25/12/2024
LA MORTE DI CEAUSESCU, LA PRIMA RIVOLUZIONE COLORATA DELLA STORIA!
Era il 25 Dicembre del lontano 1989, quando la rivolta foraggiata dall'occidente culminò con la fucilazione di Ceausescu e sua moglie Elena.
Prima di essere fucilati, a loro fu chiesto di ammettere di essere malati di mente, per poter aver salva la vita, entrambi rifiutarono e prima di morire il compagno Ceausescu cantò l'Internazionale.
Al di là dei limiti e degli errori che Ceausescu commise sotto il governo di questo paese, bisogna analizzare bene gli eventi internazionali, di quel periodo e l'opposizione alla perestrojka del suo Governo.
L'abbandono dei princìpi cardine del comunismo, ebbero effetti nefasti in tutta l'URSS portando gli opportunisti alla guida del partito, i quali infatti, incancrenirono la macchina statale bloccando gli ingranaggi di un intero sistema politico ed economico.
Chi si ribellò subì l'azione reazionaria, che sotto la guida di un URSS ormai corrotta portò al coinvolgimento dei servizi segreti che infiltrando parte dell'esercito fecero cadere il Governo Ceausescu.
Dopo anni dai fatti, si scoprono verità che ribaltano la narrazione occidentale, infatti in Romania ci sono molti nostalgici di quei tempi, il coonvolgimento della CIA poi avvalora ancora di più questa tesi.
MA QUAL'ERA LA "VERA COLPA" DI CEAUSESCU?
Fino alla fine degli anni '70 del secolo scorso la Romania in Occidente era vista come un modello di relativa "libertà, anche di movimento esterno, e di autonomia dalle politiche sovietiche.
le erano stati concessi anche diversi crediti in valute occidentali
Ma Ceausescu e il Partito comunista Romeno compresero bene allora, ben prima di altri, quale sarebbe stato il destino del Paese sotto il vincolo che del peso degli interessi e del rimborso di quel debito alle banche dell'altra parte della "cortina di ferro": il destino che toccò poi, specie dopo l'elezione di R. Reagan il USA nel 1980, all'Africa sub Sahariana ed all'intero SudAmerica: crisi economica, fame nella maggior parte di quei paesi e svendita delle loro materie prime.
Nel corso degli anni '80 del Novecento la Romania cominciò a rimborsare quel debito contro il parere interessato delle maggiori istituzioni finanziare occidentali.
Nel 1989 il processo di restituzione era quasi completato.
Questo processo comportò sicuramente dei sacrifici nel tenore di vita del popolo (comunque meno di quanto sia stato all'epoca enfatizzato dalle nostre parti), ma soprattutto in quei settori della classe dirigente finanziarie ed industriale che erano cresciuti ed "abituati" a vivere con i vantaggi che singoli settori economici dati dalla "facilità" nel reperire risorse per lo sviluppo (spesso drogato) di alcuni settori economici.
Da qui la base di settori minoritari, ma ben organizzati, che favorirono quel colpo di stato contro le legittime istituzioni statali socialiste romene.
Ma, a riprova di quanto qui sosteniamo, vi chiediamo: perché pochi giorni prima di essere catturato e ammazzato, Nicolae Ceausescu si era recato a Teheran?
Ecco i dettagli dei motivi di un viaggio, che in pochi conoscono....
Nicolae Ceausescu si recò a Teheran proprio intorno al 20 Dicembre 1989 perché all'epoca era in progetto la costituzione di una banca per i Paesi in via di sviluppo, che prestasse soldi a questi ultimi con tassi di interesse che andavano dal 3% al 5%, a fronte di tassi di interesse quattro o più volte maggiori applicati dalle banche private.
Ogni Stato avrebbe dovuto contribuire all'istituzione di questa banca (che nulla avrebbe avuto a che fare con, ad esempio, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale) con 5 miliardi di dollari.
Ebbene, i primi tre sostenitori di un progetto che avrebbe messo i bastoni tra le ruote alle banche private erano: l'Iran, la Romania e la Libia. Gheddafi, gli ayatollah iraniani e il governo di Bucarest si erano alleati al fine di rompere il monopolio usuraiocratico bancario, almeno in relazione ai loro interessi e a quelli di quanti si sarebbero uniti per questo progetto.
questo viaggio sicuramente provocò un'accelerazione dei progetti dei golpisti pro NATO e pro la finanza usuraia che già si era strutturata come il vero potere in Occidente.
La Romania, sin dal giorno dopo la caduta di Ceausescu, cadde nelle mani del FMI.
Ion Iliescu, emblema per eccellenza del "nuovo corso" politico romeno, già due volte presidente del Paese e oggi "grande vecchio" della politica romena - in particolare del Partidul social-democrat, vasta camera di riciclaggio degli ex comunisti e degli (ex) agenti della Securitate, la polizia segreta del precedente regime - è di fatto uno degli uomini di maggior fiducia del FMI in Romania.
Ceausescu fino all'ultimo non volle capitolare davanti ai ricatti.
E per questo l'ha pagata cara, con la sua vita.
La sentenza di quel processo sommario fu eseguita sul posto, 10 minuti dopo la sua pronuncia. Mentre si recava all'esecuzione, Nicolae Ceausescu cantò “L'Internazionale”. Le sue ultime parole furono:
“Lunga vita alla Repubblica Socialista di Romania, libera e indipendente! Abbasso i traditori!”
Oggi, il 57% della popolazione rumena ricorda Ceausescu come il più grande leader della storia del Paese.
informazioni parzialmente tratte da: "
La fine dei Ceausescu. Morire ammazzati come bestie selvatiche",
di Grigore Cristian Cartianu, Aliberti editore.