Sna Channel

Sna Channel SNACHANNEL.IT è il giornale online del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione.

Fondato nel 2013, è subito balzato in testa alla classifica delle testate di settore più visitate in Italia, con oltre 1,5 milioni di accessi alle news negli ultimi 12 mesi. SNACHANNEL.IT è diretto da Roberto Bianchi, mentre la gestione redazionale e grafica è a cura della società di comunicazione internazionale WBC EUROPA Sarl.

www.snachannel.itVicenda Novis, per Confconsumatori è arrivato il momento di risolvere il contrattohttps://www.snachanne...
17/01/2025

www.snachannel.it
Vicenda Novis, per Confconsumatori è arrivato il momento di risolvere il contratto
https://www.snachannel.it/index.php/all-categories/mercati-italiani/vicenda-novis-per-confconsumatori-e-arrivato-il-momento-di-risolvere-il-contratto

MILANO - Come anticipato da Snachannel, la compagnia slovacca Novis non ha riacquistato alcun diritto ad operare, dopo la revoca delle autorizzazioni decisa dall'Autorità di vigilanza di Bratislava. I clienti di mezza Europa restano con il fiato sospeso (in Italia i contratti in essere sono 19.000), in attesa della nomina di un liquidatore da parte del Tribunale. I tempi, però, si preannunciano lunghi. Dunque, al momento, tutte le posizioni aperte appaiono in bilico.
Sulla vicenda è intervenuto il Presidente di Confconsumatori Marco Festelli, secondo il quale "alla luce della comunicazione di Eiopa (l'Autorità di vigilanza europea sulle assicurazioni),ai clienti Novis consigliamo di evitare di continuare a versare somme. Non esiste, infatti, nessuna garanzia di avere una controparte capace di adempiere ai propri obblighi contrattuali. Nel caso dei titolari di contratti con premi ricorrenti che effettuano ancora i rispettivi - aggiunge Festelli - questi dovrebbero riesaminare e valutare le opzioni e le implicazioni (sulla base del diritto nazionale e dei termini e delle condizioni del contratto di assicurazione) dell'eventuale sospensione dei pagamenti dei premi ricorrenti, nonché delle opzioni per risolvere il contratto prima della sua scadenza".
Dal canto suo, il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi raccomanda di "rivolgersi sempre ad un agente di assicurazione professionista, meglio se iscritto al Sindacato, prima di sottoscrivere una polizza, anche di tipo finanziario ed anche se la polizza è proposta da una banca".
Luigi Giorgetti

www.snachannel.itIl Top Employers Institute certifica Itas Mutua fra le eccellenze italiane nella gestione delle risorse...
16/01/2025

www.snachannel.it
Il Top Employers Institute certifica Itas Mutua fra le eccellenze italiane nella gestione delle risorse umane
https://www.snachannel.it/index.php/all-categories/news-dalle-compagnie/il-top-employers-institute-certifica-itas-mutua-fra-le-eccellenze-italiane-nella-gestione-delle-risorse-umane

MILANO - Itas Mutua è stata certificata per il quinto anno consecutivo “Top Employer”, eccellenza nazionale nella gestione delle risorse umane.
Il Top Employers Institute è nato nel 1991 e rappresenta l'autorità globale nel campo delle strategie HR. Attraverso il Programma di Certificazione riconosciuto a livello globale aiuta le aziende a implementare pratiche HR trasformative, generando risultati di business e ottimizzando strategie di attrazione, sviluppo, engagement e fidelizzazione dei talenti.
Nel 2025 ha certificato in 125 Paesi di tutto il mondo più di 2.400 aziende, di cui 151 in Italia
La Redazione

www.snachannel.itNovis Assicurazioni, l'autorizzazione ad operare resta revocata. Nel panico 19.000 clienti in tutta Ita...
16/01/2025

www.snachannel.it
Novis Assicurazioni, l'autorizzazione ad operare resta revocata. Nel panico 19.000 clienti in tutta Italia
https://www.snachannel.it/index.php/all-categories/news-dalle-compagnie/novis-assicurazioni-lautorizzazione-ad-operare-resta-revocata-nel-panico-19-000-clienti-in-tutta-italia

