Orthotes Editrice

Orthotes Editrice Casa editrice indipendente, plurale e democratica. Napoli. Orthotes, casa editrice indipendente, plurale e democratica. Questa è l’"e-videnza" dell’ente.

Si occupa prevalentemente di saggistica filosofica, considerando il "filosofico" nella sua accezione più semplice e caratteristica, e cioè come uso del sapere a vantaggio degli esseri umani, donne e uomini. La casa editrice opera nella convinzione che ogni lavoro culturale ben sviluppato e argomentato sia un lavoro filosofico, inerisca esso alle scienze teoretiche (filosofia, critica, analisi), a

quelle pratiche (etica, politica, società), o poietiche (arti musicali, figurative, tecniche). In funzione di questi principi operativi Orthotes definisce il proprio orientamento, indipendente e non programmatico, cercando di volgere lo sguardo verso la "retta direzione" di un sapere che rischiara e illumina perché di se stesso insegna l'uso. Tutto dipende dalla orthotes, dalla correttezza dello sguardo. In virtù di questa correttezza, il vedere e il conoscere diventano retti, cosicché alla fine si rivolgono direttamente all’idea suprema e si fissano in questa "direzione". Così dirigendosi l’apprensione si conforma a ciò che deve essere veduto. Per effetto di questo adeguarsi dell’apprensione in quanto idein all’idea, si costituisce una omoiosis, una concordanza del conoscere con la cosa stessa. In questo modo dal primato dell’idea e dell’idein sull’aletheia nasce un mutamento dell’essenza della verità. Martin Heidegger, Dell'essenza della verità

Che cosa significa “vedere” nell’epoca delle immagini algoritmiche e dell’intelligenza artificiale? Questo libro indaga ...
29/12/2025

Che cosa significa “vedere” nell’epoca delle immagini algoritmiche e dell’intelligenza artificiale? Questo libro indaga il nesso tra visione, sapere ed etica, proponendo una riflessione sui regimi di visibilità del nostro tempo. Dalla fotografia come “presenza di un’assenza” all’immagine sintetica come nuovo spazio culturale e artistico, il volume esplora i modi del nostro guardare, mostrando come ogni immagine agisca, ovvero trasformi e istituisca mondi. In questo senso, contro il paradigma che assegna alle immagini un valore puramente cosmetico, prende forma la proposta di una propedeutica dello sguardo, capace di insegnare a distinguere, scegliere e produrre immagini significanti. In questo orizzonte, pensare il visibile diventa un gesto politico: un modo nuovo per accedere alla dimensione collettiva e costruire una cittadinanza visiva più consapevole.


https://www.orthotes.com/prodotto/etica-del-visibile/

Con Hegel, oltre Hegel: ecco, in sintesi, il senso del percorso filosofico di Jean Hyppolite (1907-1968), uno dei grandi...
29/12/2025

Con Hegel, oltre Hegel: ecco, in sintesi, il senso del percorso filosofico di Jean Hyppolite (1907-1968), uno dei grandi protagonisti della vita intellettuale del Novecento europeo. Primo traduttore francese della Fenomenologia dello spirito di Hegel e autore di un fondamentale commentario all’opera, Hyppolite ha consentito a generazioni di lettori di avvicinarsi a uno dei classici più complessi della filosofia occidentale e ha attivamente contribuito a radicare il pensiero hegeliano in Francia dopo decenni di avversione da parte della cultura ufficiale transalpina.

In questo volume – il primo dedicato alla sua figura poliedrica – Hyppolite viene dapprima inquadrato nell’ambito della Hegel-Renaissance, il movimento che ha trasformato l’immagine di Hegel ponendola in connessione con le correnti più avanzate del pensiero contemporaneo (marxismo ed esistenzialismo), poi seguito passo passo lungo le tappe del suo trentennale confronto con i testi hegeliani, che trova nel connubio di ontologia e dialettica, proposto in Logique et existence (1953), il suo punto più avanzato. Alla fine, la linea interpretativa e il metodo di lettura messi a punto da Hyppolite si dimostrano ancora attuali, in costante dialogo con il pensiero del passato e ben al di là della mera descrizione storiografica.

