Angelo Di Costanzo

Angelo Di Costanzo Director of Food&Beverage
- Wine Specialist - Angelo Di Costanzo è nato a Pozzuoli e vive nei Campi Flegrei, terra di mare e di vite.

Sommelier Professionista dal 2001, Miglior Sommelier della Campania nel 2008, è stato nello stesso anno ”Spilla d’argento” Charme Sommelier, più volte in concorso al Trofeo Miglior Sommelier d’Italia. Eletto Sommelier Italiano dell’Anno per la Guida L’Espresso 2014, oggi è Director of Operations e Food&Beverage, membro di ASPI, l’Associazione della Sommellerie Professionale Italiana. È autore del

blog L'Arcante - www.larcante.com - dedicato alla professione di sala, al vino, al cibo e all’ospitalità italiana.

È una lunga storia famigliare quella dei Ligier-Belair, sin dal 18° secolo quando le compagnie C. Marey e Comte Liger-Be...
05/12/2024

È una lunga storia famigliare quella dei Ligier-Belair, sin dal 18° secolo quando le compagnie C. Marey e Comte Liger-Belair, create nel 1720 a Nuits-Saint-Georges e già quotati alla Borsa di Lione nel 1923, furono per decenni tra le più importanti case di viticoltura e commercio di vino della Borgogna.

Più recentemente, nell'anno 1982, alla morte di Xavier Liger-Belair e dopo la vendita della società commerciale il figlio Vincent, affiancato dalla madre, rileva le proprietà di famiglia, sparse tra le innumerevoli parcelle di grande storia vitivinicola, ristruttura la tenuta di famiglia e riorganizza la mezzadria con tre principali viticoltori affinché uno dei suoi figli possa prendere in mano la tenuta quando verrà il giorno. Così nel 2001 Thibault Liger-Belair, figlio di Vincent, rileva le vigne date sino ad allora in mezzadria e crea il Domaine Thibault Ligier-Belair.

Questo vino viene prodotto con il nome "les deux terres" a significare l'incontro enologico tra Pinot Noir e Gamay, tra la Borgogna "alta" delle Cotês e quella più "semplice" del Beaujolais: ne viene fuori un vino molto interessante, una fresca e pimpante versione di un rosso di Borgogna estremamente piacevole e originale, profumato, ampio, intrigante, secco, avvenente e piacevolmente sapido, oltretutto dall'ottimo rapporto prezzo qualità, sui 35€ in Enoteca, intorno ai 50€ a tavola al Ristorante. Da non perdere.

Angelo Di Costanzo www.larcante.com Thibault Ligier-Belair

A distanza di qualche mese torno a far visita a Gerardo Vernazzaro per riabbracciare un fraterno amico e provare tra una...
28/11/2024

A distanza di qualche mese torno a far visita a Gerardo Vernazzaro per riabbracciare un fraterno amico e provare tra una chiacchiera e l'altra qualche nuovo assaggio della vendemmia 2024 appena in cantina e qualcosa di "vecchio" per riprendere le fila di quanto fatto in passato.

Mentre nei Campi Flegrei in pochi si ricordano dei trent'anni dall'istituzione della DOC - 1994 * 2024 - molto si deve alle famiglie che in tutto questo tempo hanno lavorato duramente per costruire ed affermare modelli agronomici sostenibili e finalmente produzioni di qualità capaci di imporsi all'attenzione di pubblico e critica, tra queste un grande contributo l'ha dato certamente la famiglia Varchetta di Cantine Astroni e in particolare il lavoro di studio e sperimentazione condotto proprio da Gerardo qui sul cratere degli Astroni.

Il suo lavoro è stato tra i primi, se non il primo a proporsi come spartiacque generazionale nella storia vitivinicola dei Campi Flegrei, capace di mettere mano sapiente oltre che in cantina anche (e soprattutto) in vigna, dove in effetti tutto nasce, rivedendo convintamente, dopo i protocolli enologici in cantina, anche l’approccio agronomico con l’uva e prim’ancora con la vigna.

