01/12/2022
Il cartello "Attenti al cane" è sempre obbligatorio? Scopriamolo insieme.
La legge dice che non è obbligatorio affiggere il cartello "Attenti al cane" al di fuori della propria abitazione, dal momento che, anche con quest'ultimo caso, il proprietario sarà ritenuto responsabile per i danni causati dall'animale.
Il cartello "Attenti al cane" più che non necessario, risulta essere insufficiente per il padrone qualora intenda discolparsi di un danno che viene causato dal proprio animale.
Infatti, il padrone sarà sempre ritenuto responsabile per il comportamento che viene tenuto dal quadrupede nei confronti degli altri soggetti.
La responsabilità che si configura nei confronti del proprietario potrà essere civile oppure penale, a seconda dei casi, e ciò inciderà sulle sanzioni che gli verranno inflitte, secondo quanto previsto dalla normativa italiana.
Oltre alla legge, su tale questione è intervenuta anche la Corte di Cassazione, completando il quadro relativo all'utilizzo del cartello "Attenti al cane" e alle conseguenze dei danni cagionati da quest'ultimo.
Cartello "Attenti al cane", quando non è obbligatorio secondo la legge.
Il nostro ordinamento giuridico nazionale non prevede alcun obbligo di affiggere al di fuori della propria abitazione il cartello con la dicitura "Attenti al cane".
Ciò nonostante, moltissimi proprietari di animali preferiscono metterlo sul proprio cancello di casa, in modo da avvisare qualsiasi soggetto passi davanti alla propria abitazione.
Anche qualora il proprietario dell'animale provveda ad appendere il cartello per avvisare i passanti, quest'ultimo non sarà esonerato dalle responsabilità e dalle sanzioni che sono previste all'interno del nostro ordinamento giuridico.
Naturalmente, la responsabilità civile si configurerà in modalità differenti rispetto alle sanzioni che sono previste in caso di illecito penale.
A farne le spese in caso di danni a cose o a persone cagionati dall'animale sarà il soggetto che ha la custodia, anche momentanea, del cane in quel preciso momento.
Ad esempio, se l'animale morde un bambino affacciandosi dalla ringhiera e i proprietari non sono in casa, potrebbe essere perfino il dog sitter, oltre agli effettivi proprietari, a pagarne le conseguenze.
A che cosa serve il cartello, le ultime sentenze della Corte di Cassazione
Anche se il cartello "Attenti al cane" non è obbligatorio secondo la legge, quest'ultimo può comunque servire per mettere in guardia e per avvisare le persone che si trovano nei pressi dell'abitazione nella quale si trova l'animale.
Per cui, lo scopo di questo cartello è quello di tentare di evitare che si creino dei problemi.
Tuttavia, la Corte di Cassazione Penale è intervenuta in merito a tale questione, attraverso la pronuncia della sentenza n. 17133 del 5 gennaio 2017, disponendo che il proprietario non può esimersi dal custodire in maniera adeguata il proprio animale.
Ad esempio, tenendolo in un apposito recinto oppure legato con una corda in modo che non possa arrecare alcun danno al postino o a chiunque altro passi davanti la propria abitazione.
Dunque, anche con l'affissione del cartello all'entrata della zona nella quale si trova quest'ultimo, il padrone sarà responsabile per il relativo comportamento tenuto dal quadrupede.
La responsabilità civile e penale.
Come stabilito dall'ordinamento giuridico nazionale e dalla Corte di Cassazione, il proprietario di un animale risponde, sia in ambito civile che penale, dei danni che vengono causati nei confronti di qualsiasi altro soggetto, a causa della scorretta custodia del quadrupede.
Anche qualora il proprietario provveda ad affiggere al di fuori della propria abitazione il cartello "Attenti al cane", costui andrà in contro a due differenti tipologie di responsabilità, a seconda dei casi. In particolare, si configurerà una:
responsabilità civile, attraverso la quale il proprietario dell'animale sarà tenuto al risarcimento del danno, qualora il comportamento tenuto da quest'ultimo causi un danno ad un altro soggetto, senza che il padrone sia in malafede o abbia colpa;
responsabilità penale, attraverso la quale scatterà l'ipotesi di reato, dal momento che il danno causato dall'animale è scaturito dall'omessa custodia o dalla scorretta custodia da parte del proprietario, al quale viene attribuito un comportamento doloso o colposo.
Affinché si configuri una responsabilità civile (oggettiva), basta la semplice detenzione.
Cosa rischia il proprietario dell'animale?
Qualora si configuri una responsabilità civile oppure penale nei confronti del proprietario del cane che abbia causato un danno nei confronti di qualcuno, allora al padrone verranno inflitte, rispettivamente, delle sanzioni civili oppure penali, a seconda dei casi.
Le sanzioni civili vengono disciplinate all'interno dell'art. 2052 del cc, il quale è intitolato "Danno cagionato da animali" ed il quale prevede che:
"Il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall'animale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito."
Invece, qualora si configuri l'ipotesi di un reato, il codice penale prevede, in maniera esplicita, le sanzioni che saranno inflitte al padrone, disponendo una multa di importo compreso tra i 25 euro ed i 258 euro per l'illecito penale relativo all'omessa custodia e mal governo di animali.