Orthotes Editrice

Orthotes Editrice Casa editrice indipendente, plurale e democratica. Napoli. Orthotes, casa editrice indipendente, plurale e democratica. Questa è l’"e-videnza" dell’ente.
(5)

Si occupa prevalentemente di saggistica filosofica, considerando il "filosofico" nella sua accezione più semplice e caratteristica, e cioè come uso del sapere a vantaggio degli esseri umani, donne e uomini. La casa editrice opera nella convinzione che ogni lavoro culturale ben sviluppato e argomentato sia un lavoro filosofico, inerisca esso alle scienze teoretiche (filosofia, critica, analisi), a

quelle pratiche (etica, politica, società), o poietiche (arti musicali, figurative, tecniche). In funzione di questi principi operativi Orthotes definisce il proprio orientamento, indipendente e non programmatico, cercando di volgere lo sguardo verso la "retta direzione" di un sapere che rischiara e illumina perché di se stesso insegna l'uso. Tutto dipende dalla orthotes, dalla correttezza dello sguardo. In virtù di questa correttezza, il vedere e il conoscere diventano retti, cosicché alla fine si rivolgono direttamente all’idea suprema e si fissano in questa "direzione". Così dirigendosi l’apprensione si conforma a ciò che deve essere veduto. Per effetto di questo adeguarsi dell’apprensione in quanto idein all’idea, si costituisce una omoiosis, una concordanza del conoscere con la cosa stessa. In questo modo dal primato dell’idea e dell’idein sull’aletheia nasce un mutamento dell’essenza della verità. Martin Heidegger, Dell'essenza della verità

Nunzio Bombaci, Per una medicina dialogica. Juan Rof Carballo, scienziato e filosofo https://is.gd/lwy0jM
04/07/2024

Nunzio Bombaci, Per una medicina dialogica. Juan Rof Carballo, scienziato e filosofo https://is.gd/lwy0jM

Circa cent’anni fa apparivano le prime ricerche pioneristiche sui disastri come fatti sociali. Da allora, la volontà di ...
03/07/2024

Circa cent’anni fa apparivano le prime ricerche pioneristiche sui disastri come fatti sociali. Da allora, la volontà di confrontarsi scientificamente con “l’oggetto” così sfuggente del disastro ha portato a cercare risposte rispetto alle ragioni profonde, alle dinamiche processuali, ai risvolti dei disastri nella storia degli individui, dei gruppi e delle comunità.
Il volume ricostruisce la storia della disaster research ripercorrendo le principali vicende che hanno animato il dibattito, compresi i processi – quanto mai attuali – che hanno portato al cambiamento climatico, al collasso ecologico e alle disuguaglianze sociali che ne derivano. In un contesto in cui si moltiplicano e si intrecciano crisi e instabilità, il vocabolario dei disastri è oggi al centro del modo in cui si pensano i territori di domani. Attraverso la presentazione di tre casi di ricostruzione post-terremoto, il libro analizza il complesso gioco di interessi, attori e strategie, evidenziando la cornice di “accelerazione” entro cui si iscrivono le dinamiche sociali e le disuguaglianze.


https://www.orthotes.com/prodotto/davide-olori-disaster/

In che modo è possibile pensare il rapporto tra la matematica e il pensiero di Gilles Deleuze? Ancor più radicalmente: c...
02/07/2024

In che modo è possibile pensare il rapporto tra la matematica e il pensiero di Gilles Deleuze? Ancor più radicalmente: come è possibile pensare matematica e filosofia, scienza e filosofia, senza ricalcare i domini disciplinari della logica e della filosofia della matematica? Questo volume si propone di ricostruire le radici matematiche della metafisica deleuziana attraverso un costante contrappunto della filosofia con le matematiche più recenti, in particolare l’analisi complessa, le geometrie riemanniane e sub-riemanniane e i modelli neurogeometrici della morfodinamica contemporanea. L’idea alla base di questo studio è che un simile contrappunto non debba essere giustificato tramite delle analogie disciplinari tra diversi ambiti del sapere, ma a partire da una più profonda analisi dello stile in cui un pensiero prende forma. In tal senso, si propone l’idea di una logica dello stile, ben diversa dalla stilistica, che prende il nome di stilologia.


https://www.orthotes.com/prodotto/de-donato-morfogenesi/

Il libro di François Jullien si potrebbe definire, a prima vista, un “Manifesto” politico. A leggerlo, però, ci si rende...
02/07/2024

