12/11/2024
DOPO I TRAGICI INCIDENTI STRADALI CHE HA STRAPPATO CINQUE GIOVANI ALLA COMUNITÀ, SI INTERROGA E RINVIA LE CORTES APERTAS DAL PONTE DELL’IMMACOLATA ALLA FINE DI GENNAIO: «GIORNI E SETTIMANE CHE NEL NOME DI MICHELE, LORENZO, MARCO, MICHELE E MAURO, SERVIRANNO A TUTTI NOI NON A FERMARCI MA A TROVARE NUOVI STIMOLI PER RIPARTIRE, PER RENDERCI CONTO DI QUANTO QUESTA PROVA, INGIUSTA E INCOMPRENSIBILE, SIA STATA UN MODO PER RISCOPRIRE UNA COMUNITÀ UNITA, SERIA, SOLIDALE, VICINA».
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Troppo fresca la ferita che si è aperta il 30 ottobre con la morte in un incidente stradale di Michele Coinu, 21 anni, Lorenzo Figus, di 17, Marco Innocenti di 18 e Michele Soddu di 22 anni, e tornata a sanguinare copiosamente il 2 novembre con la tragica fine a San Teodoro di Mauro Falconi, 47 anni. Per tradizione la tappa di “Autunno in Barbagia” era prevista a Fonni nel ponte dell’Immacolata: negli incontri che si sono tenuti nei giorni scorsi tra amministratori comunali, associazioni, attività produttive e fin dei conti tutti i cittadini di Fonni, è apparso subito chiaro che per quella data era impossibile aprire le Cortes ma nello stesso tempo tutti avevano ben presente che le stesse vittime, coinvolte nelle associazioni, non avrebbero voluto saltare un appuntamento molto sentito. Così nei tanti ‘incontri dei giorni scorsi si è fatta largo l’idea di prolungare di sette settimane quella pausa di riflessione, personale e collettiva, favorita anche dalle feste di Natale, fine anno e Epifania, comunque necessaria per ripartire.
Le ragioni di questo rinvio sono state messe nero su bianco in un lungo documento che si apre significativamente con una citazione biblica: «Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo (…) Un tempo per piangere e un tempo per ridere Un tempo per gemere e un tempo per ballare…» (Dal libro del Qoèlet), introduzione perfetta e ispirata allo spirito che ha guidato il confronto di questi giorni: «Quando una comunità è scossa, confusa, triste ha un solo modo per ritrovarsi: stringersi insieme e provare a ragionare in maniera collettiva», si legge in apertura del documento firmato, appunto, “gli Amministratori, le associazioni, le attività produttive e i cittadini di Fonni” che ricorda come «la tragedia che ha colpito il nostro paese non ha lasciato nessuno indifferente. Tutti ci siamo sentito e ci sentiamo padri, madri, fratelli, sorelle, amiche e amici di Michele, Lorenzo, Marco, Michele e Mauro. Ognuno di noi ha affrontato un dolore tutto suo e ha provato, in ogni modo a far sentire la propria vicinanza alle famiglie colpite: con una parola, con una preghiera, con un gesto, con una partecipazione unita e silenziosa al lutto di un’intera comunità.
Con questo spirito in questi giorni – spiega la nota - si sono ritrovate tutte le associazioni del paese, tutto il Consiglio Comunale, le attività produttive, la chiesa, moltissimi cittadini. A volte, per condividere, serve parlare e ascoltare. A volte, parlare e ascoltare, fa sentire meno soli: gli incontri di questi giorni non sono stati fatti per decidere se fare o no Cortes Apertas, la cui macchina organizzativa in questi tempi dovrebbe già essere partita. Gli incontri ci sono stati per ascoltarci a vicenda, per sottolineare il valore enorme del volontariato fonnese che ancora una volta, così come è stato in passato, sarà decisivo per risollevare una comunità smarrita. Il volontariato, le associazioni saranno decisive con lo sport per bambini e ragazzi, col canto, con la musica, con le manifestazioni che hanno reso il nostro paese unico in Sardegna. Con quello spirito di aggregazione e socialità che da sempre porta decine di fonnesi a mettersi a disposizione della comunità con il solo spirito di fare per gli altri.
E ancora una volta, sarà il mondo del volontariato unito alla indiscutibilmente unica laboriosità di ogni fonnese a far ritrovare la serenità ad un paese che oggi pare smarrito. In ogni intervento di questi giorni, tutti scossi da grandissima commozione, è emerso chiaramente il desiderio di riprendere insieme, ma prendendosi tutti i tempi necessari. Cortes Apertas - specifica il documento - è patrimonio del paese, è un evento che ogni anno porta a Fonni migliaia di persone. Persone che quando arrivano da noi vengono accolte col sorriso da ogni operatore economico e possono apprezzare come un paese intero sorride insieme ai visitatori che si possono immergere completamente in una comunità viva, vitale, in cui le tradizioni non sono ostentate ma coinvolgono veramente tutti: dai bambini agli anziani.
Un evento corale che vede nel suo successo proprio l’armonia di una comunità che lavora unita. Un evento che ha bisogno di settimane di lavoro preparatorio che coinvolgono decine di persone per allestire le case, organizzare gli eventi, predisporre la sicurezza.
Può un evento di questa portata essere organizzato con la stessa allegria, lo stesso coinvolgimento comunitario, la stessa armonia quando il paese ha ancora gli occhi gonfi di lacrime per la più grande tragedia mai successa?
Cortes Apertas o è evento di tutti, o, più semplicemente, non è: Il paese di Fonni vuole tornare a mostrarsi ai visitatori con il suo sorriso più vero, con la sua innata capacità di accogliere chiunque ed è per questo che quest’anno la manifestazione si ferma per l’Immacolata e verrà rinviata a fine gennaio.Per rispetto verso il dolore di tutti, ma anche per rispetto di chi vorrebbe ve**re a visitarci.
Questi giorni, queste settimane – conclude il documento – che spiega il rinvio della tappa di “Autunno in Barbagia” - serviranno a tutti noi non a fermarci ma a trovare nuovi stimoli per ripartire, per renderci conto di quanto questa prova, ingiusta e incomprensibile, sia stata un modo per riscoprire una comunità unita, seria, solidale, vicina».