambi con Pechino. Ma con la chiusura della Via della Seta, dopo il dietrofront di Trieste e il porto off shore mai nato di Venezia, l'inizativa emiliano romagnola sembra più una dichiarazione di intenti che realtà. Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale di

Per l’ex presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, “la crisi di Suez rende marginale l’Adriatico”. È per questo che, secondo Costa, sarebbe necessario procedere col recupero del progetto Napa. L'iniziativa di Ravenna, infatti, è vista come un piccolo segnale che non basta per recuperare il terreno perso nelle relazioni commerciali con la Cina. “L’obiettivo – afferma – è far approdare le grandi navi da 20 mila teu in su, ma attualmente nessun porto ha i requisiti necessari per raggiungerlo.” L’offshore a Venezia? "Affondato dagli interessi di Trieste, Genova e porti del Nord Europa”.

Da Ravenna Daniele Rossi, presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, commenta l'annuncio dell’intensificazione del traffico con la Cina a partire dal 2026. “A Shanghai abbiamo promosso il Porto di Ravenna come destinazione ottimale per le navi dalla Cina. In due anni saremo attrezzati anche per grandi navi da 8.000 Teu, ma i primi accordi tra gli operatori potrebbero partire anche prima”. E mentre il porto si sviluppa come hub per l’export di auto tedesche verso Oriente, sull’intermodalità ferroviaria "puntiamo a sfidare Trieste".

Tra gli approfondimenti, anche un focus sul fermento degli interporti emiliani. I due interporti di Parma e Bologna stanno mettendo a terra l’adeguamento dei rispettivi terminal ferroviari ai nuovi standard europei dei treni. A Parma i tre binari da 750 m saranno pronti già questo mese; a Bologna una prima apertura avverrà a fine 2025, quella completa dei cinque binari nel 2027. Intanto, sono ben sette i comuni emiliani che fungeranno da retroporti nelle Zls che verranno istituite per i porti di Genova e La Spezia.

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DAL PICCOLO ALLA BIENNALE. LA DESTRA TRA EGEMONIA CULTURALE E OCCUPAZIONE DELLE POLTRONENegli ultimi 76 anni è sempre st...
09/07/2024

DAL PICCOLO ALLA BIENNALE. LA DESTRA TRA EGEMONIA CULTURALE E OCCUPAZIONE DELLE POLTRONE

Negli ultimi 76 anni è sempre stata la sinistra, seguendo i dettami gramsciani, a detenere l’egemonia culturale del paese. Da quando Fdi è al potere ha fatto riemergere gli intellettuali di destra, imponendo nomine nei maggiori enti culturali del Paese. Frutto di un vero progetto culturale identitario o mera occupazione di poltrone? Ne parla Maria Gaia Fusilli nella copertina del settimanale di

Sul tema si è espresso Claudio Velardi, direttore del Riformista ed ex consulente del premier Ds D’Alema, sottolineando nell'intervista come fosse "anomalo che la sinistra occupasse tutte le cariche in posizioni apicali nelle istituzioni culturali. L’egemonia dev’essere solo dei risultati. Nella cultura non ci sono destra e sinistra”, categorie definite "obsolete" per descrivere il mondo contemporaneo. Ciò che conta oggi è che le persone scelte “siano capaci di far funzionare le cose”, aggiunge.

Il presidente del Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, Giampiero Beltotto, interviene sul tema riconoscendo a FdI una propria identità. “Il governo sta dando voce anche a intellettuali che prima non trovavano spazio”. La sinistra, invece, che “ha sempre esercitato un’egemonia sulle istituzioni culturali”, deve ora “accettare le regole della democrazia senza polemiche pretestuose”. Beltotto invita anche a fare attenzione a “quei circoletti che si autoalimentano, che fanno un uso strumentale della fede politica per lucrarci”.