Gli scritti raccolti in questo libro affrontano un problema delicato per il pensiero anarchico di ogni tempo: il rapport...
29/12/2025

Gli scritti raccolti in questo libro affrontano un problema delicato per il pensiero anarchico di ogni tempo: il rapporto con la politica. Rudolf Rocker si misurò con questo tema in fasi diverse della sua vita intellettuale e militante, studiando la storia del socialismo e concentrandosi sulla scissione esiziale tra le due ali principali di quella tradizione, che si consumò negli ultimi decenni dell’Ottocento: da un lato, i socialisti che si richiamavano al marxismo immaginavano che si potessero utilizzare le istituzioni statali quale strumento di affrancamento dei lavoratori; da un altro lato, gli anarchici pensavano che l’ambizione di trasformare la politica dello Stato in un’arma di emancipazione degli oppressi finisse invariabilmente nella più prosaica integrazione delle classi subalterne nelle logiche del potere. Si trattava di due paradigmi apparentemente inconciliabili. Lo sviluppo del totalitarismo, tuttavia, costrinse Rocker a interrogarsi coraggiosamente sui cambiamenti epocali che esso aveva determinato, spingendolo a cercare strade alternative per il pensiero e le pratiche anarchiche: tra le macerie del secolo, ipotizzò pertanto che si potesse costruire un rapporto diverso con la politica, finanche con la tanto vituperata democrazia, e tentò di delineare un’inedita prospettiva municipalista.

Le donne che hanno scelto di associarsi allo Stato Islamico sono circa cinquecento. Come interpretare questo fenomeno ch...
29/12/2025

Le donne che hanno scelto di associarsi allo Stato Islamico sono circa cinquecento. Come interpretare questo fenomeno che ha preso campo in Europa, al punto che nel 2015 il numero delle donne in partenza ha quasi eguagliato quello degli uomini? Quali sono le motivazioni e le aspirazioni di queste giovani e talvolta giovanissime?

Utilizzando in modo complementare l’approccio socio-antropologico e quello psicoanalitico, questo libro propone un’analisi del fenomeno fondata su dimensioni oggettive (età, classe sociale, luogo di residenza, cultura musulmana o conversione), illustrando le istanze soggettive legate all’adesione femminile a un regime violentemente repressivo. Lo Stato islamico, infatti, nega alle giovani le conquiste dell’emancipazione ma, paradossalmente, dona loro il senso di esistere in quanto spose di combattenti e madri di “leoncini” destinati al conflitto, come i mariti lo sono alla morte.

Il fascino esercitato da tale regressione merita attenzione poiché sembra rappresentare uno degli elementi caratterizzanti della nostra modernità.

Lavorando nei margini de L'interpretazione dei sogni, Jacques Derrida penetra tra le pieghe del testo freudiano portando...
29/12/2025

Lavorando nei margini de L'interpretazione dei sogni, Jacques Derrida penetra tra le pieghe del testo freudiano portando in luce la natura disseminale del concetto di resistenza all'analisi. Ma, se non si dà una nozione univoca di resistenza, anche il concetto di analisi vacilla, si decostruisce, esponendosi alla possibilità del suo al di là. La psicoanalisi diviene così per Derrida il luogo strategico a partire dal quale ripensare tutta la tradizione della ragione analitica, anche nel suo rapporto con la dimensione etico-politica. Resistenze è un testo fondamentale non solo per ricostruire il confronto derridiano con la psicoanalisi, ma anche per comprendere il ruolo che questo confronto ha svolto nell'evoluzione del pensiero del maestro della decostruzione.

Il libro introduce lo yoga in quanto filosofia nutrita dalla percezione. Per dare evidenza a questa tesi lo yoga viene q...
28/12/2025

Il libro introduce lo yoga in quanto filosofia nutrita dalla percezione. Per dare evidenza a questa tesi lo yoga viene qui ricreato, passo dopo passo, con parole e immagini che provengono dall’arte contemporanea e dalla letteratura, atte a donargli un corpo vivo per custodirne l’anima antica.

Il titolo – ispirato all’opera I campi magnetici di Breton – ha dato il nome a un laboratorio permanente di ricerca nell'ambito dello yoga che l’autrice conduce da alcuni anni e in cui la pratica e la riflessione collettiva diventano i cardini di riattivazione del senso profondo delle tecniche.

