L'alambicco delle notizie

L'alambicco delle notizie Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di L'alambicco delle notizie, Agenzia media/stampa, Nuoro.

Gocce informative distillate da Michele Tatti già caposervizio nella redazione de "L'Unione Sarda" di Nuoro e primo direttore laico dal settembre 2014 all'agosto del 2020 del settimanale della diocesi di Nuoro "L'Ortobene"

(*** approfondimento ***)SAN  , IL VESCOVO, SANTO DEGLI INNAMORATI, PATRONO DI  Secondo www.santiebeati.it, la più antic...
13/02/2025

(*** approfondimento ***)
SAN , IL VESCOVO, SANTO DEGLI INNAMORATI, PATRONO DI

Secondo www.santiebeati.it, la più antica notizia di San Valentino di cui oggi si festeggia la memoria liturgia, si ricava da inn documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo anniversario di morte. Ancora nel sec. VIII un altro documento ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, successivo martirio di questi e loro sepoltura. Altri testi del sec. VI, raccontano che San Valentino, cittadino e vescovo di Terni dal 197, divenuto famoso per la santità della sua vita, per la ca**tà ed umiltà, per lo zelante apostolato e per i miracoli che fece, venne invitato a Roma da un certo Cratone, oratore greco e latino, perché gli guarisse il figlio infermo da alcuni anni. Guarito il giovane, lo convertì al cristianesimo insieme alla famiglia ed ai greci studiosi di lettere latine Proculo, Efebo e Apollonio, insieme al figlio del Prefetto della città. Mentre finora la vicenda del Santo era collocata tra il 197, data della sua consacrazione episcopale, ed il 273, data del suo martirio, rendendo difficile pensare che abbia esercitato l’episcopato per oltre settant’anni, ora la data del martirio è stata fissata intorno alla metà del IV secolo. Il suo corpo fu dai discepoli sepolto a Terni, al LXIIII miglio della via Flaminia.
La Passione di san Valentino martire, pubblicata in edizione critica da Edoardo D’Angelo nel volume “San Valentino e il suo culto …” edito a Spoleto nel 2012, era già stata studiata da padre Agostino Amore (Bibliotheca sanctorum, XII, Roma, 1969, col. 899) e da numerosi altri studiosi, soprattutto nel tentativo di risolvere il problema di identificazione tra i due santi omonimi venerati nello stesso giorno, il prete romano e il vescovo di Terni; le conclusioni cui oggi sono giunti gli storici parlano di un unico martire, il vescovo di Terni, mentre il prete romano sembra non essere mai esistito e la sua figura sembra essere frutto soltanto di un equivoco.
Nella ricostruzione storica di Mariella Lentini Valentino nasce a Terni (Umbria) nel 176 da una ricca e nobile famiglia. Diventa vescovo della città quando ha solo ventun anni. È un ragazzo dal carattere dolce e mite. Valentino ama i fiori, soprattutto le rose, ed ha un giardino che cura con le proprie mani. Vedere i bambini giocare allegri e spensierati nel suo giardino, per il giovane vescovo è una grande felicità. Quando la sera volge al tramonto Valentino regala ad ogni bambino un fiore da portare alla propria mamma. Così il vescovo è sicuro che i fanciulli non tardano a rientrare a casa ed è anche un modo per insegnare ai giovani il rispetto e l’amore verso i genitori.
Si narra anche che il vescovo facesse fare pace alle coppie. Un giorno due fidanzati stanno litigando per strada. Valentino li incontra e mette nelle loro mani una rosa, raccomandando loro di non pungersi. Recita, poi, una preghiera. I due smettono di litigare e, trascorso poco tempo, tornano gioiosi dal vescovo per annunciare il loro matrimonio.
Un’altra leggenda racconta che un legionario pagano si sia innamorato di una giovane cristiana. Il matrimonio è contrastato dalla famiglia di lei. Il legionario si rivolge a Valentino chiedendo il suo intervento. Il vescovo battezza il pagano e unisce in matrimonio i due innamorati.
Ormai anziano, Valentino si reca a Roma durante il periodo delle terribili persecuzioni perpetrate contro i cristiani. Qui compie alcune guarigioni miracolose e converte al Cristianesimo intere famiglie. Valentino diventa famoso e i devoti che si rivolgono a lui si moltiplicano. Purtroppo l’imperatore Aureliano lo fa catturare e ne ordina l’uccisione.
Valentino ha 97 anni quando il 14 febbraio 273 viene ucciso fuori Roma, sulla Via Flaminia, per evitare la rivolta dei fedeli. Il corpo del vescovo attualmente si trova nella Basilica di Terni e la sua tomba è, ancora oggi, meta di pellegrinaggio da parte di migliaia di fedeli desiderosi di protezione: per un buon matrimonio allietato dalla nascita dei figli e per la costruzione, su solide basi, di una famiglia serena e unita. San Valentino è protettore di giovani e fidanzati. Viene invocato contro gli svenimenti e i dolori al ventre.

