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NINGBO con AGATOS SPALa delegazione di Ningbo intraprende un viaggio volto alla cooperazione energetica con il Gruppo it...
08/11/2024

NINGBO con AGATOS SPA

La delegazione di Ningbo intraprende un viaggio volto alla cooperazione energetica con il Gruppo italiano Agatos SpA

Nel contesto della transizione globale verso l’energia sostenibile, la città di Ningbo dimostra una visione lungimirante e un’azione proattiva. Il 7 novembre 2024, una delegazione di alto livello composta da sei membri, guidata dal Vice Direttore del Comitato di Costruzione del Distretto di Innovazione Scientifica di Yongjiang a Ningbo, il signor Wang Lejun, ha attraversato i confini nazionali per arrivare a Milano, in Italia, dove ha intrapreso una visita ufficiale presso Agatos SpA, azienda che da più di vent’anni si occupa di energia rinnovabile. Questa visita segna un passo importante per la città di Ningbo nel promuovere l’efficienza energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso una strategia di apertura verso la cooperazione internazionale.

Il Gruppo Agatos SpA, quotato all’ Euronext Growth di Milano, con oltre 20 anni di esperienza nel settore delle energie rinnovabili, si è distinta nella gestione dell’intero ciclo di vita dei progetti fotovoltaici, nel trattamento dei rifiuti e nelle tecnologie di produzione energetica. Durante l’incontro, presso la sede di Milano della società, il Presidente del Gruppo- Alex Lin - ha illustrato alla delegazione di Ningbo le caratteristiche della tecnologia brevettata per la trasformazione dei rifiuti solidi urbani in gas naturale, la decomposizione automatica dei materiali plastici e lignei per la produzione di energia, e la conversione dei rifiuti urbani in fertilizzanti e il trattamento delle acque secondo i più alti standard europei. Questi risultati sia auspica possano diventare realtà per la provincia di Ningbo la quale, tramite i suoi rappresentanti, si è dimostrata interessata ad approfondire la possibilità di sviluppare presso di loro un impianto a Biometano basato sul brevetto (Biosip) di Agatos che possa garantire un’ utile soluzione per lo smaltimento dei rifiuti organici.


Tra i membri della delegazione erano presenti rappresentanti di vari distretti chiave di Ningbo, tra cui Yongjiang, Zhenhai, Beilun e l’Area High-Tech, insieme a esperti in risorse naturali, pianificazione, sviluppo economico e costruzione ecologica. La composizione della delegazione testimonia l’impegno della città di Ningbo per una transizione energetica e uno sviluppo sostenibile completi.

“Siamo usciti dai nostri confini per stabilire rapporti più stretti con aziende di prim’ordine a livello internazionale e portare a Ningbo le migliori tecnologie energetiche e l’esperienza gestionale d’avanguardia”, ha dichiarato il Vice Direttore Wang Lejun. “Le tecnologie e l’esperienza del Gruppo Agatos offrono un valore inestimabile per le nostre iniziative nel campo delle energie rinnovabili, sia a Ningbo che in Cina. Crediamo che un dialogo e una collaborazione più intensi tra le nostre parti possano aprire nuove opportunità di mercato e contribuire in modo significativo allo sviluppo sostenibile globale.”

Questa visita non solo evidenzia la visione e la determinazione di Ningbo nel promuovere la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile, ma getta anche solide basi per una profonda collaborazione tra Cina e Italia nel settore dell’energia. In futuro, le due parti si impegneranno a esplorare ulteriori possibilità di cooperazione sui temi dell’efficienza energetica e dello sviluppo di progetti di energia rinnovabile, contribuendo insieme alla costruzione di un sistema energetico pulito, a basse emissioni di carbonio, sicuro ed efficiente, e avanzando verso un futuro più verde e sostenibile.