MILANO - Il caso Novis Assicurazioni è tornato alla ribalta in queste ore, dopo che l'Eiopa, l'Autorità Europea delle Assicurazioni, ha diffuso una nota con la quale delinea le linee guida a salvaguardia dei clienti della compagnia e dei loro investimenti. Novis è una impresa assicurativa slovacca, con sede a Bratislava e con clienti in Italia, Germania, Austria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Finlandia, Ungheria, Svezia e Islanda.
Come si ricorderà, nel giugno 2023 è stata revocata la licenza alla compagnia per gravi carenze gestionali e finanziarie. Secondo gli inquirenti il management non avrebbe investito i premi raccolti secondo quanto stabilito dai contratti, provocando una pericolosa insufficienza patrimoniale e il non rispetto dei requisiti minimi di capitale imposti dalle normative europee.
La situazione attuale - denuncia Eiopa - lascia i contraenti in una posizione vulnerabile. In assenza di un liquidatore permangono incertezze sulla stabilità finanziaria di Novis e sulla possibilità di recuperare i premi versati. La vicenda coinvolge decine di migliaia di consumatori (19.000 dei quali italiani, ndr). L’Autorità Europea delle Assicurazioni consiglia ora i contraenti di agire con prudenza e di valutare alcune opzioni.
"E' importante - scrivono i tecnici Eiopa - esaminare il contratto, leggendo attentamente i termini e le condizioni per comprendere i propri diritti e obblighi. Successivamente, è fondamentale valutare il riscatto, richiedendo informazioni sul valore netto e confrontandolo con i rischi di continuare a pagare i premi.
Consultare un esperto, come un consulente legale o un intermediario assicurativo, può essere determinante per ricevere supporto nella scelta della migliore strategia. Infine, è consigliabile monitorare la situazione, rimanendo aggiornati sull’evoluzione della vicenda e sulle eventuali decisioni giudiziarie”.
“I contraenti - prosegue l'Autorità di vigilanza europea - possono decidere di continuare il contratto, aspettando una possibile liquidazione, oppure riscattare il contratto, considerando le eventuali penalità e il valore attuale delle prestazioni. Un’altra opzione è sospendere i pagamenti per evitare di investire ulteriormente in un prodotto a rischio”.
Luigi Giorgetti

www.snachannel.itL'Ivass segnala una serie di garanzie fideiussorie contraffatte intestate ad imprese del Gruppo CNPhttp...
13/01/2025

www.snachannel.it
L'Ivass segnala una serie di garanzie fideiussorie contraffatte intestate ad imprese del Gruppo CNP
https://www.snachannel.it/index.php/all-categories/istituto-di-vigilanza/livass-segnala-una-serie-di-garanzie-fideiussorie-contraffatte-intestate-ad-imprese-del-gruppo-cnp

ROMA - L'Istituto di vigilanza ha diffuso una nota per segnalare la presenza sul mercato di diverse garanzie fideiussorie contraffatte, intestate ad imprese del Gruppo CNP, disconosciute dalle compagnie CNP Assurances s.a. e CNP Caution s.a. Peraltro, entrambe le imprese di assicurazione non sono abilitate ad operare in Italia nel ramo 15 (cauzioni).
L'Ivass ricorda sempre di verificare la presenza delle compagnie autorizzate Registro Imprese e Gruppi Assicurativi (RIGA). Nel Registro viene indicato l’indirizzo internet del sito ma anche l’indirizzo PEC tramite il quale si può chiedere all’impresa di confermare l’autenticità della polizza.
Luigi Giorgetti

www.snachannel.itIL PUNTO SINDACALE DI FILIPPO GUTTADAURO LA BLASCADigitalizzazione e intelligenza artificiale: un nuovo...
10/01/2025

www.snachannel.it
IL PUNTO SINDACALE DI FILIPPO GUTTADAURO LA BLASCA
Digitalizzazione e intelligenza artificiale: un nuovo umanesimo nelle assicurazioni
https://www.snachannel.it/index.php/all-categories/filippo-guttadauro-la-blasca/digitalizzazione-e-intelligenza-artificiale-un-nuovo-umanesimo-nelle-assicurazioni

