21/07/2024
Ma siamo proprio sicuri che i monrealesi chiedano solo salsiccia, canzoni e cabaret?
Gare e tributi canori, serate da ballo, e poi sagra della salsiccia, street food, cabaret. Sono questi gli eventi di punta del cartellone dell’estate monrealese, che porta la firma della nuova amministrazione del comune normanno.
Un cartellone ricchissimo, all’insegna del puro divertimento, che riempirà i fine settimana, si prolungherà fino a tutto settembre, con lo scopo, nobilissimo, di allietare le giornate e le serate dei concittadini, o quantomeno della loro maggioranza. E pazienza se qualcuno, certamente una minoranza, piuttosto che mangiare salsiccia, ascoltare tributi canori o darsi alle danze, avrebbe preferito assistere almeno un paio di volte alla proiezione di un bel film, magari alla presenza di uno dei protagonisti, oppure avrebbe voluto partecipare alla presentazione di un libro, con l’opportunità di dibattere su temi contemporanei, attuali e perché no, “impegnativi”. Siete una minoranza, fatevene una ragione. L’estate deve essere (e la maggioranza chiede) solo divertimento. E poi, se proprio volete, per l’offerta culturale c’è la vicina Palermo.
Monreale non è ancora matura (o forse lo era ma non lo è più?) per riuscire ad apprezzare anche un altro tipo di proposta, o è l’amministrazione ad avere abdicato, in estate, alla sua mission di contribuire alla crescita culturale della città, forse per la paura di vedere rimanere le sedie vuote?
Eppure la recente presentazione del libro di Sigfrido Ranucci, “La scelta”, con la sua buona presenza di pubblico, ha dimostrato che se la proposta è interessante, la risposta dei cittadini monrealesi arriva, e che c’è una fetta di popolazione, una minoranza certamente, che è disposta a sacrificare un sabato pomeriggio o a ritardare la cena per assistere ad un confronto ricco di contenuti.
Ed allora perché non utilizzare la stessa location per aprire una stagione estiva letteraria, invitando gli autori e con loro tenere dibattiti di spessore? O dobbiamo arrenderci all’idea di doverci recare altrove, come a San Vito Lo Capo, dove, nel solo mese di luglio, c’è la possibilità di ascoltare dal vivo ben 12 scrittori, tra i quali Maurizio De Lucia, Emma Dante, Giuseppina Torregrossa, Luca Somma o Alessandro D’Avenia?
Giovedì 18 luglio, nella magnifica location di piazza del Parlamento, dinanzi al Palazzo dei Normanni, è stato proiettato in un maxi schermo il film “Primadonna”, alla presenza di alcuni dei suoi protagonisti. Un film potente, che ricorda la storia di Franca Viola, la prima donna (di Alcamo ma che visse alcuni anni a Monreale) che si oppose nel 1966 al matrimonio riparatore. È stato il film che ha aperto la stagione di "Cinema City – il cinema nelle piazze”. Assistendo alla proiezione, pensavo: Perché non mo***re un maxi schermo in piazza Guglielmo II (in attesa dell’apertura del villa) ed inaugurare una rassegna cinematografica capace di stimolare momenti di riflessione intorno a temi importanti, invitando i cittadini ad interrogarsi sulla società che ci circonda?
Ma siamo proprio sicuri che i monrealesi chiedano solo salsiccia, Vasco Rossi e cabaret?
È chiaro che organizzare un tributo canoro o invitare un comico ad esibirsi sul palco sia molto più semplice e richieda soprattutto molte meno energie e competenze di quelle necessarie per mettere su un festival del libro o una rassegna cinematografica (a meno che non siano di terzo o quarto ordine, in quel caso ci vuole poco e le sedie rimarranno vuote). Ma è sempre una questione di scelte e di ambizioni. Monreale per l’estate 2024 ha scelto. Rimane la speranza che la nuova compagine amministrativa abbia l’ambizione di lavorare in futuro ad una proposta più completa, dal profilo più alto, e l’umiltà, se serve, di delegarne l’organizzazione a professionisti del settore. Monreale, con la sua storia, lo merita.