Sono arrivati i calendari da tavolo e le agende "I giorni de i gatti" e "I giorni dei cani" 2025.
In ogni calendario 365 fotografie raccontano, giorno dopo giorno, tante piccole, meravigliose storie di vita con i cani o con i gatti. Scatti inviati dai lettori che ci ricordano quanto sia bello dividere la propria vita con un amico a quattro zampe.
Le agende in bianco e nero sono ricche di fotografie di cani e arricchite da frasi letterarie che celebrano le doti dei nostri amici cani e gatti.
In libreria e store online
Da oggi disponibile in libreria e store online "State of Florida VS Chico Forti. Studio e analisi degli atti processuali" di Roberta Bruzzone.
«L’unico motivo per cui ho accettato l’estradizione solo oggi è che, agli inizi, mi sarei dovuto dichiarare colpevole e non l’avrei mai fatto. Io mi dichiaro innocente.» Chico Forti
Condannato all’ergastolo nel 2000 per l’omicidio di Dale Pike a Miami, Enrico Forti, detto Chico, è rientrato in Italia il 18 maggio 2024. Continua a dichiararsi innocente e Roberta Bruzzone sostiene che ha tutte le ragioni per farlo. La condanna arriva dopo un’inchiesta che definisce lacunosa, incompleta e controversa. Questo volume trae spunto dalla consulenza tecnica che ha depositato nel 2012 al governo italiano in cui ha affrontato tutti i punti centrali della vicenda, i suoi lati oscuri e le carenze investigative prima e processuali poi. Dopo avere avuto accesso completo a tutti i documenti dell’inchiesta e del processo e dopo avere analizzato il monumentale fascicolo in maniera approfondita e chirurgica, la criminologa dimostra che le indagini sono state condotte in modo superficiale e che le prove che “inchiodano” Forti sono molto fragili: l’arma del delitto, una calibro .22, non è stata mai trovata, e la scheda telefonica, trovata accanto al cadavere, potrebbe essere stata messa ad hoc in quella posizione da qualcuno che sapeva dell’appuntamento in aeroporto tra Dale Pike e Chico Forti. Un viaggio all’interno di un’inchiesta controversa, che ha portato a una condanna all’ergastolo per Chico Forti ben “al di qua” di ogni ragionevole dubbio...
Roberta Bruzzone (Finale Ligure, 1973) è psicologa forense, criminologa investigativa ed esperta in criminalistica applicata all’analisi della scena del crimine. È docente di Criminologia, Psicologia Investigativa e Scienze Forensi presso l’Università LUM Jean Monnet di Bari. Svolge attività di consulente tecnico nell’ambito di procedimenti penali, civ
“Mistero, ironia, colpi di scena, vizi e virtù della città dei fiori” (Federica Cervini – Thriller Life)
Il breve mestiere di vivere è un giallo ambientato a Sanremo, durante il Festival del 1993. Racconta la vera Sanremo, quella che la televisione non mostra mai: una città corrotta, pericolosa e piena di segreti.
Sanremo. Febbraio 1993.
La città si prepara a ospitare il Festival e tra i numerosi giornalisti giunti a seguire l’evento, c’è anche Arturo Ferretti, inviato di una scalcinata rivista di gossip. Un tempo, Ferretti viveva a Sanremo ed era un brillante cronista del giornale locale, ma un terribile sbaglio ha messo fine alla sua carriera e lo ha costretto a lasciare la città. Ora ha un solo obiettivo: ottenere un grande scoop. Per riuscirci, deve “agganciare” un famoso cantante che sarà ospite della kermesse canora. Il giorno dopo il suo arrivo, Ferretti si ritrova invischiato nella morte di Nino, un vecchio amico. Per la Polizia è stato un semplice incidente, ma troppe cose non tornano.
