16/10/2024
Passo di una foglia
Senza un pensiero che si permei
su occhi andanti nel giaciglio
di una sera, mi lambisce leggera,
quasi impalpabile una foglia ingiallita
dalle tante voci del vento.
Come se un rintocco destasse
il battito di una fede, la guardo
e mi intenerisco inconsciamente
pensando al vorticoso passo
delle stagioni. Rimenbro un virgulto
nato tra le sfumature di un desiderio,
nel bramoso idillio genitoriale
in cui una nitida lacrima percola
nel catino dell'amore. Poi il tempo ricama
la sua partitura dove un'adolescenza cammina
irruenta, decisa, senza la percezione
del peso greve e astratto delle sue fragilità.
Si cresce, dove la vita scorre senza chiederci
di percepirla. Procede nei suoi innamoramenti,
nelle sue illusioni e nei suoi sogni.
Alcune volte raccoglie un brandello
di volontà, vitale propaggine sul terreno
del cuore.Improvviso mi ritrovo uomo,
cinto nelle tante consuetudini
ridondanti tra sorrisi, abbracci,
affetti e un desio di melanconia.
Continuo un po' più piano,
affinché la mente sia un'ordinata
nenia della memoria e non un caotico disordine
del passato. Ora respiro tra due respiri,
una ruga che accompagna un'altra ruga
in quella comunione dell'universo
che chiamano vecchiaia,
quel viale alcune volte ombroso,
dove una coltre d'indifferenza si posa
nel passo lemme dell'età, qualche volte soleggiato
da un'empatia ricamata dal rispetto
e da un tenero e incantevole bacio.,
sempre uguale, ma colmo di un affetto
che illumina l'infinito. Ora sono a casa
e ti guardo con quell'emozione
che alcune volte ha voce
ed altre si percepisce immutata
nello spazio incontaminato di uno sguardo.
Ti sfioro con quella carezza
che mi ha insegnato la sensibilità
e mi ha donato una paternità
che leviga e irriga l'esperienza del domani.
Francesco Gigante
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