Tra gli approfondimenti anche la testimonianza di Marco Carucci, uno dei tre soci della casa editrice Signs Publishing, fondata nel 2017 con l'obiettivo di ‘combattere’ l’egemonia culturale “legata ad un mercato dominato dai grandi gruppi editoriali, dove trovano spazio sempre gli stessi autori” che pubblica, tra gli altri, libri di Paragone, Borgonovo, Capuozzo e Biloslavo. "L'editoria è asservita al potere - dichiara Carucci - Noi vogliamo contrastare il pensiero unico".

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I LAVORATORI NON CI SONO PIÙ. "E NOI CRESCIAMO CON COMPETENZE E AUTOMAZIONE"La drammatica assenza di lavoratori costring...
04/07/2024

I LAVORATORI NON CI SONO PIÙ. "E NOI CRESCIAMO CON COMPETENZE E AUTOMAZIONE"

La drammatica assenza di lavoratori costringe le aziende a innovare puntando su massicci investimenti in automazione e digitalizzazione. Succede alla pordenonese Midj che passa da 7 a 27 mln di fatturato restando ferma a 70 dipendenti. Accade alla Rinaldingroup di Treviso dove, scomparsi i contadini per la raccolta dell'uva, si rimedia con giovani laureati capaci di vendemmiare con apparecchi robotici. Andrea Galanti (Mixer S.p.A.): "Spostiamo sempre di più l’aspetto cognitivo del processo nella macchina”. Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale di

Il comparto dell’automazione vale oltre 8 mld (+14%), trainato da meccanica, alimentare e packaging. Nel 2023 il boom con un +14%, ma il ‘24 si apre con una forte frenata. Andrea Bianchi di ANIE Federazione, l'associazione che fornisce tecnologie per l'automazione, afferma che è “colpa anche dei ritardi sull’Industria 5.0 che mettono in attesa gli investimenti. Il metaverso industirale invece è una svolta”. E aggiunge: “Oggi i tempi della formazione scolastica dei giovani non sembrano compatibili con quelli dell’innovazione”

Spazio poi al caso della trevigiana Antrax it, specializzata in radiatori d’arredo dal design ricercato, dove il personale è aumentato, ma è cambiata la tipologia delle risorse umane richieste. L’ad Andrea Crosetta : “Gli operai sono sempre meno, cerchiamo figure altamente istruite e formate come ingegneri meccanici e gestionali, operation manager, addetti alla programmazione della produzione, al miglioramento continuo e alla supply chain. L’AI? Uno strumento che libera potenziale inespresso e consente all’uomo di concentrarsi sulle decisioni”

Anche in un settore prettamente manuale come quello agricolo, l’automazione sta guadagnando terreno e può sopperire alla carenza di manodopera specializzata. Come? Con robot a guida autonoma che sostituiscono il trattore nel lavoro in campo aperto o in frutteti e vigneti. “All’estero sono più avanti, in Italia abbiamo introdotto da poco i primi dieci esemplari”, spiega Roberto Rinaldin, ad dell’omonimo gruppo trevigiano. “Oltre al problema della carenza di manodopera specializzata, eliminano tutta una serie di rischi per la sicurezza dell’operatore”

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DESIGN (PER LE PMI) È COMPETITIVITÀ. IL COMPASSO D'ORO RACCONTA GLI OGGETTI VINCENTILe Pmi permettono al nostro Paese di...
04/07/2024

DESIGN (PER LE PMI) È COMPETITIVITÀ. IL COMPASSO D'ORO RACCONTA GLI OGGETTI VINCENTI

Le Pmi permettono al nostro Paese di crescere oggi più degli altri, grazie alla flessibilità e alla capacità di cogliere le opportunità sul mercato. Ma ad accomunare queste aziende anche la centralità del design dei prodotti, tratto distintivo del Made in Italy. Un settore composto da più di 17 mila imprese che generano un valore aggiunto di 3,1 mld. E che dal 1954 viene raccontato dal più ambito dei riconoscimenti del design italiano: ne parla Katia Favaretto nella copertina del settimanale di