DOMANI – SABATO 15 - FEBBRAIO A   SI FESTEGGIANO I VENT’ANNI DELL’ASSOCIAZIONE “NINO CARRUS”Appuntamento alle 16,30 nell...
13/02/2025

DOMANI – SABATO 15 - FEBBRAIO A SI FESTEGGIANO I VENT’ANNI DELL’ASSOCIAZIONE “NINO CARRUS”

Appuntamento alle 16,30 nell’ex mercato civico con i soci fondatori che il 17 gennaio del 2005 diedero vita all’ Associazione Nino Carrus dedicata all’uomo politico che tra l’altro ha ricoperto le cariche di consigliere provinciale, consigliere e assessore regionale (dal 1969 al 1983), parlamentare dal 1983 al 1992 morto nel 2002 all’età di 65 anni: Paola Carrus, Giuseppe Deiana, il sindaco di allora Tore Ghisu, Matteo Marteddu, Antonello Menne, Fausto Mura, Mario Pani, l’allora vicesindaco Antonello Pilu. Con l’attuale presidente Rosanna Carboni, oltre ai soci fondatori, tireranno le somme ma guardando al futuro, oltre ai soci fondatori, tutti coloro che in questi vent’anni di attività hanno portato avanti l’impegno per la difesa dei paesi e delle zone interne: i soci, gli amici, i tanti sostenitori, i relatori dei 140 convegni organizzati in questi quattro lustri, i giovani del Premio i vincitori delle sei edizioni del premio biennale destinato ai giovani sardi che non abbiano superato i 45 anni che nell’edizione 2025, sarà dedicata al ruolo della tecnologia per promuovere lo sviluppo e contrastare lo spopolamento.

CONSORZIO DI BONIFICA DELLA SARDEGNA CENTRALE, LA DOMANDA PER L’ANNUALITÀ 2025 DI UTILIZZO DELL’ACQUA CONSORTILE PER USI...
13/02/2025

CONSORZIO DI BONIFICA DELLA SARDEGNA CENTRALE, LA DOMANDA PER L’ANNUALITÀ 2025 DI UTILIZZO DELL’ACQUA CONSORTILE PER USI IRRIGUI E/O AZIENDALI DEVE ESSERE PRESENTATA ENTRO IL 1° MARZO

Lasciato alle spalle il lungo anno della siccità che ha portato alla sospensione soprattutto nel distretto del ( , , , e ) delle forniture per l’irrigazione, il Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale ( ) riprende in pieno la sua normale attività istituzionali nei 16.400 ettari irrigui di sua competenza grazie alle piogge dell’ ultimo mese che hanno ricostruito il massimo delle scorte nelle dighe dello stesso Maccheronis sul rio Posada (5.700 ettari), Preda ‘e Othoni sul fiume (4.300 ettari) e Sa Ruxi- sul fiume per la Media Valle del Tirso (6.400 ettari). Sul sito dell’ente www.cbsc.it, infatti, alla sezione “modulistica” dell’area “servizi agli utenti” (link: https://www.cbsc.it/index.php/servizi-agli-utenti/modulistica/1816-utenze-extra-agricole)mè disponibile il modulo AG1 da compilare per la Domanda di utilizzo dell’acqua per usi irrigui e/o aziendali per il corrente anno 2025. Il modulo di domanda dovrà essere presentato entro e non oltre il 1° marzo 2025, sia da coloro che intendono fruire dell’acqua per gli utilizzi irrigui sia che la si intenda utilizzarla solo per usi aziendali (abbeveraggio, pulizia locali, ecc.) e da coloro che intendano utilizzarla per entrambi gli usi.
Il Cbsc ricorda che la mancata presentazione della domanda di irrigazione comporta il divieto assoluto
di utilizzo dell’acqua dalle reti consortili. Comunque, ai sensi del vigente Regolamento per l’Esercizio Irriguo e la Gestione della Rete di Dreno Consortile (scaricabile dal link: https://www.cbsc.it/index.php/il-consorzio/regolamenti), l’accoglimento da parte del Consorzio di bonifica della Sardegna Centrale della domanda è in ogni caso condizionato all’effettiva disponibilità della necessaria risorsa idrica.
Per informazioni sulla compilazione della domanda gli interessati possono recarsi presso le sedi del Consorzio o contattare gli uffici ai numeri telefonici 0784/233018, 0784/233026, 0784/1959126.
La domanda di irrigazione può essere presentata a mano, presso le sedi degli uffici consortili; spedita per posta ordinaria, all’indirizzo di Nuoro via Santa Barbara n. 30 o via e-mail all’indirizzo [email protected] o attraverso la Posta Elettronica Certificata all’indirizzo [email protected]
Ecco gli orari di apertura al pubblico degli uffici: sede centrale di (via Santa Barbara 30) lunedì e venerdì dalle ore 11 alle ore 13, mercoledì dalle ore 15:30 alle ore 17:30; sede di (località Poiolos), martedì dalle ore 9 alle ore 13; sede di (via Sardegna n° 51) martedì dalle ore 9 alle ore 13; sede di (previa prenotazione, strada provinciale 24), giovedì dalle ore 11 alle ore 13; sede di (previa prenotazione, via Eroi di Palabanda), mercoledì dalle ore 11 alle ore 13.

