🪞🪞🪞 La poetica messa in scena di un brano tratto da 𝙇𝘼 𝘽𝘼𝙈𝘽𝙄𝙉𝘼 𝘿𝙀𝙇 𝙑𝙀𝙏𝙍𝙊, romanzo di Elisa Pilia, delicata e profonda storia di amicizia dove le sfumature delle vetrate danno senso a un duro passato che sembra da dimenticare...
♥️ L'emozionante voce narrante è di Valentina Loi
[La trama]
Due narrazioni costruite su due diverse linee temporali si alternano ne "La bambina del vetro". Entrambe hanno la voce di Étienne che, ora con gli occhi innocenti di un dodicenne e ora con il cuore pesante di un ventiseienne, racconta dell’invasione nazista della Francia nell’estate del 1940 e del cammino, intrapreso quattordici anni dopo, per ritrovare un’amica scomparsa nel caos della guerra. In quel caos che ha il lezzo di case bruciate e il suono di fucili e carrarmati per le strade, Étienne conosce una bambina a cui mancano le parole. Aili è ebrea, non ha più una famiglia ed è affetta da afasia. Costretta al silenzio, ha trovato modi nuovi per comunicare. Étienne imparerà da lei che con le sfumature del vetro si possono raccontare storie senza voce. Tempo dopo, nel 1954, la lettera lasciata da un soldato tedesco che aveva rischiato la propria vita per aiutare i due ragazzi, riapre un cassetto della memoria mai davvero chiuso. Fa scattare in Étienne l’impulso a una ricerca che si era ripromesso di non intraprendere. È l’inizio di un’indagine piena di sorprese, ritrovamenti e rivelazioni dove s’intrecciano i fili di legami misteriosi fra Aili e il soldato generoso.
[L'autrice]
ELISA PILIA, 25 anni, vive a Quartu Sant’Elena, frequenta l’Università di Scienze della Formazione Primaria di Cagliari e svolge da alcuni anni progetti di musica nella scuola dell’infanzia. L’amore per la creatività l’ha portata a sperimentare la pittura e la scrittura. Nel 2021, a seguito della partecipazione al Concorso nazionale “Anni Verdi”, organizzato dall’associazione L’Occhio di Horus APS,
📚📚 Il nostro autore 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗔𝘁𝘇𝗲𝗻𝗶 ci invita alla lettura del suo romanzo d'esordio intitolato “𝙇𝙚 𝙙𝙪𝙚 𝙘𝙞𝙩𝙩à”, già di successo dopo appena un mese dalla pubblicazione!
Una storia ricca di suspence ambientata in una Sassari ottocentesca e misteriosa...
[il libro]
Il protagonista si aggira nella Sassari ottocentesca, alternandosi tra rioni malfamati e rioni borghesi. Vive in una topaia fino al giorno in cui, nello studio notarile dove sgobba come scrivano, riceve la visita della ricca donna Musso. L’anziana gli fa un’offerta difficile da rifiutare: andare ad abitare in uno degli appartamenti di un palazzo maestoso da lei posseduto in una delle vie nobili della città. Pochi giorni dopo il trasloco, proprio nell’atrio del palazzo, l’uomo conosce una giovane dai modi contraddittori. Si chiama Ada e lei gli mente su molti argomenti. La ragazza e l’uomo, del resto, non si sarebbero neppure potuti conoscere se lui non fosse dotato di una soprannaturale e arcana sensibilità che gli rende la vita impossibile fin da bambino. Tra i due maturerà un rapporto di complice fiducia e da qui si dipartono anche le indagini su alcuni omicidi e sugli affari del barone, il signore più ricco e potente di Sassari. Sarà un susseguirsi di vicende in cui l’inseguitore diventa inseguito e di situazioni apparentemente slegate che si scoprono invece essere profondamente intrecciate. In una discesa nel sottosuolo, materiale e ideale, il protagonista affronta un conflitto morale che lo porterà, attraverso una strada lastricata di buone intenzioni, nell’inferno del rimorso.