♦ Nel mio precedente articolo, avevo sottolineato l'importanza di mantenere l'uomo al centro delle decisioni strategiche anche nell'era della digitalizzazione e dell'intelligenza artificiale. Oggi desidero approfondire questo concetto nel settore assicurativo, un ambito nel quale l'IA promette di rivoluzionare i processi e generare ingenti risparmi/profitti.
L'intelligenza artificiale può ottimizzare la gestione dei sinistri, riducendo i costi fino al 25%. Ma cosa fare di questi risparmi? Mentre alcuni potrebbero pensare a maggiori profitti per gli azionisti, io propongo di destinarli a cause di più ampio respiro.
Le compagnie assicurative hanno un ruolo fondamentale nella società. Possono diventare veri e propri attori del cambiamento, investendo in progetti sostenibili e contribuendo a un futuro più equo e sostenibile. Immaginiamo assicurazioni che offrono sconti a chi installa pannelli solari o che finanziano progetti di riforestazione.
Questo non solo migliorerebbe l'immagine delle compagnie, ma le renderebbe anche più competitive. I clienti, sempre più attenti alle tematiche ambientali e sociali, apprezzerebbero un approccio così responsabile verso l’ambiente e in definitiva verso le nuove generazioni.
È tempo di un nuovo umanesimo nelle assicurazioni, dove il profitto non è più l'unico obiettivo, ma si affianca a una visione più ampia del benessere collettivo. In questo modo, l'intelligenza artificiale, anziché essere uno strumento di profitto, diventerebbe un alleato per un futuro migliore per tutti.
E allora delle due l’una, o lasciamo fare la tariffazione, l’assunzione dei rischi, la gestione dei sinistri e chissà cos’altro ancora a macchine che operano a discapito dell’essere umano, magari distraendo migliaia e migliaia di posti di lavoro, oppure che ben venga l’umanità del tecnico quando le scelte si discostano dalle linee guida della polizza o quando i problemi nella catena di fornitura portano a costi imprevisti. L’errore è sempre possibile se, ad esempio, si offre un risarcimento superiore senza tener conto dei fattori penalizzanti di un contratto scritto in modo tale da poter essere valutato in modo diverso da quella fredda macchina che non tiene conto di alcuna variabile legata all’intuitus personae. Non possiamo affidarci a una software che fornisce soluzioni stabilendo modelli prestabiliti per guidare i periti nella liquidazione.
Chiedo alle compagnie assicurative di investire in un futuro più sostenibile, destinando risorse per migliorare la qualità della vita, svilupperò questi aspetti in un articolo più argomentato sul prossimo agente di assicurazione.
Filippo Guttadauro La Blasca

www.snachannel.itDalla Relazione Ivass dati anomali sul Preventivatore Rcauto. Demozzi (Sna): La politica si attivi per ...
10/01/2025

www.snachannel.it
Dalla Relazione Ivass dati anomali sul Preventivatore Rcauto. Demozzi (Sna): La politica si attivi per rimediare a questo spreco di denaro pubblico
https://www.snachannel.it/index.php/all-categories/notiziario-sna/dalla-relazione-ivass-dati-anomali-sul-preventivatore-rcauto-demozzi-sna-la-politica-si-attivi-per-rimediare-a-questo-spreco-di-denaro-pubblico

MILANO - Alla fine, la nostra attesa è stata premiata. Il giorno 8 gennaio scorso il Servizio Studi e Gestione Dati della Divisione antifrode dell’Ivass ha pubblicato la Relazione, alla cui lettura rinviamo per ogni approfondimento. Nel documento gli estensori si sono occupati anche del Preventivatore obbligatorio Rcauto “Preventivass”, con informazioni che ad un primo esame appaiono tutt’altro che rassicuranti.
Nel periodo da giugno 2023 a maggio 2024. stando a quanto pubblica Ivass, il sistema avrebbe elaborato 86 milioni di preventivi (la popolazione italiana, comprendendo anziani e bambini, è composta di 58,7 milioni di persone), a fronte di un parco autoveicoli circolanti di circa 39 milioni. Di questi ultimi, circa il 25% sono ante Euro 4 con oltre 17 anni di età. A ciò si aggiungono i veicoli commerciali, il cui mercato nel 2022 è sceso del 13% (161.000 unità), ma conta ancora un parco di 4,2 milioni di mezzi in circolazione, il 41% dei quali ante Euro 4.
I numeri direbbero, dunque, che ogni italiano in possesso di patente avrebbe elaborato quasi tre preventivi con Preventivass; dato che solleva più di qualche perplessità (secondo i dati raccolti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, aggiornati al 26 maggio scorso, in Italia ci sono complessivamente 38.7 milioni di patenti attive).
“La questione come sappiamo è che i preventivi li effettuano le compagnie e gli intermediari, con interrogazioni formali che servono solo ad adempiere un obbligo di Legge davvero incomprensibile, inutile, che non risponde alle reali esigenze degli automobilisti”, commenta così il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi, impegnato ormai da qualche anno per far comprendere alla politica ed all’Autorità di Vigilanza quanto la norma che regola il Preventivass sia lontana dal praticato quotidiano e porti a risultati distorti, come i dati appena citati.
Le sorprese, tuttavia, non finiscono qui. Il numero delle segnalazioni pervenute all’Ivass, sempre nel periodo da giugno 2023 a maggio 2024, è di appena 124 reclami e la maggior parte di queste (115) sono pervenute da consumatori, i quali nel 60% dei casi hanno lamentato difficoltà nel concludere il contratto sulla base del preventivo ottenuto tramite Preventivass. Il rapporto tra reclami e numero di preventivi dichiarati dall’Istituto di Vigilanza porta ad un risultato che “è incompatibile con la consistenza del dato sui preventivi elaborati che, evidentemente, non sono stati richiesti dagli interessati ma sono opera di elaborazioni robotizzate, automatiche, delle Imprese e di Intermediari”, dice Demozzi che continua: “Questi dati confermano ciò che sosteniamo da alcuni anni e forniscono la prova dell’esattezza delle nostre previsioni, più volte presentate anche all’Ivass e al Ministero, sul reale utilizzo del Preventivatore pubblico e sulla sua inutilità per gli utenti e per il mercato in generale”.
Obiettivamente, la sproporzione tra numero di reclami e numero di preventivi è incredibile e costituisce un’anomalia sulla quale sarebbe opportuno riflettere. Così come sarà necessario riflettere sugli investimenti effettuati, probabilmente da rivalutare alla luce dei risultati prodotti da uno strumento che gli operatori del settore hanno contestato fin dalla sua introduzione. “La Commissione Rcauto del Sindacato, guidata dal componente di Esecutivo Paolo Bullegas, ha più volte evidenziato tutto ciò; gli agenti e le compagnie sono consapevoli di queste gravi criticità e si attendono una soluzione drastica”, conclude Demozzi.
Altro aspetto emerso dalla Relazione dell’Ivass è che il Preventivatore fornisce spesso un calcolo del premio per il “contratto base Rcauto” con importi significativamente maggiori di quelli calcolati per il medesimo rischio attraverso altri canali come il sito dell’impresa, aggregatori/comparatori commerciali, intermediari digitali, ecc. Per il Presidente Demozzi “si tratta, anche in questo caso, di un problema che Sna ha denunciato fin dal primo giorno; esistono molti documenti ufficiali che lo attestano! Abbiamo più volte sostenuto che sarebbe finita proprio così: il Preventivatore risulta essere un elenco delle tariffe massime presenti sul mercato. Qualcuno ci dovrà spiegare - conclude Demozzi - quale sia l’utilità per gli automobilisti e perché qualcuno abbia ritenuto di spendere quattrini degli italiani per dare vita ad un meccanismo che produce questi risultati. Ci chiediamo perché la politica non abbia il coraggio di abrogare l’art. 132/bis del C.A.P., come promesso, dando una soluzione definitiva al problema”.
La Redazione

www.snachannel.itIl punto del Presidente nazionale Sna Claudio DemozziBASTA POLIZZE IN BANCA !Piovono segnalazioni di co...
09/01/2025

www.snachannel.it
Il punto del Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi
BASTA POLIZZE IN BANCA !
Piovono segnalazioni di comportamenti scorretti
Il Sindacato nazionale agenti sollecita l'intervento urgente della "buona politica"
https://www.snachannel.it/index.php/all-categories/testo-foto-copertina/basta-polizze-in-banca

♦ La questione è ormai fin troppo nota e riguarda le pratiche commerciali aggressive poste in essere da molte banche a danno dei clienti, nel campo della distribuzione assicurativa e non solo. Le iniziative del Sindacato nazionale agenti, delle principali Associazioni dei consumatori e degli studi specializzati, contro simili pratiche, sono state molte, alcune delle quali con esiti sanzionatori nei confronti di alcune tra i più grandi Istituti di credito del Paese.
Eppure, ciò nonostante, le segnalazioni dei clienti abusati dalle loro banche di fiducia continuano a piovere incessantemente. Le prassi bancarie, a quanto pare, sono state modificate, ma il risultato continua ad essere sempre lo stesso. Viene da chiedersi quanto sia incisiva l’azione delle Autorità di vigilanza, che dovrebbero tenere costantemente monitorati questi comportamenti e quanto i cosiddetti controlli interni, che formalmente esistono in ogni grande azienda, soddisfino i requisiti di terzietà, autonomia ed efficacia che sarebbe legittimo attendersi. Nello specifico settore della distribuzione assicurativa, o sarebbe meglio dire bancassicurativa, i ricatti psicologici, le pressioni di varia natura ed i condizionamenti subiti da chi si vede “proporre” (“imporre”) la sottoscrizione di una polizza al fine di “facilitare” la concessione di un mutuo, o la rateizzazione di un debito, pare purtroppo siano sempre più presenti.
Questa scomoda verità, sottaciuta dai più anche se nota alla maggioranza delle persone che hanno avuto rapporti, anche saltuari, con le banche, viene addirittura riportata sui best seller, rappresentata nei film e discussa nei convegni. Eppure, le principali Autorità tecniche che dovrebbero monitorare costantemente l’attività degli Istituti di credito che operano in Italia, sembrano limitarsi a raccomandazioni di facciata, a richiami generici quanto inefficaci. Intanto il fatturato (raccolta premi) della bancassicurazione continua a crescere, anche nei Rami Danni, anche grazie a contratti assicurativi della cui esistenza spesso il cliente non è neppure a conoscenza, pur avendo firmato, a volte in bianco, la relativa documentazione.
Dalle “confessioni” di un ex manager bancario, pubblicate in un testo giunto ormai alla decima edizione, apprendiamo ad esempio che “il segreto che tutti i miei colleghi, compresi quelli del top management, vogliono sapere è come si riesce a piazzare un così alto numero di polizze, assicurazioni che tutti noi del settore (bancario) sappiamo bene non essere proprio vantaggiose per l’acquirente”.
“La formula vincente che propongo alla platea di Bari - continua il racconto - altro non è che la fotocopia di quanto, quasi ogni giorno, mi trovavo ad affrontare in ufficio. Una pratica collaudata e condivisa con altri colleghi best performer che conferma quanto le banche abbiano lucrato anche attraverso gli utili sommersi dei clienti. Poniamo che un’azienda o un correntista avanzi una richiesta di affidamento di 100.000 euro ma dall’analisi del suo bilancio si evincano degli indici patrimoniali, finanziari e di redditività che non consentono alla banca di soddisfare la richiesta. Le prime parole che si rivolgono allora al cliente sono: il suo bilancio è debole…, ma non finisce neppure la frase che subito arriva la risposta: direttore, il mio è un bilancio fiscale…. E allora parte la domanda topica: ci sarebbero anche degli utili annacquati?
E la risposta è immancabilmente: si, direttore, è vero. Il mio bilancio è un rendiconto fiscale che non esprime la reale potenzialità dell’azienda. Insomma, il sommerso rappresenta una certa quota di utili che, nel nostro esempio, mettiamo essere di circa 30 mila euro…(omissis)… Propongo di canalizzarli presso il nostro istituto per fare in modo che la direzione autorizzi comunque la concessione del fido. Anche in quel caso, la reazione del cliente è prevedibile: si, direttore, va bene, però io in questo momento non posso muovere quei risparmi, mi dovrebbe dare un po'di tempo per canalizzarli progressivamente presso di voi. Il problema, però, è che del finanziamento ho bisogno adesso... è qui che entra in gioco la sottoscrizione di una polizza assicurativa.
Come da copione, si propone che sia la stessa banca a pagare per il primo anno la polizza del correntista: perciò, invece di concedere un finanziamento di 100.000 euro, approviamo un fido di 130.000, in maniera tale da prelevare subito i 30.000 per la prima annualità del piano di accumulo del cliente che poi, dall’anno successivo, provvederà in autonomia a canalizzare sulla banca i circa 30.000 euro annui".
Potrei proseguire negli esempi, ma sappiamo tutti fin troppo bene di quali pratiche scorrette, gravemente omissive e ben poco trasparenti stiamo parlando. E poiché questi comportamenti sembrano tanto consolidati da apparire pressoché impossibili da correggere, credo sia arrivato il momento di chiedere al Legislatore un intervento diretto a vietare agli istituti di credito di agire nel mondo della distribuzione assicurativa. Unica eccezione: farlo su incarico distributivo rilasciato da un’agente iscritto alla Sezione “A” del R.U.I., tenuto a rispettare ed a far rispettare le norme obbligatorie di comportamento che gravano sulla categoria agenziale e sulle reti distributive subagenziali. Ciascuna banca dovrà incaricare un soggetto, iscritto nella Sezione E del RUI, quale responsabile di secondo livello dell’attività intermediativa, svolta per conto dell’agente, sotto la direzione e la responsabilità di quest’ultimo, secondo l’attuale normativa di Legge e regolamentare.
Può apparire come un ritorno al passato, ma la storia insegna che quando si fanno passi in avanti, nella direzione sbagliata, l’unico rimedio possibile è ritornare sui propri passi, prima di progettarne eventualmente di nuovi.
Ho recentemente intrattenuto alcune forze politiche del nostro Parlamento, sul tema, e riflettuto sull’attualità dell’argomento anche rispetto all’ipotesi di fusione dell’Ivass in Banca d’Italia. Ci risulta ogni giorno più difficile replicare a chi grida ad ipotesi di conflitto di interessi, in capo alle Autorità competenti in materia di vigilanza su questo ambito operativo delle banche, alla luce dei numerosi episodi simili a quelli sopra esposti. Tra i danneggiati da queste pratiche scorrette, dobbiamo comprendere anche gli agenti di assicurazione professionisti che, operando nel pieno rispetto delle norme obbligatorie a tutela della clientela, vengono ingiustamente penalizzati da una concorrenza sleale, pregiudizievole per la credibilità e l’affidabilità dell’intero settore assicurativo nazionale.
In attesa che la buona politica ci metta una pezza, dovremmo pretendere che le “nostre” compagnie interrompano i mandati distributivi diretti con le banche.
Ma abbiamo la forza di farlo? Le nostre Rappresentanze aziendali (i Gruppi Aziendali Agenti) se la sentono di formalizzare una simile richiesta, rivendicando con la dovuta determinazione il nostro ruolo professionale e la nostra centralità distributiva?
Il Sindacato ha già iniziato questa ulteriore battaglia. Resterà da solo, o la categoria riuscirà a fare quadrato, su questo importante tema politico sindacale, dal quale può dipendere buona parte del futuro dell’intermediazione delle polizze in Italia?
Claudio Demozzi
Presidente nazionale SNA

www.snachannel.itCorte di Cassazione, legittimo l'indennizzo differenziato a seconda dell'officina scelta dall'assicurat...
08/01/2025

www.snachannel.it
Corte di Cassazione, legittimo l'indennizzo differenziato a seconda dell'officina scelta dall'assicurato in caso di sinistro
https://www.snachannel.it/index.php/all-categories/leggi-e-sentenze/corte-di-cassazione-legittimo-lindennizzo-differenziato-a-seconda-dellofficina-scelta-dallassicurato-in-caso-di-sinistro

ROMA - La Corte di Cassazione è tornata in questi giorni sulla spinosa questione dell'ammontare del risarcimento in caso di sinistro nelle polizze Rcauto. Con sentenza 33402/2024 gli Ermellini hanno confermato il diritto delle compagnie di assicurazioni di inserire clausole che prevedano un indennizzo differenziato in base alla scelta del riparatore.
La decisione della Corte arriva dopo una serie infinita di dispute giudiziali - di primo e seconda grado - in quasi tutti i Tribunali d'Italia, Questa vicenda, giunta in Cassazione, vedeva un assicurato in contenzioso con la compagnia di assicurazioni con la quale aveva stipulato una polizza Rcauto. L'automobilista aveva sì provveduto a far riparare il proprio veicolo, ma presso un'officina non convenzionata con la compagnia stessa. Come conseguenza, si era è visto applicare uno scoperto sull'indennizzo previsto dal contratto. Da qui la contestazione giunta fino al terzo grado di giustizia.
Secondo i Giudici di legittimità "la clausola non è restrittiva della libertà negoziale o vessatoria ai sensi degli articoli 1341 del Codice Civile e 33, lettera t) del Codice del consumo". Le compagnie assicurative possono, dunque, inserire nelle polizze danni una clausola che "preveda una misura differenziata dell’indennizzo, in funzione delle scelte dell’assicurato in ordine al soggetto cui affidarsi per la riparazione del bene danneggiato".
Luigi Giorgetti

www.snachannel.itIn 19.000 al voto per eleggere l’Assemblea dei Delegati del Fondo pensione agentihttps://www.snachannel...
07/01/2025

www.snachannel.it
In 19.000 al voto per eleggere l’Assemblea dei Delegati del Fondo pensione agenti
https://www.snachannel.it/index.php/all-categories/fonage/in-19-000-al-voto-per-eleggere-lassemblea-dei-delegati-del-fondo-pensione-agenti