Dopo i diversi assaggi dalle vasche di una promettente annata 2024 di Falanghina Colle Imperatrice e Piedirosso Colle Rotondella e qualche diversivo tra le anfore di varia natura dove affinano i vini provenienti dalla Tenuta Jossa su ai Camaldoli, ci godiamo nel bicchiere i sorsi dei meravigliosi bianchi provenienti proprio dalle vigne di Tenuta Jossa annata 2021 di prossima uscita e il Vigna Astroni 2019, infine un "vecchio" Vigna Astroni 2013.

L'eleganza del Tenuta Jossa resta tangibile pur sovrastata a mio parere, oggi, dalla bontà espressiva e compiutezza del Vigna Astroni che resta il faro di una produzione che ha raggiunto una qualità media di grande levatura, merito senz'altro dei frutti che arrivano in cantina sempre integri, maneggiati e lavorati in ognuna delle sue fasi con grande cura, e il giusto tempo di affinamento. Solo così vengono fuori vini pienamente espressivi, se vogliamo prorompenti nella loro verve gustativa.

Vigna Astroni 2019 è un bianco dal naso intrigante, orizzontale, che va in profondità e suggerisce frutta polposa e sentori di macchia mediterranea, note iodate e salmastre, con un sorso fresco, puntuto, sapido e minerale, giustamente caldo, continuamente coinvolgente, 12,5% in vol. di alcol in etichetta.

Angelo Di Costanzo www.larcante.com Cantine Astroni

Il Progetto è uno di quelli che non puoi non apprezzare, fosse solo per la perseveranza e per la meticolosità di Davide ...
24/11/2024

Il Progetto è uno di quelli che non puoi non apprezzare, fosse solo per la perseveranza e per la meticolosità di Davide Canina, certamente uno tra i migliori professionisti del vino in Piemonte e in Italia. Vi si aggiunga che IParcellari nasce per esaltare ai suoi massimi livelli espressivi la produzione di determinati vini nel territorio vitivinicolo del Monferrato indagando i diversi lieux-dits o climat, per dirla alla maniera francese, individuabili su di un territorio straordinario eppure fortemente frammentato.

La Parcella - lieux-dits per l'appunto, ndr - rappresenta infatti uno spazio definito e limitato all'interno di un appezzamento di terra registrato ufficialmente. L'insieme di Parcelle può essere considerato un Parcellare, ossia un climat.

Questo vino proviene da uve Chardonnay 100%, da una selezione delle uve interna alle stesse parcelle del Vigneto Bricco La Gambina in località Grazzano Badoglio, in Asti, nel cuore del Monferrato in Piemonte. Per dirla tutta le uve provengono dalla Parcella 146 di circa 1,1 ettari dove il terreno è composto perlopiù da terreni franco limosi e in piccola parte di pura argilla.

È un bianco che ogni anno rivela piccoli ma considerevoli passi avanti, a questo giro con l'annata 2022 più consistente e coinvolgente, dal colore giallo paglierino maturo e cristallino. Il primo naso è floreale e fruttato, sa di foglia di pomodoro, ginestra e pesca, con un gradevole insistente rimando balsamico. Il sorso è asciutto e pieno, con una piacevole connotazione balsamica che ritroviamo finanche sul finale di bocca, lungo e deciso, equilibrato e persistente.

Angelo Di Costanzo www.larcante.com -

Una delle certezze che mi porto dietro al ritorno di ognuno dei miei viaggi nel mondo del vino è la possibilità di impar...
13/11/2024

Una delle certezze che mi porto dietro al ritorno di ognuno dei miei viaggi nel mondo del vino è la possibilità di imparare qualcosa di nuovo da un luogo o dalle persone che incontriamo.

Curioso questo "Pinot Fin" di Geantet-Pansiot, un rosso di Borgogna che prende corpo sostanzialmente da una mutazione del Pinot Nero, con cui condivide un profilo del DNA identico, ma ci sono piccole differenze morfologiche che ne tratteggiano variazioni interessanti.

L'uva in se non è considerata un Teinturier (uva da colorare). Il vitigno fu scoperto alla fine del XIX secolo da Jean Guicherd in un vigneto di Nuits-Saint-Georges, nella zona della Côte d'Or, e successivamente anche nei comuni di Morey-Saint-Denis e Vosne-Romanée, non proprio aree di secondo piano diciamo.

Ci sono molte varianti di una mutazione, che si manifestano in vari modi, sia nell'aspetto della morfologia visivamente riconoscibile, sia in caratteristiche come Fiore o tempi di maturazione e Resistenza contro le malattie della vite, condizioni ambientali come frost o secchezza o contro i parassiti.