08/10/2024

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01/10/2024

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24/06/2024

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22/06/2024

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21/06/2024

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05/05/2024

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Pronta a ripartire Agatos, la holding quotata sul segmento Egm attiva nello sviluppo di impianti per la produzione di en...
23/04/2024

Pronta a ripartire Agatos, la holding quotata sul segmento Egm attiva nello sviluppo di impianti per la produzione di energia rinnovabile e nell’efficienza energetica, che si prepara a sbarcare anche nel mercato asiatico al quale vuole proporre le tecnologie italiane all’avanguardia mondiale per la produzione di biometano attraverso la digestione anaerobica.
Si punta su fotovoltaico con una filiera integrata che comprende più divisioni partendo dai materiali fotovoltaici di cui Skyland è titolare e sul biometano.
L’operatività della nuova Agatos relativa allo sviluppo del biometano è basata sulla digestione anaerobica, tecnologia di cui Agatos possiede un brevetto altamente tecnologico a livello mondiale. Come hanno spiegato a MF-Milano Finanza Alex Lin e Michele Positano, «l’intesa apre al gruppo un nuovo percorso di crescita nel mercato cinese del biometano, un segmento che ha importanti margini di crescita nel Paese poiché, nonostante la grande industrializzazione, è ancora poco utilizzato ma vede numerose imprese interessate a utilizzare la digestione anaerobica nel trattamento dei rifiuti, sostituendola al classico termovalorizzatore». «Il nostro brevetto è una Ferrari» chiosa Positano, spiegando che «faremo un doppio step nel convincere ad abbandonare interamente i termovalorizzatori e a sposare la digestione anaerobica». L’obiettivo, sul fronte del biometano, è quindi di esportare la tecnologia italiana e il brevetto di Agatos e crescere in Cina con accordi quadri e vendendo la tecnologia a partner locali. Qualcosa già si muove, come conferma la delegazione arrivata da Nantong – città cinese da 8 milioni di abitanti – per osservare da vicino la tecnologia e con la quale le interlocuzioni si sono già avviate questo fine settimana. Il Dott. Lin sta già programmando una serie di incontri tecnici con i funzionari della città/provincia che, probabilmente, si andranno a concretizzare con un viaggio a Nantong nel quale potrebbe iniziare la negoziazione di un accordo di sviluppo. Altre delegazioni dovrebbero poi arrivare nelle prossime settimane. Non è escluso, però, che nel prossimo futuro il gruppo possa anche entrare in Cina con una joint venture. A tal proposito sono già stati identificati da Skyland i possibili partner con i quali sviluppare la tecnologia di Agatos in Asia. Le società con le quali Alex Lin ha già avviato delle interlocuzioni operative sono CNTY e il colosso China Everbright Environment Group, i leader locali nel trattamento dei rifiuti.
Parallelamente si svilupperà il filone del fotovoltaico integrato, che vedrà Skyland fornire alcuni elementi ad Agatos così da rendere più profittevole e competitivo il gruppo. Non solo, perché nei piani ci sarebbe anche quello di creare una base produttiva in Italia lanciando una nuova fabbrica di pannelli.
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19/03/2024

Si parla di calcio sempre più malato con amici ospiti addetti ai lavori

11/03/2024

Gaza, a sense of balance missing

Partendo dalla premessa che la violenza sessuale in guerra non è rara, dobbiamo tutti riconoscere che accade, è ripugnante e deve essere punita quando si verifica. Il 7 ottobre non è stato diverso: se si è verificata una violenza sessuale, ci sono tutte le ragioni per cercare i colpevoli e punirli, ma ciò che è accaduto come risultato di quel fatidico giorno sembra... no, non sembra, è assolutamente fuori equilibrio e non può, in nessun senso di decenza, essere accettato come una risposta normale, né può essere descritto come autodifesa.

Sia la BBC che la CNN, da una parte e dall'altra dell'Atlantico, riferiscono che un team delle Nazioni Unite ha concluso che molto probabilmente il 7 ottobre ci sono stati degli stupri compiuti da combattenti di Hama, Hamas, ovviamente, nega le accuse: il titolo della BBC recita: "Team ONU dice che Hamas ha probabilmente compiuto violenze sessuali in Israele il 7 ottobre".