Il testo si compone di nuclei progressivi di introduzione allo yoga. In ogni capitolo un diverso tema portante della filologia yogica viene abbinato alla poetica di un artista o a un’opera letteraria che si prestano a creare un graduale e multidimensionale ingresso inedito nella materia. Tra gli artisti presi in considerazione vi sono: Teresa Murak, Lothar Baumgarten, Joseph Beuys, Chris Burden, Haroon Mirza. Tra i testi: La somiglianza per contatto di Georges Didi-Huberman, Mille piani di Gilles Deleuze e Félix Guattari, Per farla finita col giudizio di Dio di Antonin Artaud, The aesthetic of breathing di Jean-Thomas Tremblay e il saggio di Anne Carson Il genere del suono.

L’idiota e la lettera è un piccolo libro su un testo sterminato: L’idiota della famiglia, monumentale biografia di Gusta...
28/12/2025

L’idiota e la lettera è un piccolo libro su un testo sterminato: L’idiota della famiglia, monumentale biografia di Gustave Flaubert, quasi un testamento filosofico per il suo autore, Jean-Paul Sartre. I temi e le ossessioni sono quelle intorno a cui Sartre lavora per tutta una vita. La nascita di un bambino “male amato”. L’esilio come materia di un’esistenza. La posizione del moribondo eletta a forma di vita. La voce come medium ipnotico, la parola come rivelazione del mondo, il linguaggio come luogo comune e spazio politico originario. L’esercizio letterario come sabotaggio del fascismo strutturale del linguaggio nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. E ancora, il nesso tra il corpo e lo sguardo dell’altro, tra vergogna e vocazione comica, tra riso e violenza, masochismo e crudeltà. Infine, la parabola della borghesia francese ottocentesca, del suo capitalismo diviso tra utilitarismo razionalista e fantasmagoria cesarista. Tra razionalizzazione dello scambio simbolico e fascinazione per ciò che nello scambio resta indicibile, irriducibile, mostruoso.

Il pensiero di Gustavo Bontadini (1903-1990) è oggetto di una progressiva riscoperta; resta però ancora sconosciuto a tr...
28/12/2025

Il pensiero di Gustavo Bontadini (1903-1990) è oggetto di una progressiva riscoperta; resta però ancora sconosciuto a troppi. Il presente volume intende contribuire alla riscoperta in questione, nella consapevolezza che Bontadini è stato, in assoluto, uno dei pensatori più acuti degli ultimi due secoli. Fondamentali i suoi contributi al superamento dell’equivoco gnoseologistico, e il suo pertinente rilancio di una metafisica di tipo “determinante” – dopo Kant e dopo la parabola dell’idealismo trascendentale. Il dettato bontadiniano è come una corrente che sa attrarre in “alto mare” chiunque abbia voglia di navigare sul serio, incrociando al largo, e non solo sotto costa. Esso si raccomanda da sé: purché, ovviamente, se ne abbia diretta nozione. Ecco la prima ragione del presente contributo. La seconda è aprire lo sguardo su un profilo di Bontadini più arioso rispetto a quello che lo ha esclusivamente consegnato alla polemica con il suo allievo Emanuele Severino: polemica che pure ha – com’è noto – segnato un importante periodo della attività filosofica del nostro autore. Di questo profilo più arioso fanno parte anche le costanti riflessioni che hanno impegnato Bontadini sui temi della antropologia filosofica, dell’etica e della filosofia della storia: temi da lui sempre considerati, e sobriamente dipanati, in riferimento esplicito al loro radicamento ontologico. Del resto, non è affatto casuale che la scuola che da Bontadini ha preso avvio abbia dato importanti contributi anche su quei fronti teorici.