A noi ci arriva un rosso sicuramente piacevole, e particolare. È un vino dal colore gioviale e vivace, con fresche nuances violastre, ha un naso immediato, floreale, fruttato, sbarazzino, appena pronunciato su aromi speziati, morbido in bocca, meno acido, delicato e fresco, con un piacevole finale di bocca assai equilibrato.

Angelo Di Costanzo www.larcante.com La Barbarica

È un vitigno autoctono del Piemonte, diffuso perlopiù nel Monferrato Astigiano e Casalese, qui in Langa non mancano vecc...
12/11/2024

È un vitigno autoctono del Piemonte, diffuso perlopiù nel Monferrato Astigiano e Casalese, qui in Langa non mancano vecchi estimatori che nonostante tutto ne conservano qualche filare o parti di vigneti votati a Nebbiolo.

La sua è una storia molto antica, ci sono testimonianze che risalgono finanche al cinquecento quando con il nome di "Fresearum" veniva inserito in alcuni tariffari della dogana piemontese del comune di Pancalieri, nell’attuale provincia di Torino. Sono documentate almeno due varietà di Freisa, la Freisa Piccola, meno produttiva e più adatta alle zone collinari, e la Freisa Grossa, più produttiva ma qualitativamente meno pregiata.

Ha generalmente grappoli lunghi di forma cilindrica, poco alati, quasi spargoli. Glia acini sono tendenzialmente ovali con dimensioni medie e con molta presenza di pruina sulle bucce che restano fini ma molto coriacee, di colore nero tendente al blu.

È un vitigno vigoroso, con maturazione medio-tardiva e viene allevato a controspalliera e a Guyot, con potature espanse e lunghe. Ne avevo bevute già alcune versioni, tra le più apprezzate sicuramente una versione sgraziata ma buonissima di Maria Teresa Mascarello, ma questa qui, questo vino nel bicchiere è davvero convincente!

Una Freisa dal bellissimo colore porpora, abbastanza concentrato e ben vestito, elegantissimo. Il naso è subito molto piacevole, intenso, fruttato, floreale ampio e variamente balsamico, con un sorso decisamente avvincente con una tessitura acida ben bilanciata da una solida componente alcolica e tannini ruvidi ma apprezzabilissimi già in questo momento; un rosso di medio invecchiamento da godere oggi oppure da conservare senza pensieri per qualche anno.

Angelo Di Costanzo www.larcante.com Cavallotto Tenuta Bricco Boschis Alfio Cavallotto

E’ una storia pazzesca quella dei Bologna e dell’azienda ‘’Braida’’ di Rocchetta Tanaro, una storia se vogliamo ‘’Giacom...
11/11/2024

E’ una storia pazzesca quella dei Bologna e dell’azienda ‘’Braida’’ di Rocchetta Tanaro, una storia se vogliamo ‘’Giacomo centrica’’, che persiste fortemente ancora oggi all’interno delle mura di questa splendida azienda del Monferrato: quale che sia la persona che vi accoglierà, molte delle quali nemmeno l’hanno conosciuto Giacomo, vi parlerà di terra natìa, di casa, di famiglia, di tanto lavoro e caparbietà che ha condotto quest’uomo a girare il mondo per tornare e creare qui, in mezzo a queste terre piemontesi certamente periferiche rispetto alle più blasonate e battute di Langa, una comunità straordinaria che ne saldasse indissolubilmente le radici al territorio come e più degli avi, aprendolo però al mondo e conquistandolo a suon di Barbera!

Con la bravissima Carolina, che ci ha accompagnato in giro tra le copiose cisterne d’acciaio e le suggestive ambientazioni della bottaia e della barriccaia sospesa, a scandire i nostri passi c’era l’aura di Giacomo Bologna e dei suoi pensieri, delle sue amicizie a partire da quella strettissima con Gino Veronelli e con alcuni dei personaggi del mondo del vino allora più influenti, con i quali, sin da giovanissimo, viaggiava in giro per il mondo per trovare l’ispirazione più giusta per cambiare la visione famigliare che alla morte del padre lo avevano scaraventato nel prendere in mano le redini del commercio del vino familiare, legato perlopiù alla Trattoria di famiglia che ben presto gli diventa perimetro stretto, uno slancio poi consolidato con il grande lavoro al suo fianco prima della moglie Anna poi dei figli, Raffaella anzitutto e quindi Beppe.

