Stile arte viene fondato, a Brescia, nel 1995 da una giovanissima équipe di storici dell’arte e giornalisti culturali, guidati da Maurizio Bernardelli Curuz. Il gruppo si autofinanzia e, nel volgere di meno di un anno, grazie a una nuova modalità di affrontare l’arte, rifiutandone i luoghi comuni, si sviluppa un periodico di grande valore e di indiscussa autorevolezza. La periodicità della pubblic
azione è inizialmente mensile. Ingenti sforzi economici portano il gruppo a realizzare il periodico su carta raffinata, con immagini dai colori fedelissimi e con un’impaginazione che è rilettura del classico. Presto la rivista promuove, all’interno della propria équipe o raccogliendo gli sforzi di ricerca dei colleghi che operano per altre realtà, ricerche scientifiche indirizzate soprattutto al recupero di significati perduti delle opere. Un ripristino dei codici iconologici che trova l’acme ne “Il matrimonio segreto di Raffaello”, uno studio nel quale Bernardelli Curuz unisce l’indagine d’archivio e le evidenze dei dipinti. A Stile arte collaborarono – e ne ricordiamo soltanto alcuni - con il prezioso apporto critico di Enrico Giustacchini: Vittorio Sgarbi, Flavio Caroli, Andrea Baboni, Lionello Puppi, Giorgio Cortenova e, nell’ambito dell’Art food – rubrica ideata da Stile Arte – Gualtiero Marchesi. Decine e decine sono le interviste ad artisti contemporanei storicizzati che costituiscono una fonte storica di grande interesse poiché Stile arte ha sempre puntato particolarmente su un taglio analitico, in grado di affrontare tutte le sfaccettature dell’oggetto di ricerca. Dal 2006 ha accresciuto i propri spazi interni di ricerca. Dall’esperienza di Stile arte, grazie allo studio “Giovane Caravaggio. Le cento opere ritrovate”, la scoperta che rivoluziona il sistema Merisi, si passa a una scoperta mondiale, prima fortemente avversata, successivamente accettata, pur con grande imbarazzo, come prodotto di una ricerca basata su una profonda e radicatissima fondatezza razionale. Grazie a una sinergia con America Oggi e con testate on-line giapponesi, gli studi condotti dai liberi ricercatori italiani hanno raggiunto per oltre un decennio il pubblico statunitense e orientale. Ora una nuova sfida. Trasformare il periodico mensile in un quotidiano on-line, aggressivo e informatissimo, portatore di novità in ogni ambito. Direttore responsabile è Federico Bernardelli Curuz. Direttore artistico è Maurizio Bernardelli Curuz. Accanto alle pagine nazionali, il quotidiano apre una serie di realtà locali, affinché l’informazione diventi globale, anche in campo culturale, nella consapevolezza che la cultura, per il nostro Paese è una sottovalutata “materia prima” che potrà diventare un’occasione unica per uscire dalla crisi. Ciò che serve è una testata che tenga vivo il tema e che, soprattutto distrugga una cultura della storia dell’arte basata esclusivamente su noiosi manualetti che uccidono la memoria degli artefici e rendono invisibili le opere d’arte.