In questo saggio viene presa in esame la fase della prima formazione intellettuale di Michail Aleksandroviè Bakunin: que...
28/12/2025

In questo saggio viene presa in esame la fase della prima formazione intellettuale di Michail Aleksandroviè Bakunin: quella che vede il giovane russo appassionato studioso dei filosofi idealisti tedeschi. È questo il “giovane Bakunin”, la cui immagine è stata appannata da quella – ben più nota – del rivoluzionario anarchico. La vicenda intellettuale del giovane Bakunin viene qui ricostruita avvalendosi anche dell'apparato documentale costituito dall'intero epistolario realizzato nel 2000 dall'Istituto Internazionale di Storia Sociale di Amsterdam (IISS). In appendice al saggio vengono inoltre acclusi quattro scritti bakuninani degli anni 1837-1843 – Mie note (1837); Prefazione alle Letture del Ginnasio di Hegel (1838); Sulla filosofia, Parte I e Parte II (1839- 40); Il comunismo (1843) – mai apparsi (tranne uno) in lingua italiana. Con ciò si intende contribuire a colmare una lacuna nella letteratura specialistica del nostro paese, ove – a differenza di quanto accaduto a livello internazionale – questa intera fase del pensiero di Bakunin è rimasta sostanzialmente in ombra.

«Com’è fatta l’esperienza? E come diventa possibile?» Attorno a queste domande ruota l’indagine della filosofia dal mome...
28/12/2025

«Com’è fatta l’esperienza? E come diventa possibile?» Attorno a queste domande ruota l’indagine della filosofia dal momento in cui Kant le ha poste nella loro radicalità. Facendo uso del pensiero di Gilles Deleuze e Félix Guattari, il libro intende provare a rispondere proponendo una teoria dell’esperienza che sia all’altezza del contemporaneo e che prenda in considerazione componenti fondamentali quali le sensazioni del corpo, la costruzione del linguaggio e il disegno di un orizzonte di senso condivisibile. Proprio a partire da questo aspetto si può arrivare a vedere che le condizioni di possibilità dell’esperienza non sono eterne, ma cambiano con il variare degli assetti sociali e politici. Così una politica dell’esperienza avrà anche la vocazione non tanto di operare una scelta tra alternative date, bensì di trasformare i confini stessi di ciò che è possibile, attraverso un uso ambiguo del mito e una liberazione della potenza dell’immaginazione, per iniziare a pensare una prassi al contempo d’analisi e di partecipazione.

In quest'opera Marco Iannucci ripercorre la lacerante genesi dell'Etica di Spinoza cercando di donarle una seconda vita....
28/12/2025

In quest'opera Marco Iannucci ripercorre la lacerante genesi dell'Etica di Spinoza cercando di donarle una seconda vita. La volontà di capire il senso alto dell'esistenza – attraverso il pensiero di Spinoza – dà ragione di una fatica interpretativa che conferisce nuova forza al capolavoro del filosofo olandese. I temi di fondo in cui si articola il saggio riguardano: l’aspirazione alla libertà, intesa come accettazione della necessità e conseguita solo con una lunga pratica e disciplina di pensiero; il perseguimento di una saggezza che assicuri il distacco dalle passioni 'passive' o 'inadeguate'; la via di una felicità solo interiore, unita alla consapevolezza che per Spinoza non esiste un male in sé, ma solo rispetto all’altro. Questi elementi confermano che quella di Spinoza è prima di tutto un'etica della libertà, perseguita con la potenza dell’intelletto, che si esercita a selezionare le idee adeguate da quelle inadeguate.

Sulla letteratura raccoglie quattro saggi di Žižek su William Shakespeare, Henri James, Franz Kafka e Samuel Beckett. Ži...
27/12/2025

Sulla letteratura raccoglie quattro saggi di Žižek su William Shakespeare, Henri James, Franz Kafka e Samuel Beckett. Žižek inscrive il testo letterario all’interno del proprio setting teorico, applicandovi alla sua maniera il dispositivo lacaniano. Se da un lato si tratta di porre la letteratura in analisi, tentando di fare emergere le questioni rimosse del discorso letterario, dall’altro lato, attraverso la “cosa letteraria”, Žižek porta alla luce molti tra i nodi più tipici del discorso psicoanalitico, come la relazione inesauribile tra soggetto e pulsione, il tabù dell’incesto, la dinamica di oblio-autoinganno, l’après-coup. E spingendosi ancor più in profondità nell'analisi, Žižek tocca il senso stesso della letteratura come forma di pensiero politico: quale rapporto si instaura tra filosofia e letteratura, oppure tra psicoanalisi e letteratura? Quali sono, oggi, le reali possibilità emancipatrici della letteratura? Possiede ancora la letteratura qualche residua capacità di trasformazione del soggetto?