Il resto è storia nei bicchieri, quelli che girano con grande fascino tra le dita di molti appassionati, la strepitosa intuizione de La Monella, che ha conquistato il mondo con la sua sfrontata energia, la caparbietà con la quale si è affermata la Barbera d’Asti come ‘’grande vino’’ piemontese, il successo incredibile del Bricco dell’Uccellone, oggi tra i vini iconici italiani ovunque nel mondo, fino alle svariate interpretazioni territoriali che ne sono conseguite per dare degna rappresentazione di tutta l’ecletticità della Barbera – oltre la profondità - di cui è capace questo straordinario vitigno che qui a Rocchetta Tanaro, su terreni di medio impasto, con sabbia e argilla pressoché in egual misura e in tutto il Monferrato astigiano, con i suoi terreni in parte sciolti e leggeri composti da sabbie calcaree e in parte argilloso-calcarei, ha certamente una marcia diversa rispetto agli altri areali piemontesi dove viene coltivata.

Nelle foto: Tenuta Serradeifiori La Regina Nascetta, Asso dei Fiori Chardonnay, Limonte Grignolino, Il Bacialè, le Barbera d’Asti Bricco dell’Uccellone, Bricco della Bigotta, Ai Suma.

Braida di Giacomo Bologna è l’azienda n.161 visitata da Angelo Di Costanzo – www.larcante.com - Bologna Raffaella

Le terre del Barbaresco sono intrise di storie memorabili, tra queste senz'altro quella della famiglia di Bruno Rocca. U...
10/11/2024

Le terre del Barbaresco sono intrise di storie memorabili, tra queste senz'altro quella della famiglia di Bruno Rocca. Una storia di fatica, di studio, di continua e incessante relazione con un territorio straordinario e vitigni unici che ad ogni giro di vendemmia rappresentano sempre grandi e nuove sfide da affrontare.

Sfide raccolte con attenzione ma anche con conoscenza assoluta, quasi maniacale, che guida a riconoscere ogni ceppo dei vigneti, le loro fasi fenologiche, i terreni su cui crescono e la capacità produttiva di ogni singolo tralcio, sopra tutti qui, nello straordinario Cru Rabajà, nel cuore di Barbaresco, dove proprio sopra sorge l'azienda di uno dei suoi più grandi riferimenti: Bruno Rocca!. Vini che sono vere e proprie opere liquide non a caso rappresentate in etichette con una piuma, simbolo di "leggerezza" ma soprattutto finezza ed eleganza!

La produzione dell'azienda ovviamente ruota attorno a diversi vigneti situati nella "zona classica di Barbaresco" e a diversi vini la cui produzione insiste su un territorio ricco e variegato, che consente quindi letture con tante sfumature diverse con bevute ognuna interessantissime.

Dal fresco rosato da Nebbiolo delle Langhe, Nebbiolo che dà vita anche ad un interessantissimo rosso 2022 propriamente detto, al franco e immediato Dolcetto 2023, tenendo sempre al centro però il Barbaresco DOCG come protagonista assoluto, qui prodotto con 4 differenti etichette, provate in orizzontale: il Classico 2021, con uve raccolte da più appezzamenti, e poi i Cru, della stessa annata, Currà, Marcorino e Rabajà, autentiche pietre miliari che nelle annate eccezionali danno vita a Riserve storiche di grande valore, proprio come una memorabile 2019 di grande finezza ed elegante!

L'Azienda Agricola Rabajà - Bruno Rocca è la n. 160 visitata da Angelo Di Costanzo www.larcante.com Luisa Rocca

Durante la prima giornata di degustazioni in terra di Langa ci siamo concessi una breve sosta a La Barbarica, Enoteca co...
10/11/2024

Durante la prima giornata di degustazioni in terra di Langa ci siamo concessi una breve sosta a La Barbarica, Enoteca con cucina a Barbaresco, al suo primo giorno di apertura.