 BLOUE TONGUE, LA REGIONE GARANTISCE: «PECORE VACCINATE A TAPPETO IN TUTTA LA   A PARTIRE DAI PRIMI GIORNI DI MARZO»Iniz...
13/02/2025


BLOUE TONGUE, LA REGIONE GARANTISCE: «PECORE VACCINATE A TAPPETO IN TUTTA LA A PARTIRE DAI PRIMI GIORNI DI MARZO»

Inizierà tra due settimane in tutta la Sardegna la campagna di vaccinazione delle pecore contro la Lingua blu: «L’avvio è previsto entro i primi di marzo, con largo anticipo rispetto allo scorso anno e con i vaccini già disponibili per le varianti 3, 4 e 8 finora rilevate nell’isola», hanno garantito oggi durante una conferenza stampa gli assessori della Sanità Armando Bartolazzi e dell’Agricoltura Gian Franco Satta. L’incontro con i giornalisti è stato preceduto da una riunione con le rappresentanze dei veterinari, dell’Agenzia Laore e le associazioni di categoria: Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Agci, Confcoperative, Legacop, Uecop, Liberi Agricoltori, Unci, Unicoop, Uci e Confapi. «Tutti i partecipanti - garantisce sempre la Regione in una nota - hanno manifestato gradimento per il piano vaccinale e assicurato la massima collaborazione». In particolare saranno direttamente i veterinari a vaccinare le pecore negli ovili ma sono previsti anche incontri di gruppo con allevatori da convocare in aree territoriali omogenee, sulle misure di prevenzione da attuare nelle aziende zootecniche, con particolare riguardo alle misure di biosicurezza finalizzate alla lotta all’insetto vettore.
Memore anche delle polemiche legate ai tentennamenti dell’anno scorso, Bartolazzi ha parlato espressamente «cambio di passo che non riguarda solo le tempistiche, ma l’approccio generale alla strategia vaccinale 2025: per la prima volta c’è stato un approccio inter-assessoriale ed integrato ad un problema che ormai è da considerarsi cronico in Sardegna. Tutti gli attori istituzionali si sono accordati su una strategia collaborativa in modo da garantire tempestività ed efficacia negli interventi sul campo e nella profilassi preventiva. Abbiamo la garanzia che entro i primi dieci giorni di marzo avverrà la distribuzione dei vaccini BTV8 e BTV3 da parte dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna alle varie Asl dell’isola». Nel corso del 2024», ricorda la Regione, «si è assistito a una preoccupante recrudescenza della febbre catarrale degli ovini che dal mese di luglio ha interessato il territorio sardo con particolare riguardo ai sierotipi 3 e 8 ed in misura molto inferiore al sierotipo 4. La circolazione del BTV8 ha riguardato specialmente il nord Sardegna e la Provincia di Nuoro mentre quella del BTV3 la Sardegna centrale e meridionale. Dal mese di luglio 2024 sono stati registrati 4.060 focolai di lingua blu». L’assessore regionale alla Sanità inquadra comunque il problema con uno sguardo alla visione d’insieme: «Se il 2024 è stato l’anno nero per la Blue Tongue nell’isola con oltre 4000 focolai attivi , è la conseguenza dei ritardi di una campagna vaccinale fortemente condizionata dall’assenza di un vaccino per una specifica variante della febbre catarrale ovina, la BTV 3 per cui ancora non esisteva rimedio. Quest’anno il vaccino c’è e siamo preparati rispetto alle varianti finora riscontrate nell’isola. Ma non bisogna dimenticare che la malattia è causata da un insetto vettore che veicola un virus di cui sono stati identificati 27 sierotipi e che il virus è perciò in grado di mutare di anno in anno per sfuggire agli anticorpi generati dal vaccino. In prospettiva - spiega ancora Bartolazzi - l’unica via veramente efficace contro la Lingua Blu sarebbe quella dello sviluppo di vaccini polivalenti, in grado di rispondere alle diverse mutazioni del virus. Sappiamo che l’epidemia sta ormai invadendo la Pen*sola, e questo stimolerà auspicabilmente da parte dei decisori politici nazionali e internazionali una maggior presa di coscienza sul controllo e l’eradicazione dell’epizoonosi degli ovini. Anche la Sardegna farà la sua parte».
Soddisfatto anche l’assessore dell’Agricoltura: «Affrontiamo la campagna vaccinale 2025 con un approccio strategico totalmente rinnovato, multidisciplinare e altamente specializzato», ha detto Gianfranco Satta citando il tavolo tecnico che coinvolgr le direzioni generali della Sanità e dell'Agricoltura, i direttori generali delle agenzie e Laore. «Il tavolo - ha aggiunto Satta - ha stilato a novembre un programma d’interventi e oggi siamo in grado, sulla base del lavoro fatto dal tavolo tecnico, di sottoscrivere un decreto che ne definisce quelli che sono gli obiettivi, l’attività di informazione e di prevenzione. La campagna partirà per tempo: abbiamo già acquistato i vaccini, grazie all’attività dell’assessore Bartolazzi che mette in condizione il servizio Asl competente per territorio di avviare questa grande vaccinazione massiva sui tre sierotipi che si sono manifestati nel 2024». In particolare, sono già disponibili 3 milioni di dosi vaccinali per il sierotipo BTV8, 1,2 milioni di dosi sono in corso d'acquisto da parte dell’Istituto zooprofilattico) e 350mila sono già a disposizione per il BTV4.
Novità anche sui risarcimenti dei danni relativi all’anno scorso. «Chiuderemo entro febbraio con il consuntivo finale dei capi morti censiti e saremo quindi immediatamente in grado di erogare i ristori alle aziende - ha garantito sempre l’assessore Satta - dopo aver recuperato anche i ristori del 2022 e 2023 che ci siamo ritrovati in eredità. Tutto questo è stato reso possibile anche dall’adozione di un nuovo sistema di registrazione in rete che mette insieme i dati in possesso dell’Istituto Zooprofilattico e quelli delle Asl».

