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17/02/2025
SANREMO IGNORANTE: IL PAGELLAZZO
Il Grassitello , Volevo essere un duro
Avvertenza
Questo post è stato scritto e pensato da una mente invecchiata (benissimo) e over 50, pertanto quanto leggerete è frutto di un pregiudizio inscalfibile.
Traduzione: l'autotune non è musica, quindi i cantanti che non cantano, almeno qui, restano fuori.
Quindi CIAONE a Irama, Fedez, Rkomi, Rose Villain, Olly, e anche qualcun altro a naso e orecchio.
E non me ne frega un cacchio che Olly abbia vinto, andateci voi al suo concerto "dal vivo".
Passiamo ai voti, in ordine crescente.
Cristicchi.
Il primo giorno la gente si è commossa ascoltando la canzone sulla mamma rintronata; il secondo giorno qualcuno ha fatto notare che l'Alzheimer non è così romantico, se lo hai vissuto di persona.
Il terzo giorno ho iniziato a leggere i comunicati stampa del suo stilista, che spiegava in maniera ispirata cosa l'artista aveva e avrebbe indossato.
Quando venerdì ha portato "La cura" nella serata cover la realta si è disvelata anche per i più duri e puri: è il più grosso paraculo passato dalle parti dell'Ariston negli ultimi anni.
Voto: 1. L'avesse almeno dedicata al dottor Luca De Santis di , ancora ancora.
Clara.
È più brava come attrice in Mare Fuori che come cantante.
Scherzo ovviamente, è meglio come cantante.
Figuratevi come recita.
Voto: 2
Massimo Ranieri.
Ormai vederlo e pensare a Cicchella è tutt'uno.
Vive di rendita riproducendo le stesse mosse e lo stesso concerto da 20 anni, la cosa più originale che abbia fatto è stata arricettarsi durante una serata al Diana.
Dimenticavo: la canzone.
Appunto. Manco me la ricordo.
Voto: 3
Modà. Kekko ha avuto una bella depressione negli ultimi anni, e siccome è una persona generosa ha pensato bene di farla ve**re a noi con un pezzo uguale ad un pezzo dei Modà di 10 anni fa.
Chi ti credi di essere, Ligabue?
Voto: 4
Noemi: mi farebbe piacere sentirla cantare una volta senza quella sensazione di sforzo da perenne stitica.
Il lentazzo regge a stento al terzo ascolto, ma non penso che questa la canteremo mai allo stadio.
Voto: 4.5
Kolors. Stash è simpatico, ha una voce piacevole ed è nu bellu guaglione, lui e i suoi 44 denti in fila per sei col resto, però alla terza riproposizione di ItaloDisco in 3 anni hai pure rotto i co****ni, bello de zia (come direbbe Mara Venier, la donna su cui si poggiano le speranze dell'Italia. Altro che Rose Villain.)
Voto: 5
Gabbani: senza la scimmia che balla porta una canzone onesta e niente più, alla fine sembra un perenne giuggiolone in vena di supercazzole.
Con quel baffetto e quello sguardo volpino comunque io non gli presenterei mai una fidanzata.
Così, niente di personale, ma eviterei.
Voto: 5.5
Achille Lauro.
La deriva intimista di solito arriva dopo 10 anni di carriera, quando da incendiario diventi pompiere.
Achilluzzo ha bruciato le tappe, da Rolls Royce a sta ballatona sanremese sono passati solo sei anni.
È pronto per "tale e quale show".
Voto: 6, la canzone è carina e, a differenza di Tony Effe, dietro il look c'è un poco di ciccia.
Coma cose.
Vi odio. Non bastava quella orrenda "malavitamalavitamalavita" ripetuto alla nausea negli ultimi mesi.
No, lanciamo quella quintalata di guano nel ventilatore delle radio, così stamattina pure il mio macellaio mi ha salutato cantando "Cuoricini cuoricini".
Voto: 7, perché la canzone fa schifo ma Lorenzo Tonelli dopo l'onesta carriera da calciatore merita un bel voto.
Brunori Sas.
In una ideale scala evolutiva del cantautorato italiano ci può stare.
Il fatto è che se in questa scala ti hanno preceduto
De André, Baglioni, De Gregori, Cocciante, Gaetano, Guccini, Vecchioni, Fossati, Dalla, Ron, Carboni, Bersani, Silvestri, e ne taglio una decinaia ancora, tutto quello che puoi permetterti è accomodarti al tavolo dei bimbi, sorridere, e rifare Rimmel 50 anni dopo.
Che comunque è uscita meglio della cover de "L'anno che verrà ".
Voto: 8
Giorgia.
Diamo per assodato che la sua voce gioca un campionato a parte in Italia, figuriamoci se la mettono in gara con Tony Effe e Gaia.
Ciò detto, era la vincitrice annunciata.
E non ha vinto. A dimostrazione che il voto è un esercizio grandemente sopravvalutato e non è per tutti.
Le sue lacrime quando sale sul palco a ritirare il premio dello sponsor dicono tutto della sua delusione.
Non se la meritava.
Voto: 9
Lucio Corsi.
La prima sera l'ho visto e ho pensato: va bene che Sanremo resuscita i morti, ma che ci fa il sosia di David Bowie in fase terminale?
Poi ho sentito la canzone, l'ho sentita, mi ci sono innamorato, e ho sentito tutti i suoi album precedenti
Ricorda certe sonorità di Ivan Graziani, ma nelle sue canzoni c'è una fantasia e una poesia davvero notevole.
Non dico che sono rimasto folgorato, sono passati 30 anni esatti da quando un ragazzo col megafono entrò in scena e mi prese il cuore a Sanremo: però il ragazzo per me ha vinto tutto.
Voto: 10!
E voi, amici ignoranti, siete d'accordo con i voti?
Oppure pensate che abbiamo dato i numeri in ogni senso?
Commentate senza ritegno, e soprattutto fatelo con calma: non siamo Carlo Conti!