A pochi passi dal centro storico La Barbarica è un luogo caldo e accogliente con una copiosa carta dei vini al calice e tante altre belle etichette, non solo di territorio, scelte con molta cura, per consentire all'avventore soprattutto locale di guardare con attenzione, se vuole, anche oltre il circondario, tra l'altro abbinate a tanti prodotti di territorio e ad alcuni piatti tradizionali di Langa freddi e caldi. Buona la prima!

Angelo Di Costanzo www.larcante.com

Torno in Langa nella stagione del tartufo e del foliàge che in questo momento d'autunno contribuiscono ad uno scenario d...
09/11/2024

Torno in Langa nella stagione del tartufo e del foliàge che in questo momento d'autunno contribuiscono ad uno scenario di straordinaria suggestione, ovunque c'è gente in giro e il paesaggio man mano che la nebbia si dirada si fa bellissimo.

Arrivo a Castiglione Falletto in tarda mattinata, siamo nel cuore del Barolo, alle porte di una delle più ricercate e prestigiose cantine delle Langhe, proprietà di una famiglia che dal 1928 coltiva i vigneti della collina Bricco Boschis. Una storia, quella della famiglia Cavallotto che si è decisamente affinata nel tempo.

Ci accoglie Giuseppe che, con la sorella Laura e il fratello Alfio rappresentano la quarta generazione dei Cavallotto nati e cresciuti a Bricco Boschis. Ci ha riservato una delle più belle esperienze di degustazione degli ultimi anni!

E il racconto rapisce. Con l'altro cru Vignolo sono 25 gli ettari di proprietà in un unico corpo, una realtà certamente straordinaria per questo territorio, tutti coltivati con un innovativo sistema di viticoltura biologica. Più della metà delle vigne è coltivata a Nebbiolo da Barolo, 17 ettari per la precisione, con una resa di circa 38 ettolitri/ettaro. Ci sono in oltre Dolcetto e Barbera che occupano altri circa 5 ettari e infine i restanti vigneti sono coltivati a Freisa, Pinot Nero, Chardonnay e Grignolino.

Tutte le viti sono allevate con il sistema a Guyot classico basso a un capo a frutto potando le piante a 8/10 gemme per il Nebbiolo e 5/7 gemme per le altre varietà, lasciando uno sperone di rinnovo a 2 gemme. Ogni ettaro ha circa 5000 piante. Per la cura del terreno sono state fatte scelte organiche con l’inerbimento spontaneo con la trinciatura della cotica erbosa che avviene da 2 a 4 volte all’anno a seconda delle condizioni atmosferiche.

Tutti i vini provati dimostrano un livello di coerenza ed espressività territoriale straordinari, anche gli assaggi delle prossime nuove annate Riserva 2019, in uscita l'anno venturo, provate in anteprima assoluta, dimostrano quanto sia eccellente il lavoro fatto lungo tutta la filiera e quanto prezioso sia il tempo che trascorrono questi vini in affinamento nelle storiche cantine qui di Castiglione Falletto.

Grazie all'amico Davide Canina, passpartout di altissima levatura, per il prezioso contributo.

Cavallotto Tenuta Bricco Boschis è l'azienda n.159 visitata da Angelo Di Costanzo - www.larcante.com -

09/11/2024
Ma che bravo Enzo Marmo! Ho lasciato un ragazzino già con le mani in pasta e ci ritroviamo tutti un uomo e un grande pro...
05/11/2024

Ma che bravo Enzo Marmo! Ho lasciato un ragazzino già con le mani in pasta e ci ritroviamo tutti un uomo e un grande professionista della pizza, congratulazioni Enzo, impasti e topping riuscitissimi!!!

Angelo Di Costanzo www.larcante.com Pizzaingrammi

È un Piedirosso flegreo di particolare carattere, annata venti-ventidue che veste un colore rubino dal tono vivace, con ...
13/10/2024

È un Piedirosso flegreo di particolare carattere, annata venti-ventidue che veste un colore rubino dal tono vivace, con un naso fitto e intriso di sensazioni floreali e fruttate dolci e invitanti, sa di violetta e piccoli frutti rossi e neri, poi un accenno speziato, il sorso è carnoso, pieno, equilibrato, regala un assaggio morbido, dal finale di bocca misurato, avvolgente e sapido. Se appena una manciata di anni fa potevamo raccontarvi di una piacevole scoperta oggi siamo certi di ritrovarci dinanzi ad una ragionevole certezza!