Il libro di François Jullien si potrebbe definire, a prima vista, un “Manifesto” politico. A leggerlo, però, ci si rende conto che non contiene tesi politiche, il che è indicativo del suo vero intento: più che presentare una dottrina o una teoria, questo libro presenta un modo di fare, di operare. Anzi, come recita il suo sottotitolo, un’“arte di operare”, quella della de-coincidenza. Parlare di un’arte, d’altronde, sottolinea il carattere non metodico di questo operare, perché non riguarda la definizione di un programma che, in partenza, stabilisca che cosa si debba fare: l’arte rappresenta in modo emblematico un fare il cui scopo è aprire nuove possibilità, nuovi modi di pensare, di dire.
Questo libro è un invito a trasformarci, a non coincidere più con noi stessi, a “scollarci” dalle nostre abitudini, dalle nostre idee stereotipate, dalle nostre convinzioni e dalle nostre presunte verità.


https://www.orthotes.com/prodotto/francois-jullien-de-coincidenza/

Gioele P. Cima, Il Seminario Perpetuo. Il tardo e l’ultimo Lacan https://is.gd/NjrOdm
02/07/2024

Gioele P. Cima, Il Seminario Perpetuo. Il tardo e l’ultimo Lacan https://is.gd/NjrOdm

Etiche applicate e nuovi soggetti morali, M. Anzalone, O. Tolone (cur.) https://is.gd/IY2okj
02/07/2024

Etiche applicate e nuovi soggetti morali, M. Anzalone, O. Tolone (cur.) https://is.gd/IY2okj

Slavoj Zizek, Il resto indivisibile. Su Schelling e questioni correlate https://is.gd/R0Pxew
30/06/2024

Slavoj Zizek, Il resto indivisibile. Su Schelling e questioni correlate https://is.gd/R0Pxew

Antonio Petagine, Coltivare l’umano. Perché abbiamo bisogno dell’etica https://is.gd/IQ6qqe
30/06/2024

Antonio Petagine, Coltivare l’umano. Perché abbiamo bisogno dell’etica https://is.gd/IQ6qqe

Giuseppe Rensi, Frammenti d’una filosofia dell’errore e del dolore, del male e della morte https://is.gd/LOOsYO
30/06/2024

Giuseppe Rensi, Frammenti d’una filosofia dell’errore e del dolore, del male e della morte https://is.gd/LOOsYO

Giacomo Lampredi, La cittadinanza affettiva. Attivismo, cura, solidarietà https://is.gd/z5fAFW
29/06/2024

Giacomo Lampredi, La cittadinanza affettiva. Attivismo, cura, solidarietà https://is.gd/z5fAFW

Che rapporto c’è tra la musica e il caos? A quali condizioni è possibile operare caoticamente un gesto espressivo? In ch...
29/06/2024

Che rapporto c’è tra la musica e il caos? A quali condizioni è possibile operare caoticamente un gesto espressivo? In che modo la scrittura musicale è in grado di agire sulla produzione di inconscio, di soggettività, di forme poetiche? Guattari attraversa questi interrogativi nei testi qui proposti per la prima volta in edizione italiana. Il problema è come pensare l’irriducibilità di un ente, vale a dire la più autentica produzione di soggettività, senza che essa sia assoggettata a un universo di referenza chiuso da codici semiotici prescrittivi. Eppure, è possibile pensare al di là di tali codici evitando di ridurre ogni comunicazione espressiva a mera incomunicabilità? In che modo, insomma, è possibile esprimere qualcosa di nuovo? La musica, secondo Guattari, si dimostra in tal senso una grande alleata…


https://www.orthotes.com/prodotto/guattari-eterogenesi-musicale/

Omar Brino, Sdoppiamenti. L’ermeneutica politica di Joachim Ritter nella Germania del Novecento https://is.gd/yjYEQY
29/06/2024

Omar Brino, Sdoppiamenti. L’ermeneutica politica di Joachim Ritter nella Germania del Novecento https://is.gd/yjYEQY

Per chi ne soffre o ha sofferto, parlare di anoressia vuol dire innanzitutto trovare il coraggio per farlo. Tema a lungo...
29/06/2024

