16/09/2024
La nostra autrice 𝗔𝗻𝗻𝗮 𝗣𝗿𝗼𝘂𝘀𝗲, di rientro dal suo recente viaggio in , ci regala queste bellissime parole👇
"𝗦𝗶𝗮𝘁𝗲 𝗰𝘂𝗿𝗶𝗼𝘀𝗶, 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗽𝗮𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶
Visitare il 𝐏𝐚𝐤𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧 in moto, da Lahore fino al confine con la Cina, attraversando le montagne della leggendaria Karakoram Highway, che un tempo faceva parte della Via della Seta, è sempre stato un sogno fin dai miei vent’anni. Ma la vita e gli eventi globali sembravano sempre frapporsi tra me e quel desiderio.
Purtroppo, quando si parla del Pakistan, troppo spesso viene associato a Osama bin Laden e all’odio che porta con sé quel nome.
Durante il mio viaggio attraverso Abbottabad, la cittadina pakistana dove si nascondeva e dove fu ucciso, mi sono resa conto della mia ingenuità: come tanti altri, avevo creduto alla narrativa che tutti lì sapessero di lui, senza comprendere che alla gente non importava nulla di bin Laden, di noi, o della guerra al terrorismo. Perché combattono battaglie molto più urgenti ogni giorno. Non battaglie ideologiche, ma battaglie per la sopravvivenza: trovare il prossimo pasto, mandare i figli a scuola, trovare un lavoro.
Il mio viaggio attraverso il Pakistan mi ha ricordato che il mondo non è fatto di odio. Ci sono conflitti in corso, certo, ma la maggior parte dei luoghi non è devastata dalla guerra, e la maggioranza delle persone su questo pianeta non odia noi occidentali. La maggior parte della gente ha una vita propria, che non ruota intorno a noi, esattamente come le nostre vite non ruotano intorno a loro. Nel mondo occidentale siamo diventati così egocentrici che pensiamo che tutto il mondo, soprattutto quello musulmano, ci odi e pensi sempre a noi. La verità è che la maggior parte di quel mondo sta lottando per sopravvivere.
Mi aspettavo che il Pakistan mi affascinasse con le sue maestose montagne, le strade sperdute e le storie su Marco Polo, ma ha superato ogni mia aspettativa. Perché? Perché, sebbene ami la natura e le leggende, sono soprattutto interessata alle PERSONE. E il Pakistan, prima di tutto, è fatto di esseri umani. Nonostante abbia viaggiato e lavorato in ogni angolo del mondo, sono rimasta sorpresa.
Alcuni mi accusano di essere un'ottimista incurabile, come se fosse una malattia. Ma, di questi tempi, quando sembra che il mondo sia avvolto da pessimismo e oscurità, dimenticando che le guerre ci sono sempre state, l'ottimismo sembra un approccio sano.
Ecco il mio messaggio: lasciatevi contagiare dalla malattia dell'ottimismo. Che non è sinonimo di ingenuità o stupidità.
Non lasciatevi manipolare dai media, il cui unico scopo è quello di scioccarvi. Pensateci: quando è stata l’ultima volta che siete rimasti scioccati da una bella notizia? Le buone notizie non fanno scalpore. I media fanno il loro lavoro, e lo fanno bene. Ora dovete fare il vostro: siate curiosi!
Le persone nel mondo non vi odiano. Non vi conoscono, proprio come voi non conoscete loro: quindi, andate a incontrarli. Smettete di avere paura. La paura reciproca è il nostro peggior nemico."