Ma, continuando a leggere, il team del ONU ha tenuto 33 incontri con gli israeliani e nessuno con Hamas; il team ha ammesso che nessuna vittima si è fatta avanti.

Se quel giorno si sono verificati stupri, violenze sessuali, mutilazioni dei corpi è di vitale importanza stabilirlo e alla fine deve essere fatto, i colpevoli devono essere ritenuti responsabili, ma è necessario portare equilibrio nella narrazione e la BBC non è molto brava a farlo.

La BBC tenta un po' di equilibrio con una raccolta di citazioni dirette dal rapporto del ONU, ad esempio:
"Alcune accuse di stupro e violenza sessuale non hanno potuto essere verificate o sono "infondate", ha spiegato il rapporto, compreso il caso graficamente pubblicizzato di una donna incinta il cui ventre sarebbe stato squarciato e il feto accoltellato.

Il rapporto afferma inoltre di non essere stato in grado di stabilire un modello discernibile di mutilazioni genitali".

In altre parole, alcune delle accuse sono state dimostrate false e nessuna è stata ancora dimostrata vera.

Per coloro che conoscono la metodologia della CNN e della BBC, vale sempre la pena di leggere le fonti e, in questo caso, la fonte è un rapporto delle ONU pubblicato il 4 marzo in una conferenza stampa dall'Ufficio del Rappresentante Speciale del Segretario Generale sulla violenza sessuale nei conflitti. Sebbene molti dei commenti contenuti nei rapporti riflettano effettivamente la posizione del ONU, in entrambi manca un elemento importante: il rapporto ammette che le prove sono al di sotto dello standard di "oltre il ragionevole dubbio". Afferma inoltre che molte delle vittime e dei testimoni non hanno potuto essere intervistati perché (sono stati) trasferiti sia all'interno di Israele che in altri Paesi, e alcuni primi soccorritori non possono essere intervistati a causa di schieramenti militari. È quindi inconcludente.

L’ONU va oltre: il team della missione ha intervistato diverse persone del Kibbutz Be'eri e ha scoperto che erano incoerenti, molte delle quali hanno ritrattato le dichiarazioni precedenti e non erano più sicure dei propri ricordi o delle affermazioni apparse sui media. L'ONU è stata, cito: "non è stata in grado di stabilire se nel Kibbutz Be'eri si siano verificate violenze sessuali".

L’ONU ha dichiarato che non si può escludere la possibilità di uno stupro, ma afferma categoricamente che "non è stato possibile identificare alcuna indicazione tangibile di stupro". Conclude inoltre che "non è stata trovata alcuna prova digitale che raffiguri specificamente atti di violenza sessuale negli indicatori delle fonti aperte" e, data la quantità di informazioni che sono state pubblicate e fatte circolare, è improbabile che sia possibile rimuoverne ogni traccia.

Sebbene vi siano state indubbiamente violenze contro innocenti e vi siano prove circostanziali di violenze sessuali, nonché "prove limitate" di mutilazioni, tra cui decapitazioni o tentativi di decapitazione, la risposta ufficiale di Hamas fornisce una storia molto diversa: La nostra narrativa... L'operazione Al Aqsa Flood afferma che:

"Evitare di fare del male ai civili, specialmente ai bambini, alle donne e agli anziani è un impegno religioso e morale di tutti i combattenti delle Brigate Al-Qassam".

Quindi, c'è una contraddizione diretta. Sono stati trovati così tanti corpi parzialmente vestiti che è difficile credere che non sia accaduto nulla di violento a sfondo sessuale, ma in un conflitto, quando ci sono centinaia di persone che corrono in giro sparando a centinaia di altre, e una risposta massiccia da parte dell'esercito israeliano era imminente, è altrettanto difficile credere che i combattenti abbiano avuto il tempo di fermarsi, partecipare a stupri e poi continuare il loro massacro.

A prescindere da ciò che è accaduto o meno il 7 ottobre, dobbiamo, almeno per il momento, rivedere criticamente le nostre fonti.