Per chi ne soffre o ha sofferto, parlare di anoressia vuol dire innanzitutto trovare il coraggio per farlo. Tema a lungo tabuizzato, associato alla vergogna e ai sensi di colpa, è diventato nell’ultimo decennio oggetto di discorso pubblico da parte di media e attori politici e, più di recente, di rivendicazione da parte di coloro che ne hanno avuto esperienza diretta. I processi di medicalizzazione, istituzionalizzazione e mediatizzazione delle malattie del comportamento alimentare sono stati però spesso interpretati come un unicum, orientando in modo quasi esclusivo l’attenzione verso i “corpi anoressici” e lasciando così la dimensione esperienziale invisibile e incompresa. Perché vivere con l’anoressia, anche quando si cerca di guarire, significa innanzitutto sentire e pensare in modo altro rispetto a chi non ha mai abbandonato il senso comune, per costruire un mondo a parte nella propria mente, mentre si rinnega il corpo.
Spaziando tra le community online, attraversando i luoghi della protesta e quelli della cura, incontrando le persone che stanno affrontando o hanno superato la malattia, il libro si presenta come una etnografia, carnale e riflessiva, che ha al suo centro proprio questo: comprendere come l’anoressia modifica il modo di fare esperienza e quali sono le difficoltà quotidiane per riacquisire un senso della realtà sociale e l’illusio di farne parte.


https://www.orthotes.com/prodotto/barbara-gruning-anoressia/

Giovanni Sgro’, Friedrich Engels e il punto d’approdo della filosofia classica tedesca https://is.gd/lQNAWf
29/06/2024

Giovanni Sgro’, Friedrich Engels e il punto d’approdo della filosofia classica tedesca https://is.gd/lQNAWf

Negli anni Sessanta, quando la musica entrò di nuovo nel dibattito culturale, dal quale pareva fosse stata esclusa per s...
27/06/2024

Negli anni Sessanta, quando la musica entrò di nuovo nel dibattito culturale, dal quale pareva fosse stata esclusa per sempre, il primo a farsi avanti fu Gustav Mahler (1860-1911). La “linea” Mozart-Mahler-Schönberg portava direttamente, anch’essa, alla musica e alla cultura contemporanea. Il pubblico, specie quello giovanile, se ne impadronì. Da allora, Mahler tiene la scena. Sono in molti a conoscere a memoria almeno un motivo di una sinfonia, uno di quei motivi che sembrano facili e, invece, sono tra i più difficili, tanto sono intrisi di aspra ironia e di angoscioso sentimento del nostro tempo.
In questo libro Bruno Walter, grande interprete e amico di Mahler, ricorda l’uomo e il musicista in pagine di rara fattura. «Verrà il mio tempo!» diceva Mahler. Il suo tempo è venuto. Le ragioni della riscoperta mahleriana sono cercate e spiegate nell’introduzione di un altro musicista d’eccezione, Pierre Boulez.


https://www.orthotes.com/prodotto/bruno-walter-gustav-mahler/

Questo volume raccoglie dieci saggi attraverso i quali si favorisce il dialogo fra la filosofia di Gilbert Simondon (Sai...
27/06/2024

Questo volume raccoglie dieci saggi attraverso i quali si favorisce il dialogo fra la filosofia di Gilbert Simondon (Saint-Étienne, 1924-Palaiseau, 1989) e le riflessioni di alcuni fra i maggiori pensatori dell’Otto-Novecento (Nietzsche, Sartre, Barthes, Lacan). L’intento di questo testo risiede nel palesare al lettore l’attualità delle indagini condotte da Simondon per tutto il corso della sua produzione, nonché la complessità della sua posizione in merito a questioni specifiche quali, fra le altre, quella dell’informazione, della morte, del progresso, della solitudine esistenziale. Così, s’intende presentare Simondon non già e non più come il “filosofo delle tecniche”, ma come un filosofo a tutto tondo, che ha saputo – da autentico sismografo delle crisi – intercettare le grandi domande del suo e del nostro tempo, fabbricando, per ciascuna di esse, risposte innovative e di sicuro interesse.


https://www.orthotes.com/prodotto/giovanni-carrozzini-simondonian-rhapsody/

La raccolta di saggi La conoscenza della vita è apparsa in Francia nel 1952 e costituisce una delle testimonianze più si...
27/06/2024

La raccolta di saggi La conoscenza della vita è apparsa in Francia nel 1952 e costituisce una delle testimonianze più significative – assieme al celebre saggio Il normale e il patologico (1943) – della riflessione del “primo” Canguilhem sul rapporto sempre attuale tra le norme e la vita. In questi testi, che incrociano le questioni del metodo, della storia, ma soprattutto i temi di una filosofia delle scienze della vita che ne interroga in profondità lo statuto teorico, Canguilhem introduce alcune fondamentali categorie di filosofia biologica che aveva iniziato a elaborare fin dai primi anni Quaranta. Così propone una nuova originale problematizzazione della vita e del «vitalismo», un pensiero della tecnica in continuità con il vivente umano o animale, oltre alla fondamentale categoria di «ambiente» posta in relazione con un essere vivente polarizzato e dinamico, che preferisce e che sceglie… Sono solo alcune delle tematiche che fanno della riflessione ecosofico-epistemologica di Canguilhem un imprescindibile punto di riferimento per comprendere tutta la complessità dei rapporti tra vita e conoscenza.