   SARDEGNA: DIECI DOMANDE  ALL’AMMINISTRATORE UNICO DI   PER DIRE CHE L’ACQUA NON SI SPRECA NEI CAMPI MA NELLE INFRASTR...
13/02/2025


SARDEGNA: DIECI DOMANDE ALL’AMMINISTRATORE UNICO DI PER DIRE CHE L’ACQUA NON SI SPRECA NEI CAMPI MA NELLE INFRASTRUTTURE FATISCENTI.

All’indomani della manifestazione di Cagliari indetta per chiedere una più razionale programmazione della stagione irrigua alla luce del rischio-siccità, finisce nel mirino di Coldiretti Marco Soriga, amministratore unico di Enas, l’Ente Acque della Sardegna, società regionale che gestisce a maggior parte delle dighe, che avrebbe additato proprio il settore agricolo come uno dei maggiori responsabili degli sprechi di acqua. «Un’accusa pesante, soprattutto se a pronunciarla è chi guida un ente che dovrebbe avere una conoscenza approfondita della materia e che dovrebbe preoccuparsi di risolvere i problemi strutturali della gestione idrica», sottolinea Coldiretti Sardegna, in un documento rispondendo alle parole rilasciate dal numero uno di Enas.
La realtà - chiarisce Coldiretti - sarebbe un’altra: gli agricoltori sono in prima linea per il risparmio idrico. Le parole dell’amministratore di Enas non trovano alcun riscontro nei fatti. Gli agricoltori da anni investono in tecnologie per una gestione più efficiente della risorsa idrica, adottando impianti a goccia e pratiche di agricoltura di precisione per ridurre al minimo il consumo di acqua. Non solo: i Consorzi di bonifica, composti proprio dagli agricoltori, sono i primi a garantire un controllo rigoroso della risorsa idrica, lavorando per ridurre sprechi e ottimizzare i costi.
«È assurdo che chi dovrebbe conoscere bene la materia si lasci andare a dichiarazioni di questo tipo», continua Coldiretti. «I veri sprechi non si trovano nei campi, ma nelle infrastrutture obsolete: il 50% dell’acqua si perde nelle condotte colabrodo prima ancora di arrivare agli utenti». Secondo l’organizzazione agricola, inoltre, «mentre si accusa chi lavora quotidianamente per garantire la produzione alimentare, si dimentica che il problema principale è l’inefficienza del sistema idrico. È inaccettabile che molte dighe sarde siano costrette a scaricare milioni di metri cubi di acqua in mare quando piove, invece di sfruttare connessioni tra i bacini per conservarla». Coldiretti quindi chiede «dove sono gli interventi strutturali invocati da anni per migliorare la gestione delle risorse idriche? È più facile scaricare la responsabilità sugli agricoltori piuttosto che affrontare i veri problemi?»

