04/10/2024
Secondo i dati diffusi dalla piattaforma Social Insider, il tasso di copertura medio dei post ha raggiunto davvero i minimi storici, su Facebook più che su Instagram.
Oltre il dato in sé - un medione che di certo non tiene conto delle specifiche di ogni singolo profilo -, c'è un dato di fatto: la copertura su Instagram è scesa del 18% anno su anno.
E, credo siamo tutti d'accordo, "la visibilità gratuita" dei social, in particolare Facebook e Instagram, è in caduta libera da anni.
2 riflessioni:
1. Ha davvero senso, come ahimé fanno in tanti brand, pagare in denaro qualcuno o tempo proprio/dei propri dipendenti per creare e pubblicare contenuti che poi vedranno in pochissimi?
Non avrebbe forse molto più senso dedicare del budget in modo continuativo ai contenuti del piano editoriale?
2. Il 50% dei contenuti su Instagram A OGGI è AI-recommended (e presumo più o meno lo stesso se non di più su Facebook).
Vediamo sempre meno contenuti delle nostre connessioni e sempre più da parte di estranei, creator, brand che non conosciamo, ma che in qualche modo ci raggiungono in base agli interessi che esprimiamo.
Se un contenuto è davvero "coinvolgente" può raggiungere milioni di persone anche se l'account è piccolissimo, se è poco interessante raggiunge pochissimi utenti, anche se a pubblicarlo è un account con centinaia di migliaia di follower.
È la Tiktokizzazione degli algoritmi.
E ci sarà sempre meno spazio "gratuito" per chi fa contenuti tappa-buchi, di scarso valore, auto-promozionali e fini a se stessi.
Il mio consiglio?
Meglio pubblicare meno, ma contenuti che davvero possano intrattenere e offrire valore. Gli algoritmi e soprattutto il vostro business vi ringrazieranno.