09/11/2024
GIULIO DECIO – STORIA E ARCHEOLOGIA
Purtroppo c’è stata poca partecipazione, giovedì scorso alla presentazione del libro, edito dalla Società Storica Novarese con Eco museo del Cusio, che raccoglie scritti apparsi principalmente sul Bollettino Storico per la Provincia di Novara di questo personaggio Cusiano importante per la storia locale anche se molto poco conosciuto, accompagnati da testi di Paolo Cirri, Andrea Del Duca e Sandro Callerio.
Giulio Decio (1865-1952) di famiglia milanese ma nipote di Giulia Pestalozza di Ameno visse a Lortallo, dove, nel 1915, in seguito al ritrovamento di una sepoltura di età antica, si appassionò alla ricerca archeologica, entrando in contatto con Pietro Barocelli della Soprintendenza di Torino con cui collaborò per molti anni nella ricerca e nella salvaguardia dei beni archeologici; collaborazione importantissima in quell’epoca in cui, a livello popolare, veniva data pochissima importanza a quel tipo di cultura, intervenendo anche, a sue spese, per recuperare beni archeologici da donare ai musei locali.
Strinse poi un forte legame culturale con Alessandro Viglio, Direttore del nostro Bollettino, per cui scrisse diversi articoli frutto di ricerche storiche negli archivi cusiani, come ricordato nel suo intervento da Callerio.
Del Duca, direttore Ecomuseo del Cusio, ha ripercorso la biografia del Decio, ricordando anche che la famiglia era di livello sociale elevato con personaggi di rilievo, e fra questi il padre Innocente Decio che partecipò alle 5 giornate di Milano e svolse poi, per Cavour una missione di “intelligence” in preparazione delle operazioni militari della Guerra d’Indipendenza.
La famiglia Decio, tramite Luisa Gabrini, moglie di Innocente, era imparentata con i patrioti ticinesi Giacomo e Filippo Ciani che furono sepolti nella loro tomba di famiglia di Ameno.
Una nipote di Giulio Decio, nata Cacherano d’Osasco è intervenuta ringraziando per questi studi che hanno dato ai famigliari preziose informazioni sull’attività dello zio e del nonno su cui stanno facendo ricerche.
Del Duca, che sta raccogliendo anche suoi scritti sul bollettino parrocchiale di Ameno e sul bollettino Storico Ticinese, ha ricordato fra l’altro che Decio, per la sua attività, onesta, disinteressata e competente, fu nominato Ispettore Onorario per le Antichità, carica onorifica che gli venne però revocata nel 1943 per la sua non iscrizione al Partito Fascista, provvedimento che il Viglio tentò senza successo di far revocare.
Ancora dopo la guerra collaborò con Remo Fumagalli per il recupero dei beni culturali, godeva ancora di grande stima ma dopo la morte la sua figura fu dimenticata mentre, ha osservato Callerio sarebbe bene ricordare questi personaggi di spessore culturale, onestà, competenza e capacità di fare di cui si sente molto la mancanza nel mondo culturale novarese di oggi.
L.S.