Scopri di più sull'azienda su LArcante.it https://larcante.com/?s=Portolano&submit=Cerca

Angelo Di Costanzo www.larcante.com Azienda agricola Mario Portolano

Anche in Langa il nebbiolo che non vuole diventare Signor Barolo ha (ri)trovato la sua straordinaria vocazione, senza pi...
08/10/2024

Anche in Langa il nebbiolo che non vuole diventare Signor Barolo ha (ri)trovato la sua straordinaria vocazione, senza più scimmiottare modelli anacronistici filo-bordolesi e questo splendido vino ne rivela l'anima forse piu bella di questa rinnovata dimensione.

Le uve sono provenienti dai comuni di La Morra e di Levice e una piccola parte dai comuni di Vicoforte e di Monticello d’Alba, aree di particolare pregio per la coltivazione della vite nelle Langhe; senza entrare troppo in tecnicismi ci basta dire che dopo una vinificazione attenta, dopo la stabilizzazione, il vino continua l’affinamento per qualche mese in cemento, acciaio o vetroresina, prima di essere imbottigliato, solitamente tra Aprile e Maggio dell’anno successivo alla vendemmia. Insomma niente legno!

È un nebbiolo da bere in compagnia, fresco e fruttato, meglio se servito ad una temperatura intorno ai 14 gradi, un rosso elegantissimo ed estremamente beverino, ma non banale, anzi, è davvero un bel coup de coeur! ❤️

Angelo Di Costanzo www.larcante.com

Thanks to Milano Wine Week AWARDS 2024Carta dei Vini dell'anno Ristorante d'Hotel Ristorante Lago del Grand Hotel Victor...
07/10/2024

Thanks to Milano Wine Week AWARDS 2024
Carta dei Vini dell'anno Ristorante d'Hotel
Ristorante Lago del Grand Hotel Victoria Concept&Spa, Menaggio (CO).

3 Ottobre 1994 – 3 Ottobre 2024, Buon Compleanno Doc! Buon Compleanno per questi tuoi primi 30 anni, finalmente un giorn...
05/10/2024

3 Ottobre 1994 – 3 Ottobre 2024, Buon Compleanno Doc! Buon Compleanno per questi tuoi primi 30 anni, finalmente un giorno da ricordare. Oggi è per te, tutti ti guardano, tu al centro di tutto.

Che bella la sfrontatezza con la quale stai vivendo questo momento di grande slancio, la franchezza con la quale rispondi a tono alle mille avances di novelli cantatori che come antichi affabulatori si rifanno la bocca al tuo calice e subito riverginano la loro penna per sedurti. Sono tutti ai tuoi piedi, oggi. Ci viene da chiedergli: ma dove eravate sino a ieri, dove?

Buon Compleanno Doc! Ti meriti questa festa, è tutta tua, solo tua, anche questo 2024 sarà per sempre. Nonostante l’affronto di gente che non ha mai saputo come trattarti, gli insulti, gli schiaffi da chi è stato capace solo di violenza anziché carezzarti e sussurrarti parole d’amore. Quelle che meriti.

Buon Compleanno Doc! Hai tanta strada davanti ma ne hai messa molta alle spalle: l’improvvisazione, la superficialità, l’incapacità di qualcuno ti hanno ferita e segnata, è vero, ma forse anche per questo oggi sei più forte: due anime, tutt’uno, vincenti, splendida e cristallina Vestale di giorno e Cavaliere di porpora di notte. Come te nessuno!

E non aver paura, c’è chi ti sostiene e ti difende, l’ha fatto ieri e lo farà sempre. Buon Compleanno Campi Flegrei¤!, che meravigliosi questi tuoi primi trent'anni anni!

1994-2024, 30 anni di doc Campi Flegrei.

Angelo Di Costanzo - www.larcante.com -

https://larcante.com/2019/10/03/buon-compleanno-doc/

3 Ottobre 1994 – 3 Ottobre 2019, Buon Compleanno Doc¤! Buon Compleanno per questi tuoi primi 25 anni, finalmente un giorno da ricordare. Oggi è per te, tutti ti guardano, tu al centro di tutt…

Quattro amici che provano a mantenere viva una tradizione forte e radicata, un luogo nascosto fra le rocce antiche e i v...
02/10/2024

Quattro amici che provano a mantenere viva una tradizione forte e radicata, un luogo nascosto fra le rocce antiche e i vigneti della Sassella, siamo nel territorio forse più ancestrale del Valtellina Superiore DOCG, a ovest di Sondrio, nel minuscolo borgo di Triasso.