L’ONU sono sempre un buon punto di partenza e una ricerca sul loro sito web è un buon indicatore del fatto che le cose a Gaza non sono come gli israeliani, i media mainstream occidentali e molti politici occidentali vorrebbero farci credere. Articolo dopo articolo, rapporto dopo rapporto, la formulazione è preoccupante. Alcuni esempi sono: Paura per Gaza; una crisi umanitaria; condizioni catastrofiche e inconcepibili a Gaza; cure mediche salvavita al collasso; bambini che muoiono. Potrei continuare, ma i messaggi delle Nazioni Unite sono chiari: Israele si sta comportando in modo disumano ed eccessivamente aggressivo. La Corte internazionale di giustizia ha definito questa situazione un "genocidio plausibile".

Un genocidio plausibile che potrebbe cessare oggi se ci fosse un cessate il fuoco, ma gli Stati Uniti hanno detto al ONU che il cessate il fuoco non è necessario, ciò che serve sono negoziati delicati. Gli Stati Uniti sono l'unico Paese che ha posto il veto a un cessate il fuoco, non sono apparentemente interessati alla cessazione nonostante Joe Biden abbia dichiarato la settimana scorsa che era imminente.

I rappresentanti di Hamas sono attualmente in Egitto in attesa di parlare di come raggiungere questo obiettivo, mentre i leader israeliani sono a Tel-Aviv, avendo deciso di non partecipare all'incontro che Joe Biden ci aveva detto, davanti a un gelato, essere così vicino a un cessate il fuoco che sarebbe avvenuto già ieri - non è successo! E nonostante questo sviluppo, sabato il vicepresidente Harris ha invitato Hamas, e non Israele, ad accettare un cessate il fuoco immediato.

Gli Stati Uniti continuano a inviare aiuti, a inviare truppe nella regione, a riferire in tutti i loro media mainstream che Hamas è la parte colpevole, ma mentre questo accade, i loro cittadini non sono così convinti. Poco più di un mese fa, l'opinione pubblica statunitense riteneva che oltre la metà della popolazione avesse esagerato con Israele. È chiaro che questa non è una guerra popolare; ogni fine settimana, decine di migliaia di manifestanti si riuniscono e marciano per le città degli Stati Uniti e di altre parti del mondo. Le loro richieste di pace immediata vengono ignorate.

Chiunque abbia visto il video straziante della sua autoimmolazione non può non immaginare il dolore fisico che ha sopportato e l'angoscia mentale che lo ha portato a quel punto. Qualcosa che devono provare anche molti veterani e personale militare di servizio. L'Università di Georgetown riferisce che i risultati dei sondaggi si stanno spostando verso il campo dei "contrari" con il passare del tempo, sempre più americani sono a favore di un cessate il fuoco, nonostante l'opinione che la causa dell'attuale conflitto sia prevalentemente l'azione di Hamas del 7 ottobre. Anche l'opinione pubblica statunitense, normalmente abituata alla violenza in Medio Oriente, sta creando un vento di cambiamento.

Ma l'Amministrazione non è così sensibile a queste sfumature mutevoli come Kamala Harris e ha chiesto ad Hamas, non a Israele, di accettare un cessate il fuoco immediato già sabato scorso.

Gli Stati Uniti hanno ragione su un aspetto: sono necessari "negoziati delicati". Tuttavia, per le 71.700 persone ferite e per le famiglie e gli amici dei 30.410 morti e delle migliaia di dispersi, questi negoziati delicati possono aspettare - una cessazione immediata delle condizioni che permettono la morte, il ferimento, la fame e la sete delle persone che rimangono a Gaza deve sicuramente avere la priorità.

01/03/2024

Per motivi tecnici i programmi di oggi verranno posticipati a lunedì sera con “un’ora di Milano Azzurra 1984”dalle ore 19:00 alle ore 20:00 e”Ma mi faccia il piacere”dalle ore 20:10 alle ore 20:30!Grazie.Scusamdoci per l’inconveniente tecnico vi auguriamo buon week end 

Donato Milione
Magno Caramico
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27/02/2024

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