Cinico e disilluso, il giornalista vorrebbe solo strappare il suo scoop e lasciare la città, ma sa che non può farlo. E aiutato da Naïma, la figlia di Nino, si mette alla ricerca della verità. Nel clima surreale del Festival, con la città messa sottosopra da troupe televisive, cantanti famosi e feste esclusive, Arturo Ferretti si ritrova al centro di un’indagine spericolata che lo porterà in contatto con l’anima criminale di Sanremo. E con lo sbaglio che lo ha distrutto. Per uscirne vivo, dovrà imparare a fare i conti con i fantasmi del suo passato, perché, come canta Enrico Ruggeri dal palco dell’Ariston: “il breve mestiere di vivere è il solo mistero che c’è”.
Adriano Morosetti è nato a Sanremo. Da anni, lavora come sceneggiatore di serie animate per la Rai e il mercato internazionale.
Il breve mestiere di vivere è il suo primo romanzo.
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La Leggenda di Marinella di Simone Pavanelli tra i libri consigliati su TG RAI Veneto da Daiana Cassetta de La libreria Libri Appesi di Adria (Rovigo).
"LA LEGGENDA DI MARINELLA. Le streghe danzano nelle nebbie del Polesine" di Simone Pavanelli
Giungla Gialla collana Gialli/Noir/Thriller di Mursia Editore
Polesine. All’interno di una barca incagliata sulla riva del Po, un anziano scorge il corpicino senza vita di un neonato di tre mesi. Allertati i Carabinieri, il primo ad arrivare sul posto è il maresciallo Vito Cupertino che è il comandante della stazione di Canaro in provincia di Rovigo. Il sottufficiale si trova così ad affrontare qualcosa di oscuro che si nasconde nella nebbia padana tra i canali e le campagne del Polesine. Solo lui riuscirà a capire il nesso tra la morte del bambino e quella di una donna trovata bruciata all’interno di una macchina rubata in un altro paese.
Un caso archiviato come suicidio da un pubblico ministero troppo sbrigativo. Un’aura mistica copre tutta l’indagine che sembra ballare su un’antica leggenda, quella di Marinella.
A seguire un estratto del servizio di Paolo Colombatti e Andrea Lucchetta:
"Il breve mestiere di vivere: Sanremo non è solo Festival", il noir di Adriano Morosetti.
Febbraio 1993. Sanremo si prepara a ospitare il Festival e tra i numerosi giornalisti giunti a seguire l’evento, c’è anche Arturo Ferretti, tornato nella sua città natale come inviato di una scalcinata rivista di gossip. In una città messa sottosopra da troupe televisive, cantanti famosi e feste esclusive, Ferretti si ritrova invischiato nella morte di Nino, un vecchio amico. Per la polizia è un semplice incidente, ma troppe cose non tornano. Cinico e disilluso, il giornalista vorrebbe solo strappare uno scoop e andarsene, ma sa che non può farlo: per scoprire la verità e uscirne vivo, dovrà imparare a fare i conti con i fantasmi del passato, perché, come canta Enrico Ruggeri sul palco dell’Ariston, “il breve mestiere di vivere è il solo mistero che c’è”.
Adriano Morosetti è nato a Sanremo nel 1977. In passato è stato molto cose: giardiniere, barista, copywriter, autore televisivo. Da anni lavora come sceneggiatore di serie animate per la RAI e il mercato internazionale. Il breve mestiere di vivere è il suo primo romanzo.
L'autore è stato tra i protagonisti del programma di Rai5 “Di là del fiume e tra gli alberi” nel servizio "Sanremo, città invisibile" di Giuseppe Sansonna.
"Il breve mestiere di vivere" di Adriano Morosetti (Giungla Gialla collana Gialli/Noir/Thriller di Mursia Editore)è disponibile in libreria e store online. Anche in formato Kindle, incluso nel programma #Kindleunlimited.