Qui si coltivano terreni su terrazzamenti realizzati con grande sacrificio dagli antenati, per strappare spazio alle assolate pendici rocciose e a salvaguardia di un patrimonio di cultura contadina senza uguali, radici molto forti con un solo varietale al centro di tutto, il nebbiolo di montagna.

Due ettari di vigneto collocati a circa 400-500 msl, su terreni che definire sassosi è poco, interamente terrazzati. Qui il microclima è perlopiù mite con piogge scarse, condizioni perfette per un nebbiolo di grande forza e aromaticità. In vigna come in cantina si interviene il giusto necessario, con potatura manuale, due capi a frutto, poche gemme e allevamento ad archetto semplificato.

La vendemmia regala uva di grande qualità e in cantina si lavora con mezzi essenziali, con fermentazioni spontanee, botti di medie dimensioni e travasi svolti sempre a mano. Insomma, il vino come una volta. Sassi Solivi e Ciaz i due vini prodotti, il primo anche in una versione Riserva molto rara, il secondo proveniente da un piccolo appezzamento posto in alto un piccolo campione di autenticità territoriale!

La cantina Cooperativa Agricola Triasso E Sassella è l'azienda n.158 visitata da Angelo Di Costanzo www.larcante.com -

[...] Il posto più suggestivo di Agnanum rimane però il vigneto storico di quasi cento anni che accompagna un po’ tutta ...
01/10/2024

[...] Il posto più suggestivo di Agnanum rimane però il vigneto storico di quasi cento anni che accompagna un po’ tutta la storia antica e moderna della famiglia Moccia. Una storia semplice la loro, di fatica e sacrifici che ha però preservato questo lembo di terra flegrea dove nascono vini a dir poco straordinari, di una stoffa unica, preziosissimi, finalmente riconosciuti in maniera unanime dagli appassionati quanto dalla critica.

A 30 anni dall'istituzione della DOC Campi Flegrei resta significativa per la salvaguardia di questi territori l'opera di viticoltori come Raffaele Moccia: c’è infatti un lavoro enorme che ogni giorno viene fatto su per queste colline di sabbia vulcanica, con questo tipo di terreni infatti si fa una fatica enorme a tenere su i terrazzamenti che rischiano di sprofondare giù dalla collina ad ogni temporale, qui tutto si fa solo a mano, con la zappa, è praticamente impossibile pensare di condurre quassù trattori o ingegni di qualsivoglia genere.

https://larcante.com/2015/09/01/luva-e-il-vino-di-raffaele-moccia/

Angelo Di Costanzo - www.larcante.com - Az Agricola Agnanum Moccia

Mi piace camminare le vigne con Raffaele, mi da tranquillità d’animo, per questo non appena posso lo vengo a trovare e assieme ci arrampichiamo sin lassù le mura del parco degli Astroni, dove…

È uno scrigno che disvela ogni volta grandi scoperte camminare la Strada Del Vino Valtellina, luoghi, persone e Vini di ...
30/09/2024

È uno scrigno che disvela ogni volta grandi scoperte camminare la Strada Del Vino Valtellina, luoghi, persone e Vini di Valtellina che sorprendono e conquistano!

Ascesa nasce nel 2018 dalla volontà di 4 amici di produrre Nebbiolo di montagna che cresce sui ripidi terrazzamenti di diversi comuni sopra Sondrio, alla ricerca di un vino che possa coniugare eleganza e carattere, che rimandi alla fatica di coltivare queste terre, una delle zone più difficili dell’intero mondo vitivinicolo, senza disperdere il suo valore ancestrale.

I vigneti ricadono in piccoli appezzamenti che si trovano in zone a denominazione Valtellina Superiore DOCG Sassella e Grumello, e nella denominazione Rosso di Valtellina DOC; l’età medie delle vigne va dai 25 agli 80 anni.

Ascesa è l'azienda n.157 visitata da Angelo Di Costanzo - www.larcante.com -

Indirizzo

Naples

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