Ed ecco le dieci domande rivolte a Enas:
- «Lo sa l’amministratore di Enas che l’acqua utilizzata è pagata per l’irrigazione non è “sprecata”, ma torna nel ciclo naturale, contribuendo alla ricarica delle falde e alla conservazione del suolo?»
- «Lo sa che il principale problema di dispersione idrica non è l’agricoltura ma sono le condotte colabrodo che perdono il 50% dell’acqua? Da chi sono gestite?»
- «È a conoscenza che i campi irrigati producono cibo che aiuta l’ambiente come per esempio un campo di mais che cattura 50 tonnellate di CO₂ o un vigneto 14, dimostrando il valore ambientale dell’agricoltura?»
- «Lo sa che i Consorzi di Bonifica stanno investendo ingenti somme dei propri consorziati, quindi agricoltori, in risparmio idrico e in attività di riduzione delle perdite?»
- «Quali interventi straordinari sta facendo Enas o si stanno pianificando per ridurre le perdite di acqua nelle condotte e reti irrigue?»
- «Perché nel 2018, un anno di grandi piogge, solo il sistema del Flumendosa ha scaricato in mare quasi 50 milioni di metri cubi di acqua che oggi sarebbero fondamentali per l’isola?»
- «Lo sa che lo scorso anno a causa della siccità e il mancato ricorso al sistema idrico sono andati persi 5 mila ettari di terreni irrigati e coltivati nel solo Sud Sardegna e quest’anno rischiamo lo stesso?»
- «Lo sa in termini economici cosa vuol dire perdere 5 mila ettari di produzioni in un solo anno e quali conseguenze disastrose ci sono per la produzione del cibo per la collettività?»
- «È consapevole che se non si interviene adeguatamente, il perdurare di questa situazione porterà alla chiusura di tante aziende? Può immaginare il costo sociale che ne conseguirebbe in termini di minore occupazione e mancata manutenzione del territorio?»
- «Cosa si sta facendo per portare gli invasi alla loro massima capacità e sfruttare tecniche come le laminazioni dinamiche o il riutilizzo delle acque reflue? Dobbiamo affidarci alla danza della pioggia o finalmente ci si deciderà a investire in infrastrutture adeguate?»
«Gli agricoltori - conclude il documento - fanno la loro parte: innovano, risparmiano, lavorano per garantire un uso efficiente della risorsa idrica. Chi gestisce gli enti pubblici deve fare altrettanto, senza scaricare responsabilità su chi produce cibo e tutela il territorio. Coldiretti ha sempre avanzato proposte concrete per una gestione più efficiente dell’acqua, ma troppo spesso sono rimaste inascoltate. Se davvero vogliamo affrontare il problema della siccità - conclude Coldiretti - servono interventi strutturali immediati e una gestione più lungimirante della risorsa idrica».

(*** approfondimento ***)AL VAGLIO DEL MINISTERO ANCHE L'IPOTESI DEL TRENO DIRETTO  - . DOPO LA RISPOSTA A UNA SUA INTER...
13/02/2025

(*** approfondimento ***)
AL VAGLIO DEL MINISTERO ANCHE L'IPOTESI DEL TRENO DIRETTO - . DOPO LA RISPOSTA A UNA SUA INTERROGAZIONE, IL DEPUTATO EMILIANO FENU (M5S) RIBADISCE: «TEMA STRATEGIO, NO AL BUS-NAVETTA, DEVONO CONNETTERCI ALLA RETE FERROVIARIA NAZIONALE»