[l'autore]
Marco Atzeni è nato a Sassari nel 1984, dove si laurea in economia. Oggi è impiegato pubblico nella ragioneria dell’Amministrazione Provinciale. Curioso fino all’ossessione, sin da bambino è affascinato dalla comunicazione. Amante dell’attività fisica, bilancia la rigorosità richiesta dal lavoro d’ufficio con la pas
⭕ Condividiamo il servizio andato in onda sul TGR Regionale sul libro 𝙋𝙍𝙄𝙂𝙄𝙊𝙉𝙄𝙀𝙍𝙊 𝘿𝙀𝙇 𝙈𝙄𝙊 𝙉𝙊𝙈𝙀 _ 𝗖𝗿𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗱𝗼𝗽𝗽𝗶𝗼 𝘀𝗲𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮 scritto da 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗗𝗲𝘃𝗼𝘁𝗼 coadiuvato dal giornalista 𝗠𝗶𝗰𝗵𝗲𝗹𝗲 𝗧𝗮𝘁𝘁𝗶.
Il libro racconta le vicende umane e imprenditoriali dell’autore e della sua famiglia, protagonista della vita economica e civile di 𝙉𝙪𝙤𝙧𝙤 per oltre un secolo, e purtroppo anche della fase più cruenta della lunga storia dei sequestri di persona a scopo di estorsione.
Nel 2005 la società è costretta a modificare la propria ragione sociale per via della estenuante crisi seguita al rapimento dello zio di Riccardo, Gigino Devoto, nel 1985 prigioniero dei banditi per 203 giorni. Dopo una liberazione “costata” 800 milioni di lire, l’impresa di famiglia deve abbandonare le storiche attività di torrefazione del caffè e rinascere come azienda immobiliare. Ma il dramma dei rapimenti inizia prima per i Devoto. Nel 1975 proprio Riccardo, allora quindicenne, sfugge a un primo tentativo di sequestro; un episodio che segna la sua vita già resa difficile fin da piccolo dal terrore dei rapitori, che imprigionava i Devoto in casa, con i bambini interdetti dal giocare all’aperto con i loro coetanei.
Prigioniero del mio nome ricostruisce tragedie umane personali, familiari e aziendali, moltiplicate spesso dalle incertezze degli apparati statali e accompagnate da crisi alimentate dalle banche. La ricostruzione diviene anche riflessione delle ripercussioni economico-sociali sulla vita nella provincia di Nuoro, menomata da una costante fuga degli imprenditori.
IN TUTTE LE LIBRERIE
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☀️☀️☀️ La nostra autrice 𝗘𝗹𝗶𝘀𝗮 𝗣𝗶𝗹𝗶𝗮 ci parla del suo nuovo romanzo 𝙇𝘼 𝘽𝘼𝙈𝘽𝙄𝙉𝘼 𝘿𝙀𝙇 𝙑𝙀𝙏𝙍𝙊 e del perché leggerlo! Grazie Elisa Pilia
[La trama]
Due narrazioni costruite su due diverse linee temporali si alternano ne "La bambina del vetro". Entrambe hanno la voce di Étienne che, ora con gli occhi innocenti di un dodicenne e ora con il cuore pesante di un ventiseienne, racconta dell’invasione nazista della Francia nell’estate del 1940 e del cammino, intrapreso quattordici anni dopo, per ritrovare un’amica scomparsa nel caos della guerra. In quel caos che ha il lezzo di case bruciate e il suono di fucili e carrarmati per le strade, Étienne conosce una bambina a cui mancano le parole. Aili è ebrea, non ha più una famiglia ed è affetta da afasia. Costretta al silenzio, ha trovato modi nuovi per comunicare. Étienne imparerà da lei che con le sfumature del vetro si possono raccontare storie senza voce. Tempo dopo, nel 1954, la lettera lasciata da un soldato tedesco che aveva rischiato la propria vita per aiutare i due ragazzi, riapre un cassetto della memoria mai davvero chiuso. Fa scattare in Étienne l’impulso a una ricerca che si era ripromesso di non intraprendere. È l’inizio di un’indagine piena di sorprese, ritrovamenti e rivelazioni dove s’intrecciano i fili di legami misteriosi fra Aili e il soldato generoso, e dove saranno ancora le sfumature delle vetrate a dare senso a un passato che sembrava soltanto da dimenticare.
[L'autrice]
ELISA PILIA, 25 anni, vive a Quartu Sant’Elena, frequenta l’Università di Scienze della Formazione Primaria di Cagliari e svolge da alcuni anni progetti di musica nella scuola dell’infanzia. L’amore per la creatività l’ha portata a sperimentare la pittura e la scrittura. Nel 2021, a seguito della partecipazione al Concorso nazionale “Anni Verdi”, organizzato dall’associazione L’Occhio di Horus APS, ha p