Indirizzo

Naples
80122

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La nostra storia

Orthotes è una casa editrice indipendente, plurale e democratica. Si occupa prevalentemente di saggistica filosofica, considerando il "filosofico" nella sua accezione più semplice e caratteristica, e cioè come uso del sapere a vantaggio degli esseri umani, donne e uomini. La casa editrice opera nella convinzione che ogni lavoro culturale ben sviluppato e argomentato sia un lavoro filosofico, inerisca esso alle scienze teoretiche (filosofia, critica, analisi), a quelle pratiche (etica, politica, società), o poietiche (arti musicali, figurative, tecniche). In funzione di questi principi operativi Orthotes definisce il proprio orientamento, indipendente e non programmatico, cercando di volgere lo sguardo verso la "retta direzione" di un sapere che rischiara e illumina perché di se stesso insegna l'uso. Orthotes nasce come idea nel 2010. La casa editrice è stata l’approdo, per certi versi la soluzione, a cui ha portato il dialogo tra un gruppo di studiosi di filosofia, poi amici, che si sono incontrati per la prima volta a Torino nel marzo del 2010. Quelle discussioni ruotavano attorno ad alcune questioni poste dal pensiero di Severino, di Lacan, di Žižek e Stiegler, e in genere alle direzioni tracciate dalla filosofia contemporanea. Ci accorgemmo però quasi subito che prepotente tornava in superficie un’esigenza, poi convertita in desiderio: quello di capire se ci fosse, e se sì quale fosse, il luogo ideale per fare filosofia, considerandola come sapere irriducibile alle quattro mura dell’accademia, o a una necessaria individuazione geografica e strumentale (come il laboratorio per lo scienziato, o il tribunale per l’avvocato). Eravamo quindi alla ricerca di uno spazio topologico, che potesse funzionare come luogo (al tempo lo definimmo virtuale) altro dall’Università, in cui il sapere filosofico potesse muoversi con maggiore libertà, non informato e intossicato cioè dalle istanze del potere politico ed economico (ci parve un dato di fatto sommamente criticabile perché ineludibile).

Convergemmo infine (eravamo alla fine del 2010) che lo spazio di cui andavamo alla ricerca non era già presente e da occupare, ma che avremmo dovuto crearlo noi. Una casa editrice (non stavamo ancora considerando gli aspetti operativi, il lavoro era tutto da fare) era il luogo che avrebbe potuto costituire una stazione meteorologica di analisi del sapere filosofico – e più in generale della cultura contemporanea (storiche rimangono nella mia mente le ore passate a parlare del ruolo del capitalismo o della democrazia a partire da film come RoboCop e 300 o della musica di Cage e delle avanguaride).

Il passaggio fu repentino: individuata la casa editrice come base del nostro comune lavoro di ricerca sullo statuto del sapere, e poi facendo di essa la traccia silenziosa della nostra frequentazione, delle letture, delle proposte, fummo in grado di trasformare questo sapere (di cui la casa editrice era il luogo d’origine e di emanazione) in un saper fare qualcosa (di questo sapere).

A inizio 2011 Luisa Muraro accettò di lasciarci pubblicare un suo libro (che aveva visto la luce molti anni prima e solo come dispensa), e stampammo in una micro tiratura di sole 50 copie Tre lezioni sulla differenza sessuale (il primo libro pubblicato da Orthotes). Era un libro ancora solo per noi e pochi altri. Un tentativo di orientamento. In breve seguì una ristampa di 300 copie. E di lì a qualche mese vennero le prime traduzioni (Il resto indivisibile di Žižek e Emancipazione/i di Laclau). Poi nel febbraio 2012, soddisfatti di quanto stavamo facendo, Orthotes venne ufficialmente fondata. Da quei primi anni a oggi il passo è stato breve. Ci siamo semplicemente lasciati trascinare dall’onda su cui eravamo saliti. Quella che continua a srotolarsi potente sotto di noi.