A seguire un estratto del servizio visibile integralmente su RaiPlay al link: https://www.raiplay.it/video/2024/05/Di-la-dal-fiume-e-tra-gli-alberi---S6E15---Versione-ridotta-9036b713-ad83-4ffc-ac2b-a4293266b877.html
Ospite della rubrica di Rai Storia "Scritto letto detto" condotta da Giovanni Paolo Fontana l'astronauta Umberto Guidoni racconta l'esplorazione del Cosmo e le nuove frontiere spaziali.
In libreria "Sfidare lo spazio": Il 4 ottobre 1957, il mondo intero assistette al lancio dello Sputnik 1, il primo “compagno di viaggio” della Terra, l’evento che ha segnato l’inizio della sfida spaziale. Oltre sessanta anni dopo, i viaggi nello spazio sono diventati una realtà. Tra qualche anno torneremo sulla Luna, le prossime generazioni vedranno Marte dalla visiera di un casco ed esploreranno le lune dei giganti gassosi, e la “frontiera spaziale” si sposterà sempre più lontano dalla Terra, fino ai limiti del nostro Sistema Solare e oltre, verso lo spazio profondo, verso pianeti di altre stelle e, forse, potremo imbatterci in altre forme di vita o in vere e proprie civiltà extraterrestri.
Umberto Guidoni è nato nel 1954 a Roma, dove si è laureato con lode in Fisica. Ha compiuto il suo primo volo in orbita nel 1996 ed è stato il primo europeo a salire a bordo della Stazione Spaziale Internazionale nel 2001. In veste di divulgatore, ha condotto rubriche sullo spazio in radio e TV, oltre a pubblicare libri per ragazzi, saggi e articoli. Per i suoi contributi, ha ricevuto la nomina di Grande Ufficiale e la medaglia della NASA per Exceptional Service. Gli è stato dedicato l’asteroide 10605-Guidoni. Con Mursia ha pubblicato insieme a Donato Altomare il romanzo Wormhole (2022).
La rubrica "Scritto letto detto" di Rai Storia è in onda il sabato e la domenica alle 8.50 e alle 20.20. Visibile in replica su RaiPlay. Guarda la puntata con Umberto Guidoni al link che segue: https://www.raiplay.it/video/2024/05/Scritto-letto-detto-Umberto-Guidoni-19152a06-c78f-4e5c-a232-89e585edae64.html
La più celebre guida alla città di Milano, scritta da uno dei massimi esperti di storia meneghina, Guido Lopez, con l’aiuto di Silvestro Severgnini. MILANO IN MANO è guida, ritratto storico, amabile e saporita conversazione, romanzo, potente invito a fare una quantità di bellissime scoperte. Pubblicato per la prima volta nel 1965, dopo più di cinquant’anni, grazie al lavoro di Fabio Lopez, figlio di Guido, architetto ed esperto nella gestione del territorio, è stata aggiornata agli sviluppi più recenti, all’effetto di Expo 2015, di una città sempre in movimento.
Milano in quattordici itinerari e attraverso venti secoli, alla scoperta di monumenti e strade, musei e palazzi, sulle tracce dei suoi protagonisti. È anche storia politica, dall’Impero al Comune, alle Signorie, attraverso la lunga età delle pestilenze e delle dominazioni straniere fino alle Cinque Giornate, dai bombardamenti all’aprile del ’45, dal Sessantotto a Tangentopoli e al nuovo millennio; storia artistica e culturale; storia economica, di commerci e industrie pesanti; storia di grandi e piccoli mutamenti, dalla Mediolanum romana ai grattacieli e alle costruzioni avveniristiche di Porta Nuova, CityLife e della Fiera di Rho-Pero.