https://www.orthotes.com/prodotto/canguilhem-conoscenza-della-vita/

Indirizzo

Naples
80122

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Orthotes Editrice pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Orthotes Editrice:

Video

Condividi

Digitare

La nostra storia

Orthotes è una casa editrice indipendente, plurale e democratica. Si occupa prevalentemente di saggistica filosofica, considerando il "filosofico" nella sua accezione più semplice e caratteristica, e cioè come uso del sapere a vantaggio degli esseri umani, donne e uomini. La casa editrice opera nella convinzione che ogni lavoro culturale ben sviluppato e argomentato sia un lavoro filosofico, inerisca esso alle scienze teoretiche (filosofia, critica, analisi), a quelle pratiche (etica, politica, società), o poietiche (arti musicali, figurative, tecniche). In funzione di questi principi operativi Orthotes definisce il proprio orientamento, indipendente e non programmatico, cercando di volgere lo sguardo verso la "retta direzione" di un sapere che rischiara e illumina perché di se stesso insegna l'uso. Orthotes nasce come idea nel 2010. La casa editrice è stata l’approdo, per certi versi la soluzione, a cui ha portato il dialogo tra un gruppo di studiosi di filosofia, poi amici, che si sono incontrati per la prima volta a Torino nel marzo del 2010. Quelle discussioni ruotavano attorno ad alcune questioni poste dal pensiero di Severino, di Lacan, di Žižek e Stiegler, e in genere alle direzioni tracciate dalla filosofia contemporanea. Ci accorgemmo però quasi subito che prepotente tornava in superficie un’esigenza, poi convertita in desiderio: quello di capire se ci fosse, e se sì quale fosse, il luogo ideale per fare filosofia, considerandola come sapere irriducibile alle quattro mura dell’accademia, o a una necessaria individuazione geografica e strumentale (come il laboratorio per lo scienziato, o il tribunale per l’avvocato). Eravamo quindi alla ricerca di uno spazio topologico, che potesse funzionare come luogo (al tempo lo definimmo virtuale) altro dall’Università, in cui il sapere filosofico potesse muoversi con maggiore libertà, non informato e intossicato cioè dalle istanze del potere politico ed economico (ci parve un dato di fatto sommamente criticabile perché ineludibile).

Convergemmo infine (eravamo alla fine del 2010) che lo spazio di cui andavamo alla ricerca non era già presente e da occupare, ma che avremmo dovuto crearlo noi. Una casa editrice (non stavamo ancora considerando gli aspetti operativi, il lavoro era tutto da fare) era il luogo che avrebbe potuto costituire una stazione meteorologica di analisi del sapere filosofico – e più in generale della cultura contemporanea (storiche rimangono nella mia mente le ore passate a parlare del ruolo del capitalismo o della democrazia a partire da film come RoboCop e 300 o della musica di Cage e delle avanguaride).

Il passaggio fu repentino: individuata la casa editrice come base del nostro comune lavoro di ricerca sullo statuto del sapere, e poi facendo di essa la traccia silenziosa della nostra frequentazione, delle letture, delle proposte, fummo in grado di trasformare questo sapere (di cui la casa editrice era il luogo d’origine e di emanazione) in un saper fare qualcosa (di questo sapere).

A inizio 2011 Luisa Muraro accettò di lasciarci pubblicare un suo libro (che aveva visto la luce molti anni prima e solo come dispensa), e stampammo in una micro tiratura di sole 50 copie Tre lezioni sulla differenza sessuale (il primo libro pubblicato da Orthotes). Era un libro ancora solo per noi e pochi altri. Un tentativo di orientamento. In breve seguì una ristampa di 300 copie. E di lì a qualche mese vennero le prime traduzioni (Il resto indivisibile di Žižek e Emancipazione/i di Laclau). Poi nel febbraio 2012, soddisfatti di quanto stavamo facendo, Orthotes venne ufficialmente fondata. Da quei primi anni a oggi il passo è stato breve. Ci siamo semplicemente lasciati trascinare dall’onda su cui eravamo saliti. Quella che continua a srotolarsi potente sotto di noi.



Potrebbe piacerti anche