Martedì scorso - 11 febbraio - durante una seduta della IX Commissione permanente Trasporti e Telecomunicazioni, il sottosegretario Tullio Ferrante, a nome del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha risposto a un’interrogazione del deputato nuorese Emiliano Fenu sullo stato dell’arte del progetto della tratta ferrovia Nuoro-Abbasanta che collegherebbe il capoluogo barbaricino, unico a essere servito da un solo binario con traffico a scartamento ridotto, con la rete nazionale. Nella sua risposta l’esponente governativo ha ricordato in premessa, ricordo che a fine 2022, regione Sardegna, Minustero Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ed Anas hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per lo sviluppo e per l’integrazione delle reti di mobilità nella regione, da cui è scaturito un tavolo di lavoro che ha redatto un documento di programmazione degli interventi di breve, medio e lungo periodo, delineando rispettivamente scenari al 2026, al 2030 e oltre il 2030. «Per quanto riguarda il collegamento ferroviario tra Nuoro e la rete nazionale di RFI - da ricordato Ferrante - dall’agosto 2023 è stato istituito un tavolo tecnico presso la prefettura di Nuoro, con la partecipazione del Ministero, del Comune di Nuoro, della Regione Sardegna e di RFI, per individuare soluzioni per potenziare la mobilità del territorio. A seguito del citato tavolo, RFI ha predisposto l’analisi di fattibilità delle alternative progettuali, rispetto alla quale sono state identificate quattro possibili soluzioni: chilometri in variante, in prevalenza in galleria e in viadotto». Entrando nello specifico il sottosegretario ha confermato che l’alternativa P3, prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria elettrificata a semplice binario Nuoro-Abbasanta e due nuove località di servizio intermedie (Sedilo e Ottana), con estensione pari a 51 chilometri di cui 30 chilometri in galleria e in viadotto: quest’opera – secondo i tecnici - permetterebbe di collegare la stazione di Abbasanta sulla rete RFI e la nuova stazione di Nuoro in località Prato Sardo in circa 30 minuti, con una velocità massima di 160 chilometri orari. L’alternativa P1, invece prevede l’ottimizzazione delle coincidenze ferroviarie tra i servizi dell’Azienda Regionale Sarda Trasporti (ARST) e Trenitalia nella stazione di Macomer; l’alternativa P2, invece si configura come una riprogettazione completa del tracciato ferroviario oggi gestito da Arst Nuoro-Macomer, al fine di adeguarlo agli standard RFI che consentirebbe di ridurre di circa il 40 per cento gli attuali tempi di percorrenza, con una velocità massima non superiore a 80 chilometri orari e un tracciato pari a 52 chilometri, di cui 35 chilometri in variante, in prevalenza in galleria e in viadotto. l’alternativa P3, prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria elettrificata a semplice binario Nuoro-Abbasanta e due nuove località di servizio intermedie (Sedilo e Ottana), con estensione pari a 51 chilometri di cui 30 chilometri in galleria e in viadotto: questa opera permetterebbe di collegare la stazione di Abbasanta alla rete RFI e la nuova stazione di Nuoro in località Prato Sardo in circa 30 minuti, con una velocità massima di 160 chilometri orari; l’alternativa P4 non prevede la realizzazione di infrastrutture ferroviarie ma richiede investimenti sull’infrastruttura stradale e, quindi, un servizio esclusivamente via pullman. Il sottosegretario Ferrante nella sua comunicazione ha sottolineato che «nel dicembre 2024, RFI ha ultimato lo studio di trasporto e l’analisi costi-benefici per tutte le alternative individuate unitamente al documento di fattibilità tecnico-economica, nell’ambito del quale sono state sviluppate, con lo studio delle alternative, le soluzioni di tracciato per le alternative P2 Upgrade infrastruttura ARST a standard RFI e P3 Nuova linea Nuoro-Abbasanta. Il documento di fattibilità delle alternative progettuali, i cui esiti sono stati presentati alla Regione autonoma della Sardegna e al MIT il 19 dicembre 2024, è stato trasmesso formalmente al MIT lo scorso 23 gennaio, secondo quanto previsto dal vigente Contratto di programma 2022-2026 - Parte Investimenti - Aggiornamento 2024, ed è attualmente all’esame delle competenti strutture».
Pur ringraziando il ministro, Emiliano Fenu si è dichiarato insoddisfatto per la risposta. In particolare il parlamentare Cinquestelle, rifiuta le due ipotesi che puntano sul trasporto via pullman, migliorando la rete autostradale su Macomer o il bus-navetta Nuoro-Abbasanta che comunque sembrerebbero accantonate visto che il documento di fattibilità tecnico-economica parrebbe limitato alle due ipotesi di tracciato ferroviario .Nella replica citata agli atti della seduta, infatti, Emiliano Fenu «si dichiara, tuttavia, non soddisfatto della risposta data dal rappresentante del Governo, dalla quale ritiene che emerga chiaramente come il servizio di navetta ipotizzato da RFI non possa in alcun modo essere considerato equivalente al servizio ferroviario. Ipotizza, pertanto, la mancanza, in seno alla medesima società, della volontà di portare avanti il progetto di realizzazione della linea ferroviaria, nonostante i numerosi vantaggi che lo stesso porterebbe al territorio. Fa presente, inoltre, che l'analisi costi-benefici portata avanti da RFI dovrebbe tenere in considerazione non soltanto il traffico attuale, ma anche quello che potenzialmente si riscontrerà nel prossimo futuro. Ricorda, infatti, che la provincia di Nuoro è stata individuata quale sede del progetto internazionale Einstein Telescope, che si stima possa avere un impatto economico di circa sei miliardi di euro» Concetti poi ulteriormente spiegati in una dichiarazione dallo stesso deputato nuorese. «La proposta di RFI con la sua opzione “mista” navetta - treno, non risponde alle reali esigenze della Sardegna» sostiene comunque il parlamentare ricordando che nel momento in cui «Nuoro si candida a diventare la città dell’Einstein Telescope dobbiamo avere infrastrutture all’altezza della sfida che ci stiamo ponendo per affrontare il futuro che ci aspetta con mezzi adeguati all’altezza di ciò che ambiamo e meritiamo diventare. È anche ora di smetterla di mettere sul tavolo il tema della “diseconomia” della ferrovia: la domanda dei trasporti - aggiunge Fenu - è dinamica e si trasforma in base alla qualità dell’offerta. E soprattutto la domanda dei Trasporti ferroviari è una domanda che cresce al crescere dell'offerta. Le elucubrazioni sui costi benefici e sulla analisi della domanda lasciano il tempo che trovano dal momento che senza treno non può esserci domanda di treno. Non dobbiamo smettere di crederci- conclude Emiliano Fenu - con lo stesso spirito unitario che ha caratterizzato l'apertura del tavolo in Prefettura, grazie all'impegno della Regione e dell'associazione Trenitalia Nuorese».
Trenitalia Nuorese

