20/01/2025
CHE FINE HA FATTO LA SETTIMANA CORTA? ORA SI FA PER DAVVERO, MA PER EFFETTO DELLA CIG
Nel post Covid erano in molti a guardare con interesse alla possibilità di ridurre l’orario di lavoro a parità di stipendio. La sperimentazione però è rimasta limitata a un gruppo ristretto di grandi aziende e poi è arrivata la crisi, che ha fatto esplodere la cassa integrazione. Nel terzo trimestre ‘24 la settimana si è accorciata proprio per effetto della cig, che nell’industria ha “eroso” 0,88 delle 40 ore lavorative. Gianluca Spolverato (WI LEGAL - Avvocati del Lavoro): "Oggi è sepolto". Ne parla Alessandro Macciò nella copertina del settimanale di .
Le interviste a Marco Bentivogli (ex segretario generale Fim Cisl nazionale e co-fondatore Base Italia) e Carlo Vanin (CAREL) affrontano il tema da punti di vista opposti. Per Bentivogli la settimana corta è “una risposta a nuove esigenze, antidoto a spopolamento e calo demografico". La scelta, che comporta "investimenti significativi in tecnologie, organizzazione e competenze”, è anche “una soluzione ineludibile, che renderà il lavoro industriale più attraente e meglio retribuito". Di contro, per il responsabile HR della padovana Carel ridurre le ore di lavoro non basta, se poi l’azienda fa pagare l’aumento dei costi ai dipendenti sotto forma di smaltimento ferie e permessi. Le prime sperimentazioni in Italia rappresentano “un fenomeno non completamente reale, basato su ferie e permessi già in possesso dei dipendenti ed enfatizzato per attirare più talenti, ma diverso da come viene presentato”.
Accanto ai quattro colossi Intesa Sanpaolo, Essilor Luxottica, Lavazza e Lamborghini, ci sono anche altre aziende che hanno introdotto la settimana corta, sia nella manifattura (Ima, Pelliconi, Tria e Toyota) che nei servizi. La prima in Italia è stata Carter & Benson nel 2020: il ceo William Griffini spiega che "l’obiettivo è far lavorare meglio le persone per migliorare le performance”. E aggiunge: "il servizio erogato grazie a questa soluzione ha fatto crescere la nostra reputazione".
Nell'ultimo approfondimento, Valentino Santoni (Percorsi di secondo welfare) ammette che la settimana corta rischia di amplificare la frammentazione del tessuto produttivo italiano: “Le grandi organizzazioni hanno le risorse per adottarla, le Pmi fanno più fatica e in alcuni settori produttivi non può essere applicata. Giusto sperimentare, ma poi bisogna comunicare i risultati in maniera adeguata”. Ivan Comotti (CGIL Lombardia): “Le aziende hanno saputo rispondere all’emergenza ma non alle nuove richieste dei giovani”.
Scopri di più sui temi della settimana qui:
https://www.emiliapost.it/hc_frontpage/monitor-19-01-25/
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