Guido Lopez (1924-2010), giornalista, scrittore e storico, esponente di spicco della società civile milanese e della comunità ebraica cittadina, ha lavorato in agenzie pubblicitarie, alla Mondadori, dove i suoi compagni di scrivania erano Vittorini, Calvino, Bettiza, Moretti, e poi a «Epoca», «Il Giorno», «La Repubblica» e «Diario». È stato insignito dell’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano e della Medaglia d’oro della Provincia di Milano. Dal 1971 al 2002 è stato presidente dell’Università Popolare di Milano. Con Mursia ha pubblicato Milano in mano (1965-2022), La Roba e la Libertà: gli Sforza, Leonardo e Ludovico (1982-2019), Festa di nozze per Ludovico il Moro (2008), Breve storia di Milano (2012), Finché c’è carta e inchi
Sulla scia del successo di “Come nuvole di cotone”, che vede protagonista un diciassettenne con una disabilità, Antonella Carta è tornata da qualche mese in libreria con “Come una pianta che spacca il cemento”. Un nuovo romanzo di formazione, leggero ma allo stesso tempo forte e profondo, capace di catapultare il lettore nel mondo degli adolescenti. Quel mondo fatto di prime paure, difficoltà, scontri con i pregiudizi della gente.
Antonella Carta, scrittrice e insegnante di Lettere in un liceo a Catania, sollecitata e incoraggiata a scrivere il seguito della storia proprio dai lettori del primo romanzo adottato da tante classi per la narrativa o l’educazione civica e diventato anche un apprezzato cortometraggio, mette di nuovo al centro la tematica della disabilità associata a quella dei giovani, con le luci e le ombre del processo di crescita.
“Come una pianta che spacca il cemento”, strutturato in modo tale da potersi considerare anche un romanzo autoconclusivo, vede i protagonisti affacciarsi al mondo dell’università e del lavoro. Con uno stile semplice, pulito e a tratti ironico, ci porta nel mondo dei ragazzi con le loro problematiche, la paura di crescere, la voglia di vivere, ma soprattutto l’amore quello puro, vissuto con incoscienza, capace di superare ogni ostacolo ma anche di lasciarti andare.
"Come nuvole di cotone" e "Come una pianta che spacca il cemento" sono disponibili in libreria e store online. Anche in formato Kindle e inclusi nel programma #Kindleunlimited.
A seguire un estratto dell'intervista all'autrice, ospite di Formato Famiglia su Rai Radio 1:
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Il giallo dei quadri razziati dai nazisti e deportati a Belgrado è al centro dell’inchiesta pubblicata nel libro “Bottino di guerra” dei giornalisti Tommaso Romanin e Vincenzo Sinapi.
Otto importanti quadri appartenenti al patrimonio dello Stato italiano, da Paolo Veneziano a Spinello Aretino, sono “illegittimamente detenuti” nel museo nazionale di Serbia, a Belgrado, dove arrivarono in modo misterioso e rocambolesco nell’immediato dopoguerra: è quello che sostiene la procura di Bologna, che per anni ha dato la caccia a questi dipinti, ottenendone la confisca nel 2018. Alle richieste di rogatoria con cui si chiede la restituzione dei quadri all’Italia, le autorità serbe non hanno mai risposto.
L’inchiesta giornalistica contenuta nel nuovo libro "Bottino di guerra" (9788842567080, Mursia) di Tommaso Romanin e Vincenzo Sinapi rivela che i quadri del XIV, XV e XVI secolo che dovrebbero tornare in Italia ma detenuti illegittimamente dal Museo nazionale serbo di Belgrado sono molti di più di quelli di cui si pensava. Non 8 ma 17, forse 19.
Una storia popolata da spie truffaldine e Monuments men fatta di intrighi (anche amorosi) e verità inconfessabili, di piste che la “ragion di Stato” ha impedito a suo tempo di percorrere fino alla fine e che, decenni dopo, un magistrato ostinato ha deciso di battere di nuovo per cercare di ottenere l’unico risultato che conta: riportare a casa i quadri rubati.
A seguire un estratto dell'intervista a Tommaso Romanin, ospite del TGR Rai Emilia Romagna: