17/01/2025
Forse non tutti sanno che il primo ballo carnevalesco a Rio fu propiziato nel 1840 da una signora italiana sposata con un albergatore che organizzò un ballo in maschera nell’Hotel Italia. Il successo fu grande e la moda dilagò. Nel 1855 sorsero i primi grandi club carnevaleschi, le grandes sociedades, formate per lo più da giovani di elevata classe sociale, in una delle quali, il Congreso das Sumidades Carnevalescas, che sfilava con enormi carri allegorici, militava il grande scrittore José de Alençar, che descrisse mirabilmente l’atmosfera di quei giorni.
Oggi il Carnevale continua a essere un evento profondamente radicato nel cuore dei Brasiliani, che lo preparano e lo vivono con intensa partecipazione. Milioni di volontari lavorano instancabilmente tutto l’anno producendo costumi e allestendo coreografie per rendere sempre più bello il desfile del loro gruppo. Nonostante gli sforzi compiuti da molte città (come l’enorme São Paulo) per migliorare la qualità del proprio Carnevale, Rio, Salvador e Recife-Olinda conservano la leadership carnascialesca per spettacolarità, coinvolgimento popolare e apprezzamento da parte di un turismo internazionale sempre più numeroso.
A Rio, i campioni da ba***re sono gli Unidos do Viradouro che hanno vinto i con la trama "Arroboboi, Dangbé", che racconta la storia dei guerrieri Mino del regno di Dahomey, oggi Benin. Il Sambadrome di Rio ospita la sfilata dagli anni Ottanta ed è un simbolo dei festeggiamenti del Carnevale brasiliano.