Il design italiano non è solo legato alla forma degli oggetti. Secondo Luciano Galimberti, presidente dell’Associazione per il Design Industriale che conferisce ogni due anni l’ambitissimo Compasso d’Oro, il design “parla tanti linguaggi diversi, è un sorta di Dna del nostro tessuto industriale”. Spesso le aziende italiane, infatti, “fanno design in modo totalmente inconsapevole. Noi cerchiamo di dargli voce”. E per traghettare il Made in Italy nel futuro “va irrobustita la filiera, così ci si rende competitivi”

Tra le aziende che hanno ottenuto il riconoscimento, c'è anche la trevigiana Magis Official, che fa dell’innovazione il suo cavallo di battaglia dal 1976. Testimonianza ne è Costume, divano progettato da Stefano Diez, “con un’imbottitura inedita in materiale plastico riciclato, ricavato dagli scarti industriali”, spiega l’ad Alberto Perazza, sottolineando anche l'importanza del radicamento al territorio: “Pur non essendo un'azienda produttrice, tutto il nostro prodotto è realizzato tra Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Lombardia”

Spazio poi anche a Diadora, un'altra azienda del trevigiano, famosa per l'abbigliamento sportivo, che ha conquistato il riconoscimento meneghino grazie alla sua calzatura antinfortunistica, che bilancia con successo estetica, funzionalità e sostenibilità. "Rendere belle queste scarpe è una sfida complessa, anche a causa degli standard di legge da rispettare - afferma l’azienda - ma abbiamo trovato una soluzione originale”

Senza dimenticare il consueto appuntamento con Emilia-Romagna a Tavola

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PASSAGGI GENERAZIONALI. SORPRESA: ORA I FIGLI FANNO MEGLIO DEI GENITORIL’epoca dei rampolli che sperperano il patrimonio...
26/06/2024

PASSAGGI GENERAZIONALI. SORPRESA: ORA I FIGLI FANNO MEGLIO DEI GENITORI

L’epoca dei rampolli che sperperano il patrimonio ereditato dai genitori non è finita, ma di casi di segno opposto se ne incontrano molti. Dopo il passaggio generazionale, molte imprese hanno visto crescere gli indicatori economici, tra innovazioni tecnologiche e nuovi prodotti. In alcuni casi la convivenza con i fondatori prosegue, in altri la delega è totale: ne parla la copertina di Alessandro Macciò del settimanale di

L'intervista a Federico Nessi, ad di Eternoo - Eternedile Spa (ex Eternedil), azienda modenese attiva nella distribuzione di materiali edili e appena uscita da un rebranding, sottolinea come "prima del passaggio ci sia la convivenza intergenerazionale". Nessi, che ha affiancato il padre Franco nel 2013, oggi guida la società con la sorella Caterina. Dal 2014 al ’23 i ricavi sono schizzati da 38,8 milioni a 210 mln ed è più che duplicato anche l’Ebitda, da 14,5 mln a 35 mln. “Il valore più importante è lo spirito di sacrificio, che deve spingere i giovani a non adagiarsi sugli allori creati da chi li ha preceduti. Le mie prime mosse? L’innovazione del sistema gestionale e dei processi”

Un altro esempio altrettanto virtuoso è Arblu, azienda friulana di box doccia che ha ormai completato il passaggio generazionale avviato nel 2007 dal fondatore Pier Giorgio Presotto. Sotto la guida dei figli Giuseppe e Diada, Arblu ha ampliato la produzione a mobili da bagno, piatti doccia e termoarredi, arrivando a proporre una gamma di prodotti in coordinato. E dal 2013 il fatturato è più che raddoppiato a 40,5 mln. Giuseppe Presotto: “Noi facciamo le proposte, papà dice sì e poi ci aiuta, anche e soprattutto quando si parla di innovazione tecnologica”

ArteBianca, azienda veneziana nata nel 1968 con il pane da tramezzino che ha iniziato nel 2010 a spingere su PanPiuma, un nuovo prodotto a partire dalle ricerche di mercato, è guidata dalla seconda generazione con Massimiliano Anzanello. “Dal 2001 ho fatto gavetta, ricoprendo tutti i ruoli intermedi. Con mio padre ci siamo affiancati. Oggi non va frenata l’innovazione e puntiamo sul pane proteico”

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