L”idrogeologo  Francesco Murgia: “Diga di Maccheronis al massimo della capienza ma per ottimizzare i 22 milioni di metri...
13/02/2025

L”idrogeologo Francesco Murgia: “Diga di Maccheronis al massimo della capienza ma per ottimizzare i 22 milioni di metri cubi bisogna ridurre il 60% di sprechi”

icon Watch LaterAdded 50:26 9 PUNTATA SARDEGNA STORICA Antonio Gramsci dall’interpretazione alla trasformazione del mondo

 LISTE D’ATTESA: RIASSUNTO DEI TEMPI DELLE PRIME VISITE NELLA   DI   RAPPORTATI CON LA EDIA REGIONALE SECONDO L’ULTIMA R...
12/02/2025


LISTE D’ATTESA: RIASSUNTO DEI TEMPI DELLE PRIME VISITE NELLA DI RAPPORTATI CON LA EDIA REGIONALE SECONDO L’ULTIMA RILEVAZIONE TRIMESTRALE PUBBLICATA DA .IT. (NOSTRA ELABORAZIONE)
https://www.sardegnasalute.it/documenti/9_463_20250128103623.pdf

 , ECCO LE LINEE D’INDIRIZZO APPROVATE OGGI DALLA GIUNTA REGIONALE DELLA   RECANTI MODALITÀ E CRITERI PER LA CONCESSIONE...
12/02/2025

, ECCO LE LINEE D’INDIRIZZO APPROVATE OGGI DALLA GIUNTA REGIONALE DELLA RECANTI MODALITÀ E CRITERI PER LA CONCESSIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO: NON PIÙ CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO MA RIMBORSO SPESE PER UN MASSIMO DI 800 EURO PARAMETRATO ALL'ISEE