ROMA - Sarà rinnovata a breve l’Assemblea dei Delegati al Fondo pensione agenti. Le votazioni si terranno per corrispondenza, a scrutinio segreto, e saranno chiamati a votare oltre 19.000 tra iscritti attivi e pensionati del Fondo.
Il Sindacato nazionale agenti ha già presentato la propria lista, che mantiene il nome di quella della precedente tornata elettorale: “Sna per il Fondo Pensione Agenti”.
Attualmente l’Assemblea è composta, per la quota agenti e pensionati, da 21 eletti nella lista Sna e 3 eletti in una lista minoritaria. Il Sindacato chiede ancora una volta la fiducia dei colleghi per confermare e possibilmente estendere quest’ampia maggioranza, che ha consentito di esprimere, dopo il periodo di commissariamento, un Consiglio di Amministrazione la cui componente “agenti” è interamente rappresentata da uomini Sna. A questo CdA, presieduto da Francesco Libutti, è stata rinnovata la fiducia per tre mandati consecutivi, creando una continuità di governo che ha permesso di consolidare il Fondo, garantendo una prospettiva di stabilità a lungo termine.
Nel periodo che ha preceduto il commissariamento, nel 2014, di fronte a un disavanzo prospettico del bilancio tecnico del Fondo, la Covip, Autorità di vigilanza sui fondi pensione, impose di riportare immediatamente in equilibrio i conti, ritenendo di non concedere, sebbene ne avesse facoltà, il maggiore lasso di tempo di dieci anni per conseguire quell’obiettivo. Fra le proposte di riforma si faceva strada quella della modifica del regime delle prestazioni, con la conseguente perdita della caratteristica della prestazione definita e con il rischio di esporre il Fondo all’aggressione da parte degli operatori del libero mercato della previdenza assicurativa. Solo il Sindacato Nazionale Agenti aveva una chiara visione della necessità e possibilità di salvaguardare lo specialissimo strumento della previdenza complementare degli agenti italiani e si oppose allo smembramento del Fondo, disinnescando il rischio di applicazione di quel piano di risanamento, purtroppo, sostenuto anche da Anapa, rappresentanza minoritaria degli agenti.
Spiega il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi: “È una storia che tutti conoscono. Uscito dal commissariamento che aveva disposto pesanti tagli delle pensioni in corso e future, oggi il Fondo è salvo, più solido che mai, con il bilancio tecnico in forte attivo, cosa che ha consentito di redistribuire agli iscritti, nel 2022, ben 70 milioni di euro in forma di aumento delle prestazioni. Se ciò è stato possibile è soltanto grazie alla solidità della maggioranza dei Delegati Sna nell’Assemblea, che hanno potuto sostenere un CdA che ha svolto con grande impegno e competenza l’incarico affidato, ottenendo gli ottimi risultati che tutti conoscono”.
“Sono queste – prosegue Demozzi – le ragioni per le quali il Sindacato si appella ai colleghi affinché confermino la fiducia nella lista Sna per il Fondo Pensione Agenti, consentendo la continuità della gestione virtuosa del Fondo e limitando lo spazio concesso, qualora si ripresentassero, ad altre liste proposte da chi, pur avendo, dieci anni fa, dichiarato di voler accettare uno sciagurato piano di risanamento, oggi vorrebbe proporsi per amministrare il Fondo”.
La Redazione

www.snachannel.itGenerali, il Ga-Gi è riuscito a depotenziare lo Ius Variandi?https://www.snachannel.it/index.php/all-ca...
07/01/2025

www.snachannel.it
Generali, il Ga-Gi è riuscito a depotenziare lo Ius Variandi?
https://www.snachannel.it/index.php/all-categories/mercati-italiani/generali-il-ga-gi-e-riuscito-a-depotenziare-lo-ius-variandi