1. Riferimenti normativi e programmatici.
La Regione Sardegna, con legge regionale 18 gennaio 2019, n. 5, ha previsto l’istituzione di un sostegno economico denominato “indennità regionale fibromialgia (IRF)”, finalizzato a facilitare, sotto l’aspetto economico, il miglioramento della qualità della vita dei cittadini residenti in Sardegna affetti da fibromialgia. Dopo una prima fase di applicazione sperimentale, nella quale l’IRF è stata erogata nella forma di contributo a fondo perduto una tantum e senza rendicontazione, pari a € 800,00, per ciascuno
degli anni 2023 e 2024, la legge regionale n. 18 del 2024, art.1, comma 9, ha modificato la natura del beneficio trasformandolo in un contributo di rimborso delle spese sostenute. Le presenti linee di indirizzo definiscono le modalità tecniche e amministrative necessarie per l’attuazione delle disposizioni legislative per l’accesso al beneficio da parte delle persone affette da fibromialgia e per la sua rendicontazione.
2. Destinatari e requisiti di ammissione al contributo.
Possono presentare la domanda per la concessione del sostegno economico denominato “indennità regionale fibromialgia (IRF)” le persone con i seguenti requisiti: 1) essere residenti in un comune della Sardegna; 2) essere in possesso della certificazione medica attestante la diagnosi di fibromialgia. La stessa deve riportare una data non successiva la 30 aprile dell’anno in cui si presenta la domanda, e deve essere rilasciata da un medico specialista (non medico di medicina generale) abilitato all'esercizio della
professione, iscritto all'albo, sia dipendente pubblico che convenzionato che libero professionista; 3) non beneficiare di altra sovvenzione pubblica per la stessa finalità.
3. Termini e modalità di presentazione delle domande.
La domanda per la concessione del sostegno economico denominato “indennità regionale fibromialgia (IRF)” deve essere sottoscritta dal beneficiario, o dal suo rappresentante legale, e presentata al Comune di residenza mediante le modalità dallo stesso definite entro il 30 aprile di ciascuno anno.
4. Misura e attribuzione del contributo.
L’indennità regionale fibromialgia (IRF) è erogata nella forma di un contributo per il rimborso delle spese sostenute per interventi di carattere sanitario, qualora non coperti da Servizio sanitario regionale, sociosanitario e di cura alla persona, soggette a rendicontazione, fino a un massimo di € 800,00 nei limiti
della disponibilità del bilancio regionale. L’importo del sostegno economico è rapportato alla situazione economica del beneficiario misurata in ragione delle seguenti soglie di ISEE sociosanitario vedi tabella)
L’importo dell’indennità riconoscibile, qualora si rendesse necessario, verrà rideterminato in diminuzione proporzionale per il rispetto del limite fissato dallo stanziamento annuale del bilancio regionale.
5. Gestione della misura.
L’attuazione dell’intervento è affidata ai comuni, che predispongono e pubblicano l’avviso annualmente, curando di dare la più ampia pubblicità e diffusione all’iniziativa, allegando un modello di richiesta del contributo al fine di agevolare la richiesta dell’indennità. I comuni acquisiscono entro il 30 aprile di ciascun anno, insieme alle domande di concessione dell’indennità, l’attestazione ISEE e la certificazione medica attestante la sindrome fibromialgica. Per coloro che hanno beneficiato del contributo nell’anno precedente, sarà considerata valida la domanda già presentata e la certificazione medica già in possesso dell’ente, fermo restando l’obbligo di comunicare al comune l’eventuale sopravvenuta perdita dei requisiti per l’accesso alla misura. Resta necessaria la presentazione dell’ISEE annuale. I dati anonimizzati relativi alle domande presentate sono inviati alla Direzione generale delle Politiche Sociali entro il 30 giugno di ciascun anno, tramite il sistema informativo SIPSO.
6. Erogazione del contributo ai beneficiari. I contributi vengono quantificati ed erogati agli aventi diritto dal comune di residenza, che gestisce l’intervento nei limiti delle risorse assegnate.
2/37. Trasferimento del finanziamento regionale.
Il competente Servizio della Direzione generale delle Politiche Sociali trasferisce, nell’esercizio finanziario, le risorse annuali destinate all’intervento a favore dei comuni beneficiari, sulla base dei dati rilevati tramite il sistema informativo SIPSO, secondo le modalità che verranno comunicate dalla Direzione generale delle Politiche Sociali. Sono verificate, annualmente, la corrispondenza tra le somme assegnate e il loro effettivo utilizzo e, qualora in sede di monitoraggio siano accertate economie di spesa rispetto alle assegnazioni della terza annualità precedente, queste sono riversate alle entrate del bilancio regionale.
8. Rendicontazione.
Sono ammissibili le seguenti spese sostenute nell’anno di riferimento del sostegno economico richiesto per: a) acquisizione di servizi professionali di assistenza domiciliare e alla persona; b) acquisizione di servizi professionali educativi; c) spese per attività fisiche e ricreative su prescrizione del medico curante; d) accoglienza presso centri diurni e centri diurni integrati autorizzati limitatamente al pagamento della quota sociale; e) spese di soggiorno, per non più di 30 giorni nell’arco di un anno, presso strutture sociali autorizzate o presso residenze sanitarie assistenziali autorizzate, limitatamente al pagamento della quota sociale; f) spese per l’acquisto di integratori alimentari, ausili e protesi non forniti dal servizio sanitario regionale; g) acquisizione di farmaci da banco o di farmaci prescritti dal medico curante per la patologia fibromialgica non forniti dal servizio sanitario regionale. La documentazione di spesa dell’anno deve essere presentata al comune di residenza, che provvederà ad erogare il beneficio economico a seguito della verifica della stessa e nei limiti delle risorse assegnate dalla Regione.

Indirizzo

Nuoro

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