MILANO - In attesa che l’Ivass si esprima sul ricorso presentato da Sna e da altre associazioni dei consumatori avverso la clausola dello Ius Variandi, segnaliamo l’iniziativa intrapresa dal Ga-Gi, il gruppo aziendale della galassia Generali presieduto da Federico Serrao, che ha affrontato il delicato tema in un tavolo di lavoro con la mandante, certo in un’ottica di contenimento, ma con il risultato di essere riuscito a far tornare sui propri passi, almeno parzialmente, il management della Compagnia del Leone. E tutto questo, come risulta da una circolare diramata agli iscritti, prendendo atto del nuovo impianto impostato dalla mandante, senza però avallarlo o riconoscerlo, in quanto attualmente previsto solo nell’ambito bancario e creditizio e non nel settore assicurativo. Il confronto quindi è nato dall’esigenza di tutelare, in questo frangente, certamente gli agenti Generali ma anche i clienti-consumatori.
Dobbiamo convenire che, in linea generale, la clausola dello Ius Variandi nasce dalla necessità delle imprese di tutelarsi dalle problematiche legate ai sinistri da eventi atmosferici e catastrofali. È innegabile che questi eventi si stanno verificando con maggiore frequenza rispetto al passato e che per questo i trattati di riassicurazione possono richiedere contrazione di garanzie e tassi più elevati, tuttavia trasferire il rischio sulle spalle degli assicurati, riservandosi la facoltà di porre in atto modifiche unilaterali al contratto, è inaccettabile. Anche perché la facoltà di rinegoziare, nel caso il cliente non accetti la clausola, è falsata dal fatto che in un momento di grave sinistrosità i prezzi sarebbero in aumento e le garanzie in limitazione (franchigie, scoperti, esclusioni ecc.) su tutto il mercato e, di conseguenza, il diritto del cliente si trasformerebbe in un capestro. Inoltre, l'atteggiamento protezionistico messo in atto dalle Imprese quando un ramo o una garanzia vanno male, non è controbilanciato da un atteggiamento di doveroso mecenatismo (partecipazione agli utili) quando l'andamento si rivela positivo.
Perché infine l'ipotesi che si verifichi un sinistro viene denominato rischio se l’Impresa non intende correrlo e, al contrario, lo scarica su colui il quale ha deciso di esternalizzare quello stesso rischio a una compagnia di assicurazione che ha accettato di assumerlo in cambio di denaro? Tornando all’accordo licenziato dal tavolo di lavoro tra il Ga-Gi e la mandante, quest’ultima ha accettato di apportare degli aggiornamenti all’impianto della clausola: il più importante riteniamo essere quello relativo alle esigenze derivanti da modifiche oggettive relative alle condizioni di mercato, dove viene specificato saranno esclusivamente quelle derivanti da modifiche dei trattati di riassicurazione. Si tratta obiettivamente di un risultato significativo, che restringe l’ambito delle cosiddette esigenze tecniche, tuttavia un’osservazione è d’obbligo: se la maggior problematica nasce, come detto, dagli eventi naturali e catastrofali, per i quali i riassicuratori bussano a cassa, perché non limitare la clausola alle sole polizze con rischio incendio o, nel modello generale di Immagina Adesso, il prodotto retail di punta del colosso veneto, al solo Modulo Casa?
Invece questa clausola è prevista anche negli altri moduli compresi, per esempio, i set informativi delle polizze dedicate ai professionisti per le quali non si comprende come possano incidere i trattati di riassicurazione.
Infine Generali ha confermato la disponibilità ad applicare, su richiesta, la nuova clausola anche ai contratti già emessi secondo la versione precedente, più penalizzante. Ma qui un appunto è doveroso: la clausola revisionata non deve essere applicata su richiesta, bensì la compagnia dovrebbe emettere un'apposita appendice di sostituzione della clausola in essere su tutti i contratti già sottoscritti, oltre che prevedere il nuovo testo sul prossimo rilascio informatico. Il Ga-Gi ha fatto da apripista riuscendo ad intervenire sullo Ius Variandi in aperta distinzione e contrasto avverso l’operato di altri gruppi aziendali, che hanno invece sottoscritto, contra prebenda, accordi con le proprie mandanti per riformare le polizze in pejus. Per concludere, Generali ha ribadito che lo Ius Variandi è uno strumento di protezione, e non sarà mai utilizzato per la revisione o la riforma di contratti. Di questo prendiamo atto e apprezziamo, e riportiamo tale impegno nero su bianco: qualora, in qualsiasi caso, dovesse essere disatteso, tutti gli agenti iscritti al Ga-Gi, nonché i diecimila iscritti allo Sna, sapranno a chi chiederne conto.
Franco Domenico Staglianò

Indirizzo

Milan

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Sna Channel pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Sna Channel:

Condividi

Digitare